domenica 30 dicembre 2012

Consiglio comunale di Canal San Bovo del 28/12/2012

L'anno 2012 per l'assemblea consigliare di Canal San Bovo si è chiuso il 28 dicembre 2012 alle ore 20.30. Un consiglio che ha visto tutti i consiglieri partecipare. Il pubblico invece non è stato quello delle grandi occasioni, sebbene si discutesse di temi anche importanti. La gente che affollava i consigli ai temi della crisi comunale è scomparsa e con me eravano in 3 a seguire il consiglio.

Approvazione del verabale precedente. Il punto classico di apertura dove il sindaco da per letto e quindi non serve portare a lettura lo stesso. Non esistendo osservazioni si è proceduto all'approvazione dello stesso all'unanimità.

Regolamento Tares. Tale tassa è stata prevista dal DL 201/2011 e il comune si è dovuto adeguare e in tal modo modificare il regolamento della tassazione sui rifiuti che viene sostituita dall'attuale tassazione. In tal modo di preannucia una tassazione che alla normativa TIA aggiunge un'articolo relativo all'imposta aggiunta nella misura minima del 0,30 euro a MQ di superficie. Attualmente si sa poco circa l'applicazione dei MQ che si riferiscono a quelli castastali, sebbene poco si sa. Certo se si legge qui non c'è che stare tranquilli e il rischio di salasso è dietro l'angolo. L'unica certezza è che i soldi raccolti con la Tares in Trentino seguiranno un percorso diverso che in altre zone. Non ci sarà versamento allo stato ma comunque essendo che da noi la Provincia si fa garante del patto di stabilità ci sarà una decurtazione sul Fondo perequativo. La parte puntuale rimmarrà uguale alla tassa Tia e ci sarà poi la sopra dichiarata imposta del 0,30 MQ su base catastale, ma ecco che Annamaria Orsingher e Stefano Beccalli chiedono informazioni sui calcoli. Essi come afferamato dal sindaco saranno difficili in quanto il catasto non è strutturato sui Mq, ma su vani, e per questo esisteranno problemi a trovari dati. Si è seguito un regolamento tipo e la tassazione minima non essendoci molte informazioni nel Tares. Si sta verificando con Azienda Ambiente la percorrabilità di una fatturazione sia per la tariffa che per l'imposta in fattura. Si potrebbero verificare problemi dovuti alla fatturazione dei rifiuti in quanto potrebbe doverci essere un doppia fatturazione per le due parti della tassazione. Questo punto è stato votato all'unimità con immediata esecutività per dare possibilità di poter procedere a fare il bilancio.

Determinazione della tariffa. E' stata determinata la tariffa dei rifiuti dividendo la Tares nelle sue componenti. La parte tarriffaria è la stessa della Tia, mentre la parte di imposta è fissata al minimo, 0,30 MQ castastali. Tutto viene approvato all'unanimità e ne viene data immediata esecutività.

Bilancio di previsione Vigili del fuoco. E' un atto dovuto e lo si approva su una cifra di 33000 euro con circa 5000 euro di avanzo di amministrazione. Le spese sono 20000 euro di spesa corrente e 13000 euro di investimento. Anche questo punto viene approvato all'unanimità e con immmediata esecutività.

Bilancio previsione. Il bilancio di previsione del Comune vive un momento di incertezza, ma si chiede di approvare un bilancio tecnico per evitare la gestione provvisoria che avrebbe portato a poter utilizzare solo 1/12 delle poste dell'ultimo bilancio di previsione 2012. A peggiorare le cose il fatto che 152000 euro dell'avanzo di amministrazione non potranno esser usati bloccati dal patto di stabilità che in trentino coinvolge i comuni sopra i 1000 abitanti.

L'opera di maggior rilievo è la caserma dei pompieri che sebbene è messa a bilancio a 10000 euro, sta aspettando il finanziamento di 360.000 euro sull'opera che si intende realizzare a Lausen. E' significativa quest'opera perchè nel caso parta come si spera nel 2013 assorbirebbe altri 600.000 euro dal budget. Altre posta da segnalatre i 30.000 euro per la sostituzione dell'autovettura dei forestali e l'adeguamento della palestra alle norme antincedio per 20000 euro. Aldilà di altre poste che si ripetono si può ancora menzionare il sistema parchi giochi per 13.000 euro. Mi accorgo che non sarò esaustivo, ma interessante è stato il dibattito sullo stesso che verteva sulla sostenibilità dello stesso. Questo perchè tra le opere che si faranno c'è il teleriscaldamento e l'ostello di Caoria che è il punto successivo e si ritiene difficile la situazione del comune. Il sindaco a ammesso ciò e che con l'Ostello a Caoria e il teleriscaldamento è impossibile portare avanti le fognature sopra gli ardeni che quindi dovranno esser riprese dopo il 2016. Si ritiene dopo queste opere usato il budget. Si è votato dopo questo chiarimento ad unanimità il bilancio di previsione del comune.

Convenzione ricovero anumali. Si è portata ad approvazione la convezione con la comunità della gestione del ricovero animali per rispondere ad una necessità nata nel 2009. Attualmente la gestione è di un veterinario di Caoria e costa 30000 euro contro i 36000 della gestione precedente. Ad unanimità si è votata l'apporvazione della convenzione.

Esame preliminare Ostello a Caoria. Si è esaminato il progetto preliminare dell'Ostello di Caoria dopo l'uscita di Rattin Giulia per incompatibilità, essendo il progettista in oggetto Luigi Rattin, suo padre.Si prevede di acquistare una parte della Famiglia cooperativa di Caoria e utilizzare l'asilo. Realizzando così su due locali, di cui uno sbarrierato per complessivi 50 posti, ovviamente da 4,5, 6 posti a camera. L'opera richiede un 25% da mettere dal Comune per un costo dell'opera di 1429000 euro. La gestione dello stesso si pensa di darla all'Ecomuseo del Vanoi evitando così la gara che si dovrebbe fare per una gestione diversa attraverso privati. Questo darebbe qualche risorsa propria all'ecomuseo che potrebbe veder diminuito il suo contributo dato dal comune, sebbene non tolto, e potrebbe inserirsi nella sua attività sulle scuole. Si è approvato il progetto all'unanimità.

Comunicazioni del sindaco. Si è data comunicazione che è stto firmato il documento con Ecoenergy e che nel 2013 si darà il via al teleriscaldamento.

In base al protocollo d'intesa il comune Canal San Bovo intende siglare accordi per la gestione associate da fare obbligatoriamente tramite la comunità. Tutti i comuni del primiero andranno nel senso delle gestioni associate tranne quelli aderenti all'Unione Alto Primiero e Fiera.

Fermiamo il declino il programma

Oggi facciamo un salto su Fermiamo il declino il laboratorio che vede a capo dello stesso Oscar Giannino e vede tra le sue file anche l'economista Luigi Zingales. E ciò si vede essendo il programma sul sito contornato da rimandi ad approndimenti.

Ridurre il debito pubblico. Come primo passo si riconosce che il debito pubblico è una piaga presente in Italia. Esso deve venir ridotto per loro portato avanti con vendite sia di immobili che di imprese. L'approfondimento allegato è prodigo di analisi.

Si prospettano vari scenari partendo da dati Fmi e allo stesso si aggiungono le riforme che si pensano di portare avanti. Non solo però vendite mobiliari e immobiliari con rioganizzazione del mercato anche postale e ferroviario, ma anche un'opera sulla spesa pubblica. Si parla in essa di un taglio del 6% della spesa pubblica in 5 anni. Esistono criticità che vengono messe in luce e che possono portare a risultati minori, ma non si tengono in considerazione gli effetti sulla crescità che si posso verificare dalle riforme.

Ridurre la spesa pubblica. Deve esser chiaro che ridurre il debito pubblico senza ridurre la spesa pubblica è inutile ed è per questo che si prevede di ridurre del 6% in 5 anni della spesa pubblica. Questo avviene attraverso la riduzione dei costi della politica e burocratica e dei susssidi alle imprese, tra le quali quelle dell'editoria. Bisogna inoltre e riformare la spesa sanitaria e dell'istruzione oltre che il sistema pensionistico in modo che ci sia una solidarietà inter- e intragenerazionale vera.

Il surplus della spesa primaria attraverso la revisione delle spese, in modo da rendere sostenibile il sistema pubblico e portare alla riduzione delle imposte e tasse partendo dal cuneo fiscale. Dall'allegato di approfondimento i cambiamenti che si vogliono sulla spesa pubblica e in particolare sugli acquisti intermedi. Quello che si nota è che riduzioni più forti arrivano dal settore pensionistico e servizi generali. Quello che si prefigge è arrivare ad una sostenibilitù che porti ad un taglio delle tasse sulle imprese e sul lavoro tra le quali l'abolizione dell'IRAP.

Ridurre la pressione fiscale. La pressione fiscale va ridotta e ciò è possibile visti i tagli che si prevedono. Il taglio della pressione fiscale si prevede in un ammontare di almeno il 5% in 5 anni dando in tal modo risorse all'economia che potrebbe ripartire. E' sicuramente un modo per evitare che le risorse si perdano in molti rivoli ma che possano esser usati dagli operatori in modo più produttivo.

Liberalizzazioni In tale settore tutte le liberalizzazione sia nei servizi sia in settori regolamentati si deve andare verso un concorrenza più spinta. Ciò ovviamente con interventi sulla domanda sia sull'offerta. Si prevede anche nei servizi locali e del trasporto locale l'avvento della concorrenza con il servizio messo all'asta con gare realmente concorrenziali. Si pensa alla separazione delle reti di distribuzione e del servizio sia esso ferroviario, elettrico, del gas e altri combustibili. Si prevedono tetti antitrust per evitare concentrazioni. Come potete visualizzare dall'allegato di approfondimento si nota che si vuole proprio un cambiamento culturale in ogni settore. Si pervedono tale riforma crescite consistenti del PIL e un aumento del 8% dell'occupazione. Si prevedono regole anche per i regolatori nei mercati come il ferroviario, elettrico realmente indipendenti. Si prevede la liberalizzazione contrattuale anche nei confronti di tutti i consumatori.

Anche nel settore degli incentivi per le varie modalità di produzione di energia vengono cambiati nel senso della trasparenza secondo progetti credibili.

Anche il servizio postale viene toccato e si prevede una separazione delle funzioni di banca e postale e verrà privatizzato in segmenti separati.

Si prevede anche la vendita della Rai e la fine del canone e l'apertura al mercato pubblicitario senza tetti. Si toglie poi il duopolio e si favorisce la concorrenza nel settore e affidare tutti i servizi pubblici attraverso gara. Ottima previsione la cancellazione dei finanziamento pubblico all’editoria.

Sostenere i livelli di reddito. Si esce dall'attaccamento al posto di lavoro con sostegno a chi lo perde. Con tale formuala si vuole superare il dualismo tra due mercati del lavoro: garantiti o no. Si vogliono offrire strumenti di assicurazione contro la discoccupazioni a tutti incentivando la ricerca di lavoro anche attraverso formazione in modo da evitare assistenzialismo. Anche nel pubblico impiego si deve cambiare introducento la flessibilità del rapporto di lavoro.

Conflitti d'interesse. Va fatta una legge sui conflitti di interesse facendo in modo che attraverso i redditi e i patrimoni possa rendere palese gli interessi economici degli stessi. Inoltre i caso di condanne penali per motivi economici e corruttivi va allontanato dalla gestione l'amministratore di enti pubblici e società quotate. Si vuole insomma finalmente fare qualcosa che anche la sinistra diceva di voler fare e non ha mai fatto.

Giustizia. In tale settore le mosse che si vogliono prendere sono numerose pur rimanendo nell'indipendenza della magistratura. Si vuole evitare che un processo vada avanti in eterno senza arrivare a sentenza o in tempi geologici. Si vuole far tesoro delle best pratices che in molti tribunali si sono affermate. Si deve poter far avvicinare i giovani laureati a percorsi nuovi per il tirocinio in avvocatura anche utilizzandoli nei tribunali. Anche qui poi si va verso l'efficientamento e premialità al magistrato che si dimostra produttivo in modo da evitare che gli scatti di carriera avvegano in base all'anzianità e al merito.

Si deve poi andarare alla radice del problema e prevedere risarcimenti e punizioni a chi propone cause in malafede e si deve cercare che una causa possa esser portata avanti da un'altro giudice senza ricominciare tutto in caso di assenza. In tal modo vado riassegnate anche le cause di guidici in maternità. Va poi previste punizioni anche agli avvocati che incentivano la lunghezza del processo o che incentivano cause in malafede.

Va inoltre prevista un carriera seperata tra inquirenti e guidicanti e va anche prevista la specializzazione che sopratutto in cause complesse portano benifici sulla durata del processo. Va poi prevista una più snella informazione alle parti in modo che l'imputato sia responsabilizzato a informarsi sul processo evitando procedure farraginose in caso di irriperibilità.

Va limitata la carcerazione preventiva e previsti altri sistemi di controllo che con la responsabilizzazione dell'imputato porta ad un minor costo e minor sofferenza per lo stesso. Inoltre si riduce il sovraffolamento di carceri che vanno aumentate con gestioni in project financing tranne che per le funzioni di sorveglianza. Va dato un sistema carcerario umano e che guardi alla rieducazione. In tal senso vanno previsti sia procedimenti alternativi in modo da snellire i tempi di decisione sia pene alternative per alcuni reati in modo da arrivare alla rieducazione e dare a chi comunque rimmarrà in carcere un luogo dopo poter riprendere in mano la propria vita.

Le azioni sono ben più numerose e passano vari settori della giustizia qui è stata solo stata fatta una carellata delle maggiori per approfondimenti si rimanda all'allegato di approfondimento.

Liberare le potenzialità di crescita. Le azioni in tale settore sono molteplici e devono portare ad includere giovani e donne nella popolazione attiva. Si deve far in modo che le assunzioni vengano compiute senza discriminazioni bensì sulla meritocrazia. Si deve riformare il sistema educativo in modo che sappia rispondere alle sfide attuali e future. Si deve poi rompere il dualismo nel mercato del lavoro tra garantiti e no e si deve dare un'assicurazione contro la disoccupazioni a tutti.

Ridare alla scuola e all'università. Si deve investire cospicue risorse in scuola e università, ma prima bisogna riformarla portando il merito tra docenti e studenti. Serve una concorrenza tra istituzione e chiudere con anche degli istituti che più che insegnare sono diplomifici. Bisogna in tal senso eliminare il valore legale del titolo di studio.

Federalismo. Un federalismo vero basato su chiarezza delle comptente e responsabilità di ogni livello di governo in modo che siano chiare le responsabilità degli amministratori che hanno governato male e non hanno mantenuto il pareggio di bilancio. Bisogna punire che ha govenato e creato danni alla comunità. In tal senso sia gli enti pubblici che le società partecipate devono ampia trasparenza al loro agire pubblicando anche i bilanci online.

La questione meridionale va affrontata nel solco del federalismo chiudendo la pagina assistenziale che da mezzo secolo ci portiamo appresso. E' ora della responsabilità per tutti e che chi amministrata anche tali zone sia chiamato a rispondere dello spreco di risorse.

Conclusioni. Visto il programma che, sebbene a qualche punto perfezionabile, è serio e credibile. Visti Luigi Zingales e Oscar Giannino sono due persone che possono dare credibilità allo stesso e portarlo avanti nel caso vincessero. Visto che lo stesso porta avanti idee condivisibile e che possono dare una svolta al paese. Vi invito a tenere in considerazione tale programma nel caso la proposta dovesse concretizzarsi come sembra essere.

Il programma

mercoledì 26 dicembre 2012

Movimento Alba il programma

Il Movimento Alba ha già, nel nome, inserito in se riferimento a spezzoni del programma: Lavoro, Bene Comuni, Ambiente. Da ciò rimane fuori la prima letta la A di Alba che sta a significare una alleanza tra questi tre termini.

Un’altra Europa è possibile. La prospettiva già di tale punto mette sotto il tappetto l'Agenda Monti e parla di un Unione si politica e che salva l'Europa ma con patti nuovi che mette fine a politiche economiche recessive.

Una nuova politica europea basata sui beni comuni, lavoro e un rapporto con la natura non proprietario ma più teso a preservarla.

La crisi è della finanza, non dello stato sociale. Non si crede in una crisi del debito pubblico, ma che tale interpretazione sia stata un inganno per non portare in luce la verita: "è una crisi delle banche".

In tale prospettiva si vuole tasse le rendite finanziarie e i patrimoni, anche ecclesiastici, recuperando anche l'evasione fiscale. Si rifugge in tal senso la riduzione della spesa pubblica che non si ritiene eccessiva.

Se poi la crisi non è dovuta il debito se ne richiede una rinegoziazione per poi passare ad altre manovre come gli euro-bond, la divisione tra banca commerciale e non e la nazionalizzazione dei principali istituti di credito.

Salviamo il modello sociale europeo. Il welfare europeo non va toccato in quanto non è un lusso, ma il metodo che si è trovato per risolvere le crisi del passato. No alla spending review e si promette la cancellazione del fiscal compact e del pareggio di bilancio in Costituzione.

Politica industriale e riconversione produttiva. Il settore della politica industriale è delicato e si vuole che esso torni al centro dell'agenda politica con una scelta non compiuta dal mercato, ma attraverso una programmazione economica democratica. Per far ciò si vuole un intervento anche diretto dello stato dell'economia che guardi all'economia ecologica e che eviti nuovi casi Fiat.

Nuove forme di credito e micro-credito per nuove forme di impresa. Si vuole incentivare il micro-credito per incentivare nuova imprenditorialità femminile e giovanile. Le fondazioni poi dovrebbero investire sui beni ambientali, sociali, culturali. Si pensa ad una separazione della banca commerciale dalla banca d'investimento evitando speculazioni e far tornare le banche ad investire su imprese e famiglie che nemmeno dopo gli aiuti della BCE si è fatto.

Più diritti per il lavoro e reddito di cittadinanza. Tale prospettiva sarebbe buona, ma non come presentata. Si vuole buttare al macero tutta la riforma Fornero e in tal senso si va verso posizioni FIOM che purtroppo non posso condivere. Democrazia e rappresentanza sindacale è un punto sicuramente importante va va detto che una volta deciso va rispettato il voto della maggioranza e la FIOM ciò non fa a Pomigliano d'Arco.

Il reddito di cittadinanza è sicuramente una forma di sostegno interessante, ma a condizione certe e nel segno di una rivisitazione di tutti gli ammortizzatori sociali.

La riduzione dell’orario di lavoro a parità di retribuzione a mio avviso non è percorribile, in quanto si deve rendere le nostre aziende più competitive e questa non mi sembra la via. Si vuole rendere la questione di genere migliore sono d'accordo ma forniamo li strumenti con servizi pubblici di qualità e un'organizzazione del lavoro diversa che possa conciliare sia per le donne e gli uomini la sfera lavorativa e famigliare.

Creare lavoro. In questo settore effettivamente esistono delle buone idee che parlano di riconversione economica che veda un nuovo paradigma affermarsi la sostenibilità. La sostenibilità recupero del territorio e del nostro patrimonio storico artistico sono delle opportunità; sopratutto per il sud che ha un patrimonio artistico e ambientale di valore. Si deve poi pensare a utilizzare meglio le risorse recuperando l'esistente prima di costruire per non gettare le risorse che il nostro stato ha.

Lotta per i beni comuni contro le privatizzazioni. Non ho condiviso il referendum del 2011, ma se il popola è scelto una chiara direzione essa va senza indugio seguita. Il fatto che nel programma non si parla di bene pubblico ma comune non è però secondario. Il bene comune non è proprietà dello stato, ma che vede gli aderenti utilizzarlo assieme. E' un fatto complesso questo che in trentino ha visto già esempi simili come gli usi civici etc.. E' da vedere cosa si intende veramente fare perchè potrebbe esser complesso gestire un bene che non è proprietà ne privata ne pubblica perchè esso potrebbe sotto-utilizzato o svra-utilizzato senza poi le necessarie manutenzioni. E da valutare attentamente tale punto ma data piena operatività ai referendum del 2011.

Politiche infrastrutturali rispondenti alle esigenze del territorio e alla mobilità equo-sostenibile. Si vuole fermare tutte le Grandi Opere come lo Stretto di Messina e la Tav e si ritengo le stesse fonte di corruzione e spreco risorse. Si vuole investire sul trasporto pubblico locale e la mobilità dolce e sul sistema portuale un cambio sicuramente di prospettiva.

Energia efficiente e rinnovabile, rifiuti zero. Si vuole un cambiamento nella politica che nel 2050 porti a togliere la produzione di energia fossile e con incentivi al risparmio energetico e la riqualificazione degli edifici. La produzione di energia deve esser incentivata se proveniente da piccoli impianti.

Si deve poi andare ad una politica di rifiuto zero con la prevenzione il recupero del rifiuto stesso.

Cibo locale, filiere corte e nuova vita alle aree interne. In campo agroalimentare si vuole incentivare le filiere corte e la cooperazione non Sud con recupero della diversità delle aree marginali. Un investimento pubblico ingente quindi in tale settore sia in campo agricolo che cultura. Incentivazione dell'equo e solidale. Una stagione poi di inclusione sociale con riconoscimento di dignità ai migranti e collaborazione con l'area mediterranea in campo energetico e agricolo.

Lotta alle Mafie e alla borghesia criminale. Una lotta senza quartiere alla mafia anche quella che si è già infiltrata nei sistemi economico-finanziario e politico. Sicuramente una mossa condivisibile.

La pace non si costruisce con le armi. L'art. 11 Costituzione viene qui interpretato come l'abbandono anche delle missioni internazionali e degli investimenti nel settore militare. Le risorse così non investite posso andare ad altri capito come istruzione, cultura, servizi, sociali, sanità, università. Si deve riaffermare il ruolo della politica nella risoluzione dei conflitti. Non vedo praticabile abbandonare le missioni internazionali visti gli accordi internazionali sottoscritti.

Centralità del sapere. La scuola e università viste non solo delle conoscenze, logiche aziendalistiche, familistiche o confessionali; ma in senso più ampio di relazioni che costruiscono uno spazio pubblico e multiculturale. In tale senso si vuole anche un rapporto diverso tra società e natura.

Un paese per donne. Un paese come il nostro che vede ancor oggi una forte presenza della violenza sulle donne deve lavorare molto per evitare violenza e discriminazione di genere. Si vuole inoltre dei servizi pubblici che diano possibilità di dare conciliare orari e impegni lavorativi e personali.

Difesa della legge 194 sull'interruzione di gravidanza la quale è una legge di civiltà.

Un rapporto diverso tra i generi che vede una crisi dell'uomo che va superata riscoprendone la parzialità.

Partecipazione come antidoto a clientelismo, centralismo, maschilismo. Bisogna cambiare paradigma e fare della partecipazione e della democrazia fonte di trasparenza delle decisione pubbliche. In tal senso va visto anche la partecipazione delle donne che non deve più esser vista come una garanzia da quote rosa, ma di reale partecipazione delle stesse alla vita pubblica.

Un tetto massimo agli stipendi pubblci ed una riduzione degli emolumenti dei parlamentari e altre cariche pubbliche. Evitare il professonista della politica e democratizzare i partiti prevedendo inoltre tetti massime alle campagne.

Si possono immaginare sostegni alla stampa indipendente, accessi liberi ai media e a ogni strumento di diffusione delle idee e delle proposte. Personalmente non condivido questo punto perchè anche la stampa deve finanziarsi con i proventi dei suoi lettori e non vivere di risorse pubbliche. I contributi all'editoria dati fin'ora dallo Stato sono stati un pessimo esempio di utilizzo di risorse pubbliche.

Laicità dello stato. La stessa Costituzione prevedeva lo stato laico e il fatto che Chiesa sia come lo stato sovrana nel suo ordinamento. Non si posso accettare ingerenze come fin'ora fatto sulle scelte statali da parte delle chiesa e su questo punto sono perfettamente d'accordo con il Movimento Alba.

Accoglienti con gli immigrati. Va bene esser accoglienti con gli immigrati, ma alle stesse condizioni dei cittadini. Nel senso una persona viene nel nostro stato legalmente e con i documenti. Si può superare lo jus sanguinis con lo jus soli, ma per entrare nel nostro stato per qualquasi motivo che non sia turismo va prevista la una Green Card sullo stile americano. Non posso condividere il buonismo che sembra avere tale Movimento sul punto. Se una riforma va fatta essa va fatta per rendere l'immigrato visibile alla luce del sole e che voglia venire legalmente coi documenti. Sacche che sono state alimentate di illegalità vanno tolte.

Non tolleriamo la tortura. Il reato di tortura che si vorrebbe introdurre è di buon senso, ma va a mio avviso studiato bene. I fatti incresciosi come quello di Genova 2001 vanno eliminati e perseguiti chi si rende responsabile, ma va anche affermato che qualsiasi protesta è lecita se non è violenta.Ovviamente anche un manifestante come Giuliani che tirava un estintore ad una auto delle forze dell'ordine vanno colpiti con severità. Tolleranza zero sia con cittadini violenti, ma anche con strutture dello stato violente.

Riportare le carceri alla civiltà. Le carceri vivono momenti drammatici e questo lo si può riconoscere, ma non si deve andare verso soluzioni facili alla Marco Pannella con amnistia e Indulto. Va evitata la carcerazione preventiva e vanno previste se possibile forme alternative di recupero. Bisogna che il carcere diventi luogo di vero recupero. Non si può però che il carcere diventi addirittura un premio. Su tale punto c'è molto da fare e qualche riflessione su come dare un ruolo rieducativo alle carceri va fatta. Questo punto è condivisibile.

Libertà di dissenso, diritto alla sicurezza, polizia democratica. Le forze di polizia in qualche caso andrebbero formate meglio, ma non credo che sia questo solo il problema. Non sono più le forze delle polizia un corpo militare e ciò da diverso tempo. Non si può può sottacere che spesso manifestanti si sono resi violenti e hanno portato devastazione. Credo che la polizia deve si garantire i manifestanti ma anche gli altri cittadini. Se le forze su qualche punto vanno formate meglio credo che bisogna formare meglio i cittadini, i quali dovrebbero sapere che protestare si può ma sempre in modo pacifico. In diversi la protesta non è stata per nulla pacifica mettendo in seria difficoltà le forze dell'ordine.

La salute è un bene comune. Procedimento olistico e cura delle relazioni umane e naturali con una cultura non aziendalistica. Non è ancora valutabile tale punto in quanto principi veri e qualità della sanità, ma non c'è un vero modello di proposta. Si vuole abrogare le prerogative delle regioni o cosa? Non è dato bene a sapere.

Internet e software liberi, copy-left. Propongono il modello Linux in campo della conoscenza perchè è aperto contrapposto al modello Microsoft. Si prevede forse la ricerca pubblica? I brevetti e il copyright se ragionevolmente inseriti non danno forse incentivo all'investimento privato in ricerca? Un punto su cui approfondirne le conseguenze.

Liberalizzare le droghe leggere. Una doppia manovra su tale punto che punta a penalizzare meno tali comportamenti e svuota le carceri per i reati sotto i 4 anni per spaccio. E' un tema che non si può liquidare come fatto nel manifesto con poche righe, perchè ne va valutato il costo in termine sociale e sulla salute. Non può che esser valutato complessivamente tale intervento e sebbene toglie economia a bande criminali e criminalità organizzata ciò non toglie che si deve trovare la gestione meno dannosa delle liberalizzazione. Su tale punto non c'è proposta. Si prevede di vendere nei supermercati o cosa. E poi i 5 miliardi di euro di tassazione prevista utilizzabili per il fondo per il reddito di cittadinanza su che base viene calcolata? Un argomento da approfondire.

Stampa libera dai poteri forti e dall’immaginario volgare. Si vorrebbe una stampa libera da ogni condizionamento ma io ritengo che già oggi abbiamo una stampa plurare libera. Esistono è vero grandi gruppi ma nessuno vieta che quasiasi persona possa dire la sua con un blog o se ne ha la forza possa fare un giornale. Non credo che si debba finanziare una stampa indipendente che anzi potrebbe benissimo vivere nel nostro paese con le risorse dei lettori. Se stampa libera vuol dire contributi all'editoria non sono favorevole. Se invece si vuole una regolamentazione per evitare posizioni dominanti posso dire che sarebbe auspicabile.

Conclusioni Esistono anche idee buone ma altre che a mio avviso sono insostenibili. E' sicuramente una visioni coerente di Italia che abroga l'Agenda Monti e in parte guarda al passato.

Non posso sostenere le posizioni loro sui fondi all'editoria e sulla riforma del lavoro e sul altri punti qualificanti di tale proposta come ad esempio i referendum 2011 anche se vanno applicati. Per questo motivi Movimento Alba non avrà il mio voto. E' comunque innegabile che la polemica col PD sui temi di sinistra di cui Alba si fa portatore e il PD molto meno è fondata.

Convocazione per il 28 dicembre 2012 del consiglio comunale

Venerdì 28 dicembre 2012 è convocato il consiglio comunale ore 20,30 presso la Sala Consigliare del Comune di Canal San Bovo. Dopo il primo punto dedicato all'esame del verbale della seduta precedente si entra nel vivo con l'esame della tassa dei rifiuti.

Regolamento della tassa sui rifiuti e servizi e determinazione tariffe rifiuto per il 2013. Quest'anno è cambiato il nome della tassa sui rifiuti ed ora si chiama Tares e con i punti 2 e 3 il consiglio comunale ne esaminerà il regolamento e le basi del calcolo di Tares. Interessanti punti per capire la politica tariffaria che verrà applicata.

Esame del bilancio di previsione dei Vigili del Fuoco volontari 2013. Il gruppo Vigli del Fuoco volontari è un gruppo importante per la nostra comunità ed esso secondo le previsioni normative deve presentare il bilancio di previsione al comune che lo esamina e lo approva.

Esame bilancio previsione Comune esercizio 2013. Punto molto importante perchè da esso si capirà quale sarà la gestione del 2013 del Comune, infatti esso ha carattere autorizzatorio sulle spese che verranno compiute nell'anno entrante. Si capirà inoltre il tipo di sviluppo, oltre alle opere che verranno compiute che si vuole dare alla nostra valle.

Esame rinnovo Convenzione per la gestione associata di funzioni amministrative del servizio "Ricovero animali in Canal San Bovo. Nel nostro Comune in Val di Faori è presente un ricovero animali, il quale viene gestito con la Comunità di Valle. Ecco quindi qui la necessità di rinnovare la convenzione con la stessa, in quanto il problema del ricovero degli animali non è solo del comune di Canal San Bovo ma di tutta la Comunità.

Esame Progetto preliminare per la realizzazione di un Ostello nella frazione di Caoria. Non mi posso esprimere compiutamente su ciò, ma se ciò vuol dire che ancora una volta il nostro comune entra nell'economia non per facilitare l'iniziativa privata facendo in prima linea l'intervento sono contrario allo stesso. Non si può che il pubblico faccia l'economia, ma deve solo incentivarla.

Bisognerà capire meglio il progetto che si ha in mente e per questo invito la gente ha partecipare al consiglio.

Comunicazioni del sindaco. Su questo punto non è possibile valutare nulla non avendo contezza su cosa il sindaco dirà.

martedì 25 dicembre 2012

Sci in Primiero

Con il 23 dicembre 2012 e l'apertura della Sciovia Cereda tutte le piste del Primiero.

A Cereda è aperto anche il parco giochi inerente alla stessa anche se attualmente si può usufruire solo del bob e dei slittini.

Il turista e il valligiano può quindi trovare tra il Rolle, San Martino e Cereda l'opportunità che più gli aggrada; non avendo in tal modo più scuse per non sfruttare le occasioni di svago che il pianeta neve del Primiero offre.

lunedì 24 dicembre 2012

Inaugurazione dell'area feste a Canal San Bovo e spettacolo Vieni Emmanuel

Il 22 dicembre 2012 è stata una giornata di gioia per la comunità di Canal San Bovo che si è potuta avvicinare al natale attraverso lo spettacolo Vieni Emmanuel.

La giornata si è aperta verso le 17.30 con i saluti dell'assessore alla cultura alle attività economiche, progetto intervento 19, rapporti con Consorzio Turistico e Proloco, Ecomuseo del Vanoi (parte turistico, Volontariato Giulia Rattin. E' stato un saluto breve che ci ha introdotti allo spettacolo Vieni Emmanuel.

Vieni Emmanuel e stato uno spettacolo sostenuto dal Comune di Canal San Bovo, Proloco Canal San Bovo-Gobbera, Gruppo Animatori e patrocinato dal Consiglio Regionale.

Si potrebbe descrivere in modo pieno di particolari l'evento, ma solo un video potrebbe avvicinarsi alla bellezza. Tutto parte da Vieni Emmanuel che titola tale spettacolo. Vieni è senz'altro un segno di accoglienza di qualcuno ed è proprio quello che si pensa quando si dice vieni a qualche persona. Vieni non è solo un invito ma un avvicinarsi al Natale, ma un percorso che ci accompagna nella magia dell'Avvento con San Nicolò e con tutte le figure del Natale. Ecco sfruttando il Comune di Canal San Bovo si è creato attraverso le finestre i racconti dei narratori tutti e l'organizzazione tutta vivere proprio il cammino attraverso l'avvento. Un invito a far venire nel Natale non solo un momento di regali ma di accoglienza del Dio con noi.

Questo spettacolo è stato fruibile attraverso un teatro all'aperto con la scenografia basata sul comune e le sue stanze. Il gioco di luce e lo spegnimento della luce pubblica hanno reso ottimo lo spettacolo.

Anche il prete Don Nicola è stato coinvolto con i chierichetti che hanno chiuso lo spettacolo portando il simbolo dell'Avvento: la corona dell'Avvento.

Dopo lo spettacolo c'è stata l'inaugurazione con il primo discorso compiuto dalla sindaca Mariuccia Cemin. C'è stata poi la benedizione da parte del parroco, il quale poi col suo discorso ha messo in luce il tutto. Belle le strutture che vengono fatte, ma le persone poi le fanno vivere. Strutture belle e su questo l'amministrazione ha il suo merito vivono se la gente le fa vivere.

Le parole fatte da Micheli Attilio sono poi uno sfatare il fatto che il gruppo animatori sia chiuso, ma che anzi è aperto alla collaborazione di tutti, perchè tutti non siamo fautori della vita della nostra comunità.

Ne è seguito un rinfresco con delle leccornie salate e dolci e bevande di diversi tipi: tra cui il brulè classico di questi periodo.

Un ottimo modo di inaugurare una struttura richiesta dalla popolazione di Canal San Bovo e dove poter sentirsi veramente comunità.

domenica 23 dicembre 2012

I quattro moschettieri anti PD

Nella Francia dei moschettieri essi erano quattro come quattro e quattro sono quelli che combattono contro il PD.

Il primo moschettiere. Il primo moschettiere anti PD è all'interno del panorama della coalizione di centro sinistra: SEL e PD. Il PD risulta avere una posizione più moderata di SEL. Questo però porta ad una difficoltà a sinistra in quanto se non vogliono perdere quell'elettorato dovranno fare concessioni che però penseranno sulla sua direzione e quindi porterà a perdere l'elettorato di centro.

Il secondo moschettiere. Il secondo moschettiere è il Movimento Alba che spara sul PD e la sua coalizione dicendo che tale proposta non è di sinistra e su questo piano la sinistra non può spostarsi altrimenti perde credibilità e identità sul suo elettorato. Questo toglie elettorato a sinistra.

Il terzo moschettiere. E' Monti che metterà sul piatto la sua Agenda Monti però un moschettiere ancora più temibile. Il PD ha sostenuto Mario Monti e ora lui va avanti e propone la sua Agenda Monti ed è pronto di esser il leader di una coalizione o una lista che la sostenga.

La candidatura di Monti non può esser facilmente arginata in quanto se si sconfessa l'Agenda Monti si sconfessa il sostegno e l'investimento che nel 2011 e 2012 si è fatto sostenendo il governo di Monti stesso. Sostenere l'Agenda Monti non è possibile o si può ma senza sostenere Monti perchè altrimenti si sconfessa il patrimonio del PD che sono state le primarie e i dibattiti sul programma fatti internamente. Certo sostenere Monti inoltre farebbe perdere il sostegno di SEL e a quel punto questo la sinistra da Vendola in poi è persa.

Il quarto moschettiere. Il quarto moschettiere è il PD stesso che pure esso rema contro se stesso.

Le primarie per decidere il candidato premier è stato un bagno straordinario di democraticità e di dibattito sui temi della gente, ma le primarie per la scelta delle primarie dei parlamentari ha fatto però ricredere a mio avviso l'elettorato. Come si fa sostenere le primarie e poi dare deroghe? Questo porta a distruggere il patrimonio che le primarie per il leader avevano rappresentato.

Conclusioni. Il PD sembra assediato e spero di vedere nel programma qualcosa che sorprenda. Certo le deroghe bruciano e fanno gridare vendetta.

Monti poi non solo toglie voti al centro al PD ma sopratutto ruba la scena al leader. Prima della discesa di Monti si parlava di scontro Bersani-Berlusconi. La discesa di Monti però non trasformato la corsa alla vittoria alle elezioni 2013 in una lotta Bersani-Berlusconi-Monti, ma a tolto dalla corsa Bersani. Si sente parlare di Berlusconi e Monti e il segretario è stato relegato a comprimario per non dire comparsa. Riuscirà Bersani ad uscire da questo assiedo dei suoi quattro moschettieri? Come farà?

Valutazione di Fermiamo il declino sulla politica attuale

Oggi senza andare ad analizzare i programmi dei movimenti oggi lo dedico invece alle riflessioni insindacabili, come opinioni, ciò che Fermiano il Declino pensa della politica attuale e sul declino che il nostro paese sta subendo.

Dobbiamo fermare il declino italiano, di cui la crisi finanziaria è solo un’aggravante.

La classe politica emersa dalla crisi del 1992-94 - tranne poche eccezioni individuali - ha fallito: deve essere sostituita perché è parte e causa di quel declino sociale che vogliamo fermare. L’Italia può e vuole crescere nuovamente.

Per farlo deve generare mobilità sociale e competizione, rimettendo al centro lavoro, professionalità, libera iniziativa e merito individuale. Affinché l'interesse di chi lavora - o cerca di farlo, come i giovani e tante donne – diventi priorità bisogna smantellare la rete di monopoli e privilegi che paralizzano il paese. I problemi odierni sono gli stessi di vent'anni fa, solo incancreniti: l'inefficienza dell’apparato pubblico e il peso delle tasse che lo finanziano stanno stremando l’Italia. Perdendo lavoro e aziende, migliaia di persone non sono più in grado di produrre e milioni di giovani non lo saranno mai.

Tagliare e rendere più efficiente la spesa, ridurre le tasse su chi produce, abbattere il debito anche attraverso la vendita di proprietà pubbliche, premiare il merito tra i dipendenti pubblici, promuovere liberalizzazioni e concorrenza anche nei servizi e nel sistema formativo, eliminare i conflitti di interesse, liberare e liberalizzare l’informazione, dare prospettive e fiducia agli esclusi attraverso un mercato del lavoro più flessibile ed equo. Sono queste le discriminanti che separano chi vuole conservare l’esistente da chi vuole cambiarlo per far sì che il paese goda i benefici dell’integrazione economica europea e mondiale. Nessuno, fra i partiti esistenti, si pone neanche lontanamente questi obiettivi. Noi vogliamo che si realizzino.

Per questo motivo auspichiamo la creazione di una nuova forza politica – completamente diversa dalle esistenti – che induca un rinnovamento nei contenuti, nelle persone e nel modo di fare politica. Cittadini, associazioni, corpi intermedi, rappresentanze del lavoro e dell’impresa esprimono disagio e chiedono cambiamento, ma non trovano interlocutori. Ci rivolgiamo a loro per avviare un processo di aggregazione politica libero da personalismi e senza pregiudiziali ideologiche, mirato a fare dell’Italia un paese che prospera e cresce. Invitiamo a un confronto aperto le persone e le organizzazioni interessate, per costruire quel soggetto politico che 151 anni di storia unitaria ci hanno sinora negato e di cui abbiamo urgente bisogno.

I promotori:

Michele Boldrin, Paola Bruno, Sandro Brusco, Alessandro De Nicola, Silvia Enrico, Oscar Giannino, Andrea Moro, Carlo Stagnaro, Luigi Zingales

sabato 22 dicembre 2012

Referendum per il passaggio della Provincia di Piacenza alla Lombardia

Dopo l'approvazione della legge 135/2012 che all'articolo 31 prevede il riordino delle province e ciò avrebbe toccato anche Piacenza. Senza entrare in leggi complesse sul referendum e sull'iter approfondiamo con il consigliere provinciale del PDL Filippo Bertolini i tratti che hanno portato prima alla richiesta del referendum per il passaggio della Provincia della Lombardia e poi alla rinuncia del referendum stesso.

Filippo Bertolini

Quando si è iniziato a parlare di referedum? La delibera del consiglio della Provincia è del 24 settembre 2012 e origina dal fatto che si voleva riorganizzare le Province con la Legge 135/2012 e che Piacenza sarebbe andata sotto Parma.

Ovviamente però le motivazioni presenti in delibera sono maggiori e fanno riferimento alle connessioni che sempre Piacenza ha con la Lombardia e che già nel 1947 veniva richiesto un referendum in tal senso.

E poi come mai siete arrivati a rinunciare al referendum. Il procedimento per svolgere un referendum è complesso e ciò ha portato il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto presidenziale , sottoscritto dal Presidente della Repubblica in data 10 dicembre 12, fissando la data dello stesso per il 10-11 febbraio 2013 e ciò non è favorevole. Infatti a parte di questioni ambientali non favorevoli si entra in un periodo elettorale caldo e si vuole evitare che il referendum venga strumentalizzato ad arte e condizioni la campagna elettorale. Ecco perchè in data 17 dicembre 2012 è stata presa la delibera consigliare di revoca.

Non si esclude più avanti se le condizioni lo permetteranno di riprendere in mano il discorso e fare il referendum in futuro.

venerdì 21 dicembre 2012

Esodati e Fermiamo il Declino

Fermiano il Declino con il suo leader Oscar Giannino ha voluto entrare nel tema degli esodati. Lo fa per proporre un'altra visione delle situazione.

Essa prende per buono il fatto che si voglia salvarli sebbene per non entrare in una discussione lunghissima che potrebbe non aver fino essendo dubbio che gli esodati debbano esser salvati o tutti salvati.

La soluzione di partiti. L'emendamento per porre un freno al problema esodati è stata vista in una revisione dell'art. 8 della riforma pensionistica della riforma Fornero e prevedono di finanziare la stessa con un aumento delle imposte sui redditi sopra i 150.000 euro. Senza andare su dati noiosi per molti lettori non del settore si può dire che si colpirebbero 74.798 contribuenti per un reddito medio di 170.670 euro.

Tenendo conto di ciò che è stato scritto sopra e che il 3% sul reddito oltre i 150000 euro si arriva ad un aggravio di 620 euro a testa con un introito complessivo 557 milioni euro. Questo per due anni il 2013 e 2014 e ciò oltre a comprimere i consumi non è valutabile la congruità della cifre alla copertura di tutti gli esodati. Non è questo però il punto che Fermiamo il declino vuole sotttolineare.

L'alternativa del cappone. Lasciati usare tale termine per descrive l'alternativa perchè propone di riformare il parlamento arrivando a 100 deputati e 200 senatori che sarebbe comparabile ad altri stati moderni. Questa riduzione di 615 parlamentari tenendo conto 200000 euro a parlamentare porta ad un risparmio di 123 milioni euro che in due legislature portano ad un risparmio di 1230 milioni euro.Questo solo con una riforma del parlamento si avrebbero più risorse dell'aumento fiscale sui ricchi. Anche contando che bisogna scontare il tempo in cui maturano i risparmi nulla cambia. Questo poi però solo con la riforma del parlamento senza contare che si potrebbero eliminare i contributi ai giornali che spesso aiutano testate che hanno pochi o nessun lettore.

Conclusioni. Si pensa sempre di alzare le tasse ai ricchi mantenendo ogni livello di spesa indepedentemente alla spesa da finanziare senza però redistribuendo le tasse in più pagate dai ricchi sui poveri e in questo modo i poveri pagano con 557 milioni di euro i partiti e giornali. L'emendamento è stato formalmente bloccato, ma fa capire come i nostri parlamentari pensano di trovare le risorse e come si potrebbero trovare.

Sebbene per ora presento solo ciò questo basta per far capire la grande differenza tra i partiti attuale e questo Movimento Fermiamo il Declino e come ci sono ancora forze buone nella nostra società non sfruttate.

giovedì 20 dicembre 2012

Manifesto Movimento Arancione

Ascoltato De Magistris mi sembrava che il Movimento Arancione fosse ancora agli inizi e il Manifesto del Movimento ha ancora di più avvalorato l'idea.

Cos'è il Movimento Arancione? E' essenzialmente una fabbrica di pensiero e per il momento non si vedono grosse idee ,ma slogan molti che vogliono portare la gente a formare un programma.

Quali principi? I principi sono quelli del bene pubblico e della lotta alla povertà.Un tema molto sentito. La gestione però dei beni pubblici e della cosa pubblica però è innovativo.

Chi è vissuto in tempo austroungarico avrà sentito parlare di usi comuni o comunque di proprietà collettiva. Non il comunismo la proprietà collettiva che facevano i pastori per usare bene i pascoli? Perchè vi parlo di ciò vi chiederete perchè un punto sembra andare in tale prospettiva. Ha un problema però che o è tutto pacifico oppure può capitare che il bene sotto o sovra-utilizzato e che nessuno se ne faccia carico delle manutenzione.

Si parla poi di diritto di diritto alla felicità ma è difficilmente realizzabile perchè ciò che fa felice può non far felice un'altro.

Recidere il collegamento economia e speculazione finanziaria e un ritorno all'economia reale difendendo il lavoro e i suoi diritti.

La pace e la cancellazione della guerra che porta solo via risorse e crea molti problemi. Una guerra però che però si vuole fare alle discriminazioni razziali e di genere. Una guerra che si vuole fare alla mafia grande piaga del nostro paese sopratutto in alcune zone d'italia.

La ricerca e l'industria sono centrali per creare occupazione e combattere le povertà.

Tasse sui patrimoni e le transazioni finanziarie, ma non si dovrebbe invece cambattere l'evasione? Abbiamo già tante tasse vogliamo veramente far scappare i capitali. Gérard Depardieu e il casino che sta succedendo in Francia insegnano.

Anche loro come il Movimento 5 stelle parlando i demcrazia diretta, ma quali strumenti si possono usare per applicarla? Non saprei spero di avere delucidazioni perchè se è il metodo Grillo non mi pare funzioni molto.

Considerazioni. Siamo ancora alle idee generali e si vorrebbe più concretezza e personalmente vorrei che mi spiegassero la democrazia diretta.

Il leader chi sarà poi non so proprio: De Magistris o Antonio Ingroia? Personalmente ritengo che una persona coerente porti a termine il suo lavoro e quindi credo De Magistris non possa candidarmi, per Antonio Ingroia aspettiamo torni dal Guatemala.

Poche idee di principio e poco altro non mi danno la sensazione di poter governare. Il movimento sembra ancora in embrione e il 24 febbraio si vota.

Fiat non abbandona ma anzi inizia a mettere in pratica il rilancio

La Fiat Spa ha in sede di presentazione dei dati del terzo semestre messo in luce i piani di investimenti per l’Italia. Questo alla luce anche del fatto che è stata perseguita la storia comune con Chrysler, la quale a permesso alla Fiat di entrare negli Stati Uniti.

I dati a differenza di Amazon sono divisi per zone e mettono il luce che il vero problema per Fiat è l’Europa che non dimostra dati positivi. La zona più positiva rimane l’area NAFTA e LATAM, con la prima più positiva con 2089 e 783 milioni euro rispettivamente. E’ interessante notare che l’APAC ove la presenza di Fiat chiude in positivo a 219 milioni di euro. L’EMEA invece chiude negativamente per 573 milioni di euro dimostrando come l’Europa, il Mediteranno e l’Africa siano la zona in cui Fiat soffre.

Soffre in particolare per la perdita di consegne che se contiamo l’apporto di Chrysler nell’EMEA si è notata una perdita di 141000 veicoli. Se si comparano i dati di tutte le area sia come fatturato che consegne, visto che tutte le area hanno dati complessivi si nota che l’Europa è la vera preoccupazione.

Ora come ora l’attività in Europa viene finanziate dalle altre aree e questo per un po’ andare avanti bisogna creare valore. Il clima per gli accordi sindacali faceva pensare, dopo la lacerazioni dovute a Fabbrica Pomigliano, sembrava che il contatto coi lavoratori fossero persi dopo gli attacchi Fiom e le varie cause: non è così per fortuna.

Il settore dell'auto è in crisi e non sembra riprendersi e mostra che l'Europa ha molti problemi in tal senso sembra non riprendersi a breve, nemmeno l'Italia se la passa bene con perdite superiori al 20% nelle vendite. E' così evidente che qualcosa no va? Per esser più chiari basta guardare le imposte sul reddito che ammontano a 195 milioni e provegono da imponibili fuori dall’Europa e per l’Italia si concentrano sul costo del lavoro.

Cosa fare? Marchionne ha centrato il punto in quanto Fiat è concentrata sul settore generalista e ciò non funziona in Italia che trova concorrenti agguerriti che posso sfruttare anche costi del lavoro minori. Ecco quindi che l'accordo raggiunto con i sindacati o quasi tutti in Fabbrica Italia è stato utile.

Non bastava però ciò a voler invertire la situazione ma serviva che l'Italia che vede grande presenza di automobili tra i suoi cittadini e mostra un costo del lavoro alto voler cambiare strategia anche per evitare di dover chiudere altri stabilimenti oltre Termini Imerese.

La strategia dei mercati internazionali. La strategia di puntare su un prodotto che possa approcciare ai mercati internazionali è l'alta gamma che vede oggi aggiungersi il suv Jeep a Melfi. Un primo segnale concreto. Altri brand che verranno sviluppati sono Alfa Romeo, Maserati, Jeep, 500. Questo dimostra che si vuole realmente non abbandonare l'italia ma anzi di voler realmente rimanerci senza richiedere contributi pubblici.

Altri settori. Altri settori importanti ove si vuole rimanere sono i veicoli commerciali, sebbene il momento di crisi.

Esistono poi le tecnologie di differenziazione o sostenibili che mi limito ad elencare:

  1. Twinair engine;
  2. new generation of di totale automatica trasmissione for applicazioni FWD, RWD, ADW;
  3. una più ampia gamma di veicoli a metano e biometano;
  4. veicoli bio-fuel dal brasile a tutto il mondo con il prima iniezione Tetra fuel che può usare: petrolio, bioetanolo, gasolina, gas naturale;
  5. Ecodrive Live una tecnologia che serve per aiutare ad una guida più responsabile da un punto di vista ambientale;
  6. Fiat 500 EV, la quale sarà il modello completamente elettrico della Fiat a 83KW.

Molti passi sono stati fatti e altri ne verranno fatti e anche gli operai di Melfi lo stanno riconoscendo ancne applaudendo. Non tutto è rose è fiori e si stanno usando ancora massicciamente gli ammortizzatori e ci si augura col tempo di farli rientrare.

Unica nota stonata Termini Imerese per il quale Fiat per tempo aveva avvisato che chiudeva, ma che non si è stati ancora capaci di ricollocare. Molte storie ci sono state e non è parlato pure qualche tempo. Serve capire che serve una riconversione della zona e degli operai e creare sviluppo in tutte le zone del paese ovviamente secondo la propria vocazione. Ancor oggi il governo non è riuscito nemmeno con la buona volontà di Fiat a trovare un nuovo sviluppo: forse con le zone franche andrà meglio. A mio avviso l'unica cosa da fare è puntare sulle qualità che pure la Sicilia ha e sfruttrarle al meglio cosa che spesso non fa.

mercoledì 19 dicembre 2012

Intervista a Enzo Raisi sul centro storico di Bologna

Trattiamo oggi il tema che sopratutto nelle grandi città ma anche nei piccoli paesi inizia ad esserci: l'utilizzo del centro storico e la mobilità nello stesso. La prospettiva è quella dell'on. Enzo Raisi di Fli che ringrazio per l'intervista sul centro storico di Bologna.

La chiusura del centro avviene anche in altri comuni italiani, come mai così contrario? In primo luogo io non sono contrario pregiudizialmente alla chiusura del centro storico di Bologna. Da assessore al commercio ho pedonalizzato alcune aree del centro storico a cominciare dal Quadrilatero. Detto ciò Bologna è l'unica città in italia ad avere un centro storico così ampio e così pieno di attività commerciali da essere definito un centro commerciale all'aperto. Se si desidera procedere a chiusure di questo tipo in primo luogo ci si deve dotare di mezzi di trasporto pubblico moderni, veloci e comodi. la tecnologia e la rete del trasporto pubblico di Bologna risalgono a 40 anni fa: improponibile. Una chiusura senza pianificazione e servizi significa desertificazione commerciale con il degrado che ne è la conseguenza.

Qual’è la sua proposta per rivitalizzare il commercio in centro storico? Non toccare i dehors, anzi dare maggior spazio a questo tipo di strutture, creare eventi che coinvolgono anche la fiera e l'aeroporto di Bologna per creare incoming con l'ausilio delle compagnie aeree low cost che operano su Bologna. Per attrarre persone verso il centro storico non espellerle.

Quali mobilità per le grandi città? Una citta' come Bologna merita una metropolitana che colleghi la provincia di Bologna nelle parti di pianura, il centro storico e le infrastrutture importanti: stazione ferroviaria, fiera e aereoporto.

martedì 18 dicembre 2012

La riorganizzazione di Poste a Canal San Bovo

La riorganizzazione di Poste ha fatto tanto rumore ma ancor oggi non c'è nulla di certo se non poche posizioni già note. Sul punto l'azienda Poste Italiane Spa per bocca di Agostino Mazzurco, Comunicazione Territoriale e Ufficio Stampa Milano, mantengono il riserbo sulla vicenda che può esser più chiara a gennaio. Il riserbo è consegnato in quanto sono in corso trattative con i sindacati e i comuni.

Tale ristrutturazione toccherà il comune di Canal San Bovo, sebbene siamo sopra la soglia da loro messa per gli uffici postali a rischio che comprendere solo piccolissimi comuni, in quanto sul nostro territorio esistono vari uffici dispersi sulle varie frazioni. Ci sarà una riduzione comunque, ma come gestire la partita è ancora tutto da scrivere.

Molte proteste sono state fatte e lanciate anche campagne come queste le quali oltre che sottrarre risorse a Cassa Depositi e Prestiti porterebbe a certa chiusura.

Parlando con un'utente che usa molto il servizio postale. Tale utente mette in campo rassegnazione e disponibilità ad usarla solo i giorni di apertura organizzando in modo diverso l'attività.

Il comune di Canal San Bovo però qualche problema potrebbe avercelo se non altro per i permessi dei funghi che andrebbero organizzativi diversamente e dati capillarmente agli operatori. La posta dava un buon servizio.

Il comune cosa pensa di fare? Il comune pensa di informare dei cambiamenti attraverso Vanoi notizie e per il momento poco altro. Cosa pensa l'amministrazione di fare quando la riorganizzazione sarà completa? Ha intenzione di intervenire?

Attualmente sentendo le poste sembra esserci spazio di trattativa e ciò ha portato a non voler divulgare le informazioni.

Vorrei capire cosa ne pensa la gente di una riduzione del servizio e cosa si aspetta dall'amministrazione locale. Ora spazio alla vostra voce attraverso i commenti.

lunedì 17 dicembre 2012

Beppe Grillo a Trento

Beppe Grillo sebbene molto più urlato sembra in parte sembra ricalcare temi che i temi dei Fermiano il declino.

Finalmente inizia a scrollarsi della figura che attacca solo con parolacce. Oggi sulle parolacce ha scherzato e detto che la tv e i giornali si interessano a lui solo quando dice parolacce e attacca.

Ieri a Trento ha attaccato ma sui temi mostrando qualche idea di programma che tra l'altro esiste e sul loro sito è presente e ho già trattato qui.

Ha una carica fortissima e dice che cercherà le firme anche se lui 1200000 firme da cinesi le ha prese. Non è questo però la vera carica.

Monti Monti è candidato della destra, del centro e anche a sinistra si guarda almeno all'agenda Monti e qui a buon mercato trova quasi l'assist da parte di partiti se tutti sono condizionati da Agenda Monti noi siamo l'unica alternativa. Un alternativa in tutti i sensi con gente competente, non famosa ma perbene. E su questo lui costruisce le alleanze non coi partiti, ma con i movimenti della gente (non tav, no vitalizi, no inceneritori, etc..) in parte potrebbe entrarci a mio avviso l'IDV.

La sfida sui vitalizi. Una sfida proprio interessante quella sui vitalizi e indennità varie loro rinunceranno ai soldi superiori a un buon stipendio e invitano tutti i partiti a farlo. Un sistema diverso dalla Magherita del caso Lusi che invece di far rientrare i soldi nel bilancio statale sceglie come devolvere i soldi ai vari enti pubblici. Un esempio di stile.

Povertà ed emigrazione. Parla di povertà e emigrazione che lui vuole fermare tornando al lavoro inteso ad un lavoro dignitoso. Una persona secondo Grillo deve non accontentarsi di un qualsiasi lavoro, ma trovare qualcosa di adeguato al titolo.

Rapporto coi media. I giornali e le tv snobbano il Movimento 5 stelle se non quando volano insulti. Un sferzata ai giornali e lui dice che solo la rete e loro possono far arrivare il messaggio. Io ho sempre trattato del Movimento, non saprei però come intervistare i candidati. Molti si chiedono chi c''è dietro il M5S e se dietro Grillo ci sia Casaleggio o la massoneria; nulla di tutto ciò ci sono i cittadini.

Rapporto con gli attuali partiti. I partiti sono morti e prima della chiusura va valutato se tra l'entrata in scena e l'uscita si sono arrichiti e fare accertamenti fiscali in merito. In tal senso il movimento sta studiando un software.

Il futuro del movimento. Ci vorranno anni per aver risultati tangibili, ma appena i cittadini si saranno impossessati delle istituzioni il movimento avrà compiuto il suo scopo e potrà sciogliersi.

Intervista a Gianmario Mariniello

Oggi andiamo in casa Fli con l'intervista al Coordinatore nazionale di Generazione Futuro Gian Mario Marinello che ringrazio per la disponibilità a rispondere alle domande non sottraendosi a nessuna domanda.

BIOGRAFIA

Si tiene a sostenere Monti ma è quindi probabile un’alleanza col PDL? Il PdL di fatto già non esiste più. Se Monti scenderà in campo, il PdL si spaccherà definitivamente e ci sarà solo l'ufficializzazione di una fine già scritta da tempo.

Il PD vuole allearsi dopo le elezioni col Terzo Polo di cui fate parte sarà un ammucchiata nel nome di Monti? Il progetto di un Ppe italiano a guida Monti è ontologicamente alternativo alla sinistra. Se ci sarà, giocherà per vincere e quindi per prendere un voto in più della sinistra. Potremo avere un bipolarismo maturo come in Europa.

Monti con endorsment del PPE europeo non è che alla fine il cittadino italiano conti nulla? Il cittadino italiano decide con il voto. C'è l'impressione che il Ppe abbia commissariato il centrodestra, ma solo perché a differenza del Pd non abbiamo scelto democraticamente e per tempo forme e guida della coalizione. Insomma, Bruxelles ha colmato un vuoto lasciato da Roma.

un continuare a dimostrare approcci che fanno dire sono tutti uguali non favorirà Lega Nord, IDV, Grillo? Con Monti in campo avremo una persona autorevole come poche. Difficile dire che Monti sia uguale a Bersani o a Berlusconi. È molto più autorevole.

quale Europa si vuole? Vogliamo gli Stati Uniti d'Europa, un'Europa politica con il Presidente della Commissione UE eletto dal popolo europeo. Europa Nazione è antica battaglia della destra italiana. Ed è una necessità, date le sfide della globalizzazione.

Quale programma per le elezioni 2013? Programma sarà semplice: più concorrenza, più liberalizzazioni, taglio della spesa pubblica improduttiva, degli sprechi e dei costi della politica. E un ruolo 'pesante' dell'Italia in Europa. Grazie a Monti. Una grande differenza rispetto agli anni di Prodi e Berlusconi.

domenica 16 dicembre 2012

Piccolo passo nel mondo del movimento arancione - Il discorso di De Magistris

Questo vuole esser un primo passo nel Movimento Arancione che vede due esponenti di spicco il sindaco di Napoli Luigi di De Magistris e dal magistrato Antonio Ingroia. Il primo passo avendovi offerto un filmato dell'intervento del sindaco di Napoli Luigi di Magistris.

Un analisi del discorso. Il discorso non sembra esser ancora un vero programma di cui in verita non si parla. Almeno è ciò che voglio pensare altrimenti il programma non è vuoto ma non ben declinato.

L'intervento dura 16 minuti e a tratti sembra come voler motivare le persone che devono formare il Movimento che non è di lui e Ingroia, ma della gente. Ogni persona in tal senso deve impegnarsi al bene comune e darsi da fare non delegando nessuno e contribuire per quello per può al bene comune.

Parla delle parole fatte dal Guatemala e sarebbero state maggiormente interessanti se fatte da Cuba per portarla

Si svolta poi sulla Mafia un male che deve venir sconfitto e su questo tasto si batte molto. Su tale tasto si sviscerano vari aspetti e si parla in modo velato il tema della trattativa Stato-Mafia. E parla dei magistrati con le palle che meritano sostegno mentre gli altri devono fare qualcosa altro.

Si affronta anche il tema del segreto di stato che non dovrebbe esistere e che dovrebbe esser abolito. Il segreto di stato è un problema anche perchè limita il potere della magistratura. Inoltre i cittadini devono conoscere la verità su tutto.

Si parla di rivoluzione e di spread e del fatto che il lavoro deve valere più del capitale e andare verso una mobilità dolce.

Una garanzia del nuovo e che nel movimento arancione non entreranno riciclati questo De Magistris e vuole tornare ai partiti come li voleva Berlinguer.

Parla del sostegno dato dal movimento arancione ai referedum acqua e gli altri presentati assieme e dello schieramento con la Fiom. Oltre a ciò il richiamo di mettere insieme storie. Parla di sostegno ad storie di difesa del territorio come ad esempio la Val di Susa e dei beni comuni.

Parla del ruolo dei partiti che devono saper scegliere i candidati moralmente impeccabili senza aver bisogno del casellario.

Parla di masso mafie come se la Mafia sia anche nelle istituzioni quasi come dire che sono marce. Porta Ingroia come eroe e come esiliato per aver applicato l'art. 3 Cost. sulla trattativa Stato Mafia e non aver fatto sconti nemmeno al Presidente della Repubblica.

Conclusioni. Un movimento trasversale che strizza l'occhio a sinistra del PD. Poi che butta sempre sulla mafia e il segreto di stato come come quasi più importanti. Accenni a qualcosa che tocca la vita di tutti di cittadini ma di rimando. Rimandato De Magistris, ma da valutare meglio questo movimento sul programma.

mercoledì 12 dicembre 2012

La democrazia nel movimento 5 stelle

A Federica Salsi e Giovanni Flavia, consiglieri rispettivamente a Bologna e in Emilia Romagna hanno visto ritirato l'uso del logo. E era prevedibile.

Solo chi non ha letto nulla sul Movimento 5 stelle può meravigliarsi e lo rimbarderei alla lettura dell'articolo da me scritto intitolato "Ultimo appuntamento col sabato del Grillo (Il non statuto del Movimento 5 stelle)" potrebbe esser illuminante.

Sebbene nel programma si parli di democrazia diretta di avvicinamento delle persone alla vita pubblica e di coedecisione lo statuto parla chiaro.

L'art. 3 del non statuto. L'articolo 3 del non statuto parla del contrassegno parla della proprietà dello stesso che non è in capo al MS5 ma a a Beppe Grillo. Visto che il contrassegno appartiene è lui è più che normale che se la sua immagine ne viene colpita lui ritenga di togliere l'uso del contrassegno.

E' pur vero che l'MS5 non è un partito, non è un associazione è un Movimento e risulta difficile capire come gestire il dissenso. Questo è forse il maggior problema del Movimento 5 stelle.

Vanno bene le discussioni sul blog se esse sono aperte, ma nel caso ci siano dissidi col vertice come si sbrogliano? La discussione aperta direbbe che la gente dovrebbe poter dire la sua perchè ci sia democrazia, ma se il vertice è l'unica cosa che non può venir toccata?

A livello statutario la questione del dissenso e di un possibile appello del espulso (vedi collegio dei provibiri, etc..) non è affrontata e quindi non so quali regole che qualcuno qui si invoca vengano seguite. Non le riesco a trovare e spero che qualcuno del MS5 mi possa spiegare la questione.

Il Movimento 5 stelle in parlamento o in altri enti.Non riesco a vedere come un rappresentate del popolo nel parlamento e anche in altri enti possa svolgere il suo ruolo con serenità se, senza contraddittorio, può esser espulso dal movimento e ritirato il simbolo del suo partito per questioni che attengono solo al fondatore del movimento.

Se un parlamentare dovesse fare conoscere le sue idee a tutti e non solo chi può entrare nel blog dovrebbe sentirsi già fuori delle direttive del fondatore e fuori dal Movimento? Dov'è la democrazia tanto decantata?

Nemmeno Berlusconi era così. Nemmeno in Forza Italia e Berlusconi è stato mai così forte nel voler imporre un così rigido rispetto del capo. A volte risulta che idee diverse si impongano e anche se le primarie sono state tolte, sconfessando Angelino Alfano, mai ho sentito parlare di un Alfano fuori perchè teneva per diverso il punto sulle primarie.

La dialettica in un partito deve esserci e deve poter mettere in discussione anche il fondatore, perchè altrimenti non si ha più un fondatore ma un padrone.

Beppe Grillo vuole la democrazia diretta o quasi, ma risulta non capace di gestire il dissenso e avere sempre l'ultima parola. Direi che come gestione di un gruppo deve imparare molto dagli altri partiti nella gestione della democrazia interna sopratutto dal PD.

Non è tanto l'espulsione di Salsi e Flavia ha portare a queste conclusione ma l'espressione che chi contesta lui può andarsene dal Movimento come se lui è intoccabile e questo fa pensare altri temi e non certo alla democrazia.

martedì 11 dicembre 2012

Fermiamo belusconi ma non con l'odio

Berlusconi e non di rimessa ma attaccando gli avversari su molti piani politici ne ha la facoltà e ci mancherebbe. E' da metà 2011 che non è sullo scranno di Premier, dopo che è stato abbandonato da Fini e dopo l'intervento di Napolitano senza che sia stato sfiduciato.

Non voterò Berlusconi alle prossime elezioni perchè a mio avviso il percorso di Angelino Alfano delle primarie era sacrosanto e poteva portare cambiamento. Il ritorno di Berlusconi porta le lancette indietro e dopo i vari scandali che l'hanno colpito non credo che una sua candidatura sia utile. per questo inviterò molte persone a non votare Silvio Berlusconi e la coalizione che lo sosterrà, ma mi sento di distanziarmi dal comportamento della giornalista di Rttr, Cristina Chiarani.

La condanna di Cristiana Chiarani. Cristiana Chiarani volto noto del telegiornale di Rttr ha scritto su un tweet che dire scandaloso «Forse dobbiamo piantargli un paletto di frassino nel cuore o sparargli nel cervello per evitare che torni... Basta!!!».

Non è quello che scritto, riportato dal Il giornale e L'Adige, accettabile in quanto la critica può starci ma non arrivare ad incitare alla violenza. Mi risulta che incitare alla violenza sia reato.

Vorrei inoltre informare la giornalista in questione che in un sistema democratico non si uccidono le persone, ma si combattono le idee con altri. E in tale sistema i giornalisti hanno la responsabilità e l'onore di informare la gente e non di dedicarsi a comportamenti irresponsabili. Non so cosa deciderà sul caso l'Ordine dei Giornalisti ma questo è sicuramente in caso di scarsa professionalità. In via cautelativa va sospesa dal giornale e licenziata. Tutte le idee sono rispettabili tranne quelle che portano a comportamenti violenti sulle persone.

Ora deve pronunciarsi l'Ordine dei giornalisti e vedremo se il giornalista ha un'immunità stile a quella parlamentare e possono attentare anche alla sicurezza della vita delle persone.

La giornalista che ha fatto tali affermazioni non ha eliminato Berlusconi ma gli ha fatto un favore. Si ricorda la giornalista le affermazioni di Giulio Andreotti? "Parlate bene, parlatene male basta che ne parlate". Oggi Berlusconi ha un tema in più per la sua campagna elettorale.

domenica 9 dicembre 2012

Questito referendario 1 sui rimborsi elettorali

Il quesito referendario inerente i rimborsi elettorali è più esteso del quesito 2 ma nemmeno esso toglie tutti i privilegi in campo per i partiti politici. Non torno sulla Legge 3 giugno 1999 n. 157 in quanto il quesito è pari a 2 e al quale rimando qui.

E' apprezzabile la cancellazione dei rimborsi elettorali presenti nelle altri leggi mantenendo i controlli sulle campagne elettorali per quanto riguarda le spese. Non si può però dire che tutti i contributi siano tolti.

I contributi risultano ridotti in quanto si mantengono collegamenti a altre leggi che prevedono contributi e di cui non ho compiuto una valutazione degli effetti sugli stessi. Sembra però che si voglia tornare ai rimborsi degli anni 1980.

E' poi previsto nell'art. 16 comma 3 della Legge che chiama vendetta:

3. A titolo di concorso nelle spese per l'elezione dei rappresentanti italiani al Parlamento europeo e' stabilito un contributo in favore dei partiti e dei movimenti che abbiano ottenuto almeno un rappresentante. Il contributo e' corrisposto ripartendo tra gli aventi diritto un fondo il cui ammontare e' pari, in occasione delle prime elezioni per il Parlamento europeo che si svolgeranno in applicazione della presente legge, alla somma risultante dalla moltiplicazione dell'importo di lire 800 per il numero degli abitanti della Repubblica quale risulta dall'ultimo censimento generale. Il fondo viene ripartito tra i partiti e i movimenti aventi diritto al rimborso in proporzione ai voti ottenuti da ciascuno di essi sul pi- ano nazionale.

Mentre per i comitati referendari per i quali vedevo un minimo di utilità qui veramente si rasenta il ridicolo. Perchè mantenere i rimborsi per le elezioni al parlamento europeo?

Con le imprese che si arrabattano per sopravvivere mi sembra poi che le varie agevolazioni IVA e postali sebbene si possono si mantenere non siano più giustificabili. Apprezzabile poi il mantenimento di controlli.

Firmerò in comune e voterò per l'abrogazione quando la turnata referendaria verrà calendarizzata anche se a malincuore per un risultato che poteva esser di maggior impatto, ma che non si è voluto.

Le considerazioni sopra non inficiano però il piccolo passo che si fa. Meglio un passo piccolo che nulla.

Quesito e testi delle leggi modificate tranne che per la Legge 3 giugno 1999 n. 157 che è stata trattata già in un altro questito referendario.

sabato 8 dicembre 2012

Quesito referendario 2 sui rimborsi elettorali

Tale quesito referendario tratta un argomento già trattato nel quesito 1, sebbene ristretto a pezzi della legge 3 giugno 1999 n. 157.

Questo quesito poteva esser più esteso e far cadere parti maggiori della legge, ma è un buon inizio e per questo entro la settimana andrò a firmarlo e andrà a votare si qualora venisse calendarizzato; sebbene ciò non possa avvenire se non nel 2014.

Si va verso un sistema di finanziamento dei partiti basato sulle donazioni e su un regime fiscale di favore che ci può anche stare per la funzione che i partiti hanno.

A onor del vero non si può sottacere che una base di rimborso ancora viene prevista è riferita ai comitati promotori dei referendum in visioni limitata alle firme ricevute moltiplicate per un euro ma solo a condizione che il referendum raggiunga la validità e quindi il quorum, cosa che succede raramente in italia.

Il resto della legge rimane intatta anche per quanto riguarda i rimborsi di somme ricevute in esubero anche quando anche il partito sia chiuso. Tale normativa va cambiata per evitare nuovi casi Margherita e le ruberie che si possono ancora fare e andrebbe aumentata la responsabilità degli amministratori del partito.

Non sono simpatizzante IDV e altri sostenitori ma devo piegarmi all'evidenza che va verso un finanziamento privato dei partiti politici e ciò è quello che io vorrei avvenisse. Poi ovviamente va la materia regolamentata per rendere edotto l'elettorale su da che parti arrivano i soldi per il funzionamento del singolo partito. Risorse private e trasparenti e visibili a tutti come in America. Questo va regolamentato bene.

Per le motivazioni sopra esposte ribadisco che firmerò in settimana presso il Comune questo quesito e lo voterò quando calendarizzato. Invito i lettori a fare altrettanto.

Documentazione allegata:

Testo del quesito referendario

Legge 3 giugno 1999 n. 157 nel testo che ne esce dal referendum

giovedì 6 dicembre 2012

Abrogazione del sostegno alla contrattazione collettiva di prosssimità

Altro referendum sul tema del lavoro sostenuto anche dall'IDV. Il referendum tocca l'art. 8 del decreto legge 13 agosto 2011 n. 138:

I contratti collettivi di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale da associazioni dei lavoratori comparativamente piu' rappresentative sul piano nazionale ovvero dalle rappresentanze sindacali operanti in azienda possono realizzare specifiche intese finalizzate alla maggiore occupazione, alla qualita' dei contratti di lavoro, alla emersione del lavoro irregolare, agli incrementi di competitivita' e di salario, alla gestione delle crisi aziendali e occupazionali, agli investimenti e all'avvio di nuove attivita'.

Le specifiche intese di cui al comma 1 possono riguardare la regolazione delle materie inerenti l'organizzazione del lavoro e della produzione incluse quelle relative: a) agli impianti audiovisivi e alla introduzione di nuove tecnologie; b) alle mansioni del lavoratore, alla classificazione e inquadramento del personale; c) ai contratti a termine, ai contratti a orario ridotto, modulato o flessibile, al regime della solidarieta' negli appalti e ai casi di ricorso alla somministrazione di lavoro; d) alla disciplina dell'orario di lavoro; e) alle modalita' di assunzione e disciplina del rapporto di lavoro, comprese le collaborazioni coordinate e continuative a progetto e le partite IVA, alla trasformazione e conversione dei contratti di lavoro e alle conseguenze del recesso dal rapporto di lavoro, fatta eccezione per il licenziamento discriminatorio e il licenziamento della lavoratrice in concomitanza del matrimonio.

Le disposizioni contenute in contratti collettivi aziendali vigenti, approvati e sottoscritti prima dell'accordo interconfederale del 28 giugno 2011 tra le parti sociali, sono efficaci nei confronti di tutto il personale delle unita' produttive cui il contratto stesso si riferisce a condizione che sia stato approvato con votazione a maggioranza dei lavoratori.

Quest'articolo con il referendum che si vuole portare ai cittadini in caso di accettazione porterebbe a cancellare tale articolo. Ancor oggi c'è scarsa decisione nei luoghi più vicini al lavoratore e molte decisioni vengono prese a livello centralizzato.

L'economia gira sempre più velocemente e le aziende devono avere sistemi snelli in cui si possa contrattare con i lavoratori e le rappresentanze sindacali aziendali anche diversi modi di gestire il lavoro. Le tematiche riportate nell'articolo sono sicuramente quelle che si posso passare alla contrattazione collettiva. Perchè allora cancellare tale norma?

Bisogna che gli imprenditori possano anche dire io posso riconoscere ai miei dipendenti un salario maggiore e magari ridurre se siamo meno competitivi? Questo ovviamente chiedendo ai dipendenti e alle rappresentanze sindacali aziendali in questo modo i lavorati diventerebbe realmente partner dell'imprenditore, cosa c'è di male in ciò?

Per questi motivi non firmerò e se chiamato a votare al referendum, che comunque non si terrà nel 2013 perchè hanno elettorale, voterò no a questo referendum.

QUESITO ABROGATIVO DELL'ARTICOLO 8 DEL DECRETO LEGGE 13 AGOSTO 2011, N. 138 CONCERNENTE IL SOSTEGNO ALLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA DI PROSSIMITA'

Referendum sull'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori

Il prossimo anno è un anno elettorale e quindi non si potrà essere anno referendario, in quanto nell'anno in cui ci sono le elezioni politiche non si da luogo a referendum.

La riforma del lavoro del ministro Fornero a portato anche ad un cambiamento di tale articolo per circoscrivere la portata dell'art.18 dello Statuto dei Lavoratori che è lodevole, ma non è questa la tutela che serve ai lavoratori.

Il referendum dell'IDV porta delle modifiche a varie normative e tutte è vero su uno stesso argomento ma che vede sia da un punto di vista dello schema che delle delle procedure.

Una politica atttiva del lavoro. Non si può pensare che reintegrando in quasi ogni caso il lavoratore si possa difenderlo dai rovesci dell'economia o da un rapporto col datore del lavoro deteriorato. La vera tutela può essere più efficace se ci fosse una politica attiva del lavoro.

Il primo tema che a mio avviso sarebbe d'affrontare sarebbe creare un ambiente più attrattivo per le imprese e meno burocratico: assumere deve esser facile. Legato all'assunzione si deve rendere più facile l'incontro tra domanda ed offerta che in molte parti d'Italia si basa solo la conoscenza diretta e rendere più attraente trovare il proprio dipendente attraverso i collocamento, il quale deve funzionare meglio. Non è possibile che spesso anche un lavoratore non possa esser sicuro che le offerte proposte siano attuali e ci sia veramente qualcuno datore di lavoro che cerchi.

Bisogna inoltre potenziare la riqualificazione del personale evitando corsi che non possono aggiungere nulla e farne di veramente qualificanti e che per gradi possano portare anche a cambiare radicalmente professione.

Vanno previste indennità degne per tutti i lavoratori dipendenti che sostituiscano tutte le varie forme prevedendo anche delle indennità di mobilità. A seconda del tempo che una persona rimane disoccupata bisogna incentivarne oltre la riqualificazione lo spostamento in zone ove possa trovare lavoro. So che nessuno vorrebbe spostarsi da dove vive bene ma lo si deve fare. Le varie indennità vanno date se si vuole formarsi e magari spostarsi ove si può lavorare con aiuti per poter trasferire tutta la famiglia.

Il reintegro a mio avviso non ha più senso di esistere e sarei per un referendum per cancellare tutta la normativa relativa compreso l'articolo 18 in questione. Per tale motivo non posso firmare e votare no al referendum in questione quando si potrà votare sull'argomento.

La documentazione circa il testo del quesito referendario e i testi modificati con l'esito positivo del referendum potete trovarli qui.

lunedì 3 dicembre 2012

Primarie un bella pagina politica

Si sono concluse e il clima caldo di alcuni giorni fa si è stemperato facendo vedere una faccia edificante di una politica che spesso non lo è. Anche il comportamento tenuto dai candidati è stato esemplare.

Pierluigi Bersani ha dato fiducia alla sua gente con quest'affermazione: "Dobbiamo avere fiducia nella nostra gente". Perfino Matteo Renzi ha detto:" Hai vinto, congratulazioni" e ammette: "Lui ha vinto, io ho perso e nessuna regola avrebbe potuto cambiare il risultato". " Sconfitta netta, saremo leali". Un tale comportamento non si è mai visto in un elezione politica e il segnale dato dalle primarie ha dato una lezione anche per le prossime elezioni su come si possa perdere con dignità.

Il segretario ha vinto col 60,8% contro il 39,1 dello sifdante Matteo Renzi e ha vinto un rapporto più stretto con la sinistra di Vendola nei confronti di una posizione più centrale. E' pur vero che i voti dei vendoliani non sarebbero bastati e probabilmente a strappato i voti anche di qualche renziano.

Motivazioni per la vittoria. Il fatto di non aver potuto aprire a nuovo elettorato ha pesato su Renzi ma nemmeno ciò sarebbe bastato per togliere il divario col segretario e come ho già detto ha pescato anche nel campo renziano.

Vendola può aver ceduto il voti a Bersani ma anche gli altri candidati possono aver lavorato per lui perchè ha dimostrato di rispettare ciò che dice e non voler regole a personam e ciò qualcosa nella sinistra pesa.

Poi la gente ha ricordato che lui lenzuolate di liberalizzazioni ne ha fatto e qualcosa ha fatto per cambiare il paese non è riuscito compiutamente nelle sue intenzioni per mancanza di forza.

Poi gli attacchi a renzi di non parlare di sinistra può averlo fatto associare alla destra forse anche per un comportamento forse un po' sbruffone che lo facevano associare al miglior Berlusconi.

Scenari. Ora inizia la vita dura per Bersani di dimostrare quello che diceva che è riformatore come o forse più di Renzi. Ora Bersani non ha alibi perfino Prodi dice:"Il segretario ora è fortissimo". La forza ora c'è ora si vorrà vedere se riesce a fare sintesi senza inchinarsi a nessuno ne renziani ne vendoliani. E' l'ultima chance per Bersani per dimostrare il suo valore. Un buon segnale è già arrivato non ricandida. Altri in quel partito devo fare questo passo. Ora il segretario ha la forza per portare a analighi passi altre persone.

Le idee di Renzi hanno perso come quelle di Vendola e gli altri candidati, ma se vogliamo sono quelle che dopo quelle del segretario hanno trovato più sostegno. Questo non lo si può nascondere.

La cosa peggiore che può capitare è uno scontro Bersani-Berlusconi che porti indietro le lancette al passato. Credo che stavolta Bersani forte della legittimazione ottenuta non voglia tornare a parlare di temi che non appassionano la gente.

Ha vinto il centrosinistra. Il centrosinistra ha vinto la sua battaglia e ha portato quasi 3 milioni di persone facendo della vittoria del centrosinistra una festa della democrazia.

Su questo il PDL che è il partito più grande nel panorama italiano assieme al PD deve fare tesoro. Gli elettorati sono diversi è vero, ma entrambi sono stanchi di vedersi tagliati fuori dalle decisioni. Il centrosinistra ha rivitalizzato l'elettoralo ora tocca al PDL fare la stessa cosa.

domenica 2 dicembre 2012

Riflessioni su Israele

Dopo che pochi giorni fa la Palestina è entrata come stato osservatore all'ONU dalle conseguenze ancora imprevedibili e che hanno portato gli USA ad allontanarsi, sebbene sostenga Israele, dall'edificazione di nuove colonie da parte dello stesso vorrei portare alla discussione il pensiero di un ex blogger di Repubblica. Un blogger che ha chiuso il rapporto con Repubblica dopo che questo post era stato eliminato.

Vorrei prima di portare integralmente lo stesso ringraziare la fonte che mi ha fatto conoscere tale situazione, Il fatto quotidiano.

Il tema non è facile da affrontare visto che l'Europa ha un eredità pesante del nazismo di Hitler e alcuni temi si vuole eliminarli anche da una discussione pacata. Nel pensiero dell'autore Piergiorgio Odifreddi si usa cifre di cui non mi sento all'altezza di dire che sono veritiere o meno ma centrano il problema.

La politica israeliana. Se Hamas non può trovare giustificazione per i lanci di missili e gli attentati suicidi, nemmeno Israele può esser esentato di responsabilità circa la guerra che è stata compiuta anche con azioni come Piombo Fuso e simili che oltre a toccare militari hanno coinvolto la popolazione inerme. Non che Hamas non l'abbia coinvolta, ma Israele ha sempre fatto seguire ad attacchi di Hamas rappresaglie militari.

Hamas e l'ANP hanno cambiato strategia e col riconoscimento tutto può cambiare e pure la strategia militare di ambo gli stati venir ridotta, infatti pure la Palestina potrebbe far valere l'imputazione per crimini di guerra dei vertici israeliani. La strada che verrà seguita e le mosse di ambo le parti sono ancora tutte da scoprire, ma su il punto dei crimini di guerra e crimini contro l'umanità potrebbe esser interessante valutare il pezzo che ora mi accingo a riportare.

Dieci volte peggio dei nazisti

Uno dei crimini più efferati dell’occupazione nazista in Italia fu la strage delle Fosse Ardeatine. Il 24 maggio 1944 i tedeschi “giustiziarono”, secondo il loro rudimentale concetto di giustizia, 335 italiani in rappresaglia per l’attentato di via Rasella compiuto dalla resistenza partigiana il 23 maggio, nel quale avevano perso la vita 32 militari delle truppe di occupazione. A istituire la versione moderna della “legge del taglione”, che sostituiva la proporzione uno a uno del motto “occhio per occhio, dente per dente” con una proporzione di dieci a uno, fu Hitler in persona.

Il feldmaresciallo Albert Kesselring trasmise l’ordine a Herbert Kappler, l’ufficiale delle SS che si era già messo in luce l’anno prima, nell’ottobre del 1943, con il rastrellamento del ghetto di Roma. E quest’ultimo lo eseguì con un eccesso di zelo, aggiungendo di sua sponte 15 vittime al numero di 320 stabilito dal Fuehrer. Dopo la guerra Kesselring fu condannato a morte per l’eccidio, ma la pena fu commutata in ergastolo e scontata fino al 1952, quando il detenuto fu scarcerato per “motivi di salute” (tra virgolette, perché sopravvisse altri otto anni). Anche Kappler e il suo aiutante Erich Priebke furono condannati all’ergastolo. Il primo riuscì a evadere nel 1977, e morì pochi mesi dopo in Germania. Il secondo, catturato ed estradato solo nel 1995 in Argentina, è tuttora detenuto in semilibertà a Roma, nonostante sia ormai quasi centenario.

In questi giorni si sta compiendo in Israele l’ennesima replica della logica nazista delle Fosse Ardeatine. Con la scusa di contrastare gli “atti terroristici” della resistenza palestinese contro gli occupanti israeliani, il governo Netanyahu sta bombardando la striscia di Gaza e si appresta a invaderla con decine di migliaia di truppe. Il che d’altronde aveva già minacciato e deciso di fare a freddo, per punire l’Autorità Nazionale Palestinese di un crimine terribile: aver chiesto alle Nazioni Unite di esservi ammessa come membro osservatore! Cosa succederà durante l’invasione, è facilmente prevedibile. Durante l’operazione Piombo Fuso di fine 2008 e inizio 2009, infatti, compiuta con le stesse scuse e gli stessi fini, sono stati uccisi almeno 1400 palestinesi, secondo il rapporto delle Nazioni Unite, a fronte dei 15 morti israeliani provocati in otto anni (!) dai razzi di Hamas. Un rapporto di circa 241 cento a uno, dunque: dieci volte superiore a quello della strage delle Fosse Ardeatine. Naturalmente, l’eccidio di quattro anni fa non è che uno dei tanti perpetrati dal governo e dall’esercito di occupazione israeliani nei territori palestinesi.

Ma a far condannare all’ergastolo Kesserling, Kappler e Priebke ne è bastato uno solo, e molto meno efferato: a quando dunque un tribunale internazionale per processare e condannare anche Netanyahu e i suoi generali?

Piergiorgio Odifreddi

sabato 1 dicembre 2012

I liberali con Renzi per un doppio turno aperto

"L'atteggiamento dei vertici del PD in occasione del secondo turno di queste primarie colpisce molto" - affermano in una nota i Liberali italiani. "Colpiscono tutte queste resistenze ad allargare la platea degli elettori come sta cercando di fare Renzi. Forse andrebbe ricordato ai piani alti del PD - che queste primarie sono primarie di tutti e che si sta votando per il candidato Premier che dovrà avere la più ampia maggioranza possibile per governare. Il centro sinistra che vuole Renzi è un centro sinistra ampio, rappresentativo, aperto ai cittadini. E tra cittadini non esistono infiltrati. Proprio per questo i liberali sostengono Renzi al secondo turno e la sua battaglia contro le regole chiuse della nomenklatura PD."