domenica 27 dicembre 2020

VDay: vaccinati i primi 40 operatori sanitari in Ulss Dolomiti

VDay Covid-19 ULSS Dolomiti 27 dicembre 2020 Provincia Belluno

Belluno/Feltre. Vaccinati contro il Covid i primi 40 operatori sanitari dell’Ulss Dolomiti: tutto si è svolto con regolarità  e con un po’ di emozione per un traguardo, e insieme una partenza, che fa guardare con speranza al futuro.

Le dosi di vaccino sono  arrivate poco dopo le 11 a  Belluno e Feltre. Sono state quindi preparate dai due team vaccinali composti da un medico e tre assistenti sanitarie/infermiere esperte in vaccinazioni ciascuno, secondo i criteri di allestimento definiti a livello internazionale e dettagliati dalla Farmacia ospedaliera.

Le vaccinazioni sono iniziate alle 12.00: a Belluno in modalità drive-in nella postazione allestita all’ospedale San Martino (area San Gervasio) e a Feltre nella sala convegni dell’ospedale. Le due location rispondono alle raccomandazioni nazionali e regionali relative allo svolgimento delle vaccinazioni in grandi spazi o all’aperto per ovvie ragioni di massima sicurezza covid dei vaccinandi e dei vaccinatori . La modalità drive-in è stata confermata alla luce degli eccellenti risultati nella campagna vaccinale estiva TBE e della campagna autunnale antinfluenzale e antipneumococco, e si presenta, anche per questo percorso vaccinale, particolarmente idonea in termini di sicurezza covid e di fluidità operativa.

I primi 40 operatori vaccinati, 20 a Belluno e 20 a Feltre, sono stati individuati dalle due direzioni mediche ospedaliere e dalle due direzioni di distretto su base volontaria. Si tratta di professionisti (medici, infermieri e OSS) afferenti a reparti o categorie direttamente coinvolte nell’assistenza a pazienti Covid (Rianimazione, Pneumologia, Malattie Infettive, Medicina, Geriatria, Ospedale di comunità, Pronto soccorso, Medicina di famiglia, USCA).

Tutti i soggetti sono stati convocati a cadenza di 5 minuti dalle 12.00 in poi. Le vaccinazioni si sono concluse verso le 13.30.

É stato somministrato il vaccino  Pfizer-BioNTech. Questo vaccino utilizzano il RNA messaggero per “educare” il sistema immunitario a riconoscere e neutralizzare molecole specifiche (antigeni) del SARS-CoV-2, in particolare la proteina S.

Dopo la vaccinazione, i soggetti vaccinati hanno aspettato, sorvegliati, nei pressi del punto vaccinale 15 minuti, come da linee guida. Non sono stati registrati effetti collaterali significativi.

Agli stessi vaccinati oggi è già stata programmata la somministrazione della seconda dose prevista per il 17 gennaio a 21 giorni dalla prima.

Erano presenti per portare ancora una volta il ringraziamento al personale sanitario l’Assessore regionale alla Protezione Civile Gianpaolo Bottacin e il presidente della Provincia Roberto Padrin a Belluno e il presidente della Conferenza dei Sindaci Paolo Perenzin a Feltre.

Domani sarà perfezionato e comunicato in Regione il Piano Vaccinale di dettaglio con la programmazione delle prossime settimane di lavoro in base alle dosi assegnate (previste circa 2.000 dosi a settimana).

 «Dopo mesi e mesi di preoccupazione per il diffondersi dell’epidemia Covid, con numeri importanti, specie nella seconda ondata, nel territorio delle Dolomiti, oggi si posa la prima pietra di una strada che dovrebbe consentire l’uscita da questo drammatico periodo pandemico. Abbiamo messo e metteremo in campo per questo percorso vaccinale destinato a diventare” di massa”, le nostre migliori energie in piena continuità con l’impegno profuso nella diagnostica, nel contact tracing e nella cura dei malati, sul territorio e in ospedale», commenta il Direttore Generale dell’Ulss Adriano Rasi Caldogno.

VDay Covid-19 ULSS Dolomiti 27 dicembre 2020 Provincia Belluno«Dopo questa giornata simbolico presenteremo lunedì 28 alla Regione il programma vaccinale Covid dei prossimi 1-2 mesi, tarato ovviamente sulle forniture settimanale. Le prime dosi in arrivo saranno utilizzate  per continuare la vaccinazione degli operatori sanitari in prima linea assistenziale e, a seguire, per operatori e ospiti delle case di riposo. I passi successivi saranno a favore della popolazione generale con primo interessamento dei soggetti più anziani e fragili in linea con l’ormai consolidato programma antinfluenzale vaccinale», spiega il Direttore Sanitario Giovanni Maria Pittoni.

«Il vaccino che proponiamo oggi»  sottolinea Sandro Cinquetti, Direttore del Dipartimento di Prevenzione «è il frutto di uno sviluppo tecnologico unico nella storia della vaccinologia. Di regola per mettere a punto un nuovo vaccino sono serviti 3-5 anni. I vaccini Covid messi a punto dalle massime competenze scientifiche e farmaceutiche attive nel mondo si presentano efficaci e sicuri, utili quindi per ottenere elevati livelli di adesione e per contribuire, assieme alle altre strategie di sanità pubblica in campo, al definitivo appiattimento della curva epidemica covid».

Fabio Bortot, Medico di Medicina Generale, fra i vaccinati a Belluno, commenta: «La Medicina di Famiglia partecipa con entusiasmo a questa giornata di avvio della campagna vaccinale anti-Covid. Io e i miei colleghi metteremo a disposizione, come già sperimentato per la vaccinazione antinfluenzale e per l'esecuzione dei tamponi, tempo ed energie, per garantire l’immunizzazione ai nostri assistiti, specialmente ai più anziani e a coloro che risiedono in territori non centrali».

Liliana D’Agostini, Caposala della Rianimazione di Feltre, vaccinata oggi, racconta: «dopo giorni e giorni di impegno senza sosta ad assistere i malati critici nel mio reparto voglio oggi mandare un messaggio di speranza a tutta la popolazione e di raccomandazione ai colleghi affinchè si guardi con fiducia a questa nuova fase di contrasto dell’epidemia covid».

Arianna Pasquali, medico in servizio nella Geriatria Covid di Feltre, vaccinata oggi, spiega: «dopo mesi d'impegno da parte di tutto il personale sanitario nella gestione della pandemia, consapevole dell'imponente lavoro di ricerca che ha condotto alla creazione del nuovo vaccino, mi auguro che questo sia colto come possibilità concreta per dare una svolta al quadro pandemico e questo ci permetta, quanto prima, di ridistribuire nuovamente tutte le risorse disponibili nella cura delle altre patologie ».

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