domenica 31 marzo 2013

Gaetano Quagliariello chi è?

La biografia presentata sotto è stata presa da http://www.gaetanoquagliariello.it

Sono nato a Napoli il 23 aprile del ’60 e a 33 anni mi sono sposato con Stefania. Ho due bambine di 12 e 10 anni, Anna Elisa e Cecilia. Ho una sorella e un fratello, Rosanna e Matteo.

In casa ho respirato da sempre la passione per l’impegno civile. Provengo da una famiglia di tradizioni liberali e cattoliche. Tra i miei avi vi sono sindaci e vice-sindaci liberali della città di Salerno mentre il mio nonno putativo, del quale porto il nome (mio padre rimase orfano assai presto e crebbe con lo zio), è stato senatore democristiano nella I legislatura repubblicana.

A 3 anni mi sono trasferito a Bari, dove mio padre Ernesto aveva vinto la cattedra di Chimica Biologica e mia madre, Cecilia Saccone, ha iniziato la sua carriera di biologa molecolare. Lì ho frequentato la scuola e mi sono laureato in Scienze politiche. Ho mosso i primi passi in politica nel Partito Radicale, del quale agli inizi degli anni Ottanta sono stato vice segretario nazionale. Ne sono uscito nel 1982, a ventidue anni.

Terminata l’università, ho vinto una borsa di perfezionamento presso la Luiss di Roma, sotto la guida del professor Paolo Ungari. Sono stato, quindi, ricercatore all'università de L’Aquila per otto anni, professore associato all'università di Bologna per due, visiting professor a Parigi e a Stanford (solo per un trimestre) e, infine, sono tornato come professore ordinario di Storia Contemporanea alla Luiss dove per due anni, dal 2004 al 2006, ho diretto il Dipartimento di Scienze storiche e socio-politiche.

Negli anni dell’impegno scientifico “integrale” ho scritto diversi libri: sui movimenti studenteschi, sui partiti politici, sul comunismo in Italia e in Francia ma, soprattutto, ho scritto una biografia politica di Charles De Gaulle che mi è costata dieci anni di ricerca (oggi è tradotta anche in francese). Anche dopo aver iniziato a fare politica con assiduità, non ho abbandonato “il vizio” della ricerca. Da allora, ho scritto un libro sulla legge elettorale del 1953, uno sul rapporto tra la Chiesa cattolica e la politica, uno sulla Francia da Chirac a Sarkozy e, infine, una biografia intellettuale di Gaetano Salvemini. Per la casa editrice Cantagalli dirigo la collana A Cesare e a Dio; per la casa editrice Rubettino dirigo la rivista Ventunesimo Secolo e con Piero Craveri la collana Le ragioni degli storici. In questi anni ho sempre scritto per giornali e riviste: ho collaborato con L’Indipendente, Il Foglio, Il Giornale, Il Messaggero, Il Riformista, Libero e con Radio24. Attualmente sul giornale on-line L’Occidentale curo la rubrica Odio il lunedì.

Dal 2003 presiedo la Fondazione Magna Carta, che ho contribuito a fondare. E’ una delle cose che meglio mi sono riuscite nella vita: un luogo di formazione e ricerca di ispirazione liberale schierato senza soggezioni culturali e prudenze con il centro-destra.

Veniamo alla politica. Dei miei trascorsi radicali vi ho parlato. In quegli anni per un giovane della mia generazione il Partito radicale rappresentava una delle poche possibilità d’essere liberale in politica. E’ stata per me un’esperienza di formazione importante, per la quale porto ancora oggi riconoscenza a chi me l’ha concessa. Con la maturità, è rimasta un punto di riferimento che spesso mi ha portato ad assumere posizioni radicalmente differenti da quelle del PR, soprattutto per quel che concerne il rapporto tra libertà personale e responsabilità.

Ho aderito a Forza Italia fin dai suoi esordi. Per anni sono stato tra gli animatori di Ideazione, la prima rivista teorica del partito. Nel biennio 1995/1996 ho partecipato alla “Convenzione liberale per la riforma dello Stato”. Dal 2001 al 2006 ho collaborato, in qualità di consigliere per gli Affari culturali, con il Presidente del Senato della Repubblica Marcello Pera e nel 2006, grazie ai suoi auspici, sono stato eletto senatore nella lista di Forza Italia in Toscana. Nella XV legislatura sono stato membro della I° Commissione permanente (Affari Costituzionali), componente del direttivo del gruppo parlamentare, e nel 2007 sono stato nominato responsabile del dipartimento cultura di Forza Italia. Nella XVI legislatura sono stato rieletto senatore in Toscana con il Popolo della Libertà, e sono stato Vicepresidente vicario del PDL, membro del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, membro della Giunta per il Regolamento e membro della 2° Commissione permanente (Giustizia). Nella XVII legislatura, infine, sono stato rieletto senatore in Abruzzo con il Popolo della Libertà.

Dimenticavo una cosa importante...tifo da sempre per il Napoli!

Mario Mauro chi è costui?

La biografia qui riportata è ripresa dal sito http://mariomauro.eu/

Data di nascita: 24 Luglio 1961 a San Giovanni Rotondo (Fg).

Sposato con Giovanna, ha due figli Francesca Romana e Angelo.

Nel 1985, si laurea in Lettere e Filosofia presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore .

Dal 2008 al 2010 insegna, come professore a contratto, presso l'Università Europea di Roma, "Diritti fondamentali dell'uomo nel diritto naturale e nelle convenzioni internazionali" e "Storia delle istituzioni europee".

Mario Mauro al Parlamento europeo

1999: eletto al Parlamento europeo con il gruppo PPE-DE.

1999-2004: Vice presidente della Commissione Cultura ed Educazione del Parlamento europeo, nel quale è stato promotore e relatore del programma E-Learning e del programma Erasmus Mundus.

Vice presidente dell’Assemblea UE/ACP, conduce la battaglia per la difesa dei diritti umani nel mondo compiendo decine di missioni al di fuori del continente europeo e promuovendo 13 proposte di risoluzione in difesa della vita e della libertà religiosa.

2004-2009: grazie agli importanti risultati raggiunti nei primi cinque anni trascorsi a Bruxelles, viene eletto per la seconda volta al Parlamento europeo, ricoprendo il ruolo di vice Presidente; grazie alla nuova prestigiosa carica amplia il suo raggio d’azione rinforzando la strategia di comunicazione del Parlamento, riducendo il carico della burocrazia e promuovendo una dimensione europea della ricerca nella veste di Vice presidente con delega per lo STOA e per i programmi di ricerca.

Continua a sensibilizzare le istituzioni europee attraverso iniziative su temi delicati quali le adozioni internazionali, la libertà religiosa, la libertà di stampa, il genocidio del Darfur e promuovendo il dialogo interreligioso all'interno dell’Assemblea Parlamentare Euromediterranea.

La nuova legislatura vede l’ingresso di Mario Mauro nella Commissione Bilancio del Parlamento dove, riprendendo la sua esperienza imprenditoriale, difende con successo le piccole e medie imprese italiane nell'elaborazione dei fondi strutturali 2007/2013, la dichiarazione scritta "Sull'uso degli Eurobond come nuova strategia per sostenere la crescita" e, in qualità di relatore, aumenta il budget per le Reti Trans Europee di Trasporto (TENs).

L’attività d’europarlamentare gli permette di impegnarsi attivamente per la promozione del terzo settore e l’applicazione del principio di sussidiarietà. Co-presidente dell'intergruppo economia sociale, promuove il sistema europeo dei Banchi Alimentari presentando la dichiarazione scritta sull'approvvigionamento delle associazioni caritative riconosciute per l'attuazione del Programma europeo di aiuto alimentare ai più bisognosi.

2007: rieletto, per la seconda parte del mandato parlamentare, Vice presidente del Parlamento europeo, riceve dal nuovo Presidente, Hans Gert Pöttering, la delega per le “Relazioni con le Chiese e le comunità religiose”. Sullo slancio del nuovo incarico ricevuto, presenta e fa approvare con una larga maggioranza del Parlamento europeo, la risoluzione "Su gravi episodi che mettono a repentaglio l'esistenza delle comunità cristiane e di altre comunità religiose", a tutela della dignità umana e dei diritti dell’uomo.

2009: riceve la nomina (per quasi due anni) a Rappresentante personale della Presidenza dell'OSCE contro razzismo, xenofobia e discriminazione, con particolare riferimento alla discriminazione dei cristiani.

2009: è indicato tra i candidati del Ppe alla presidenza del Parlamento europeo.

giugno 2009: rieletto al Parlamento europeo con 158.730 preferenze, viene designato Capo della delegazione del deputati del PDL nel gruppo Ppe, di cui e´anche membro del Bureau.

giugno 2009-febbraio 2012: nella nuova legislatura è membro della commissione Affari Esteri, per la quale viene nominato relatore della proposta di partenariato per la cooperazione con i paesi terzi e la proposta di partenariato con l´Iraq. In questo periodo viene altresì nominato membro della commissione speciale sulla Crisi Finanziaria, Economica e Sociale della commissione speciale sulle Sfide Politiche e le Prospettive Finanziarie e delle Delegazioni rapporti con gli USA e rapporti con il Sud Africa.

marzo 2012: viene nominato membro della Commissione Problemi Economici e Monetari ed è relatore del Rapporto di attività 2011 della Banca Europea degli Investimenti.

febbraio 2013: eletto al Senato della Repubblica italiana nella lista “Con Monti per l’Italia”.

marzo 2013: nominato Presidente del gruppo "Scelta Civica per l'Italia" al Senato della Repubblica.

Pubblicazioni

Difendiamo il futuro: Interventi per la libertà della scuola, Biblioteca Universale Rizzoli, Collana "I Libri dello Spirito Cristiano" diretta da don Luigi Giussani, 1999

L’Europa sarà cristiana o non sarà, Edizioni Spirali, 2004

¿Que cultura? - V Congresso de cristianos y vida publica - 2004

Compagni di Scuola: genitori, insegnanti, studenti e sindacati per le generazioni del futuro, Edizioni Ares, 2004

Llamados a la libertad - VII Congresso de cristianos y vida publica, 2006

L'Europa al centro del problema - "Atlantide: migrazioni e società multiculturale", 2007

Il Dio dell'Europa, Edizioni Ares, 2007

Piccolo dizionario delle radici cristiane d’Europa (coautore con Elisabetta Chiappa), Edizioni Ares, 2007

Guerra ai cristiani (coautore con Vittoria Venezia e Matteo Forte), Lindau, 20100 Agenda

sabato 30 marzo 2013

Chi è il professor Onida

La Biografia che riportiamo qui sotto è preso dal sito http://www.milanonida.it

Valerio Onida nasce nel 1936, da padre sardo e madre siciliana, in una Milano che ha già vocazione metropolitana e cosmopolita, abituata ai flussi e alle culture di tutta l’Italia e del mondo. E in questa città ha sempre vissuto, ha studiato, ha lavorato. Ha frequentato il liceo Carducci e l’Università Statale, dove si è laureato in giurisprudenza con una tesi in diritto costituzionale. Questa città la conosce come le sue tasche, l’ha girata senza interruzioni muovendosi a piedi e con i mezzi pubblici. Ancora adesso è abbonato all’ATM (tessera abbonamento senior per la rete urbana n. 190 316456439) e lo si incrocia su e giù per le scale della metropolitana. Una scelta chiara, decisa, senza clamori, per uno stile di vita che lo ha tenuto realmente e concretamente con i piedi per terra, letteralmente, a contatto con la città e i suoi concittadini con i quali condivide così spazi e momenti della giornata. E quando è nata l’iniziativa di bike sharing BikeMI è stato tra i primi entusiasti utenti (tessera Bikemi n. 2036020812).

Questo modo di stare in mezzo alla vita, in mezzo agli altri, lo ha spinto verso l’impegno sociale da sempre. All'Università questo impegno si struttura tra gli studenti cattolici della Fuci, di cui è stato presidente di circolo e incaricato di zona. Completato il servizio militare comincia a lavorare nell'Università, prima come assistente poi come professore di diritto costituzionale, e si avvia alla professione di avvocato, specializzato in questioni di diritto costituzionale e amministrativo. Si è sposato a 26 anni. Ha cinque figli e altrettanti nipoti.

Già impegnato professionalmente, quando arriva il Sessantotto lo vive come un’epoca di grandi speranze, magari anche di confusione ma sempre con la fiducia in una Università e una società migliori. Negli anni Settanta l’istituzione delle Regioni è un’innovazione che lo coinvolge come esperto, e in questo ruolo lavora per diverse Regioni ma principalmente per la Regione Lombardia, nella commissione per lo statuto, presieduta da Carlo Ripa di Meana, e poi nel comitato legislativo della Giunta, cumulando una lunga esperienza al fianco dei presidenti Bassetti, Golfari, Guzzetti, Tabacci, Giovenzana, Ghilardotti, Arrigoni. Intanto mette mano al progetto di legge sull'ordinamento dei Comuni e delle Province con Umberto Pototschnig. In virtù della sua ormai profonda competenza in materia di Enti Locali, nei primi anni Novanta viene chiamato a lavorare allo statuto del Comune di Milano, la sua città.

Con il lungo corso di attività al servizio di Comuni, Province e Regioni, Valerio Onida si specializza in questioni di diritto costituzionale e amministrativo e assume la difesa della Regione Lombardia e altre Regioni in controversie con lo Stato davanti alla Corte costituzionale. La competenza in materia di diritto costituzionale lo porta anche a lavorare su conflitti come quelli nati fra il Consiglio superiore della Magistratura e il Ministero di giustizia, o fra la Procura di Milano e le Camere.

Nel 1996 il Parlamento ne consacra le competenze in materia costituzionale e quale professore di diritto ordinario lo elegge, in seduta comune e a maggioranza dei tre quinti dei componenti, alla Corte costituzionale. Degli anni del suo mandato si ricordano alcune decisioni adottate dalla Corte con spirito di totale indipendenza dal potere politico e assoluta autonomia rispetto agli opposti schieramenti (per esempio sull'abuso dei decreti legge o sulle prerogative parlamentari). Il 22 settembre 2004 viene eletto Presidente della Corte Costituzionale. Al termine del suo mandato presso la Corte costituzionale è tornato all'insegnamento presso l’Università Statale di Milano e ad esercitare l’avvocatura.

Non è mai stato iscritto ad alcun partito, ma ha condotto battaglie civili e politiche, da cittadino e da avvocato. Per esempio la battaglia per il “no” nel referendum sul divorzio del 1974, e la difesa, come avvocato, di referendum di iniziativa radicale negli anni Ottanta. L’iniziativa politica in senso stretto alla quale è stato più vicino è la nascita dell’Ulivo nel 1994-95: referente milanese dei comitati per l’Ulivo, poi componente del gruppo di esperti per il programma formato da Prodi. Lasciata la Corte dopo i nove anni del mandato, ha preso parte alla campagna per il “no” nel referendum del 2006 sul progetto di riforma costituzionale (la c.d. devolution) e si è speso in tante iniziative nelle scuole, in incontri pubblici, in sedi culturali, sindacali, politiche, in difesa della Costituzione e per diffondere la cultura costituzionale.

Continua a vivere Milano dall'interno, conoscendone profondamente l’ambiente urbano, anche grazie alla scelta di non usufruire dell’auto di servizio (che pure gli compete e che ha lasciato a Roma) e continuare a utilizzare i mezzi pubblici. Altrettanto bene conosce le dinamiche sociali e i circuiti capaci di attivarsi e impegnarsi civilmente con generosità: personalmente si impegna come volontario allo “sportello giuridico” per i detenuti nel carcere di Bollate.

Incarichi e collaborazioni recenti. Presidente della Corte costituzionale dal 22 settembre 2004 al 30 gennaio 2005. Sul sito ufficiale (www.cortecostituzionale.it) si può leggere la sua relazione alla conferenza stampa annuale del 2005. Presidente, dal 2009, dell’Associazione italiana dei costituzionalisti.

Membro del Consiglio di amministrazione di RCS Quotidiani (l’editore del Corriere) nel triennio 2007-2009.

Membro del Comitato di consultazione del Consorzio di banche “Pattichiari”, promosso dall’Associazione Bancaria Italiana, dal 2009.

Editorialista del “Sole 24 Ore” su temi costituzionali.

Presidente della Fondazione per le scienze religiose “Giovanni XXIII” di Bologna.

Membro dell’associazione di cultura politica “Il Mulino” di Bologna.

Bibliografia.

Ha pubblicato lavori su diversi argomenti di diritto costituzionale. Ma il libretto cui è più affezionato è quello pubblicato dal “Mulino” che si intitola “La Costituzione”, dove ha cercato di illustrare la storia, i fondamenti e i principi della carta costituzionale in modo accessibile anche ai non addetti ai lavori. Il volumetto è stato distribuito in omaggio alla inaugurazione di un magazzino Coop in Emilia-Romagna, e in seguito distribuito in omaggio con il quotidiano “Il Sole 24 Ore” in occasione del sessantesimo anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione.

I gruppi di lavoro definiti dal presidente

A tempo di record sono stati definiti dal Presidente della repubblica i gruppo che dalla prossima settimana si riuniranno cercheranno di trovare, attraverso i contatti con i gruppi parlamentare le proposte programmatiche essenziali nelle diverse materie:

  1. materia istituzionale. Ecco i nomi: il prof. Valerio Onida, il sen. Mario Mauro, il sen. Gaetano Quagliariello e il prof. Luciano Violante;
  2. materia economico-sociale ed europea. Ecco i nomi: il prof. Enrico Giovannini, presidente dell'Istat, il prof. Giovanni Pitruzzella, presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato; il dottor Salvatore Rossi, membro del Direttorio della Banca d'Italia, l'on. Giancarlo Giorgietti e il sen. Filippo Bubbico, presidenti delle Commissioni speciali operanti alla Camera e al Senato, e il ministro Enzo Moavero Milanesi.

Queste alte personalità di cui non conosco per loro appartenenza politica, tranne forse Luciano Violante espressione PD. Certo è che tali persone di altro profilo che però avranno un compito tutt'altro che facile. Un compito che vedremo se porterà a qualche risultato. In tali persone ci si può riconoscere per la statura che portano sperando che non facciano come Mario Monti.

Il Presidente della Repubblica non si dimette

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha alle 13 comunicato le sue decisioni. Smentisce con le sue parole la possibilità di dimissioni e che lui manterrà il suo incarico fino alla scadenza naturale. Questo probabilmente perchè capisce che un governo dimissionario ha scarsa forza, sebbene guidato da Monti, e vuol far sentire con la sua presenza che il paese c'è.

La sua proposta. Sebbene a messo in luce che alle consultazioni svolte da lui personalmente non hanno portato a cambiamenti nelle posizioni ha messo che lui tenterà fino all'ultimo giorno il suo ruolo per trovare degli accordi. E' difficile trovare la quadra però stavolta.

Nelle parole di Giorgio Napolitano c'è amarezza per un quadro politico incapace di assumersi le proprie responsabilita. Si affida a delle personalità in modo che possano esserci dei punti di contatto tra le forze politiche per fare un governo. Certo il tempo scorre e i mercati martedì riaprono.

Ora è certificata la ingovernabilità e del fatto che servono dei saggi di cui verranno dati i nomi appena lo stesso riceverà da loro la disponibilità. Il cuneo per uscire dalla crisi diventa sempre più stretta.

Del discorso di Giorgio Napolitano si evince, un presidente chiamato Re Giorgio dalla stampa, un senso di impotenza accompagnato da determinazione a cercare di creare le condizioni perchè tutto si sbrogli. L'impotenza la si evince quando lo stesso dice che la sua opera attuale rimarrà come materiale per il prossimo Presidente della Repubblica. Il suo impegno c'è, ma nel caso fallisse ci sarà qualcuno che se ne occuperà con poteri maggiori. Non credo che possa essere lasciata ad altre interpretazione questa frase di Napolitano: " Ciò potrà costituire comunque materiale utile : voglio dire anche per i compiti che spetteranno al nuovo Presidente della Repubblica nella pienezza dei suoi poteri."

Il ruolo dei saggi Il ruolo dei saggi o meglio nelle parole di Napolitano i due gruppi di personalità dovranno evidenziare i temi essenziali di carattere istituzionale e di carattere economico-sociale ed europeo - precise proposte programmatiche che possano divenire in varie forme oggetto di condivisione da parte delle forze politiche.

Un governo quindi a breve termine che magari aiuti a rasserenare pure il clima politico. Nel more di un della ricerca di un tale governo, un governo di scopo, continuerà per gli affari urgenti a operare il governo Monti. Un governo. Esso sta per adottare provvedimenti urgenti per l'economia, d'intesa con le istituzioni europee e con l'essenziale contributo del nuovo Parlamento attraverso i lavori della Commissione speciale presieduta dall'on. Giorgetti.

I mercati non aspettano. I mercati non aspettano e nemmeno i cittadini sono felici di un tale stallo. Martedì riapriranno i mercati e come prezzeranno la scelta di Giorgio Napolitano. Tutto dipenderà da come valuteranno anche le agenzie di rating questa incertezza che permane, in primis Moodys. Moodys aveva messo in luce le valutazioni sul mantenimento o declassamento del rating dell'Italia si facevano dopo le consultazioni. L'incertezza permane.

Un gran signore. A parte non essersi trattenuto coi giornalisti e aver parlato con alcuni senza microfono probabilmente è giustificabile. La giustificazione sta in una domanda su scenari di elezioni ad ottobre aperti da un giornalista non meglio precisato. A tale giornalista ha detto, prima di abbandonare la scena, che lui su scelte che lui non può prendere non parla. Lascia in tal senso aperte tutte le opportunità ad un nuovo Presidente nel caso fallisse ogni suo tentativo.

giovedì 28 marzo 2013

Malga Fosse azione di protesta e cambiamento di mentalità

Il progetto di ristrutturazione di Malga Fosse ha portato a molte proteste sebbene l'apertura del bando di progettazione a livello internazionale ha vincere una soluzione che tutto sembra tale che concorde al passaggio. I progetti che sono visibili qui.

Sul punto i consiglieri della Comunità di Valle Daniele Gubert e Enrico Turra hanno le idee chiare e ne riportiamo i passi e bocciano le decisioni della Provincia Autonomia di Trento sia sul piano del merito che del metodo.

Il metodo. Il punto del metodo che vede vede un progetto che stravolge Malga Fosse di Sopra in piena zona delle Pale di San Martino decretata in quanto facente parte delle Dolomiti Patrimonio naturale dell'Umanità.

Nel merito. Una costruzione quella prospettata che i consiglieri definiscono un astronave che rimpiazza con una nuovo struttura très chic, con centro benessere camerette con vista sui monti pallidi un'ex malga alpina a un tiro da Passo Rolle, a 2000 metri, ove gli aberghi soffrono e niente e nessuno sembra riuscirne a fermare il degrado.

Il concorso decreta vincitore un progetto alieno dal contesto paesaggistico, promuove intellettualizzazioni geometriche pretenziose evocanti le guglie dolomitiche ma assolutamente distanti dalla trama antropologica del luogo, dalle sue funzioni secolari legate all’alpeggio, all’agricoltura tradizionale di montagna.Un corpo estraneo conficcato a fianco di uno stallone in stridente conflitto non solo estetico-visuale, ma multisensoriale… la puzza di vacca sarà gradita ai clienti in doppiopetto rappresentati nei rendering di progetto?

I consiglieri tornano sul fatto che il progetto è nato da persone che dimostrano di conoscere la montagna o di avere un modo di concepirla basato su business aleatori (russi) per giustificare l'utilizzo dei pubblici poteri per poter dare legittimità invenzioni architettoniche strampalate e che il privato mai si potrebbe permettere. Se un privato si proponesse qualcosa di simile verrebbe bloccato dal Piano del Parco, dalle prescrizioni delle Commissioni Paesaggistiche, dai Manuali Tipologici, che a questo punto sembrano valere sono per lo stesso.

Bisogna dare una risposta fortemente negativa a ciò e far tornare un confronto proficuo tra gli attori del territorio di Primiero su un intervento volto a ricucire l’impianto tipologico originario e riassegnare al compendio di Malga Fosse di Sopra la sua vocazione agricola, con eventuale destinazione ricettiva agrituristica, e/o ad esperire nuove finalità di pubblico interesse connesse con la gestione dei beni ambientali di pertinenza dell’Ente Parco Paneveggio – Pale di San Martino e della Fondazione Dolomiti – Dolomiten – Dolomites – Dolomitis UNESCO.

Lunedì dell’Angelo 01 aprile 2013, ad ore 12.00 propongo alla popolazione siano essi cittadini, amministratori, gruppi e associazioni a Malga Fosse di Sopra per un pranzo al sacco. In tal modo oltre al ritrovarsi si potrà avere un idea del luogo di dove il progetto si va ad inserire e del perchè c'è una totale chiusura allo stesso.

La carta delle provinciali. Nel caso l'assessore provinciale Tiziano Mellarini e l’Agenzia provinciale delle foreste demaniali non aggiustano il tiro su Malga Fosse, toccherà a noi elettori “aggiustare il tiro” alle prossime elezioni provinciali concludono i consiglieri. Un modo questo per chiedere ai cittadini di riappropriarsi del bene pubblico di dimostrarsi attivi anche nelle prossime urne.

martedì 26 marzo 2013

Palio annuale la “caccia alla volpe in tana”: una bufala

L'ufficio stampa del Comune di Siena bolla come leggenda metropolitana la notizia del Palio della caccia alla volpe e che è stata contrastata qui.

Prendo atto della smentita del Comune mentre l'ufficio stampa della provincia non hanno accettato il confronto cancellando l'email inviata.

La difesa degli animali è un diritto sacrosanto e certo provocare sofferenze non necessarie è un crimine che va perseguito. E' però importante per rendere le battaglie forti che vengano documentate. Ottenuta la smentita del comune di Siena e fine che non vengono fornite altre prove è da ritenere una bufala tale palio che dovrebbe tenersi il 1 aprile 2013.

Oltre alla smentita non ho trovato se non nei siti di protesta pubblicizzazione di tale Palio e credo che Siena di meriti la gogna per accuse destituite di fondamento. Sono pronti a ricredermi se ci saranno prove.

Consiglio comunale del 25 marzo 2013

Convocazione d'urgenza. Desidero prima di affrontare i temi del consiglio comunale ringraziare la sindaca Mariuccia Cemin per l'onesta intellettuale dimostrata nelle comunicazioni del sindaco in cui ha risposto al tema sollevato col mio post circa l'eccessivo uso della convocazione di urgenza. Ha riconosciuto con le sue parole la non esistenza in senso stretto dell'urgenza essendo la convocazione del consiglio pronta già da 15 giorni e che si sia ritenuto di utilizzarla, in quanto sebbene i temi da trattare erano sul tavolo da almeno tale periodo non erano pervenuti ancora tutti i documenti necessari a discutere il tema dell'Albergo diffuso. Per non perdere ulteriore tempo si è scelto in tal senso.

Studio di fattibilità Albergo Diffuso. Dopo aver sbrigato i punti più procedurali con la nomina di due scrutatori Orsigher Annamaria e Caser Andrea e l'approvazione senza osservazione del verbale della seduta precedente si è passati ad illustrare lo studio di fattibilità dell'Albergo Diffuso.

Questo progetto ha avuto una gestazione lunga in quanto è un eredità della precedente amministrazione Zortea che ha visto terminare i vari passaggi a gennaio 2013. Ora si passa alla realizzazione che verrà fatta dalla cooperativa Albergo Diffuso Scarl che si è già formata.

Dati ufficiali su questa tipologia ricettiva non ce ne sono e per gli stessi si deve fare riferimento all'associazione degli alberghi diffusi nazionale. Essi sono presenti in 14 regioni sopratutto nel centro italia e Sardegna anche se pure il Friuli ne può contare 10. Il caso del Friuli è particolare perchè ha vista la nascita negli anni post terremoto '76 tale tipologia come recupero di immobili distrutti che non erano utilizzati più come residenze dalla popolazione a scopo ricettivo. Almeno 61 gestori di tale tipologia vedono anche in futuro, sebbene la crisi economica, la possibilità di aumentare il giro d'affari. L'occupazione dei posti letto è elevato e si aggira sul 68%.

Sebbene esistano da 30 anni non sono ancora molto presenti al Nord Italia e totalmente assenti in Trentino ed ha prospettive di mercato interessanti sopratutto se ci si rivolge all'estero. Tale tipologia stravolge il concetto di ricettività perchè passa dall'albergo monolite ad una ricettività distribuita sul territorio con un blocco centrale che fornisce i servizi propri dell'albergo. Ovviamente sebbene distribuita la ricettività deve essere inserita in un arco ristretto (massimo 500 metri) in modo da poter accedere ai servizi del blocco centrale. Si prevede tale progetto per il Vanoi tra Cicona e Zortea.

La politica di sviluppo urbanistico e turistica è tale da ritenere il progetto coerente e quindi che lo stesso possa accedere al contributo a fondo perduto del 30%. Pure le Casse Rurali Valli del Primiero e Vanoi sono disponibili a concedere una linea di credito a lungo termine agevolata per tale progetto.

E subito da dire che i guadagni non sono stratosferici e che quindi tale entrata può essere un integrazione al reddito oltre che portare ad un recupero di patrimonio immobiliare che andrebbe perso. Inoltre tale nuova attività potrebbe esser uno stimolo per altre attività e far crescere così la comunità. Attualmente la cooperativa è formata da 7-8 soci che portano 80 posti letto. Il piano finanziario della cooperativa si basa su ciò e su 60 notti di occupazione per un prezzo di 30 euro promozionali. Il mercato a cui si punta è la media-alta gamma. Si presumo un prezzo intermedio tra i 25 euro e i 250 euro scostandosi almeno dal prezzo minimo. La coperativa p aprera ad altri soci che sicuramente arricchiscono l'offerta e ci si può porporre con maggiore forza sul mercato. Dopo questa presentazione a cura Ivo Rossi è stato il turno di Roberto Pezzato e Enrico Ferrari illustrare il campo archittettonico e urbanistico/paesaggistico con i richiami alla qualità e alla tradizione.

Ci sono però delle cose interessanti da approfondire. In primo luogo tale intervento non rientra nella legge Gilmozzi essendo nel campo ricettivo e non residenziale di seconda casa. Il PRG inoltre è adeguato per il progetto che si intende proporre e si recuperebbero edifici anche da un punto di vista energetico i quali attualmente sono di categoria G e si potrebbe portarli a categoria B+ o A con interventi che comunque ne rispettino la struttura.

Il comune ha un suo ruolo nel progetto essendo che lo stesso acquisterebbe e ristrutturerebbe l'edificio casa Spessot dal nome del proprietario con un intervento di 1 milione di euro al 100% finanziato dalla Provincia. Questo intervento di 1 milione è il contraltare di 2,4 milioni di investimenti della cooperativa.

Ovviamente chi prende il contributo al fondo perduto ha il vincolo di mantenere per 10 anni la struttura a destinazione ricettiva e altri vincoli potranno esser richiesti dalla cooperativa per una migliore programmazione. Certo è che la cooperativa esiste ma la promozione e commercializzazione dell'Abergo diffuso è tutta da scrivere.

La presa d'atto è stata approvata all'unanimità e resa immediatamente esecutiva.

Variazione PRG per caserma Vigili Fuoco/Croce Rossa e Albergo Diffuso.

Le richieste di variazione per l'Abergo diffuso sono essenzialmente prevedere un articolo 28bis che lo riconosca come tipologia a se la questa tipologia ricettiva in modo da bypassare la legge Gilmozzi. Inoltre si chiede di modificare la scheda di Casa Spessot per poter alzare l'edificio di 35 cm. A chiarimenti chiesti da Orsingher Annamaria si è messo in luce che tali previsioni non ostacolano i confinanti.

Per la Caserma Vigili del Fuoco invece si deve fare un cambio di destinazione dell'area da agricola a pubblica utilità comprendendo sia l'area della che verrà ceduta per la caserma che ciò che rimarrà alla provincia. La cessione dovrebbe avvenire ad Aprile non essendoci problemi visto che si passa da un demanio ad un altro. Non sono gravate da uso civico quindi non ne serve lo sgravio.

Con l'unanimità si è proceduto ad approvare le variazioni al PRG. Si è data esecutività alle stesse.

Esame preliminare Casa Spessot. Il progetto preliminare di Casa Spessot è stato affrontato in consiglio essendo un progetto superiore a 300.000 euro. Esso prevede l'acquisto e la ristrutturazione dello stesso prevedendo i servizi centralizzati e alcuni posti letto. Questo per una cifra di 1.000.0000 di euro su delega provinciale che finanzia al 100% l'opera. E' stato approvato ad unanimità e gli è stata data immediata esecutività.

La variazione di bilancio. La variazione di bilancio ammonta a 374000 euro e in gran parte è formata dai canoni aggiuntivi Bim per 240.000 di cui 135.000 del 2012. Per il resto da avantzi ammistrazioni passati o vincolati e da budget.

Tralasciando le spese mino c'è un rafforzamento delle risorse per il recupero delle aree ecologiche che in qualche caso sono a livello pietoso. Per questo si prevede di passare a 150.000 per gli interventi in tal senso.

Vengono previsti inoltre 100.000 euro per la manutenzione strade sia per gli asfalti che per qualche muretto ceduto. Non si procede sulla frazione di Canal San Bovo con manutenzione in quanto si attende la conclusione del progetto di teleriscaldamento.

E' da rimarcare che ci sono risorse per 500000 euro per la caserma dei pompieri/crocerossa e 360000 euro ulteriori sono il contributo ricevuto da Croce Rossa. Si è diviso l'opera in due lotti funzionali e si farà il primo lotto con urgenza per poter consegnare il garages della Croce Rossa nei tempi pattutiti. Al 12/12 altrimenti dovrà esser restituito. Tale previsione blocca in pratica il bilancio per il futuro.

Per il secondo lotto funzionale comprendente le sedi di vigili del Fuoco e Croce Rossa verranno in un secondo momento realizzate attendendo le economie provenienti dalle altre caserme e il bando "targato Canal San Bovo" che verrà aperto in futuro.

Con voto unanime si è approvato il punto e data immediata esecutività.

Modifica regolamento acquedotto. Con questa modifica si porta in regolamento la possibilità già reale ma non regolamentata di avere una tariffa non domestica per l'utilizzo dell'acqua per orto e giardino in presenza di contatore dedicato allo scopo e l'assenza di fognatura. Con voto unanime si è proceduto all'approvazione.

Modifica delibera 56/2012 col cambio di terminologia da DIA a Scia e con effetti retroattivi dal 1/1/2013. Non ci sono cambiamenti sui diritti. Con voto unanime si procede ad approvazione.

Modifica regolamento invio convocazione e documentazione per sedute consiglio. Si prevede il cambiamento dell'invio passando all'email e in particolare alla PEC in modo di un invio più tempestivo e meno costoso del materiale. Al consigliere non provvisto di tali mezzi o in caso di problemi tecnici si può chiedere comunque l'invio per messo comunale. Si da approvazione con voto unanime e se ne da immediata esecutività per poter procedere già nel prossimo consiglio.

Possibilità di commento

Oggi prima di affrontare un tema come il consiglio comunale che è meglio affrontare la mattina o nelle diurne perchè sempre fonte di idee affronto un tema che mi è stato sollevato da un utente che voleva commentare.

Per commenterà cliccate sul titolo del articoletto e sotto troverete il modulo. La scelta di piattaforme con cui autenticarsi è ampia, ma con dispiacere devo comunicare che con Facebook non è possibile commentare.

E' una mancanza della piattaforma che non posso cambiare se non cambiare piattaforma, ma visto che ho idea in futuro di progettare il sito a mia immagine e somiglianza rimango qui.

Le piattaforme supportate per i commenti, sebbene per la pubblicità dei post c'è pure facebook:

  • Account Google
  • LiveJournal
  • WordPress
  • TypePad
  • AIM
  • OpenID

Mi scuso con gli utenti che non sono presenti in tale piattaforme che è vero potrei coprire aprendo ai commenti anonimi. I commenti anonimi sono stati tentati ad inizio di vita del blog ricevendo critiche. Una riflessione mi porta a non permettere ciò per evitare eventuali profili di responsabilità. Presto attiverò altre funzionalità, ma per i commenti non c'è possibilità di estensione.

lunedì 25 marzo 2013

Eco Hotel Bonapace segno dell'eccellenza

Domani alle 18.00 presso il Centro Congressi di Riva del Garda si terrà un incontro con esperti di ARCA e dell'Istituto Zephir con un protagonista d'eccezione l'Ecohtel Bonapace.

Un Eco Hotel il Bonapace che fa della sostenibilità e della bioedilizia. Un esempio trentino di come l'innovazione possa creare eccellenze e andare nel segno della sostenibilità.

Miglior esempio trentino di bioedilizia, secondo l'Agenzia provinciale per le risorse idriche e l'energia che il 14 marzo scorso gli ha assegnato il primo premio al concorso dedicato alle nuove costruzioni, l'Eco Hotel Bonapace di Nago Torbole sarà protagonista di una serata in cui verranno illustrati i vantaggi degli edifici in legno di qualità.

Alla serata di martedì 26 marzo, che inizierà alle 18 presso la sala 120 del Centro Congressi di Riva del Garda, interverranno Stefano Menapace, coordinatore tecnico ARCA (“Il marchio di qualità per le costruzioni in legno”), Mirko Taglietti, di Armalab (“Progettare e costruire ecohotel ad energia quasi zero”) e Arrigo Jacobitti, titolare dell’Ecohotel Bonapace (“Scegliere la qualità, il comfort, la sostenibilità risparmiando tempo e denaro”).

Un’occasione unica per conoscere i vantaggi del legno nelle costruzioni, abbinato al primo sistema di certificazione in grado di garantirne performance (antisismiche, resistenza al fuoco e ai terremoti, isolamento acustico) e qualità (garanzia postuma decennale, sostenibilità ambientale, comfort). L'Ecohotel Bonapace di Torbole aprirà i battenti a maggio.

Le caratteristiche tecniche. E' il primo albergo Energy Zero Net d’Italia ed è in fase di certificazione con il massimo livello ARCA “Platinum”.

Presenta una struttura portante in legno, pacchetti isolanti realizzati con materiali di riciclo, vetri tripli basso emissivi, ed è il risultato di accurate elaborazioni al computer per sfruttare al massimo i raggi del sole simulandone la posizione durante l’intero arco dell’anno, oltre ad una cura maniacale in ogni dettaglio ed una particolare filosofia dell’ospitalità.

Contatti:

Eco Hotel Bonapace
Torbole sul Garda (TN)
Via Strada Piccola
Tel.: 0039/ 0464516995
Fax: 0039/ 0464071055
P.Iva:06348311215
Website

domenica 24 marzo 2013

La democrazia bloccata in Italia secondo Rivoluzione Civile

Ho partecipato all’iniziativa organizzata da MicroMega in Piazza Santi Apostoli a Roma per la Costituzione e la legalità, insieme a moltissimi cittadini ed esponenti del mondo della cultura e della società civile che hanno voluto sollecitare l’applicazione della norma che sancisce l’ineleggibilità di Berlusconi per il suo palese conflitto di interessi. Dal palco della manifestazione ho affermato che il Cavaliere è la strozzatura che impedisce la democrazia completa nel Paese. Dobbiamo impedirgli di continuare liberamente, in modo impudente, a disprezzare quotidianamente la legge, i magistrati e la Costituzione: c’è una norma che vieta la sua eleggibilità ed è necessario che sia rispettata.

So che Berlusconi ha paura delle inchieste, dei magistrati in magistratura e in politica. Purtroppo dobbiamo deluderlo, perché non si libererà facilmente di noi. Rivoluzione Civile è fuori dal Parlamento per via della legge elettorale peggiore della storia, ma Berlusconi sarà cacciato dal Parlamento perché è ineleggibile, ma fino ad ora tutelato dal fatto che non è mai stata applicata una legge già esistente. Stia sicuro, ci batteremo ugualmente perché sia rispettato il principio giuridico che sancisce la sua ineleggibilità. Si può e si deve partire da qui per ripristinare la legalità in un Paese dove la legge è calpestata. Noi la Costituzione dobbiamo tenerla in alto, per questo oggi tanti italiani sono scesi in piazza e per questo sono al loro fianco. L’ho sempre fatto: da magistrato, nella mia esperienza politica e continuerò sempre a farlo.

Credo che il Paese stia attraversando una crisi economica, politica e istituzionale seria, che richiede impegno e concretezza. SI conferma quello che dicevamo in campagna elettorale: il partito di Grillo non è in grado, al momento, di esprimere una proposta di Governo per cambiare il Paese e per questa ragione il Parlamento è in una situazione di stallo, che potrebbe portare presto a nuove elezioni. Al di là del mio destino personale, Rivoluzione Civile andrà avanti: è iniziata la seconda fase, in cui il Movimento si costituisce, si struttura e radica sul territorio.

Per risolvere i problemi del Paese bisogna cominciare dalla Costituzione, applicando il principio che prevede l’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge. Silvio Berlusconi deve essere uguale a tutti gli altri cittadini e, se c’è una legge che prevede che Berlusconi è ineleggibile, il Parlamento deve applicarla. L’Italia è è uno Stato di diritto apparente, una democrazia incompiuta, un Paese nel quale le leggi non sono sempre uguali per tutti e dove, con il potere e la ricchezza, c’è chi ottiene impunità e immunità. Quella di oggi per la Costituzione è un’iniziativa importante, perché la rivoluzione che tutti i cittadini vogliono è quella che renda le leggi, tutte le leggi, una bussola comune.

Lo scontro di due popoli. Questa è la seconda piazza di roma che ha visto manifestazioni a Roma in poco di tempo. Due popoli a confronto quello berlusconiano e quello di rivoluzione civile. Due popoli entrambi numerosi che si confrontano dopo le elezioni.

Due popoli diversi che appartengono ad un stesso popolo ma che sembrano distanti anni luce; sebbene entrambi numerosi. Il leader di rivoluzione civile può tornare alla magistratura nell'unico collegio ove non si è candidato Aosta.

La tesi della legge sull'ineleggibilità viene esclusa per il presente non essendo ciò che è presente rispettoso della Costituzione. Non lo dico io ma il costituzionalista Onida.

Un eventuale legge andrebbe fatta per il futuro

E' questo posto una considerazione che la partecipazione con i partiti di Rivoluzione Civile è stata un fallimenti: Verdi e Italia dei Valori hanno abbandonato. Una ripartenza può esserci ma il radicamento è duro da ottenere sopratutto senza leader.

Poche volte sento parlare che si vuole battere il PDL e Berlusconi sui temi a dire il vero quasi mai. Anche nelle ultime elezioni si è visto come Silvio Berlusconi ha saputo recuperare sul PD.

Si parla di un Movimento 5 stelle esser forza propulsiva è la forza dello stallo. E' innegabile però che al Movimento 5 stelle la gente a creduto a Rivoluzione Civile no.

Si chiama la piazza per rispondere l'appello di Micromega sulla ineleggibilità di Berlusconi quando dovrebbe e esserci una commissione parlamentare che valuta ciò appena gli eletti prendono posto.

Legambiente al Forum sociale mondiale di Tunisi dal 26 al 30 marzo.

Per promuovere un'alleanza ambientalista per un Mediterraneo solidale e sostenibile, Legambiente sarà al Forum sociale mondiale che si svolgerà a Tunisi dal 26 al 30 marzo.

“Crediamo alla necessità di stabilire e consolidare relazioni di cooperazione tra le ONG dei paesi del bacino del Mediterraneo, una rete che sviluppi una nuova politica ambientalista per un futuro solidale e sostenibile in un’area che negli ultimi anni di intensa globalizzazione ha visto crescere la propria importanza nella geopolitica mondiale” scrive l’associazione in un documento preparato per l’occasione, con l’intento di condividerlo a Tunisi con il maggior numero di associazioni e soggetti possibile.

Non solo associazioni strettamente ambientaliste ma tutte le organizzazioni dei Paesi che si affacciano sulle rive del Mare Nostrum impegnate nel far affermare insieme democrazia, diritti, giustizia sociale, solidarietà, salvaguardia e uso sostenibile delle risorse naturali.

L’obiettivo è quello di confrontarsi su problemi e aspettative e condividere principi e contenuti, per riuscire a realizzare iniziative comuni.

Il Forum sociale mondiale, organizzato per la prima volta quest’anno in un paese del Maghreb, è in questo senso, scrive ancora Legambiente, “un’occasione da non perdere per costruire un’azione comune tra i soggetti che animano la società civile delle sponde del Mediterraneo, perché questo diventi un mare di diritti, pace, solidarietà, cultura e rapporti economici più equi e sostenibili”.

Tariffa puntuale e raccolta differenziata: problemi e soluzioni

Per discutere dell'argomento Legambiente organizza una serata a Trento, Martedì 26/3/2013, ore 20.30 presso l'Aula magna del Museo delle Scienze in via Calepina 14.

Si discuterà di incentivi per la riduzione dei rifiuti, di quali siano le scelte e le tendenze all'estero ed in Italia e di quale sia la situazione a Trento dopo l'avvio della nuova tariffazione. Inviteremo infine il pubblico ad intervenire per proporre i propri dubbi e le proprie idee agli amministratori.

Interverranno:

  • Andrea Giachetti, Mauro Facchinelli (Legambiente Trento)
  • Carlo Alessandro Realis Luc (Dolomiti Energia)
  • Michelangelo Marchesi (Assessore Ambiente e Mobilità, Comune di Trento)
  • Matteo Zandonai (Assessore Energia e Ambiente, Comune di Mezzocorona)

Sarà dato anche spazio ai comitati ed alle associazioni interessate all'argomento che vorranno partecipare

sabato 23 marzo 2013

Terzi si deve dimettere: la posizione dei Liberali italiani

Il voltafaccia del Governo sul caso dei due militari della Marina Italiana è denso di implicazioni giuridiche e costituisce un grave indebolimento della posizione internazionale dell’Italia.

Sotto il primo profilo va tenuto presente che i due militari non sono – né saranno mai – equiparabili a due delinquenti comuni, essendo accusati per condotte svolte nell'ambito di una missione ufficiale decisa dall'Esercito Italiano. Sarebbe facile ricorrere ad esempi su come, sul punto, si comportano altri Paesi per azioni in ambito bellico o nell’ambito di esercitazioni in tempo di pace (vedi USA per la strage del Cermis) mentre, addirittura, nel caso di specie l’evento di cui si duole l’India, avvenuto al di fuori della sua giurisdizione territoriale, è oggi nella mani delle Corti Indiane solo grazie al fatto compiuto, creato attirando con l’inganno i due militari italiani sul suolo indiano.

Su tale aspetto il lavoro diplomatico doveva essere indirizzato non già verso l’India, ma verso i Paesi alleati e le organizzazioni internazionali per ottenere un fermo richiamo dell’India e, sul piano generale, un arbitrato internazionale.

Chiedere oggi all'India di escludere l’applicazione della pena di morte ai due malcapitati militari italiani comporta invece, un repentino riconoscimento della giurisdizione indiana, col solo corrispettivo dell’applicazione di una pena più mite.

Si versa così in una situazione di rinuncia da parte italiana alle proprie ragioni giuridiche (su cui si era tra l’altro basata per un anno la linea del Governo e la stessa scelta di trattenere in Italia i due accusati). Per altro verso è innegabile che il rivolgimento della linea italiana è avvenuto sulla base dell’azione ritorsiva consumata da parte indiana nei confronti del nostro ambasciatore mentre è altrettanto pacifico che detta condotta cancella la millenaria tradizione d’immunità rispettata da tutti gli Stati (eccettuato l’Iran).

Su tale secondo illegittimo atto dell’India, come d’altra parte sul primo, il diritto internazionale prevede varie e specifiche misure di autotutela, riconosciute allo Stato che si ritenga illegittimamente leso nelle proprie prerogative. Atteso che la carta dell’ONU esclude soltanto l’uso della forza nelle controversie internazionali, erano ammissibili azioni recanti danno uguale: poteva per esempio costituire misura proporzionata quella di bloccare parallelamente l’ambasciatore indiano in Italia.

L’ineffabile Ministro Terzi ha invece scambiato due militari con un ambasciatore e ceduto senza reazione agli atti illegittimi e di frode, riuscendo poi, paradossalmente a far passare noi per frodatori, per di più, confessi e pentiti. Frattanto, due italiani, sono stati riconsegnati ad un Paese gongolante per il successo e risultano assoggettati ad un indagine condotta con metodi medioevali, piena di contraddizioni plateali, con gravi rischi per loro e per la dignità dell’Esercito e del Governo Italiano.

Tutto ciò per la linea ondivaga di un Ministro degli Esteri che ora si giustifica in modo stucchevole aggravando la situazione, come si conviene per ogni gaffeur (vedi il riferimento al caso di Attilio Regolo e al “grande” risultato circa l’esclusione della pena d morte).

Se l’Italia deve ritentare di gestire una vicenda alquanto imbarazzante, in ordine alla quale aveva anche più di una ragione fondata sul diritto internazionale, non può che scindere la propria responsabilità distinguendosi dal suo Ministro. Che egli dunque si dimetta o, ove insista, che venga dimissionato per la tutela residua della dignità internazionale del Paese e l’integrità di due militari che certamente non sono responsabili di omicidio volontario né, a tutto concedere, di alcun altro reato doloso.

Giammarco Brenelli - Liberalitaliani

Lega Nord su incarico esplorativo a Bersani

"Incarico a Bersani: valuteremo le sue proposte d'intesa con gli alleati del Pdl e poi decideremo una posizione comune", Maroni Roberto.

Queste parole di Roberto Maroni danno la tara di qual'è la linea ufficiale della Lega Nord attendere la mossa di Bersani. Queste parole dicono però di più perchè escludono la possibilità di soluzioni solo con la Lega Nord magari pensando in una rottura dell'alleanza Lega-PDL. In tal modo si mette il PDL e lo stesso Berlusconi in gioco e Bersani farà bene a tenerne conto.

Le parole di Roberto Maroni smorzano quelle di Massimo Bitonci dette a Tgcom 24:

Bersani deve trovare i voti da solo. Siamo d'accordo su un governo di coalizione che faccia delle riforme strutturali ma questa cocciutaggine nel voler cercare un governo a guida Bersani, magari chiedendo appoggio esterno alla Lega, mi sembra una scelta sbagliata nei confronti del paese e di quello che i cittadini vogliono Napolitano? Ci ha messo a nostro agio e ha fatto un'analisi lucida della situazione attuale, ho apprezzato molto perchè ha dimostrato di essere una personalità super partes. E' stato anche lui a dire che il risultato elettorale non consente ad alcuna formazione di governare da sola, ha parlato del modello olandese e delle consultazioni dicendo che si prenderà il tempo necessario per fare la scelta più giusta, quindi penso che quello di Bersani sia un incarico esplorativo, forse Napolitano glielo doveva perchè comunque ha avuto la maggioranza alla Camera, ma e' un incarico destinato a naufragare nei prossimi giorni. Un aiuto da parte della Lega Nord al governo Bersani, in questo momento, e' molto difficile.

Rimane comunque il fatto che si la mossa sta al Partito Democratico certo è mette in chiaro meglio la posizione Roberto Maroni e della Lega Nord che non sembra di completa chiusura, ma certo a determinate condizioni. Non viene inoltre messa in discussione l'alleanza col PD come da qualcuno pensava. Sono sicuramente parole quelle di Maroni meno di chiusura ad un governo. Certo è che tutto dipenderà da Bersani e stavolta se vuole la Lega Nord dovrà aprire a PDL e a Berlusconi. Passi difficili vedremo se li compirà o in che direzione andrà.

Scelta civica per l'italia sull'incarico a Bersani

Scelta Civica per l'Italia si ritrova sicuramente nella lucida e articolata analisi del presidente Napolitano dalla quale è scaturita la decisione di conferire l'incarico esplorativo all'on. Bersani per verificare la possibilità di dar vita a un governo.

Come già abbiamo detto nei giorni passati siamo l'unica forza politica che non ha posto veti nei confronti di alcuno ed ha espresso piena disponibilità a prendere in esame le proposte che il Presidente avesse formulato.

All'incontro con il presidente incaricato ascolteremo le sue idee e soprattutto esporremo le nostre e, senza dare nulla per scontato, decideremo possibilità e modalità di un eventuale sostegno.

In particolare saremo fermi nel riproporre temi quali un forte impegno europeista, la continuità delle riforme avviate dal governo Monti, il sostegno per il lavoro e le imprese.

Prendiamo atto allo stesso tempo della difficoltà sottolineata dal Capo dello Stato da parte dei partiti maggiori a condividere accordi politici e ci auguriamo che una riflessione comune su riforme istituzionali e costituzionali possa aiutare a far maturare un clima migliore.

Andrea Olivero, coordinatore nazionale Scelta Civica per l'Italia

Il conferimento dell'incarico a Pierluigi Bersani

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto questo pomeriggio, al Palazzo del Quirinale, l'onorevole dottor Pier Luigi Bersani, al quale ha conferito l'incarico di verificare l'esistenza di un sostegno parlamentare certo, che consenta la formazione del Governo.

Il Capo dello Stato ha invitato l'onorevole Bersani a riferire appena possibile.

L'esigenza di un governo. Se ascoltiamo il discorso in cui annuncia il conferimento dell'incarico a Pierluigi Bersani si nota l'esigenza di avere presto un governo, sebbene ancora possibile che il governo attuale dimissionaria prenda le decisioni urgenti.

L'esigenza di un governo nella pienezza dei poteri è molto sentita dal Presidente Giorgio Napolitano che tuttavia esce allo scoperto dicendo che non è ciò è facile. Esistono poi dei tempi istuzionali e sebbene capisce la situazione fa presente che l'Olanda ha impiegato 54 gg ed Israele 55. Questa sottolineatura non è casuale, ma denota come per fare le cose nel migliore dei modi a volte serva anche prendersi del tempo.

Le esigenze non sono solo italiane ma dell'Europa e del mondo che guarda all'Italia come partner affidabile, ma che deve dare un governo stabile. Un impegno forte che può contribuire anche al consolidamento dell'Europa.

Le consultazioni. Sembra con stralci sulle consultazioni che tocca nel suo discorso mettere in luce come le forze politiche siano esse partiti, liste, movimenti abbiano convenuto sulla necessità di un governo.

Ha messo però chiaro che il compito che compete a Bersani non è per nulla facile anzi quasi titanico. Le divisioni ci sono e non solo per le nuove forze che sono entrate sull'onda del malessere che serpeggia nel paese.

Si è dato atto all'on. Berlusconi di volere come altri di un governo di vasta unione, ma difficile che ciò sia possibile dopo il riacutizzarsi delle tensioni tra i partiti a fine 2012 e la campagna elettorale aspra.

Auspicio. Il Presidente della Repubblica auspica le larghe intese come anche in passato su molti temi aveva anche in passato suggerito. La coesione sociale va recuperata anche per esser più forti sul piano internazionale e per rispondere anche ai cittadini che più soffrono la crisi a cui va data risposta. Non si può con giochetti andare alla paralisi.

Rinvendica il suo ruolo. Rivendica il suo ruolo nella decisione e della discrezionalità che lui gode e di come ciò sia subordinato solo alla fiducia delle camere. Nel fare ciò si rifà ad un costituzionalista Enzo Cheli.

Tipo di incarico. L'incarico dato a Bersani è di tipo esplorativo di verifica delle condizioni per la formazione di un governo. Questo a norma del comma 1 dell'art. 94 della Costituzione e dell'esito riferità al Capo dello Stato che deciderà in merito.

Le motivazioni. La coalizione di centrosinista ha battuto il centrosinista avendo la maggioranza assulta alla camera e una posizione di maggioranza relativa al Senato. E' quindi nelle condizioni più favorevoli per risolvere il problema di formazione del governo attraverso i contatti con le forze politiche in parlamento e non solo.

venerdì 22 marzo 2013

Laura Boldrini il discorso del Presidente Camera

E' un discorso quello di Laura Boldrini che merita rispetto. Quello sopra se non fosse pronunciato da un presidente della Camera sembrerebbe un discorso di governo. Un discorso che un Presidente del Consiglio potrebbe fare sue. Tocca molti temi la povertà, la questione dei carici, l'immigrazione. E' un discorso franco che mette al centro l'Italia e l'Europa tutta alle sue responsabilità di essere il centro della multi-culturalità. Non è un discorso semplice il suo vista la situazione attuale che sta vivendo il nostro paese, ma è stato il miglior discorso sentito in quell'aula da molto tempo.

Il richiamo alla buona politica e all'essere il Presidente di tutta. Sicuramente questa una posizione istituzionale che mai come oggi è da rimarcare. Un'esperienza che viene dopo quella di Gianfranco Fini, che ha ringraziato, ma che certo se guardiamo non si può dire che abbia onorato il ruolo.

Un ricordo anche per Aldo Moro che è morto in quella data. Un grande senso istituzionale anche nel ricordare uno statista di questo spessore.

Un presidente comunque quello attuale che avrà molto lavorare anche se la legislatura si preannuncia molto breve vista la complessa situazione politica.

giovedì 21 marzo 2013

Seduta di urgenza del consiglio Comunale Canal San Bovo

Ennesimo consiglio d'urgenza del consiglio comunale di Canal San Bovo lunedì 25 marzo 2013 ore 20.30 presso la sala consigliare del Comune di Canal San Bovo di cui sarebbe interessante conoscere le motivazione che lo fanno dichiarare d'urgenza. Sarebbe maggiormente utile spiegare le motivazioni alla gente che altrimenti potrebbe pensare che non esiste una programmazione del comune.

L'ordine del giorno che riporto qui è recuperabile qui insieme alla convocazione:

  1. esame verbale seduta precedente;
  2. presentazione e presa d'atto dello Studio di fattibilità di un Albergo diffuso nel Vanoi;
  3. esame variante del P.R.G. Comunale per sede dei Vigili del Fuoco e Albergo diffuso;
  4. esame progetto preliminare ristrutturazione sede Albergo diffuso;
  5. prima variazione di bilancio di previsione esercizio 2013;
  6. modifica regolamento Acquedotto Comunale;
  7. modifica delibera consigliare n. 56/2012; - Introduzione di segnalazione certificata di inizio attività (Scia) al posto di dichiarazione di inizio attività (Dia);
  8. modifica al regolamento del Consiglio Comunale; previsione notifica avviso di convocazione del Consiglio mediante posta elettronica (e mail);
  9. eventuali comunicazioni del Sindaco;

Considerazioni. Sebbene mi accorgo che per molte persone partecipare al consiglio comunale è difficile inviterei anche questa volta la popolazione a partecipare allo stesso. Senza nulla togliere a temi trattati che sono una scelta politica vorrei invece portare l'attenzione su un altro aspetto.

L'aspetto che voglio toccare è l'utilizzo consistente della seduta d'urgenza che non vedo in tale consiglio perchè credo che un comune sappia programmare la sua attività per non dover arrivare spesso alla seduta d'urgenza. Sarebbe utile in tal senso le motivazioni che portano a questo ennesimo consiglio di urgenza. Da una tale spiegazione ne uscirebbe rafforzato il rapporto con i cittadini, in quanto attualmente sembra da parte degli stessi che il comune rincorra gli eventi.

Anche per poter dimostrare l'attenzione che la popolazione ha verso l'attività del consiglio invio la popolazione ad esser numerosa allo stesso.

SCIOPERO DI 24 ORE DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE

Si informa che il giorno VENERDI’ 22 MARZO 2013 le Segreterie Provinciali di FILT–CGIL, FIT–CISL, UILTRASPORTI, FAISA-CISAL aderiscono a livello locale allo sciopero nazionale di 24 ore del trasporto pubblico locale.

In tale giornata il personale viaggiante e gli addetti alle biglietterie di Trentino trasporti esercizio S.p.A. garantiranno il servizio nelle seguenti fasce orarie:

dalle ore 05:30 alle ore 08:30

e

dalle ore 16:00 alle ore 19:00

Le corse iniziate all’interno delle fasce orarie di servizio garantito, e non ancora ultimate, verranno effettuate con le seguenti modalità:

  • Servizio Urbano:prosecuzione fino al capolinea;
  • Servizio Extraurbano*/ Ferroviario (treno Trento – Malè – Marilleva):prosecuzione fino al completamento della corsa.

* per tutte le corse dirette che non prevedono il “cambio autobus” come indicato negli orari aziendali.

Scarica l'avviso con i treni FTM garantiti.

Il servizio riprenderà regolarmente nella giornata successiva.

Trento, 14 marzo 2013

martedì 19 marzo 2013

Parco eolico del Brennero

«Se qualcuno sa come rispettare il Protocollo di Kyoto in Italia senza un consistente ricorso a fonti energetiche rinnovabili, compreso un forte ricorso all'eolico, si faccia avanti e ci spieghi, numeri alla mano, come.»
Edo Ronchi, ex ministro dell´ambiente.

«Il paesaggio non è un oggetto sacro e intoccabile, ma è il frutto della storia da sempre. Le pale eoliche sono un valore estetico aggiunto.»
Vittorio Cogliati, presidente nazionale di Legambiente

Vorrei partire con queste due frasi per parlare di energie alternative, le quali dovranno per forza assumere un ruolo maggiore nel bouquet energetico. In questo bouquet un ruolo lo avrà l'eolico.

E' interessante vedere come il presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati, che vede l'ambiente come qualcosa da gestire guardando a non fare sfregi ma non si può vedere il paesaggio come sacro e intoccabile. Un posizione ambientalista questa moderata.

Un caso concreto: il parco eolico al Brennero. Il parco eolico al Brennero è una delle alternative sostenibili attraverso le quali si può realizzare un mix energetico sicuro.

Le 19 turbine eoliche con una produzione di 38 MW in totale, potenza nominale di 2 MW per ogni impianto. Esse produrranno 86 milioni di kWh per circa 32.000 famiglie, garantendo così una piena autonomia energetica. Si eviterà inoltre l’emissione di 75.000 tonnellate di CO2 l’anno, stessa quantità di sostanze tossiche prodotte da 10.000 auto che percorrono ognuna 47.000 km. E questo il primo progetto nel campo eolico per il brennero, sebbene l'energia eolica é una delle energie rinnovabile piu sostenibile.

Ricadute locali. La partecipazione a livello locale è una caratteristica fondamentale del progetto. Il valore aggiunto che verrà a crearsi nella fase di costruzione e durante l’attività dell’impianto resterà nella nostra regione. E ciò vuol dire:

  • Il 4% del fatturato andrà al Comune di Brennero per i prossimi 30 anni (garantito un importo minimo annuale di 450.000€, coperto da garanzia bancaria).
  • Partecipazione diretta dei membri della Cooperativa centrale elettrica di Fleres.
  • Creazione e tutela di posti di lavoro.

I posti di lavoro vengono creati dipende dalla realizzazione del progetto. Sicuro é che uno staff verrá creato che si occupa solo dello parco.

Il futuro del parco eolico dopo sentenza TAR. "Anche se la sentenza del Tribunale amministrativo regionale costituisce un inatteso contraccolpo, continuiamo ad essere fermamente convinti che l’Alto Adige non possa rinunciare all’energia eolica che il parco del Brennero è in grado di produrre" così Anton Seeber, presidente di WPP 1 AG commenta a caldo la pubblicazione della sentenza del Tar che accoglie il ricorso presentato da WWF e Comune di Gries am Brenner in territorio austriaco. “A questo punto intraprenderemo tutti i passi necessari per procedere con l’iter autorizzativo. Rimaniamo convinti di poter fornire un importante contributo al fabbisogno energetico sostenibile della nostra terra – prosegue Anton Seeber - . Gli importanti investimenti previsti per quest’opera, da parte nostra e dei nostri partner in questo progetto, i posti di lavoro collegati e i riflessi economici sulla nostra realtà locale costituiscono lo stimolo ad andare avanti. Anche se questa decisione rischia di ritardare ulteriormente l’avvio dei lavori, non ci arrendiamo.

Annunziatamania

Si è riaccesa la polemica sul ruolo della tv e del giornalismo italiano dopo l'intervista fatta da Lucia annunziata a Angelino Alfano in cui lei ha detto che il PDL è un partito di impresentabili. Se vogliamo metterla su questo profilo in molti partiti ciò esiste e andrebbero combattuti, ma un partito non è mai impresentabile anche se presenta idee discutibili. Un giornalista poi dovrebbe avere maggior equilibrio e saper si incalzare ma non offendere. Con quelle parole non ha solo offeso un leader e un partito ma il popolo che ha votato la proposta di Silvio Berlusconi, del segretario Alfano e del PDL.

La Rai ha fatto posare la cosa senza darle molto peso, mentre è vero che la giornalista Lucia Annunziata non sia sempre riuscita a tenere un comportamento degno di tale professione. E non solo col centrodestra e non solo a In Mezz'ora.

Mi ricordo ancora la puntata di un programma nato per informare come quello dalla stessa tenuto in un Hotel all'interno della campagna elettorale e del quale mi sfugge il nome. In tale programma ricordo ancora come in ruolo di moderatrice non abbia brillato e non con la lista di centrodestra. Sto parlando della serata dedicata a Rivoluzione civile che per buon a parte si è tramutata in rissa. E' vero sarà colpa di Sallusti, ma un moderatore deve sapere riprendere il filo. Si è trasformato in un batti e ribatti che forse ha danneggiato anche la Rivoluzione civile. Un giornalista non deve usare i guanti certo ma deve mantenere il rispetto dei vari ospiti e che ovviamente rispondono alle domande.

Serve una riflessione su come a volte il successo da un aura di intoccabilità che va stroncata. Il giornalista deve raccontare la realtà magari anche con una sua valutazione ma senza mai scadere nel ridicolo con attacchi all'interlocutore.

Una nota di biasimo forte nei suoi confronti me la sarei aspettata, ma non c'è stata. Speriamo che in privato qualcuno gli abbia ricordato che così non va bene. I cittadini da programmi come il suo e non vedere teatro. Un teatro che può portare discredito alla categoria.

Centriamo Canal San Bovo

L'associazione Centriamo Canal San Bovo è nata da poco per merito di alcuni commercianti di tutto il Vanoi e dell'amministrazione comunale. E' un tentativo che l'amministrazione fa sfruttando a volte anche in modo un po' largo la legge provinciale del 30 luglio 2010 n. 17 e in particolare l'art. 63 e 64. Due articoli questi della nuova disciplina commerciale.

Due articoli interessanti. Gli articoli sopra richiamati tutelano i luoghi storici di commercio e se in presenza di requisiti venivano riconosciute con targhe anche le botteghe storiche.

Non solo però riconoscimenti ma anche contributi fino a 40 per cento anche per attrezzature informatiche all'interno della normativa sugli aiuti di stato della UE.

La parte qualificante però è il contributo al 90% per qualificare e valorizzare luoghi storici del commercio. Questo anche per dar vita a manifestazioni e eventi eno-gastronomici o di altri tipo che valorizzi però il centro storico. Questo può esser fatto anche da più soggetti congiuntamente sempre che rispettino i requisiti previsti dalla giunta provinciale e vedano la partecipazione degli operatori commerciali e siano aperti alla partecipazione di chiunque abbia a cuore la valorizzazione e qualificazione dei luoghi storici del commercio.

La strada dell'associazione. La strada dell'associazione è quella perseguita dall'amministrazione comunale superando almeno in tale settore i campanilismi di frazione e guardare ad una valorizzazione commerciale e anche turistica del Vanoi. Ma innanzitutto commerciale, in quanto per il turismo ci sono le proloco.

E' un idea questa valida anche se nello statuto si prevede già possibilità di assumere personale personale e una struttura abbastanza pesante. Certo è una struttura professionale nel caso si volesse sviluppare in tal senso.

E' sicuramente un'opportunità valida quella scelta dall'amministrazione se però gli auspici della premessa dello statuto di voler far vivere i luoghi storici del commercio sono autentici.

Deve esser chiaro che non è un associazione per prendere contributi o sistemare amici ma per sviluppare commercialmente la nostra zona. E magari aiutare anche in tal modo a rendere vivi i nostri paesi che diventerebbero più attraenti anche turisticamente. I contributi presti dall'articolo 64 vanno in tale direzione e richiedono fatica da parte di tutti operatori commerciali e comunità tutta per far vivere realmente i nostri paesi. Altrimenti se è solo una scatola vuota per contributi e sistemare qualcuno sarà un fallimento.

Un'esperienza simile. Il contesto su cui si muove quest'altro Centriamo Caldonazzo è diverso e sicuramente più aperto del nostro ma da l'idea dello sforzo che tutti i partecipanti devono fare per rendere vivo un luogo storico. Il lago sicuramente molto aiuta per il turismo ma certo noi abbiamo altre risorse da sfruttare. Non è solo un tirata pubblicitaria come può sembrare guardando il sito di quello di Caldonazzo, ma è una proposta di commerciale e di eventi integrata. Noi partiamo oltretutto da una situazione viste gli esigui partecipanti, di cui non ho la lista completa quindi non faccio nomi, dislocati su un territorio comunale. Spero che l'avvento dell'associazione si un cambiamento di rotta dei campanilismi e che invece di dividersi una torta sempre più esigua si cerchi di espanderla per avere fette più grandi. La prova dei fatti ci dirà se sarà utile tale associazione o meno e se la stessa sarà una scommessa vinta o persa. Tutto gira intorno a come si vorrà viverla se sarà un propulsore di rilancio o solo un modo di cercare contributi. Spero che sia la prima filosofia a guidare l'associazione e chi ha firmato non l'abbia fatto con fretta ma di cosa ciò comporta. Quindi agli associati un augurio di buon lavoro la comunità vi sostiene.

lunedì 18 marzo 2013

Riccardo Fraccaro sul richiamo al codice di comportamento M5S

Appurato che durante l'assemblea di ieri dei cittadini portavoce al Senato si era deciso a maggioranza di votare scheda bianca (salvo smentite) ed appurato che alcuni senatori del M5S hanno votato Grasso, il richiamo al codice di comportamento è non solo condivisibile, ma doveroso. Ciò non significa automaticamente l'espulsione come i giornalisti di regime o le televisioni superficiali vogliono far credere. Richiamare il codice significa in questa circostanza:

  1. Far applicare il principio di trasparenza chiedendo a tutti di palesare il voto;
  2. Far decidere all'Assemblea del M5S in seduta comune (Camera e Senato) se proporre o meno l'espulsione dei senatori che hanno votato Grasso. L'espulsione se proposta a maggioranza dovrà essere ratificata da una votazione on line sul portale del M5S tra tutti gli iscritti, anch'essa a maggioranza.

Quindi una concreta possibilità è che la proposta di espulsione, se ci sarà da parte di un eletto, non venga accolta. In caso contrario vi esprimerete voi cittadini, la vera nostra forza.

STATE SERENI....IL MOVIMENTO RIMARRA' FEDELE A SE STESSO

domenica 17 marzo 2013

Angelus del Papa:"perdono".

Perdono è stata la parola usata oggi dal Santo Padre Francesco per rivolgersi ai fedeli non prima di averli salutati con il "Buongiorno" e aver instaurato con i fedeli sia in piazza che raggiungibili coi media un dialgo.

Il senso della misericordia di Dio. Dio perdona ogni peccato tanto che attraverso il suo figlio Gesù perdona un adultera. Una donna che aveva commesso quindi sopratutto in passato era visto come qualcosa di molto disdicevole. Un atto di misericordia che vide il perdono di Gesù all'adultera chiedendo di non peccare.

Quante volte pecchiamo nella nostra vita come quell'adultera e Dio ci perdona sempre e non si stanca mai di perdonarci. Certo il perdono non è buon mercato ma richiede la nostra responsabilità il nostro riconoscere il nostro errore e volerlo chiedere. Una fatica quello di chiedere che spesso non vogliamo o siamo stanchi di fare, sebbene questo semplice atto ci porterebbe garantire la misericordia di Dio.

L'esperienza del papa in Argentina. L'esperienza argentina che entra nel discorso del pontefice quando ricorda di un celebrazione nel 1999 per la Madonna di Fatima, ove come confessore ottenne una risposta dopo che lui disse ad un'anziana: "lei non ha peccato." L'anziana disse lui: "tutti abbiamo peccato".

Anche il più nascosto e meno visibile figlio di Dio può insegnare qualcosa anche ad un prelato e perfino ad un futuro papa. Un insegnamento pare di legge tra le righe che pure la chiesa deve fare suo.

Spesso anche esponenti della chiesa hanno compiuto peccati e pure crimini ma Dio perdona sempre e se non perdonasse tutto il mondo sarebbe finito. Certo è che pure loro spesso non dimostrano quella responsabilità di riconoscere gli errori e di chiedere perdono. Una responsabilità che ci chiede e che se vogliamo c'è nel gesto del precedente papa Benedetto XVI che si è ritirato a vita privata.

Ecco questo dopo quello della povertà è stato un altro segnale di inizio Pontificato. Se ciò porterà a cambiamenti è presto dirlo, ma sembra che ciò sia un indirizzo forte alla chiesa e a tutti i cristiani per un cambiamento che si spera ci sarà.

Alberto Filippi del M5S replica al direttore dell'Alto adige

Gentile Direttore,

abbiamo apprezzato il suo particolare interesse per capire il fenomeno dell'antipolitica che riguarda il nostro movimento. Il lungo intervento di Alexander Schuster, dal titolo: "Ho visto Grillo e ho capito" dubitiamo le abbia chiarito le idee, visto che non le aveva chiare nemmeno l'autore. Un suo commento a una lettera - con domande sul nostro programma - che sarebbe stato meglio rivolgere alle coalizioni che per più di vent'anni ci hanno governato - ha ricevuto la sua benedizione con l'aggiunta di una dose di demagogia e populismo rivolta a Beppe Grillo.

Se permette cercheremo di spiegarle meglio il senso della nostra attività in questo movimento. Chi non lo vive, non lo può capire.

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Max Weber sosteneva che nessun partito può fare massa senza ricorrere al populismo, ma che il peggiore dei populismi è quello di chi sta al potere. I due partiti di massa che ci hanno governato hanno abusato di populismo e demagogia ed ora, promettendo di fare, quello che non sono mai riusciti a fare, ne rappresentano la forma peggiore. Il movimento 5 Stelle raccoglie prevalentemente cittadini delusi dalla politica ambientale dei governi, delle loro promesse di sostenibilità. I nostri attivisti sono dotati di un'ottima cultura ambientale e sociale che forma la parte sostanziale del nostro programma. Dimensioni sempre ignorate per favorire il peggior affarismo.

Nella nostra città sempre più cittadini ci chiamano per porci problematiche, già rivolte ai partiti, dai quali non hanno ottenuto nessuna risposta. Noi possiamo chiedere le dimissioni dell'Assessore all'Urbanistica e denunciare la pessima tutela del territorio a livello comunale e provinciale con tanto di prove e documentazioni, frutto della collaborazione gratuita di tecnici e della nostra fatica. Ci temono e non sanno come prenderci, ma noi continueremo a scavare e a denunciare le cose che non vanno. Questo avrebbe dovuto fare l'opposizione, che è tragicamente venuta a mancare, lasciando il paese in balia di un cesarista miliardario paranoico che ci ha trascinato in questa situazione. Non lo ha potuto fare perché era ricattabile!

Vi sono dimensioni della realtà che dominano il senso della nostra vita. Una di queste è il lavoro, sempre più totalizzante e capace di condizionare altre dimensioni: la dignità personale, la salute, il territorio, l'ambiente, la stessa pace, il tempo libero, le relazioni con l'altro, gli affetti familiari, la cultura, ecc. Dimensioni dalle quali dipende il nostro benessere.

Il lavoro è sottomesso all'economia, da una mediazione sempre più svantaggiosa, che lo riduce e lo rende più faticoso, meno sicuro e retribuito. A sua volta quest'ultima è sottoposta alla finanza, la cui filosofia è quella di re Mida, trasformare in denaro tutto ciò che tocca.

I maggiori partiti sostengono le dimensioni dominanti, quelle degli affari, Il nostro Movimento quelle sottomesse, che rappresentano la possibilità di aumentare il benessere consumando meno, ma meglio. Per noi viene prima la salute e l'ambiente e poi l'economia e la finanza che usano il ricatto del lavoro per ricavare maggiori profitti. Prima il lavoro e poi tutto il resto. L'uomo si trasforma da soggetto - ontologico in oggetto - strumento, prodotto del suo lavoro. Se perde il lavoro perde tutto, anche se stesso. Il caso Ilva è un esempio lampante di questo insopportabile dominio.

Il nostro programma è orientato in questo senso. I veri artefici della distruzione sono coloro che ci hanno governato fino ad oggi e le rovine si vedono. Noi cerchiamo solo di contrastare riparare. Le sembra antipolitica?

Alberto Filippi - Movimento 5 Stelle - Bolzano

Lo stile di gestione della bibilioteca di Elena Corona

Era ottobre quando Mansueto Sperandio responsabile della biblioteca comunale di Canal San Bovo andava un pensione, bibliotecario apprezzato da tutti.

Dopo qualche mese di gestione si può valutare lo stile della nuova bibliotecaria che ha preso in mano come responsabile la biblioteca, uno stile il suo che ricalca la biblioteca intercomunale di primiero.

L'inventario dei libri. Il patrimonio librario era gestito con le tessere cartacee dal precedente bibliotecario e ciò rende più difficile sapere in immediatezza i libri che sono usciti. Ciò è cambiato con la nuova bibliotecaria che ha sostituito le tessere cartacee con un sistema informatico che attraversa una tessera con codice a barre permette di tenere tracce in modo immediato dei libri presenti.

Questo sistema permette di accedere al prestito inter-bibliotecario e poter prestare i nostri libri dopo un pronto inventario di tutto il patrimonio librario e lo sfoltimento dei libri che non posso dare più un adeguato servizio.

Pure i quotidiani vengono marcati con il timbro della biblioteca per poter averne una percezione di presenza ed evitare che magari possano sparire.

Il servizio inter-bibliotecario. Con l'adozione della tessera a codice a barre si può entrare pienamente nel servizio inter-bibliotecario e poter fornire la possibilità di avere libri dalle altre biblioteche del circuito.

Ovviamente la sistemazione dell'archivio si potrà fornire alle altre biblioteca la possibilità di sfruttare i libri nella biblioteca con risparmio di risorse per tutti e la possibilità di un archivio più razionale.

Avvisi. Con la possibilità di avere visione dei libri prestati con immediatezza si potrà avvisare le persone della scadenza del prestito e ottenere così una migliore risposta dell'utenza nel riconsegnare i libri.

E' ottimo anche il servizio di sms che avvisa quando un libro di prestito bibliotecario arriva in biblioteca e lo si può ritirare.

Utilizzo pc e stampante. E' più razionale anche l'utilizzo degli strumenti informatici che è aperto solo a chi è in possesso della tessera responsabilizzando l'utente sul loro utilizzo.

Conclusioni. Una gestione questa più in linea con le regole e consuetudini utilizzate nelle altre biblioteche che perderà un po' di elasticità ma ne guadagna in servizio all'utenza rendendo sempre più fruibile anche in modo moderno ed adeguato ai tempi. Ciò permetterà di conoscere accedere ai servizi più moderni studiati a livello provinciale.

Tutto questo senza modificare la flessibilità d'orario precedente che rimane invariato:

  1. dal lunedì al venerdì dalle ore 14 alle 18;
  2. apertura serale dalle 20 alle 22 il lunedì, mercoledì e venerdi.

Un nuovo modo di usufruire la biblioteca portato dalla nuova responsabile Elena Corna che invito a provare.

venerdì 15 marzo 2013

Equitalia firma l’accordo con il ministero dell’Ambiente per ridurre la sua impronta ambientale

Roma – Sviluppare attività a basso impatto ambientale, tenendo sotto controllo le emissioni di gas a effetto serra con l’obiettivo di ridurle. Equitalia ha firmato oggi un accordo con il Ministero dell’Ambiente con cui si impegna a realizzare iniziative finalizzate al miglioramento dell’efficienza energetica, alla produzione di energia da fonti rinnovabili e alla riduzione di emissioni di CO2 nell'atmosfera.

La collaborazione si inserisce nell'ambito del programma che coinvolge oltre settanta aziende nell'analisi e riduzione dell’impronta ambientale, fortemente voluto dal ministro Corrado Clini, in coerenza con le politiche governative del “Protocollo di Kyoto” e del “Pacchetto Clima – energia” dell’Unione Europea.

“È interessante notare – ha dichiarato il ministro Corrado Clini – che nel programma per la valutazione dell’impronta ambientale il Ministero collabora con soggetti che appartengono a settori molto diversi tra loro e che questa sperimentazione sta portando dei risultati inaspettati, che dimostrano quanto sia possibile migliorare l’impatto ambientale di prodotti e servizi su base volontaria, oltre i limiti imposti dalla legge”.

“La tutela dell’ambiente e del clima rappresenta un obiettivo primario per le aziende e la pubblica amministrazione – ha commentato il presidente di Equitalia, Attilio Befera – Per questo motivo Equitalia ha voluto fortemente partecipare al programma del ministro Clini, con l’obiettivo di valorizzare tutte le attività e le iniziative interne che consentano di ridurre le emissioni nocive”.

Equitalia, in cooperazione con il ministero, intende condurre l’analisi e la contabilizzazione delle emissioni di CO2 (carbon footprint) derivanti dalle proprie attività di gestione del servizio di riscossione in alcune delle sue sedi.

La società, inoltre, sarà impegnata alla definizione di un sistema di gestione delle emissioni, specifico per il settore della riscossione. Per ciascuna delle attività oggetto di carbon footprint, saranno successivamente individuati gli interventi, economicamente efficienti, volti alla riduzione delle emissioni dei gas ad effetto serra e, una volta fatta una stima delle restanti emissioni, sarà possibile decidere per la loro neutralizzazione.

mercoledì 13 marzo 2013

Habemus papa Francesco I

Ebbene si oggi abbiamo al secondo giorno di conclave attraverso la fumata bianca delle 19 ma l'attesa per conoscere il nome del cardinale scelto e del nome che prenderà si è dovuto aspettare le ore 20.15

Un'attesa che si è sentita sia nelle case italiane che in piazza San Pietro ancora di più per lo straordinario momento che vede un papa, vescovo di Roma, in presenza del vescovo emerito Joseph Ratzinger.

Il nuovo papa. Ci sono stati in questi giorni molti nomi tra cui quello di Scola che sembravano più quotati. Dietro a questa elezione del Papa si sentiva che c'erano scommesse in tutto il mondo e si può dire che anche guardando a ciò è stato un outsider a Jorge Mario Bergoglio.

Un papa che proviene dall'America Latina e precisamente da Buenos Aires ed è nato nel 17 dicembre 1936. Non è un papa giovane, come in un primo tempo si pensava, ma proviene da un area che conosce la povertà uno dei temi che è stato trattato nelle Congregazioni Generali pre-conclave. Anche il nome che ha scelto è legato a questa tematica Francesco I, un nome che mai prima era stato scelto. Un nome pensante quello scelto che si rifà a san Francesco e alla povertà che è una caratteristica spiccata di tale santo.

Non solo però povertà ma servizio. Un servizio che si è notato dagli atteggiamenti e dalle parole. Si è inchinato ai fedeli ed ha parlato di essere il vescovo di Roma. Un ruolo di servizio per i fedeli.

Non si è dimenticato di Benedetto XVI per il quale ha chiesto di pregare e ha chiesto prima di benedire i fedeli di pregare pure per lui.

Le motivazione della sua scelta. Aldilà di caratteri personali che non conosco certo la geografia può aver contato. Lui proviene dal Sud America una zona che ha visto molto crescere i fedeli a dispetto dell'Europa.

Anche l'essere della Compagnia di Gesu che oltre che esser mendicati e guardare alla povertà guardano alla promozione della giustizia e del dialogo. Un dialogo basato sulla fede.

La compagnia è degli ordine dei gesuiti ed è la prima volta che un gesuita diventa papa. Potrebbe esser un segnale forte alla chiesa. I gesuiti hanno una particolarità sono legati al Papa da uno speciale voto di obbedienza. In tempi ove c'è stato lo scandalo Vatileaks credo che questo sia qualcosa che serra i ranghi della chiesa basta che non diventi omertà.

La forza dei valori. Si deve tornare più autentici e fare chiarezza sui comportamenti anche interni della chiesa come negli scandali pedofilia che sono scomparsi dalla discussione. Si deve aver coraggio di dire che chi si macchia di tali crimini non deve poter avere un ruolo pubblico nella chiesa o a contatto con persone che può danneggiare.

Compiti gravosi che spero a 77 anni il papa posso onorare per fare anche pulizia nella chiesa. Non resta quindi di augurare un buon lavoro al nuovo papa. Che possa dare lustro alla chiesa e riformarla per avvicinarla ai suoi valori. Che possa quindi fare ciò che l'età non ha consentito di fare a Benedetto XVI.

Progetto trentino verso elezioni provinciali

Domenica 10 marzo 2013 si è tenuta un assemblea storica di Progetto Trentino che da associazione diventa progetto politico. Un progetto politico che porta sulla scena politica di nuovo un uomo di peso come Silvano Grisenti. L'incontro ha visto il discorso di apertura del presidente Mauro Dorigoni che potete trovare qui.

Non entro nel merito dei punto presentati del programma nel discorso di apertura perché ci sarà tempo per analizzare un programma che costa di 100 pagine e che non si può ridurre in un discorso semplicistico. Nemmeno lo statuto a mio avviso può esser liquidato in poche parole. Vi voglio però portare su tre punti del discorso per poi invece concentrami su Silvano Grisenti, il leader che rinasce da questo movimento.

Un progetto che nasce dallo sdegno e dalla speranza. Nel discorso di Mauro Dorigoni si tocca tale punto che se vogliamo è stata la base dell'affermazione del Movimento 5 stelle: lo sdegno e la speranza. Lo sdegno per una gestione della cosa pubblica, che sebbene in trentino funziona, ha speso sprecato risorse pubbliche. Una politica autoreferenziale quindi che spesso ha fatto parlare della presenza di un principe più che di un Governatore, Lorenzo Dellai, e visto i suoi cittadini sudditi.

Un cittadino quello che Progetto Trentino che partecipa alla vita pubblica e per tale motivo il programma deve esser visto come un canovaccio che deve vedere il cittadino impegnato nelle istanze e del miglioramento dello stesso.

Un modo di fare politica quello da cui si vuole staccare di cui però il leader Silvano Grisenti fa parte basti pensare al fatto che lui è stato assessore sotto la Presidenza della Provincia di Trento guidata da Lorenzo Dellai dal 1999 al 2007. Si dimise nel 2007 per ricoprire la carica presidente dell'A22. Si vuole quindi estraniarsi da un mondo di cui si è fatto parte.

Sistema di valori. Nello statuto all'articolo 4 si fa riferimento ai valori a cui ci si ispira e ciò da forza agli stessi. Un sistema di valori di cui si parlerà più estensivamente quando si tratterà lo statuto. Invito comunque a leggerlo lo trovate qui.

Capacità di scegliere la classe dirigente. Una scelta della classe dirigente che eviti che la scelta di impegnarsi per Progetto trentino sia dovuta a motivazione di sistemazione di trombati della politica.

Non si può nondimeno osservare che il Progetto Trentino abbia una sua identità forte e che parta dal fatto che destra e sinistra non esistano più. Ecco quindi vedere tra le file di politici di Progetto Trentino esponenti di destra e sinistra. In tale convergenza di Progetto Trentino è da notare come vi vada a pescare nell'UPT e questo crei qualche malumore in quella parte politica che ha visto lo stesso Silvano Grisenti farne parte.

Alle prossime elezioni del 27 ottobre 2013 allo stato è difficile pensare ad una collaborazione UPT e PT anche se la politica ci ha dimostrato di saperci smentire, sebbene il presidente di Progetto Trentino vede tale movimento una novità che può esser vincente.

Giano Bifronte. Non poteva mancare la confessione di Silvano Grisenti però che passa tutto il suo periodo politico che l'ha visto affermare lo stesso e cadere. Una politica vissuta dallo stesso con passione, impegno e anche dolore. E interessante sentire dallo stesso Silvano Grisenti il racconto del suo periodo politico passato.

Un attacco a Dellai. L'attacco all'onorevole Lorenzo Dellai è forte perchè si vuole dire che la gente non è attaccata al cordone ombelicale della provincia. Infatti la gente è l'essenza per cui esistono le istituzione. Queste affermazioni fanno molto male anche a Silvano Grisenti. Non siamo altro da ciò.

Conclusioni. Un progetto trentino che vuole rompere gli equilibri della politica e portare freschezza andando verse le istanze della gente ed una autonomia diversa che valorizzi anche i comuni.

E stato un colpo d'occhio vedere il numero dei partecipanti a questo passaggio storico che sancisce il ritorno alla scena pubblica di Silvano Grisenti che ringrazia chi gli è stato vicino.

Rimangono incognite su chi si affiancherà a tale progetto visto che sembra che i rapporti con l'UPT non siano dei migliori; questo anche in considerazione dell'attacco frontale a Lorenzo Dellai e allo sue parole sul cordone ombelicale della Provincia sull'economia trentina. Un attacco che Silvano Grisenti fa non solo al ex presidente provinciale ma al sistema di gestione della cosa pubblica da lui messo in piedi.