lunedì 29 giugno 2020

Verso la riapertura dell'Eurobrico dell'Eurobrico dopo i controlli per focalaio Covid-19

Eurobrico Feltre
Feltre. Sono tutti  processati 18 tamponi del piccolo focolaio di Feltre  processati nelle ore notturne hanno dato esito negativo. Il focalaio coinvolgeva un negozio di Feltre, l'Eurobrico. 
Il punto vendita coinvolto nel focolaio epidemico è stato stamattina ispezionato dallo SPISAL senza evidenza di elementi di criticità. L’Azienda Ulss Dolomiti autorizzerà, pertanto, la riapertura.
In relazione alle notizie circolate circa il coinvolgimento di un altro punto vendita cittadino, presso il quale operava uno dei sei soggetti coinvolti nel focolaio epidemico, sono stati condotti approfondimenti ispettivi risultati negativi. Per tale punto vendita non viene, quindi, adottato alcun provvedimento.
«Il focolaio epidemico, salvo nuove evidenFeltreze derivanti dalla prosecuzione della sorveglianza attiva, si avvia verso lo spegnimento», spiega il dottor Sandro Cinquetti, Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss Dolomiti.
«Ringrazio molto tutti gli operatori dell’Azienda che hanno agito con tempestività e hanno dedicato l’intero fine settimana ad approfondimenti, indagini ed analisi consentendo il contenimento epidemico raccomandato per queste complesse situazione, determinando l’efficacia dell’azione dell’Ulss in questo evento», osserva il Direttore Generale Adriano Rasi Caldogno.


domenica 28 giugno 2020

Sei contagi di cui quattro con sintomi lievi: gli aggiornamenti dal focolaio di Feltre

Feltre. A seguito di due positività COVID 19 evidenziate venerdì scorso a carico di due operatori di un noto negozio di Feltre, il Dipartimento di Prevenzione, come già indicato ieri, ha avviato le necessarie attività di contact tracing. Sono stati, come noto, eseguiti 25 tamponi che hanno portato all’individuazione di 3 positività già comunicate ieri. A queste si è aggiunta un’ulteriore positività che porta a un totale di 6 i soggetti coinvolti dal piccolo focolaio epidemico. Anche la sesta persona positiva al COVID è un contatto stretto extra-lavorativo dei primi due casi segnalati.
Tutte queste 6 persone sono sottoposte ad isolamento domiciliare fiduciario: 4 presentano sintomatologia lieve-moderata mentre 2 sono asintomatiche.
Tra i 21 tamponi negativi di ieri si segnala la totale negatività al test degli operatori del punto vendita.

Oltre ai 25 tamponi eseguiti ieri, dai quali sono emerse 4 positività, per effetto dell’allargamento del contact tracing sono stati oggi eseguiti ulteriori 18 tamponi i cui referti saranno resi disponibili in nottata

Focolaio di Covid 19 a Feltre: attivato il contact tracing


Feltre. A seguito di due positività Covid 19 riscontrate ieri pomeriggio in due colleghi di lavoro di un negozio di Feltre è stato attivato, come da linee guida regionali, un accurato contact tracing che ha portato all’esecuzione del tampone a 25 contatti dei due casi indicati. Poco fa il laboratorio ha reso noti i risultati di queste indagini attestando tre nuove positività: una correlata al caso 1 e due al caso 2. Da ciò deriverà l’esecuzione di nuovi accertamenti, con le decisioni conseguenti.
«Si tratta di un piccolo focolaio epidemico atteso in questa fase che, seppur impegnativo, rientra nella dinamica della coda pandemica», spiega Sandro Cinquetti, Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss Dolomiti. «Nessuno dei casi indicati presenta sintomatologia grave; per essi è stato disposto l’isolamento domiciliare. Per la tutti gli altri contatti è stata attivata la quarantena».

sabato 27 giugno 2020

Elisabetta Bressan è il nuovo primario della Pediatria dell'Ospedale di Feltre

Elisabetta Bressan

Feltre. Elisabetta Bressan è il nuovo primario della Pediatria di Feltre. Dopo la nomina a direttore della pediatria di Belluno di Stefano Marzini, precedente direttore della pediatria di Feltre, è stato bandito un concorso per la copertura del posto espletato nelle scorse settimane.
Elisabetta Bressan, bellunese, si è laureata in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Padova, con tesi dal titolo “Ricoveri per riacutizzazione asmatica in età pediatrica: analisi di due anni”, relatori i professori . Franco Zacchello e Liviana Da Dalt.
Ha conseguito il diploma di specializzazione in Pediatria con indirizzo in Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Padova il 21 dicembre 2005, discutendo la tesi dal titolo “Livelli sierici di NG,NG-dimetilarginina (ADMA) in neonati a termine e pretermine. Ha successivamente conseguito il Master Universitario di secondo livello in Medicina Perinatale e Cure Intensive  Neonatali  presso l’Università degli Studi di Padova e il Master Universitario di secondo livello in Gastroenterologia, Epatologia ed Endoscopia Digestiva Pediatrica con la presso l’Università degli Studi "La Sapienza" di Roma.
Inoltre, ha frequentato il Corso di Perfezionamento in Medicina di Montagna omologato UIAA, organizzato dall’Università di Padova in collaborazione con il Club Alpino Italiano ha frequentato il Corso di Perfezionamento in Pediatria nei Paesi in via di sviluppo presso l’Università degli Studi di Padova e ha frequentato il Corso di Perfezionamento in Gastroenterologia Pediatrica presso l’Università degli Studi Federico II di Napoli.
Dal 2000 al 2003 ha collaborato con l’Istituto Superiore di Sanità al Progetto di ricerca "Programma speciale di ricerche in farmacoepidemiologia, linea di ricerca n.6, Studio degli effetti indesiderati da farmaci in pediatria", in collaborazione con l’Ospedale “Gaslini” di Genova, il Policlinico “Agostino Gemelli” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e l’Ospedale “Santobono” di Napoli.

La dottoressa Bressan è attualmente in servizio alla Pediatria dell’ospedale Santa chiara di Trento dove opera dal 2011, dopo alcuni anni di servizio alla Pediatria di Belluno.
Dal 2012 è referente per la Gastroenterologia Pediatrica dell'Ospedale S. Chiara di Trento
Dal 2009 al 2011 ha svolto attività di docenza presso la scuola di formazione specifica in medicina generale, polo formativo di Treviso
Infine, ha al suo attivo numerose pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali.
«Ringrazio il dottor Stefano Marzini per la reggenza di entrambe le pediatrie aziendali e do il benvenuto alla dottoressa Elisabetta Bressan, professionista con un significativo background nell’ambito della gastroenterologia pediatrica che va a potenziare l’équipe multidisciplinare del Santa Maria del Prato», sottolinea il Direttore Generale Adriano Rasi Caldogno.




venerdì 26 giugno 2020

Inaugurazione della rianimazione e del blocco chirurgico all'Ospedale Santa Maria del Prato Feltre

Inagurazione rianimazione e blocco chirurgico discorso autorità 25 giugno 2020
Ieri si è tenuta l'inaugurazione della rianimazione e del blocco Chiurgico  che sono inseriti all'interno della nuova piastra dell'ospedale di Feltre, nella quale ha sede il Centro di riferimento regionale per la chirugia oncologica e gastrenterologia.  Un eccellenza quest'ultima giudata fino non molto tempo fa dal dott. Michele De Boni.
L'inaugurazione è avvenuta in tono minore per ovvi motivi dovuti all'emergenza coronavirus, la quale è in via di superamento. 
Soddisfazione è stata espressa in apertura dal direttore generale dell'ULSS Dolomiti, dott. Adriano Rasi Caldogno che ha messo in luce le difficoltà sostenuti e come nei 5 anni si sia riusciti a portare a compimento anche quest'ultime due opere rianimazione e blocco chirugico, completando i lavori sulla nuova piastra che sono costati 40,8  milioni. 40,8 milioni spesi in buona parte, 27 milioni, in attrezzature.  Per quanto le fonti di finanziamento: 

  •  la Regione  ha finanziato 19,7 milioni di euro (7 per opere civili, 12,7 milioni Attrezzature) dimostrando un forte impegno;
  • dall'articolo  l'articolo 20 sono arrivati 7 milioni euro usati tutti per opere civili;
  • l'UlSS Dolomiti ha assunto un mutuo di 11,9 milioni euro utilizzato per opere civili;
  • Cariverona  ha finanziato con 0,2 milioni euro  le attrezzture
  • Fondo ex ODI ha investito 2 milioni di euro per attrezzature. 
In quest'ultimo caso si è mostratala collaborazione coi i comuni dell'area nonché del Primiero che gravita su tale area per le cure. 
Ringraziando i finanziatori il direttore generale ha parlato della collaborazione che ha trovato negli enti locali.  Di questi  3,6 milioni di euro per la rianimazione, mentre 6,1 milioni euro per il bloccco chirugico.
Ha messo in luce l'eccellenza del Centro Regionale di Chirugia e di Gastroentologia guidata fino a non molto tempo fa da Michele De Boni, scomparso il 15 gennaio di quest’anno in seguito a una malattia che ha affrontato con grande coraggio e dignità. Ha inoltre sottolineato che si può e si deve fare buona sanità anche in montagna investendo e in tecnologie e competenze professionali degli operatori.
Una linea quella della collaborazione con le istituzione locali che ha visto il sindaco di Feltre, Paolo Perenzin, fare sua e di  come, già segnalato nel suo discorso il direttore generale, si possa investire avendo eccellenze e come se ci saranno investimenti ulteriori da fare i sindaci ci sono soprattutto se le tecnologie innovative.
A chiudere gli interventi Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto che ha voluto sottolineare la qualità della sanità del Veneto frutto del lavoro di questi 5 anni, dimostrata anche dalla tenuta del sistema nell'emergenza Covid. Se una questione ha messo in luce questa emergenza è la necessita di investire nel settore sia sulle persone che sulle tecnologie, particolarmente importanti quest'ultime in periodo dove è necessario il distanziamento sociale: due tecnologie su tutte sono state segnalate la telemedicina e l'intelligenza artificiale.

Inaugurazione rianimazione blocco chirurgico svelamento targa Michele Boni con Luca Zaia 25 giugno 2020
Il Presidente ha voluto inoltre segnalare come si debba investire in montagna, anche nella sanità, e come non si sia proceduto nei suoi anni a non chiudere nessun ospedale nella Provincia di Belluno.
Ha voluto più di altri mettere in risalto l'eccellenza del centro per chirugia oncologica e gastroentologia portato fino a poco tempo fa, da Michele De Boni, persona definita professionalmente  preparata e umana, sempre disponibile sopratutto per i pazienti. Un grande medico ma grande uomo a cui viene intitolato il blocco operatorio con strumentazione e tecnologie di primo-ordine. Una figura quella quella di Michele de Boni come un esempio per le nuove leve di medici e che andrebbe il suo esempio portato nelle università.
Il ricordo.Nato il 24 dicembre 1952 a Feltre, Michele De Boni si è laureato in Medicina e Chirurgia a Padova nel 1979 dove successivamente si è specializzato in Gastroenterologia e endoscopia digestiva nel 1985. Ha iniziato il suo percorso lavorativo come medico proprio all’ospedale di Feltre fino a diventare responsabile del servizio di gastroenterologia nel 1995. Importanti esperienze all’estero  gli hanno fatto acquisire un’esperienza e una professionalità di grande rilievo, sviluppando anche la cultura della ricerca tanto da poter essere uno dei protagonisti del panorama scientifico in tema della diagnosi e cura dei malt-linfomi. L’importante lavoro di ricerca svolto gli ha permesso di pubblicare sul Lancet nel 1994 un importante lavoro sul trattamento con terapia medica dei malt-linfomi helicobacter pylori correlati.
Grazie al suo operato, il servizio di Gastroenterologia è cresciuto negli anni fino ad essere riconosciuto come unità operativa complessa nel 2004. Nel 2009 è stato nominato direttore del Dipartimento di oncologia. Con le schede ospedaliere del 2013, l’ospedale di Feltre è stato riconosciuto Centro di riferimento regionale per la chirurgia oncologia gastrointestinale per i risultati scientifici e per l’ attività mossa da un gruppo di professionisti di cui il dottor De Boni era il fondatore e l’instancabile anima.
Con la nascita dell’Ulss Dolomiti, nel 2017, il dottor De Boni è stato confermato quale coordinatore di dipartimento e ha continuato a lavorare e a battersi per spingere ogni giorno tutto l’ospedale di Feltre a migliorarsi costantemente per il livello di assistenza e a ottimizzare i percorsi diagnostico terapeutici assistenziali.
Già in tempi non sospetti ha sostenuto sempre l’importanza del confronto tra specialisti ovvero dei gruppi multidisciplinari di patologia e la necessità di personalizzare le cure per ciascun paziente. Uno dei principali progetti fortemente voluti dal dottor De Boni è “One Day Care” con l’idea di porre una diagnosi clinico strumentale e istologica in un solo giorno all’interno un percorso di certificazione di qualità del Dipartimento di chirurgia oncologica gastroenterologia a valenza regionale. Sua anche l’idea e l’attivazione di un master universitario di primo livello per infermieri in endoscopia digestiva in collaborazione con l’Università degli studi di Padova.
Sempre combattivo e instancabile, il dottor De Boni è stato un punto di riferimento per tutta l’Azienda.  Sempre disponibile per i colleghi e soprattutto per i pazienti, la sua porta era sempre aperta. Ha fatto crescere l’ospedale spingendo a fare ricerca, a potenziare le attrezzature, a fare squadra non solo all’interno ma anche con il volontariato e la comunità tutta.
La scomparsa del dottor  Michele De Boni  aveva toccato profondamente tutta l’Ulss Dolomiti.
La sua capacità di associare una grande esperienza clinica maturata sempre nell’ospedale di Feltre con una intensa attività di ricerca in connessione con i più accreditati centri internazionali  ha costituito un esempio per tutti : è possibile diventare un centro di riferimento di prim’ordine con l’impegno, la professionalità e il quotidiano riscontro dei positivi risultati.
Continua con grande determinazione, con questo riconoscimento, il percorso tracciato dal dott. De Boni, impegno morale che tutta l’Ulss Dolomiti ha assunto.


sabato 20 giugno 2020

Sneider sostiuisce Zoppi come pediatra fino ad inserimento nuovo pediatra


Belluno. Dal 30 giugno 2020 la dr.ssa Silvia ZOPPI,  pediatra di libera scelta dell'ambito territoriale dei Comuni di Belluno, Limana, Ponte nelle Alpi, Soverzene, Longarone, Ospitale di Cadore, Val di Zoldo, Zoppè di Cadore, Alpago, Chies d’Alpago e Tambre, cesserà la propria attività.
Dal 1° luglio 2020 l’assistenza medica gratuita sarà temporaneamente garantita -fino ad inserimento di un nuovo pediatra a seguito delle procedure previste dalla normativa di settore- dalla dr.ssa Deborah Snijders presso gli ambulatori di Longarone, in Piazza IX Ottobre 1963 n. 6, di Forno di Zoldo, in Via Roma n. 15 e di Belluno in Via Giovanni Paolo I° n. 41/B.
 Si informa che alla dr.ssa Deborah Snijders saranno assegnati d’ufficio tutti gli assistiti della dr.ssa Zoppi.  Pertanto non sarà necessario che gli assistiti si rechino presso gli sportelli anagrafe di questa ULSS per effettuare la scelta di un pediatra. E’ comunque fatta salva la possibilità di effettuare un’eventuale scelta diversa tra uno dei pediatri dell’ambito territoriale sopra indicato con disponibilità di posti con modalità evidenziata nella nota inviata in questi giorni ai genitori degli assistiti.
Per qualsiasi informazione è possibile rivolgersi alla sede distrettuale di Belluno  contattando  il seguente numero telefonico 0437516757 oppure inviando una mail al seguente indirizzo: convenzioni.anagrafe@aulss1.veneto.it 

Due nuovi ingressi come pediatri di libera scelta nell'ULSS Dolomiti

Belluno. Due nuovi pediatri di libera scelta: a Belluno arriva la dottoressa Federica Dazzi, ad Alano la dottoressa Maria Tura con incarico provvisorio.
In esito alle procedure di copertura delle zone carenti relative all’anno 2019,  presso l’ambito territoriale dei Comuni di Belluno, Limana, Ponte nelle Alpi e Soverzene verrà inserita -dal prossimo 1° luglio 2020- la dr.ssa Federica Diazzi.
Il nuovo medico di assistenza primaria eserciterà la propria attività presso lo studio medico sito in Via Feltre n. 50 a Belluno. Si tratta di un incarico aggiuntivo.
Dal prossimo 30 giugno 2020, invece, la dr.ssa Giulia GANASSIN,  pediatra di libera scelta dell'ambito territoriale dei Comuni di Feltre, Seren del Grappa, Pedavena, Alano di Piave, Quero Vas, Lamon, Sovramonte, Fonzaso e Arsiè cesserà la propria attività.
Dal 1° luglio 2020 l’assistenza medica gratuita sarà temporaneamente garantita -fino ad inserimento di un nuovo pediatra a seguito delle procedure previste dalla normativa di settore- dalla dr.ssa Maria Tura presso l’ambulatorio di Alano di Piave in Via Kennedy n. 13 a Fener.
Si informa che alla dr.ssa Maria Tura saranno assegnati d’ufficio tutti gli assistiti (580) della dr.ssa Ganassin.  Pertanto non sarà necessario che gli assistiti si rechino presso gli sportelli anagrafe di questa ULSS per effettuare la scelta di un pediatra. E’ comunque fatta salva la possibilità di effettuare un’eventuale scelta diversa tra uno dei pediatri dell’ambito territoriale sopra indicato con disponibilità di posti con modalità evidenziata nella nota che verrà inviata nei prossimi giorni ai genitori degli assistiti.
Per qualsiasi informazione è possibile rivolgersi alla sede distrettuale di Feltre contattando il seguente numero telefonico 0439883680 oppure inviando una mail al seguente indirizzo: convenzioni.anagrafe@aulss1.veneto.it

mercoledì 17 giugno 2020

Intervista al consigliere provinciale di Trento Claudio Cia sul premio agli operatori sanitari per l'emergenza Covid-19

Claudio Cia
L'emergenza Covid-19  sembra essere, almeno di nuove ondate, alle spalle. Ciò ovviamente tenendo conto però che il virus è ancora da noi e dai nostri comportamenti e che potrebbe tornare in autunno con una nuova ondata.
Ora però è il momento di guardare anche al futuro e tenere fede alle promesse che la Provincia di Trento ha fatto agli operatori sanitari che hanno operato nell'emergenza covid-19 ai quali è stato promesso un premio. 
Di questo premio oggi voglio offrirvi l'intervista a Claudio Cia, consigliere provinciale della Provincia di Trento del consigliare di Agire nel Trentino, il quale nella newsletter proponeva un premio dato in buoni acquisto. Con lui vogliamo affrontare il perchè di tale scelta, ma non solo ciò. Con lui affronteremmo anche la questione che vede i sindacati chiedere che il premia venga dato a tutti i sanitari e non solo chi ha lavorato con pazienti Covid-19 o in area dedicate a tali pazienti.
 Lei propone di dare un buono per gli operatori sanitari come premio per l'attività durante dell'emergenza covid-19,  non è che il  buono svalorizzi il premio non potendo esser usato come si vuole? 
Nel caso si optasse per l’erogazione in busta paga, l’aumentare dell’importo della stessa porterebbe ad una parziale vanificazione del benefit che subirebbe una decurtazione dovuta alla tassazione: questa sarebbe una svalorizzazione. Il buono potrebbe essere utilizzato per il godimento di servizi e prestazioni (buoni per la spesa o per il carburante, fitness e relax, hobbistica, spese mediche, pacchetti vacanze, ecc...) lasciando in tasca alla persona l'equivalente in denaro, questo si da spendere come vuole.
La teoria economica mostra che l'utilizzo del contributo in somma anche se minore ha un'utilità maggiore della fornitura di servizi, etc diversi dal denaro; come mai voler andare verso la strada del buono? 
La proposta di andare verso un “buono” deriva dalla volontà di evitare la parziale decurtazione del premio qualora si optasse per l’erogazione in busta paga. Per questo motivo ho indicato alcune possibili soluzioni: da un lato si potrebbe convertire l'importo del riconoscimento in un carnet di buoni da utilizzare per il godimento di servizi e prestazioni effettuati da aziende con sede nella Provincia Autonoma di Trento. Questa soluzione porterebbe con sé il beneficio di far ripartire la nostra economia, garantendo che i soldi del premio vengano spesi sul territorio provinciale. Un'altra possibile risposta al problema potrebbe essere quella seguita da molte imprese nell’erogazione dell’importo del c.d. “welfare aziendale”.
La trattativa è ardua visto che i sindacati vorrebbero che tutti gli operatori sanitari ricevessero un premio, non sarebbe meglio darlo solo a chi ha veramente operato all'interno dei reparti covid e non a tutti? In tal modo il premio potrebbe esser più pesante?
L’art. 36 del disegno di legge n. 55/XVI specifica che il trattamento economico temporaneo è riconosciuto al personale operante presso l'APSS e APSP, impegnato direttamente nell'emergenza epidemiologica da COVID-19. La misura del trattamento economico e le relative modalità di attribuzione, anche differenziate in ragione del diverso grado di esposizione al rischio e all'effettivo disagio lavorativo, saranno stabilite con deliberazione della Giunta provinciale, sentite le organizzazioni sindacali. Così anche il periodo di corresponsione, la tipologia di personale e di altri soggetti cui attribuire il riconoscimento.
Visto che nella sua newsletter si è inserito nel tema premio agli operatori sanitari vorrei porle un'ultima domanda. I sindacati, su questo giustamente, dicono che il premio deve venire dalle risorse nuove. Lei vede in vista nuovi finanziamenti oppure come sembra si useranno le risorse del rinnovo contrattuale? E come fare col rinnovo contrattuale?
Il rinnovo contrattuale è un tema a parte, del quale si dibatte da anni, e che la Giunta provinciale dovrà affrontare con specifiche risorse, per riconoscere il grande lavoro dei professionisti della sanità trentina, la cui professionalità, dedizione e competenza rappresentano la base e il punto di forza del sistema sanitario provinciale. Il mio auspicio, da cittadino e da infermiere, è che nel documento si tenga conto delle necessità e della professionalità degli infermieri trentini, cercando di creare delle condizioni favorevoli che permettano di lavorare in sicurezza e in tranquillità.

domenica 14 giugno 2020

Nuova strumentazione per l'ULSS Dolomiti in arrivo

Belluno. L’Ulss Dolomiti ha deliberato l’acquisto di 12 ecografi per un valore totale di oltre 785.000 euro IVA compresa. L’Ulss Dolomiti ha aderito alla gara indetta da Azienda Zero, dopo aver raccolto dalle singole unità operative il fabbisogno e le configurazione più adeguate alle esigenze diagnostiche. Ecco il riassunto delle apparecchiature autorizzate e finanziate e le unità operative a cui sono destinate:: 
  • 2 Ecografo Multidisciplinare Specialistico di Fascia Alta  (Radiologia Agordo)
  • 3 Ecografo Multidisciplinare ambulatoriale/reparto fascia media,    (1 Medicina Belluno,  1 Neurologia Feltre,  1 Medicina Feltre)
  • 1 Ecografo cardiovascolare top di gamma  (n.1 Cardiologia Belluno)
  • 4 Ecografo cardiovascolare media gamma (1 Medicina Feltre,  1 Anestesia Rianimazione Agordo,  2 Cardiologia Belluno)
  • 2 Ecografo uso ostetrico/ginecologico fascia medio/alta (Ostetricia ginecologia Belluno).

Per tutti i lotti la configurazione base è stata integrata con alcuni dispositivi accessori. «Rinnovare costantemente le attrezzature sanitarie è un modo per continuare a migliorare la qualità dei servizi offerti ai nostri assistiti e per investire sui nostri ospedali», spiega il Direttore Generale Adriano Rasi Caldogno.

Il Consorzio BIM Piave dona all’Ulss Dolomiti attrezzature e strumenti

Belluno. Il Consorzio dei comuni del Bacino Imbrifero Montano del Piave appartenenti alla provincia di Belluno ha donato all’Ulss Dolomiti una serie di importanti attrezzature utili alla cura e al trasporto di pazienti bellunesi colpiti dal virus Covid19per un valore complessivo di 133 mila euro. Grazie al contributo del Consorzio dei Comuni bellune si sono stati acquistati: 

  • n. 2 Ventilatori per anestesia Mindray A8 completi di vaporizzatore desfuorane e sevofluorane, moduli Picco2, Bis, NMT/Mio risoluzione;
  • n. 2 Monitor multiparametrici 
  • n. 3 Monitor da trasporto completo di modulo CO2 microstream per le Anestesia/Rianimazione ospedale di Agordo, di Pieve di Cadore e Belluno 
  •  n. 1 Monitor da trasporto • n. 1 Centrale monitoraggio completa. 

 Le apparecchiature saranno distribuite nei presidi ospedalieri della provincia. “Il contributo del Consorzio BIM Piave di Belluno – dichiara il Presidente Umberto Soccal - è il segno della sensibilità e della solidarietà dei Sindaci dei Comuni consorziati, che nel momento dell’emergenza hanno deciso di unire le loro forze, utilizzando importanti risorse che normalmente sarebbero nella disponibilità dei singoli territori per mettere a disposizione dell’Azienda Sanitaria bellunese attrezzature fondamentali per la gestione emergenziale nella cura dei pazienti colpiti dal Coronavirus. Tali attrezzature certamente saranno molto utili anche per l’attività a regime degli Ospedali della provincia di Belluno nella gestione post-emergenziale”. «Ringrazio Il Consorzio BIM Piave per la generosa donazione fortemente voluta dai Comuni consorziati che, oltre all’utilità delle attrezzature e degli strumenti, è un segnale di coesione tra Enti e testimonianza concreta per rafforzare sempre i servizi sul territorio provinciale », commenta il Direttore Generale dell’Ulss Dolomiti Adriano Rasi Caldogno. 

sabato 13 giugno 2020

Il Veneto si prepara ad un'imponente campagna anti-influenzale autunnale

Il Veneto si sta preparando ad una imponente campagna di vaccinazione contro l’influenza stagionale, il progetto è quello di riuscire a coprire l’80 per cento della popolazione over 60 anni, categoria che lo scorso anno aveva registrato una copertura non superiore al 55 per cento. 
Complessivamente le dosi acquistate per l’anno 2020-2021 sono state 1milione 306mila 830 (cifra incrementabile di un ulteriore 20 per cento fino a 1.567.000). Nel 2019 erano state acquistate 864.740 dosi di cui ne sono state però utilizzate 790.000. 
L'obbiettivo. L’obiettivo è quello di incrementare per tutte le categorie la copertura vaccinale. Per i residenti delle Rsa è stata calcolata una copertura del 90 per cento con l’uso di un vaccino con ha più potere immunogeno essendo questa una delle categorie più a rischio. Anche per gli operatori del Sistema Sanitario si punta ad arrivare ad una copertura dell’80 per cento, lo scorso anno non aveva superato il 30 per cento. A queste categorie vanno aggiunte le persone a rischio: pazienti con patologie importanti come cardiopatici, diabetici dai 6 mesi ai 59 anni. 
Quest’anno da parte degli esperti c’è la forte raccomandazione a vaccinare anche i bambini, per questo la fornitura di vaccini a loro dedicati è salita in Veneto di quasi il 50 per cento. 
Per garantire una maggiore adesione da parte dei soggetti dai 60 anni in più, ospiti delle Rsa, categorie a rischio e operatori, la Regione effettuerà una campagna di informazione. L’obiettivo è quello di fare in modo che la popolazione non si ammali di influenza nello specifico momento in cui esiste una concomitanza del virus dell’influenza stagionale con il virus covid-19. Avere la popolazione “protetta” dal virus influenzale stagionale permette poi di fare una diagnosi differenziale e quindi identificare chi si ammalerà di covid-19 e chi invece di influenza. 
La gara per l'acquisto dei vaccini. La gara per i vaccini è stata espletata da Azienda Zero che l’ha aggiudicata per l'importo complessivo di 8 milioni di euro 304. 037,00 (IVA inclusa) per il periodo che copre la campagna vaccinale antinfluenzale 2020/2021. Nell’anno 2019 – 2020 la spesa complessiva era stata invece di 5 milioni 495mila 174,08 euro. 
Lotto 1. Vaccino antinfluenzale unità quadrivalente (tetravalente) per soggetti dai nove anni in su affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze e per le persone che possono trasmettere l'infezione a soggetti ad alto rischio di complicanze. La gara è stata aggiudicata alla ditta Sanofi S.p.A per l’importo complessivo di 3 milioni 272.940,00 (IVA inclusa). 
Lotto 2. Vaccino antinfluenzale quadrivalente (tetravalente) per i soggetti a partire dai 6 mesi di età fino ai nove anni. Gara che è stata aggiudicata alla ditta Sanofi spa, per un importo di 94.050,00 (IVA inclusa). L’aumento delle dosi rispetto all’anno precedente è stato del 46 per cento per garantire una maggiore copertura.
Lotto 3. Vaccino antinfluenzale adiuvato MF59 destinato alle persone di età pari o superiore a 65 anni. La gara è andata alla ditta Seqirus S.r.l. per 4 milioni e 880.700,00 euro (IVA inclusa). L’aumento delle dosi rispetto all’anno precedente è stato del 153 per cento. 
Lotto 4. Vaccino quadrivalente non contenente tracce di uovo, è destinato esclusivamente alle persone con importante allergia alle proteine dell'uovo. Questa ultima gara è stata aggiudicata alla ditta Seqirus S.r.l. per 56.347,5 euro (IVA inclusa).

lunedì 8 giugno 2020

Rette all'asilo di Spiazzo Rendena, tra voglia di ripartire se i nodi si sciolgono

Da domani possono riprendere gli asili  nella Provincia di Trento, e qualcuno abbozza di riaprire il 15, ma permane attorno alla riapertura degli asili dubbi sulle linee guida e i protocolli da applicare. In quest'ambito interessante. per capire meglio come si è gestita la partita Covid-19 per quanto riguarda le chiusure e in prospettiva le condizione per riaprire, è conoscere le posizione dei comuni attraverso le persone che di tale partita hanno la gestione più vicina al cittadino. Per fare ciò si è sentita telefonicamente l'assessore alla cultura politiche regionali di Spiazzo Rendena, Silvia Bonzani,  che ringrazio per la disponibilità.
La chiusura. La chiusura dell'asilo a Spiazzo Rendena è avvenuta a fine febbraio 2020, riaprendo alcuni giorni a marzo per poi chiudere definitamente con il decreto del Presidente del consiglio che chiudeva l'Italia. 
In questi mesi di chiusura si è alimentata la richiesta dei genitori, che avevano i figli all'asilo, di certezza di non vedersi recapitare le rette per il servizio non goduto dai loro figli. A stretto giro l'assessora  aveva verbalmente assicurato le famiglie che non ci sarebbero state rette da pagare per i mesi di chiusura. La preoccupazione sul tema permaneva però nei genitori, tanto che alcuni hanno ritirato il figlio dall'asilo.
Sulla questione rette che aveva visto anche articoli sul giornale visto le lettere inviate al comune e al gestore è arrivata a maggio l'assicurazione che le rette non verranno emesse. Di ciò sono stati già avvisati o in questi giorni si sta avvisando i genitori per iscritto, dopo l'approvazione dell'integrazione del protocollo finanza 2020 tra provincia e consiglio delle autonomia locali ove sono previste risorse su tale capitolo anche nel periodo di sospensione (sebbene con percentuali differenti).
Anche i genitori che hanno ritirato i figli dall'asilo possono tirare un sospiro di sollievo in quanto è stato assicurato che manterranno il posto in asilo anche da settembre.
La ripartenza. E' intenzione del Comune di Spiazzo Rendena, per bocca dell'assessore competente, garantire il servizio sia a giugno che luglio, sempre che siano chiari il protocolli, linee guida per lo svolgimento del servizio oltre che i contributi per la ripartenza.  Sulla ripartenza ci sarà un confronto col gestore, Cooperativa sociale  Città Futura, per capire il da farsi.

lunedì 1 giugno 2020

Riapre dal 3 giugno la biblioteca comunale di Canal San Bovo, in modalità asporto

Regolamento accesso Bibiblioteca emergenza covid-19 3 giugno 2020Canal San Bovo. Da mercoledì 3 aprile inzia una nuova fase di avvicinamento alla normalità, sebbene ancora per un po' ci saranno restrizioni, vede l'apertura dei confini regionali sebbene ancora non si conoscono le modalità.
Tra i servizi che dal 3 aprile 2020 riaprono, sebbene con restrizioni c'è la biblioteca comunale di Canal San Bovo. Da lunedì qui si potra usufruire dei servizi della stessa anche se in orario ridotto dal lunedi al venerdi dalle 14.30-17.30 e in modalità asporto.
Il termine asporto viene associato ad altri mondi, ma il Covid-19, ha portato ad una nuova modalità che verrà usata anche in biblioteca per quanto compatibile.
Non sarà una riapertura che prevede la possibiltà di accedere ai locali della biblioteca, ma si potrà accedere al materiale chiedendolo preferirmenti per telefono e email ritrandolo alla porta di ingresso a sinistra  che da sull'area feste (dove c'è il giardino della biblioteca). Non si potrà ottenere quotidiani del giorno e riviste del mese. E' sospeso il prestito interbiliotecario (gestito dalla PAT) fino a nuove disposizioni.
Si potrà chiedere fotocopie, stampe, digitalizzazioni, scansioni nel rispetto del diritto d'autore e non accedendo ai locali.
Per conoscere le novità e le copie della biblioteca si può far riferimento alla pagina facebook della bibilioteca . Il Catalogo Bibliografico Trentino è consultabile qui.
Per la restituizione va usato il box all'entrata centrale del comune e il materiale restituito rimarrà in quarantena in locale riservato da 72 ore a 10 giorni.
E' consigliata da parte del personale della biblioteca la scorta di documenti (libri,etc.) in modo da ridurre gli accessi evitando gli assembramenti.
Chi ha sintomi influenzali e febbre sopra 37.5 °C  non può accedere ai servizi, mentre chi è in quarantena o isolamento fiduciario deve astenersi dal chiedere anche a terzi di accedere ai servizi per conto suo.