Il Movimento Alba ha già, nel nome, inserito in se riferimento a spezzoni del programma: Lavoro, Bene Comuni, Ambiente. Da ciò rimane fuori la prima letta la A di Alba che sta a significare una alleanza tra questi tre termini.
Un’altra Europa è possibile. La prospettiva già di tale punto mette sotto il tappetto l'Agenda Monti e parla di un Unione si politica e che salva l'Europa ma con patti nuovi che mette fine a politiche economiche recessive.
Una nuova politica europea basata sui beni comuni, lavoro e un rapporto con la natura non proprietario ma più teso a preservarla.
La crisi è della finanza, non dello stato sociale. Non si crede in una crisi del debito pubblico, ma che tale interpretazione sia stata un inganno per non portare in luce la verita: "è una crisi delle banche".
In tale prospettiva si vuole tasse le rendite finanziarie e i patrimoni, anche ecclesiastici, recuperando anche l'evasione fiscale. Si rifugge in tal senso la riduzione della spesa pubblica che non si ritiene eccessiva.
Se poi la crisi non è dovuta il debito se ne richiede una rinegoziazione per poi passare ad altre manovre come gli euro-bond, la divisione tra banca commerciale e non e la nazionalizzazione dei principali istituti di credito.
Salviamo il modello sociale europeo. Il welfare europeo non va toccato in quanto non è un lusso, ma il metodo che si è trovato per risolvere le crisi del passato. No alla spending review e si promette la cancellazione del fiscal compact e del pareggio di bilancio in Costituzione.
Politica industriale e riconversione produttiva. Il settore della politica industriale è delicato e si vuole che esso torni al centro dell'agenda politica con una scelta non compiuta dal mercato, ma attraverso una programmazione economica democratica. Per far ciò si vuole un intervento anche diretto dello stato dell'economia che guardi all'economia ecologica e che eviti nuovi casi Fiat.
Nuove forme di credito e micro-credito per nuove forme di impresa. Si vuole incentivare il micro-credito per incentivare nuova imprenditorialità femminile e giovanile. Le fondazioni poi dovrebbero investire sui beni ambientali, sociali, culturali. Si pensa ad una separazione della banca commerciale dalla banca d'investimento evitando speculazioni e far tornare le banche ad investire su imprese e famiglie che nemmeno dopo gli aiuti della BCE si è fatto.
Più diritti per il lavoro e reddito di cittadinanza. Tale prospettiva sarebbe buona, ma non come presentata. Si vuole buttare al macero tutta la riforma Fornero e in tal senso si va verso posizioni FIOM che purtroppo non posso condivere. Democrazia e rappresentanza sindacale è un punto sicuramente importante va va detto che una volta deciso va rispettato il voto della maggioranza e la FIOM ciò non fa a Pomigliano d'Arco.
Il reddito di cittadinanza è sicuramente una forma di sostegno interessante, ma a condizione certe e nel segno di una rivisitazione di tutti gli ammortizzatori sociali.
La riduzione dell’orario di lavoro a parità di retribuzione a mio avviso non è percorribile, in quanto si deve rendere le nostre aziende più competitive e questa non mi sembra la via. Si vuole rendere la questione di genere migliore sono d'accordo ma forniamo li strumenti con servizi pubblici di qualità e un'organizzazione del lavoro diversa che possa conciliare sia per le donne e gli uomini la sfera lavorativa e famigliare.
Creare lavoro. In questo settore effettivamente esistono delle buone idee che parlano di riconversione economica che veda un nuovo paradigma affermarsi la sostenibilità. La sostenibilità recupero del territorio e del nostro patrimonio storico artistico sono delle opportunità; sopratutto per il sud che ha un patrimonio artistico e ambientale di valore. Si deve poi pensare a utilizzare meglio le risorse recuperando l'esistente prima di costruire per non gettare le risorse che il nostro stato ha.
Lotta per i beni comuni contro le privatizzazioni. Non ho condiviso il referendum del 2011, ma se il popola è scelto una chiara direzione essa va senza indugio seguita. Il fatto che nel programma non si parla di bene pubblico ma comune non è però secondario. Il bene comune non è proprietà dello stato, ma che vede gli aderenti utilizzarlo assieme. E' un fatto complesso questo che in trentino ha visto già esempi simili come gli usi civici etc.. E' da vedere cosa si intende veramente fare perchè potrebbe esser complesso gestire un bene che non è proprietà ne privata ne pubblica perchè esso potrebbe sotto-utilizzato o svra-utilizzato senza poi le necessarie manutenzioni. E da valutare attentamente tale punto ma data piena operatività ai referendum del 2011.
Politiche infrastrutturali rispondenti alle esigenze del territorio e alla mobilità equo-sostenibile. Si vuole fermare tutte le Grandi Opere come lo Stretto di Messina e la Tav e si ritengo le stesse fonte di corruzione e spreco risorse. Si vuole investire sul trasporto pubblico locale e la mobilità dolce e sul sistema portuale un cambio sicuramente di prospettiva.
Energia efficiente e rinnovabile, rifiuti zero. Si vuole un cambiamento nella politica che nel 2050 porti a togliere la produzione di energia fossile e con incentivi al risparmio energetico e la riqualificazione degli edifici. La produzione di energia deve esser incentivata se proveniente da piccoli impianti.
Si deve poi andare ad una politica di rifiuto zero con la prevenzione il recupero del rifiuto stesso.
Cibo locale, filiere corte e nuova vita alle aree interne. In campo agroalimentare si vuole incentivare le filiere corte e la cooperazione non Sud con recupero della diversità delle aree marginali. Un investimento pubblico ingente quindi in tale settore sia in campo agricolo che cultura. Incentivazione dell'equo e solidale. Una stagione poi di inclusione sociale con riconoscimento di dignità ai migranti e collaborazione con l'area mediterranea in campo energetico e agricolo.
Lotta alle Mafie e alla borghesia criminale. Una lotta senza quartiere alla mafia anche quella che si è già infiltrata nei sistemi economico-finanziario e politico. Sicuramente una mossa condivisibile.
La pace non si costruisce con le armi. L'art. 11 Costituzione viene qui interpretato come l'abbandono anche delle missioni internazionali e degli investimenti nel settore militare. Le risorse così non investite posso andare ad altri capito come istruzione, cultura, servizi, sociali, sanità, università. Si deve riaffermare il ruolo della politica nella risoluzione dei conflitti. Non vedo praticabile abbandonare le missioni internazionali visti gli accordi internazionali sottoscritti.
Centralità del sapere. La scuola e università viste non solo delle conoscenze, logiche aziendalistiche, familistiche o confessionali; ma in senso più ampio di relazioni che costruiscono uno spazio pubblico e multiculturale. In tale senso si vuole anche un rapporto diverso tra società e natura.
Un paese per donne. Un paese come il nostro che vede ancor oggi una forte presenza della violenza sulle donne deve lavorare molto per evitare violenza e discriminazione di genere. Si vuole inoltre dei servizi pubblici che diano possibilità di dare conciliare orari e impegni lavorativi e personali.
Difesa della legge 194 sull'interruzione di gravidanza la quale è una legge di civiltà.
Un rapporto diverso tra i generi che vede una crisi dell'uomo che va superata riscoprendone la parzialità.
Partecipazione come antidoto a clientelismo, centralismo, maschilismo. Bisogna cambiare paradigma e fare della partecipazione e della democrazia fonte di trasparenza delle decisione pubbliche. In tal senso va visto anche la partecipazione delle donne che non deve più esser vista come una garanzia da quote rosa, ma di reale partecipazione delle stesse alla vita pubblica.
Un tetto massimo agli stipendi pubblci ed una riduzione degli emolumenti dei parlamentari e altre cariche pubbliche. Evitare il professonista della politica e democratizzare i partiti prevedendo inoltre tetti massime alle campagne.
Si possono immaginare sostegni alla stampa indipendente, accessi liberi ai media e a ogni strumento di diffusione delle idee e delle proposte. Personalmente non condivido questo punto perchè anche la stampa deve finanziarsi con i proventi dei suoi lettori e non vivere di risorse pubbliche. I contributi all'editoria dati fin'ora dallo Stato sono stati un pessimo esempio di utilizzo di risorse pubbliche.
Laicità dello stato. La stessa Costituzione prevedeva lo stato laico e il fatto che Chiesa sia come lo stato sovrana nel suo ordinamento. Non si posso accettare ingerenze come fin'ora fatto sulle scelte statali da parte delle chiesa e su questo punto sono perfettamente d'accordo con il Movimento Alba.
Accoglienti con gli immigrati. Va bene esser accoglienti con gli immigrati, ma alle stesse condizioni dei cittadini. Nel senso una persona viene nel nostro stato legalmente e con i documenti. Si può superare lo jus sanguinis con lo jus soli, ma per entrare nel nostro stato per qualquasi motivo che non sia turismo va prevista la una Green Card sullo stile americano. Non posso condividere il buonismo che sembra avere tale Movimento sul punto. Se una riforma va fatta essa va fatta per rendere l'immigrato visibile alla luce del sole e che voglia venire legalmente coi documenti. Sacche che sono state alimentate di illegalità vanno tolte.
Non tolleriamo la tortura. Il reato di tortura che si vorrebbe introdurre è di buon senso, ma va a mio avviso studiato bene. I fatti incresciosi come quello di Genova 2001 vanno eliminati e perseguiti chi si rende responsabile, ma va anche affermato che qualsiasi protesta è lecita se non è violenta.Ovviamente anche un manifestante come Giuliani che tirava un estintore ad una auto delle forze dell'ordine vanno colpiti con severità. Tolleranza zero sia con cittadini violenti, ma anche con strutture dello stato violente.
Riportare le carceri alla civiltà. Le carceri vivono momenti drammatici e questo lo si può riconoscere, ma non si deve andare verso soluzioni facili alla Marco Pannella con amnistia e Indulto. Va evitata la carcerazione preventiva e vanno previste se possibile forme alternative di recupero. Bisogna che il carcere diventi luogo di vero recupero. Non si può però che il carcere diventi addirittura un premio. Su tale punto c'è molto da fare e qualche riflessione su come dare un ruolo rieducativo alle carceri va fatta. Questo punto è condivisibile.
Libertà di dissenso, diritto alla sicurezza, polizia democratica. Le forze di polizia in qualche caso andrebbero formate meglio, ma non credo che sia questo solo il problema. Non sono più le forze delle polizia un corpo militare e ciò da diverso tempo. Non si può può sottacere che spesso manifestanti si sono resi violenti e hanno portato devastazione. Credo che la polizia deve si garantire i manifestanti ma anche gli altri cittadini. Se le forze su qualche punto vanno formate meglio credo che bisogna formare meglio i cittadini, i quali dovrebbero sapere che protestare si può ma sempre in modo pacifico. In diversi la protesta non è stata per nulla pacifica mettendo in seria difficoltà le forze dell'ordine.
La salute è un bene comune. Procedimento olistico e cura delle relazioni umane e naturali con una cultura non aziendalistica. Non è ancora valutabile tale punto in quanto principi veri e qualità della sanità, ma non c'è un vero modello di proposta. Si vuole abrogare le prerogative delle regioni o cosa? Non è dato bene a sapere.
Internet e software liberi, copy-left. Propongono il modello Linux in campo della conoscenza perchè è aperto contrapposto al modello Microsoft. Si prevede forse la ricerca pubblica? I brevetti e il copyright se ragionevolmente inseriti non danno forse incentivo all'investimento privato in ricerca? Un punto su cui approfondirne le conseguenze.
Liberalizzare le droghe leggere. Una doppia manovra su tale punto che punta a penalizzare meno tali comportamenti e svuota le carceri per i reati sotto i 4 anni per spaccio. E' un tema che non si può liquidare come fatto nel manifesto con poche righe, perchè ne va valutato il costo in termine sociale e sulla salute. Non può che esser valutato complessivamente tale intervento e sebbene toglie economia a bande criminali e criminalità organizzata ciò non toglie che si deve trovare la gestione meno dannosa delle liberalizzazione. Su tale punto non c'è proposta. Si prevede di vendere nei supermercati o cosa. E poi i 5 miliardi di euro di tassazione prevista utilizzabili per il fondo per il reddito di cittadinanza su che base viene calcolata? Un argomento da approfondire.
Stampa libera dai poteri forti e dall’immaginario volgare. Si vorrebbe una stampa libera da ogni condizionamento ma io ritengo che già oggi abbiamo una stampa plurare libera. Esistono è vero grandi gruppi ma nessuno vieta che quasiasi persona possa dire la sua con un blog o se ne ha la forza possa fare un giornale. Non credo che si debba finanziare una stampa indipendente che anzi potrebbe benissimo vivere nel nostro paese con le risorse dei lettori. Se stampa libera vuol dire contributi all'editoria non sono favorevole. Se invece si vuole una regolamentazione per evitare posizioni dominanti posso dire che sarebbe auspicabile.
Conclusioni Esistono anche idee buone ma altre che a mio avviso sono insostenibili. E' sicuramente una visioni coerente di Italia che abroga l'Agenda Monti e in parte guarda al passato.
Non posso sostenere le posizioni loro sui fondi all'editoria e sulla riforma del lavoro e sul altri punti qualificanti di tale proposta come ad esempio i referendum 2011 anche se vanno applicati. Per questo motivi Movimento Alba non avrà il mio voto. E' comunque innegabile che la polemica col PD sui temi di sinistra di cui Alba si fa portatore e il PD molto meno è fondata.