Il secondo appuntamento (mi scuso per il ritardo nello uscire con i lettori) è dedicato ad un settore ritenuto centrale dal Movimento 5 stelle da cui, in quanto ha effetti su tutti gli altri.
La centralità del settore e struttura e proprietà. La centralità del settore dell’informazione porta a ritenere vitale la mancata di concentrazione della proprietà delle aziende televisive. In tale settore si vuole andare verso proprietà che possiedano al massimo 10% del canale televisivo nazionale e non si può più possedere più di due canali. Si vuole promuovere l’azionariato diffuso. Stessa cosa per quanto riguarda la percentuale del 10% per i quotidiani nazionali. Anche per la Rai cambierà ci sarà solo un canale pubblico senza pubblicità informativo e culturale. Gli altri canali vanno venduti al privato, ma sempre con la condizione del max 10% di quota per canale. Ma non è l’unica novità in tale campo infatti si vieta la partecipazione azionaria da parte delle banche e di enti pubblici o para pubblici a società editoriali. Tutte ottime idee queste, ma siamo sicuri di riuscirci? Il facilitare l’azionariato diffuso e bloccare al 10% (quota sufficiente per un controllo nelle società di Borsa) e si trasferisce in tal modo il potere dagli azionisti alla dirigenza. Francamente per Rai privatizzerei tutto prevendo un sistema di asta per il servizio pubblico. In tal modo si avrebbe un controllo esterno per il servizio pubblico l’azienda privata scelta avrebbe la gestione totale che guadagnerebbe dall’esser efficiente. Un’azienda come la Rai con la gestione che l’ha sempre contraddistinta non è una buona soluzione meglio una soluzione più da mercato (come in Inghilterra).
Leggi precedenti. In tale campo si aboliscono le leggi precedenti come la Legge Gasparri e la legge del governo Dalema sul contributo dell’uno per cento sui ricavi da versare da parte degli assegnatari delle frequenze televisive. La legge Dalema mette un contributo ulteriore e ciò non è giusto visto che una volta si sono pagate le frequenze all’asta si deve poter operare come tutte le altre aziende. Per quanto riguarda la legge Gasparri non ha favorito un cambiamento verso il mercato del settore non servono legge parziali, ma una riforma complessiva seria. Saremmo mai capaci di farla?
Frequenze televisive. In tale settore si vuole dare il via ad un asta pubblica ogni 5 anni. Ottima l’asta pubblica se veramente si riesce a farla in modo serio. Saremmo capaci di farla in modo serio come altri stati?
Accessi alla rete. L’accesso alla rete lo si vuole garantire in modo gratuito ad ogni cittadino italiano in nome della cittadinanza digitale per nascita. Per far ciò che questo sia possibile si vuole portare ad una copertura totale del territorio nazionale con l’Adsl. Ci si accorge però a mio modo di vedere che ciò non è possibile in un sistema frammentato che vede Telecom Italia farla da padrone essendo proprietaria della dorsale e quindi si vuole riacquistare la stessa a prezzo di costo per poi darla a prezzi competitivi ad ogni operatore. Basta inoltre canoni di allacciamento alla rete fissa e tariffe di connessione a internet e telefoniche europee. Ma non è l’unico intervento sulla rete, infatti la rete non è solo quella tradizionale bensì esista anche il mondo del wifi verso il quale si rivolge molta attenzione. Per prima cosa si vuole togliere la legge Pisanu sulla limitazione all’accesso wi fi. Si vuole inoltre innovare introducendo i ripetitori Winmax che solo da poco tempo sono possibili. Ottimi propositi veramente, ma abbiamo risorse per portare la rete ovunque. Nemmeno in zone ricche e in zone metropolitane si è ancora arrivati a portare avanti progetti di tale respiro. E come fare poi portarsi la rete Telecom Italia al costo sotto l’ala statale? Ci sono problemi di finanziamenti. Si dovrebbe però tentare anche soluzioni meno care come ad esempio prevedere per l’ex monopolista condizioni per la cessione dell’uso della reti da parte di altri operatori. Le tariffe devono arrivare a livello europeo e ciò potrebbe dare una scossa anche alla nostra competitività. Il Winmax è tecnologia utilizzabile da poco è stato chiuso il procedimento normativo che apriva il settore. Winmax e wifi ottimo per rendere la rete presente ovunuque e ottima la cancellazione della legge Pisanu che richiedeva tra le altre cose l’autenticazione dell’utente. Ci sono soldi per attrezzare il nostro stato della banda larga ovunque e diffonde ripetitori Winmax e wifi? Vorrei che il Movimento 5 stelle mi spiegasse come fa a mettere i soldi per finanziare ciò che propone visto anche il nostro debito pubblico.
Contributi a testate giornalistiche e giornalisti. Vengo eliminati i finanziamenti alle testate giornalistiche nazionali. E basta con l’odioso Ordine dei giornalisti che perfino un giornalista di lungo corso Aldo Forbice ha sempre nella sua trasmissione zapping ritenuto inutile e da eliminare. Ottima idea nulla da segnalare, in quanto i finanziamenti alle testate non hanno senso di esistere ogni attività anche quella dell’informazione deve trovare la sua valorizzazione negli utenti. Se fai un buon prodotto lo vendi. Nel caso dell’informazione se faziosa o che si basa su dati falsi verrà buttata fuori dal mercato. In tale settore è importante l’autorevolezza. L’ordine dei giornalisti non lo vedo utile come anche già diceva l’illustre giornalista sopra: si può aprire la professione ai giovani
Basta casi Sallusti. Si vuole inoltre depenalizzare il reato di diffamazione a mezzo querel, ma riconoscendo al querelato lo stresso importo richiesto in caso di non luogo a procedere. Importo che va versato all’atto della querela da parte del querelante. Ottima la previsione di un importo messo a cauzione presso il tribunale da parte del querelante per evitare che le denunce pretenziose e fatte solo per danneggiare. Se però veramente il giornalista sbaglia non accertandosi delle fonti e dove la notizia è palesemente falsa devono esserci sanzioni forti. Se uno diffama in modo anche doloso o con colpa grave deve pagare caro. Nel caso di negligenza o simili allora sono per il solo pecuniario.
Pubblicità. Nessuna società può raccogliere più del tetto nazionale del 5% della raccolta pubblicitaria. Tale previsione è stata messa per evitare monopoli, ma se uno bravo perché non può raccogliere anche una maggiore quota pubblicitaria?
Copyright. Tema sensibile questo e che vede i grillini voler abolire la legge Urbani sul copyright e ridurre a 20 anni la decorrenza della proprietà intellettuale. Ottima idea limitare a 20 anni la proprietà intellettuale, perché è un ottimo compromesso tra la possibilità di sfruttare il proprio ingegno e la possibilità di contribuire alla comunità e aiutano possibili innovazioni altrui. In tal modo si tolgono anche le rendite che gli eredi possono avere. Vent’anni indipendentemente se la usa l’autore, o gli eredi. Se propone un rivisitazione completa del copyright allora bene anche la cancellazione della legge Urbani. Sanzioni maggiori per chi viola entro 20 anni il copyright e soprattutto certe anche per aiutare gli innovatori, in modo anche il Made in Italty che per stare sul mercato ha bisogno di esser al top e non venir contraffatto. Si è pronti ad un abbassamento della durata copyright e renderlo rispettabile per quel periodo?
In conclusione alcune proposte buone in tutti i campi, ma spesso non realizzabili; su alcune invece andrebbero meglio completate.
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