venerdì 26 dicembre 2014

Si terrà il 29 dicembre 2014 l'ultimo consiglio comunale di Canal San Bovo del 2014

Il 29 dicembre 2014 alle ore 18 presso la sala consiliare del Comune di Canal San Bovo si terrà l'ultima assemblea del Consiglio Comunale. Una seduta asseembleare d'urgenza che non è giustificabile a mio avviso dagli argomenti trattati. Ecco gli argomenti:

  1. verbale seduta 27/12/2014
  2. esame piano per l'energia sostenibile P.A.E.S.;
  3. esame piano protezione civile comunale;
  4. autorizzazione al mantenimento partecipazione societarie;
  5. presa d'atto chiusura dell'impianto di macellazione intercomunale e dismissione servizio comunale;
  6. gestioni associate servizi intercomunali. Convenzione per la gestione associata del servizio piscina comprensoriale. Modifiche accordo relativo al biennio 2014-2015;
  7. approvazione modifiche al regolamento organico del personale relativamente agli incarichi vietati ai pubblici dipedenti;
  8. regolarizzazione tavolare a catastale; estinzione uso civico su neoformata p.ed. 3546 di mq 5 e p.fd. 7536/14 di mq 11 di proprietà comunale e autorizzazione alla vendita;
  9. sdemanializzazione p.fd. 128/2 in loc. Danoli e permuta con p.fd 128/2 di proprietà comunale con p.fd. 11768 di proprietà A.P.S.P. Valle del Vanoi;
  10. esame nuovo statuto del Corpo Vigili del Fuoco Volontari di Caaanal San Bovo;
  11. approvazione regolamento pulizia camini.

E' questo l'ultimo consiglio comunale dell'anno e invito tutta la popolazione sebbene l'orario dei non più felici, a partecipare essendoci alcuni temi come la piscina comunae e i mantenimento delle partecipazioni societarie. Non ci sarà i bilancio di previsione 2015 che verrà fatto nel 2015 verso marzo, salvo altre sorprese. C'è uno scollamento dall'istituzione comunale segnalata dalla scarsa partecipazione dei cittadini anche ai consigli comunali che nel 2015 sarebbe beello colmare.

mercoledì 24 dicembre 2014

Approvazione del codice comportamento dei dipendenti del Comune Canal San Bovo il 29 dicembre 2014

Il 29 dicembre 2014 verrà approvato all'interno del Consiglio comunale il codice comportamento del dipendenti del Comune di Canal San Bovo. Si deve qui stimatizzare la data del Consiglio Comunale di approvazione perchè è la stessa in cui si chiude la presentazione d parte dei cittadini delle osservazioni dello stesso e ciò fa presagire che le stesse non potranno venire prese in considerazione visto che il testo su cui si voterà è stato già consegnato con la convocazione ai consiglieri.

Il testo del regolamento è possibile ottenerlo qui e qui avevo fatto delle prime osservazioni.

Da una lettura più attenta si può valutare positivamente il codice comportamento segnalando comunque come già fatto in prima battuta che l'art. 11 andrebbe chiarito meglio un comportamento odioso verso i cittadini che mentre il dipendente è al lavoro va al bar a bere caffè e a volte rimane per un discreto tempo togliendo al cittadino possibilità di ottenere il servizio dovuto. All'art. 16 inoltre andrebbe chiarito meglio gli effetti anche retributivi della valutazione del lavoro del dipendente sia in positivo che negativo per poter promuovere il merito.

Per le sanzioni di violazione penali in tema corruzione e del codice civile trovano nel codice in varie parti sostanza è positivo.

Avrei a mio avviso vietato ogni regalo e non previsto, come l'art. 4 fa, delle soglie ai regali; comunque la soglia è accettabile.

Se un merito più avere il regolamento è di chiarire molte situazioni ed è sicuramente un buon inizio per andare sui prinicipi di imparzialità e buona amministrazione richiesti dalla Costituzione.

venerdì 19 dicembre 2014

Quattro chiacchere con Federico d'Incà

Domenica 14 tra i politici presenti al Mercatino di Zorzoi c'era il parlamentare Federico D'Incà (M5S) e devo dire che ciò ha fatto sorgere in me alcune domande che ho pensato di porle visto anche la presenza massiccia della Lega Nord e ringraziamo il parlamentare per le risposte.

E' il suo un avvicinamento alla Lega Nord vista la massiccia presenza della stessa? Io non ho nulla da spartire con la Lega, direi che anch'io ero sorpreso dal numero di autorità della leghiste presenti. Io sono del M5S, punto e basta.

Quali valutazione sulla presentazione da parte ministro Alfano del DDL per il distacco di Voltago Agodorino dal Veneto con annessione al Trentino? Sono favorevole all'istituzione dei referendum e all'espressione popolare, il governo deve poi esprimersi in merito, io credo che in un Paese normale se i cittadini di Voltago vogliono passare da una provincia all'altra questo possa essere fatto.

In merito alla mancata obiezione verso un Flavio Tosi che tuonava contro il Trentino sottolineando che i paesi di montagna come Sovramonte sono parlando dei residenti in paesi di montagna, vicini al Trentino, degli eroi resistendo anche se hanno la concorrenza dei vicini che hanno dei privilegi qual'è la sua idea? Ho una visione a macroregioni e in cui il Veneto con il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia costituiscono la macroregione del nord est con autonomie simili al Trentino.

giovedì 18 dicembre 2014

Riordino della rete ospedaliera trentina: il caso dell'Ospedale di Cavalese e le riflessioni di Giuseppina Vanzo.

Il 5 dicembre 2014 alle ore 8.10 venne deliberato dalla Giunta Provinciale di Trento un il riordino della rete ospedaliere dall'assessore alla sanità provinciale Borgonovo Re con la delibera 2114. Era assente l'assessore provinciale Michele Dallapiccola. Nella delibera si sottolineano gli indirizzi che muovono il riordino è l'etica nell'utilizzo delle risorse e la sostenibilità del sistema, la sicurezza e qualità delle cure, la parità di accesso dei cittadini ai servizi sanitari.

Il perno del sistema si basa su due tipi di strutture hub e spoke (che non è il personagggio di StarTrek). Gli hub saranno tre Trento, Rovereto, Cles che hanno attività sulle 24 ore sia di primo livello per il proprio territorio e di secondo livello verso tutti i territori serviti dalle strutture spoke. Esse hanno una struttura che riesce a gestire tutta l'urgenza sulle 24 ore. Esse posso garantire funzioni di elevata complessità e tecnologia. Il collegamento con le strutture spoke è di tipo bidereionale prevedendo il decentramento di parte della casistica programmata (soprattutto in ambito chirurgico ed ortopedico).

Gli altri ospedali sono di tipo spoke che sono organizzati sul modello di day surgery/week surgery. Essa prevede che tali strutture servono i territori di riferimento per le prestazioni di primo livello lasciando non potendo gestire e funzioni che richiedono particolari competene e tecnologie presenti negli hub e assicurano l'attività programmata e urgente senza pper avere l'attività di sala operatoria nottura e festiva. Le strutture spoke si integrano in modo stretto ospedale e territorio per geire la cronocità/fraglità e urgenza territoriale collegandosi in modo biderizionale con le altre strutture spoke e con li hub svilupando specifiche competenze multizionali (sopratutto in ambito chirurgico ed ortopedico).

Sfido a dire che si debba avere tutto in ogni ospedale e che la sussidarietà non sia un valore anche per risparmiare risorse da reinvestire nel sistema certo è che 60.000 firme contro tale previsione provinciale, più del 10% della popolazione, meritava sicuramente una partecipazione migliore della popolazione e un maggiore ascolto. Qui si vuole presentare il caso di Cavalase per per poi fare qualche considerazione con l'assessore salute del comune Cavalese Giuseppina Vanzo che arrivano dopo che il presidente della comunità di Valle di Fassa Zancanella aveva espresso ottimismo per l'ospedale di Cavalese nel settembre 2014.

Ospedale Cavalese. La struttura dell'ospedale di Cavalese è di tipo spoke e ha una dotazione di 62 posti letto ordinari, 9 in DH/DS, 11 posti letto tecnici e le eventuali culle per neonato. La stessa possiede i requisiti strutturali ed organizzativi delle strutture di base; serve la popolazione delle Valli di Fiemme e Fassa per tutte le funzioni di base ma deve divenire punto di riferimento provinciale per casistiche elettive e selezionate nel contesto dei Dipartimenti Medico, Chirurgico ed Ortopedico.

Nella struttura rimane l'Area funzionale omogenea (AFO) H24 che comprende medicina interna e funzioni specialitiche complementari, ma non si fa riferimento ai posti che nella configurazioni attuali sono 42. Il pronto soccorso con osservazione breve permane ma senza i 2 posti letti bensì integrato con i servizi i emergenza territoriale e continuità assistenziale.

Viene mantenuta la AFO per uanto riguarda Chirugia generale, Ortopedia e tramauttogia aggiungendo ginecologia, ma non più H24 e con la presenza di 21 posti letto. Gli interventi espletabili sono quelli in regime di day-week surgery ed ambulatoriale con affidamento di almeno un mandato di eccellenza in ambito provinciale dando mandato all’Azienda di adottare le necessarie disposizioni organizzative per dare attuazione a quanto previsto dal PdM 2013-2015 per la funzione chirurgica.

L'area materno infantile attualmente H24 e comprende Ostretrica, Ginecologia e Pedriatria con 8 posti letto e punto nascita con 8 culle è ancora tutto da definire nel suo assetto.

Le funzioni di laboratorio vengono come la funzione radiologica collegate in rete e viene praticamrnte eliminata la configuraziuone attuale di un laboraotrio di risposta rapida h 24 e di radiologia con mammografia coleata in tele refertaione h 12.

Le sale operatorie non opereranno più h24, ma h12 e nei campi di chiurgia, ortopedia e ginecologia h12 tranne nel periodo di maggior afflusso turistico.

Vengno mantenuti i servizi specialistici aumbulatoriali ai quali si agggiunge la riabilitazione. Viene inoltre aggiunta la funzione i continuità assistenziale ospedale-territorio.

Per il resto (Anestesia H24, Centro Dialisi ad Assistenza Limitata (CDAL 7 posti letti tecnici)e armadio farmaceutico, emoteca, sterilizzaione rimane uguale.

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Quale riflessione insieme Giuseppina Vanzo. L'asseora alla salute del comune di Cavalese, Giuseppina Vanzo, parte dall'assunto che si sia voluto procedere con tale riordino sebbene siano state raccolte 60 mila firme in tutta la provincia. Per quanto riguarda i punti nascita poi fa notare come l'Assessora provinciale Borgonovo Re ha deciso di trattarli in tempi diversi, successivamente, ma il temporeggiare equivale a chiudere (non lo dicono ma lo fanno). Con la mancanza di un Primario si andrà verso la Tionizzazione del punto nascita di Cavalese, verrà meno la fidelizzazione delle donne di Fiemme e Fassa riducendo i parti a numeri non più sostenibili.

Al momento l'assesora alla salute del Comune Cavalese attende di vedereosa farà la gente di Fiemme e delle altre valli, non è detto che tutto passi in cavalleria.

Per quanto concerne l'ospedale di Cavalese fa fatica a capire perchè un tale ospedale che funziona bene, secondo standard di qualità e sicurezza (i dati lo confermano), con una sala operatoria utilizzata al 100%, che nell'ultimo quinquennio per numero di interventi, risulta essere il terzo polo operatorio di tutto il Trentino, nonchè il meglio amministrato di tutta la Provincia, lo vogliano ridimensionare per risparmiare. Una mossa che ha dell'incredibile.

Non era mia intenzione con tale illustrazione indicare quale sia la strada da seguire persone più competenti, ma certo qualche riflessione si può fare. E' mancata la partecipazione della popolazione che ha risposto con 60 mila firme contro tale progetto di riordino e la Giunta Provinciale non ha inteso aprire una discussione. Si è voluto presentare la situazione di un ospedale quello di Cavalese che tutto si può tranne che i cambiamenti siano minimi o che si sia mantenuto com'è e in qualche caso c'è stata una riduzione consistente c'è stata non come il presidente di Comunità Zancanella invece assicurava sebbene è vero non c'è una chiusura. Ci sono preoccupazione per l'area materno infantile che dovrà esser discussa in un secondo momento. Gli esempi di altre strutture provinciali non sono confortanti e la espr Giuseppina Vanzo esprime preoccupazione. E' stato un modo di poter avere qualche riflessione da un esponente locale come l'assessore salute di Cavalese che spero sia gradita. Lascio ai lettori trarre le conclusioni sul bene e male di un sistema che fa della susssidiarietà il suo perno come certo dovrà essere, ma che su cosa matenere nelle varie strutture può esser oggetto di dibattito.

lunedì 15 dicembre 2014

Mercatini di Zorzoi un successo anche di poltici

Domenica 14 dicembre è stata la giornata dei mercatini di Natale di Zorzoi che hanno visto una buona partecipazione di pubblico. Tutto si è aperto con il rito del taglio del nastro alle ore 10 nella piazza principale di Zorzoi al quale erano presenti molti politici. Non poteva mancare il sindaco di Sovramonte Federico della Torre che ha elogiato gli organizzatori e chi ha dato una mano per poi parlare delle difficoltà del venire in montagna a voluto in tal senso introdurre tra le autorità che parlano i sindaci presenti il più illustre Flavio tosi non prima però di affermare come il mercatino di Zorzoi abbia raggiunto il riconoscimento delle cinque stelle in termini di qualità.

E' stato poi il tempo di Flavio Tosi, sindaco di Verona della Lega Nord, dare un saluto a tutti e elogiare chi è riuscito a arrivare a tali risultati. A voluto andare a toccare la difficoltà di vivere in montagna e agli eroi che stanno sulle montagne, perchè nelle città ci sono problemi nella gestione, ma nei piccoli comuni la cosa si fa più difficile sopratutto a chi vive vcino al Trentino coi suoi privilegi. A poi passato la parola ai sindaco di Lamon Vania Malacarne e Luca Strappazzon di Arsie per i saluti. In particolare la prima ha messo in luce la difficoltà di vivere in montagna e come il mercatino di Zorzoi tra i molti che ogni anno nascono dopo 9 anni mantiene la sua originalità.

Erano presenti però anche due parlamentari Federico D'Inca (M5S) e Raffeala Bellot (Lega Nord). Quest'ultima in particolare dopo i saluti ha messo ha avvallato le parole di Flavio Tosi parlando anche delle questioni referendarie e che comunque lei c'è essendo oltretutto di Pedevena. Sopratutto i leghisti sembravano realmente di casa a Zorzoi i particolare Flavio Tosi. Assieme a due bambini del luogo si è proceduto al taglio del nastro e una banda Brass Folkers che ha suonato delle canzoni fino al pomeriggio. Si è avuto un altro momento degno di nota con la scoperta dei lavori tre artiste locali che hanno rifatto gli stemmi delle contrade di Zorzoi. E' stato tutto ben organizzato perchè da Sorriva si poteva arrivare lasciando la macchina li e poi raggiungere il centro con le navette messe anche dalla Polisportiva di Sovramonte. Nella mattinata fino alle 13 era possibile di visitare la Chiesa San Zenone con l'ausilio anche di una guida.

Da segnalare sicuramete l'impegno degli Alpini di Zorzoi che hanno alliettato gli stand con ove si poteva trovare dal salato al dolce. In mattinata oltre ai numerosi stand e mercatini ricavati sulla strada e nelle cantine ove si trovano cose artigianali e anche prodotti tipici, c'era anche un piccolo cinema ricavato in un piano di una casa parocchiale per l'occasione.

C'erano anche delle animali come pecore, conigli che si potevano vedere in una cantina, ma l'animale più gettonato dai piccoli era sicuramente il cavallo che trainava la carozza e che permetteva di fare un giro nel mercatino sicuramente particolari. Alle 15.30 però ecco però i bambini andare verso un garages nella campagna Zorzoi alla ricerca di Babbo Natale e che ops è stato trovato. La gente già presente nel mattino è aumentata e nella sera.

Non so contare la gente così numerosa presente che una ma c'era la via piena peccato non averla potuto fotografare; forse la gente è stata attiratta dalle luci che col buio notturno rendono tutto più magico dimostrando anche il buon lavoro fatto dalla proloco Sovramonte a livello pubblicitario e sfidando anche un periodo che sembrava volesse mettersi veramente a piovere ma per fortuna era solo due gocce rimanendo clemente pure lui.

L'album completo.

domenica 14 dicembre 2014

Revisione del codice comportamento dei dipendenti del Comune di Canal San Bovo: operazione ascolto dei cittadini da parte dell'amministrazione fino al 29 dicembre 2014

Il Comune di Canal San Bovo sta procedendo alla revisione del Codice di comportamento dei dipendenti e ha messo sull'albo telematico la bozza dello stesso, la stessa si può prelevare qui, con la finalità di ottenere le osservazioni, le quali posso essere fatte entro 29/12/2014.

Il regolamento si applica a tutti i dipendenti e collaboratori del comune ed è un regolamento di buon senso anche se qualche osservazioni vanno fatte.

Capita a volte di vedere dipendenti che vanno al bar durante orario di lavoro e a volte il tempo che dedicano non è trascurabile e nel comportamento durante l'orario di servizio dell'art. 11 della bozza regolamento non dice nulla in merito. Si è sentito a volte di persone che sono state diverso tempo e che il collega diceva che era fuori per commissioni postali il dipedente era al bar. Storie che si sentono che però certamente all'occhio del'utente non fanno apparire l'ente in buona luce.

L'art. 16 della bozza parla inoltre di valutazione dei risultati e ok agli obblighi connessi. Non viene chiarito e almeno per i responsabili settore andrebbe chiarito come ciò incida sullo stipendo variabile. Anche perchè senza sanzioni e promozioni trasparenti non si ha un miglioramento del servizio.

Nulla da dire su altri punti da un primo esame che comunque nei prossimi giorni sarà più approfondito. Il mio voleva essere solo una riflessione per far in modo di dare qualche idea e invito i cittadini a fare le osservazioni che ritengono più opportune, in quanto se nemmeno quando c'è l'ascolto dell'amministrazione i cittadini non si esprimo anche se su un regolamento dei dipendenti poi non ci si può lamentare.

sabato 13 dicembre 2014

Responsabilizzare i cittadini verso il povero: il modo di affrontare la povertà proposto dalla Caritas diocesana di Trento.

La crisi attuale sembra non vedere fine e la povertà di pari passo dilaga figlia di una disoccupazione a livelli mai visti. Accanto a ciò si notano forse più di prima i mendicanti a volte insistenti oltre a crescere l'insofferenza dei cittadini verso i migranti che per qualcuno è diventato un business, vedi Mafia Capitale, per la percezione che gli stessi ricevano di più dalle istituzione e in ciò certi compartamenti dei politici come quelli del Presidente Laura Boldrin non aiutano.

A questa situazione non sembra esserci una risposta adeguata della politica anche locale, il caso emblematico il comune di Trento, ove le contestazioni al sindaco di Trento Alessandro Andreatta vertono proprio sul fatto i non saper contrastrare il degrado.

E' di ieri il video di Paolo Primon, un cittadino di Trento, che ha visto la moglie aggredita e ne ha per il sindaco di Trento la giunta e il questore Iacobone facendo esempi del degrado.



Un sindaco che ha tentato di arginare il degrado con un regolamento almeno per i mendicanti è il sindaco di Pergine Valsugana Roberto Oss Emer. Ne parliamo col direttore della Caritas diocesana di Trento, Roberto Calzà allargando la prospettiva ad altri aspetti del tema.

Responsabilizzazione dei cittadini e regolamento di Pergine. Per quanto riguarda il regolamento di polizia urbana che tocca i mendicanti la Caritas diocesana di Trento, attraverso il suo direttore non lo contesta. Detto ciò però mette in luce che esso non da spazio di incontro tra il povero e i cittadini risolvendo la questione della povertà e della presenza del medicante esclusivamente negli aspetti di ordine pubblico e di sicurezza. Infatti il regolamento può portare il cittadino a chiamare semplicemente i vigili (sia il mendicante molesto o meno), in quanto mendicare è vietato dal regolamento non ponendosi neppure come interegire con lo stesso e magari tentare di capire come aiutarlo.

Il diritto del cittadino a non venire molestato dai mendicanti. Il direttore contesta il fattto che tuti i mendicanti siano inisisteenti e comunque non si può fare a finta che non esistono fanno parte del nostro mondo. Non si può inoltre vivere sotto una campana di vetro di regolamenti che creano una realtà ideale. Sebbene le fasce più deboli tra cui anziani vanno tutelate si deve creare una mentalità della solidarietà nuova offrendo al cittadino la possibilità di dare risposte alternative elemosina: servizi, opportunità, no soldi in mano ma acquisto di cibo, etc.

Da un punto di vista ideale si dovrebbe crescere come comunità che affronta tale fenomeno decidendo assieme la risposta migliore da dare: offrire la colazione? Inviare alla Caritas? Dare un buono spesa? Fare un punto di assistenza dedicato? Tale soluzione viene vista dallo stesso la miglio in quanto dando una risposta coerente al fenomeno e si toglierebbe al mendicante molesta il ricontro economico evitando che ciò diventi un lavoro.

L'immigrazione e l'aumento della povertà e dei mendicanti. Non si può ad avviso del direttore fare l'equazione che l'immigrazione sia l'unico elemento dell'aumento dei mendicanti anche se un aumento dovuto agli stessi ci può essere stato. Non si deeve dimenticare che manca lavoro per tutti e spesso gli immigrati sono i primi a perderlo e per molti è difficile e molto doloroso tornare a casa (spesso erano l’unico sostentamento della famiglia, vorrebbe dire ammettere un fallimento).

Le affermazione da parti di esponenti politici a loro uso consumo sono esplosive in quanto trattano i profughi peggio dei delinquenti solo per il fatto che sono fuggiti da paesi in guerra o alla fame (ci sono alcuni Centri di Identificazione ed Espulsione in Italia che Amnesty International giudica dei “lager”) o che per molti di loro la richiesta di asilo abbia tempi biblici (oltre al fatto che per i primi sei mesi non possono lavorare) o che la gestione delle prefetture e degli enti locali lasci a volte desiderare (un mio collega di una diocesi veneta ha incontrato 90 sindaci della provincia e, oltre ad essere stato insultato da alcuni esponenti leghisti, non ha trovato un solo sindaco disponibile ad accogliere un rifugiato nel suo comune).

Proposte della Caritas per combattere la povertà La povertà è un fenomeno complesso che ha tante facce materiali e non. Questa lunga crisi dovrebbe insegnarci a sostenerci di più, a volerci più bene e ad aiutare chi, vicino a noi, è meno fortunato.

I ragionamenti, secondo il direttore, sarebbero poi complessi sull'occupazione – che è l’elemento che più acuisce la povertà – che non è semplice fare. La Caritas, tramite il progetto Ridare Speranza, ha provato a dare uno spazio di ripresa a oltre 50 lavoratori (per qualche mese, massimo sei) che hanno fatto un percorso con risultati che possiamo definire molto buoni (una decina si sono ricollocati nel mercato) e abbiamo scoperto che anche tramite piccole opportunità si può evitare la depressione, la sfiducia e la vera emarginazione. E’ un piccolo segno, un modo tra i tanti.

Purtroppo non abbiamo sfruttato questa crisi per essere un po’ più sobri, un po’ più accorti (se si guarda ai mercatini di Natale sembra che la crisi non esista!), magari più solidali, sperando solo che passi. In Trentino forse sarà così, ma non certo in altre parti di Italia, che guardano a noi come una isola felice (e anche per questo molti arrivano qui) che forse non è più.

mercoledì 10 dicembre 2014

Soccorso Alpino di Borgo Valsugana quale prospettiva per il suo finanziamento

Il soccorso Alpino che a sede a Borgo Valsugana serve la Bassa Valsugana e quindi 18 comuni non solo il comune ove ha sede. Essendo però che Borgo Valsugana è il comune ove ha sede servizio proviamo col sindaco Fabio Delladonne a dare un idea di come uscire dalla situazione in cui versa lo stesso.

L'intervento della Comunità di Valle della Valsugana e Tesino. Il sindaco Fabio Delladonne di Borgo Valsugana per la premessa che il servizio soccorso alpino serve i 18 comuni della Bassa Valsugana crede che sia corretto porre il servizio a carico della Comunità di Valle visto essendo lo stesso sovra-comunale. Nel caso la Comunità di Valle Valsugana e tesino andrebbe spalmata la spesa su tutti i comuni per la loro quota parte.

Il sistema di riparto. Si è proposto al sindaco come riparto il numero di interventi, ma lo stesso ritiene che tale sistema di riparto non sia corretto proponendo invece un riparto pro-capite. A motivazione del sistema di riparto pro-capite lo stesso fa presente che i soccorso alpino è organo di protezione civile e non recupera solo i soccorsi in montagna.

Una nota polemica. In chiusura il sindaco ha una nota polemica per chi cavalca sul giornale strumentalmente per polemica pre-elettorale il tema sputtanando l'attuale sindaco invitando prima ad avere il buon senso di informarsi.

martedì 9 dicembre 2014

Consiglio comunale Canal San Bovo 17 novembre 2014

Consiglio comunale Canal San Bovo 17 novembre 2014

Il 17 novembre 2014 alle ore 18 in sala consiliare del comune Canal San Bovo si è tenuto il consiglio comunale convocato d'urgenza contendo la ratifica della terza variante approvata dalla giunta e la quarta variante al bilancio 2015. I tempi stringono come anche la sindaca Mariuccia Cemin e si è voluto utilizzare tutto il possibile fino all'ultimo tempo utile le poste da inserire. Una motivazione ulteriore per valutare bene le poste è il fatto che il bilancio di previsioni slitterà a marzo 2015 in quanto c'è incertezza sulle entrate soprattutto per la parte fiscale che vede l'introduzione dell'IMIS e in tal senso si sono avute indicazioni dalla Provincia di Trento. Tra gli amministratori mancava solo il vicesindaco assente giustificato per impegni di lavoro. E' però la cittadinanza che è mancata in quanto ai consigli partecipano sempre poche persone in questo addirittura due. Mi sento quindi di rinnovare l'invito di tutti a partecipare anche se stavolta era difficile in quanto l'orario non agevolava soprattutto chi ha impegni di lavoro. Dopo aver approvato verbale si è passati alla ratifica del consiglio comunale della terza variazione bilancio adottata provincia.

Ratifica III° variazione bilancio adottata provincia. La terza variazione di bilancio adottata dalla provincia con urgenza ammonta a 80 mila euro di cui 60000 euro per macchinari e 20000 euro per riparazione straordinaria guasti. Nell'illustrare la variazione presa giunta che a norma di legge va ratificata dal consiglio è dovuta all'urgenza di avere in bilancio e risorse per la riparazione dei mezzi per lo sgombero neve. Gli 80 mila euro sono stati tolti dal capitolo del Teatro di Ronco al quale rimangono 20 mila euro per procedere alla progettazione degli interventi su quello stabile; nel corso 2015 andranno trovate le risorse per rimpinguare il capitolo. Il voto sulla ratifica è stato unanime la stessa è immediatamente esecutiva.

Rispetto dell'equilibrio bilancio e stato di attuazione. Gli impegni nel bilancio 2014 erano di 1,7 milioni euro, a spesa effettiva si attesta sui 885 mila euro. Il maggior scostamento come illustrato dalla sindaca è dovuto al progetto della Caserma Pompieri che nella versione che comprendeva Croce Rossa e Vigili del Fuoco non ha trovato Ci sono poi risparmi su altre voci ma questo è il maggiore. Ci sono molti interventi da approntare e terminare ma tutto ciò è legato al ritrovamento di risorse. La relazione sulla tenuta e l'attuazione dei programmi è stata approvata in modo unanime ed è immediatamente esecutiva.

Quarta variazione bilancio. Questa è l'ultima variazione che verrà approntata e la sindaca annuncia che il bilancio di previsione 2015 vedrà la luce a marzo 2015. Unica cifra significati di parte corrente 31 mila di costo dell'energia elettrica che comunque è minore da come illustrato dalla sindaca rispetto al passato. Da segnalare che la cifra che di solito veniva messa in conto capitale, anche se errato, altrimenti poi va in avanzo e non è più utilizzabile in caso di risparmio. Si prevedono 17.100 euro per la permuta con l'APSP del Vanoi per sistema e l'area ecologica, 3500 per acquistare materiale per la cucina del plesso scolastico, 4000 euro di contributo per la Vertical Race, 2000 euro per acquisto di beni, 1700 euro per maggiori costi del sostegno all'occupazione della comunità che comunque è messo in modo prudenziale in quanto dovrebbe accollarselo la comunità. La consigliera Orsingher Annamaria, consigliera anche della Comunità, fa presente che diversi comuni non hanno aderito ma hanno beneficiato da free rider, senza pagare, dei 100 mila euro messi Comunità di Valle del Primiero. La sindaca risponde che è vero non ci si può fare nulla ma noi abbiamo avuto maggiori interventi. Sono stati poi messi 1000 euro per interventi ambientali.

Per la redazione di un progetto fusione, all'interno dell'ipotesi Comune Unico, da parte del Consorzio Comuni viene messo 2000 euro. Lo stesso dovrà come spiegato la sindaca per sondare anche altre ipotesi fusione visto l'espressione da parte di 22,7% attraverso sondaggio dell'ufficio statistica provinciale.

Vengono previsti 50 mila euro per interventi sull'acquedotto per evitare rotture a Ronco Fosse delle tubazioni. In risposta a Corona Fabrizio la sindaca afferma che è garantito che la sostituzione delle tubazioni attuali con tubi anti-sfaldamento con giunti ogni 50 cm è stata ritenuta dai tecnici risolutiva; la somma va tolta dai 700 mila euro per Caserma Vigili Fuoco che andrà rimpinguato. Sono previsti 2000 euro per le luminarie natalizie.

Corona Fabrizio chiede se per le frane Coldosé e le altre presenti dovute alle piogge si farà qualcos. Attualmente la sindaca afferma che i danni arrivano a 200 mila e non sono calcolate come calamità e non esistono risorse. Voto unanime e immediata esecutività.

Espressione su deroga urbanistica SP56. Sfatiamo subito grazie alla domanda di Annamaria Orsingher che ciò è dovuto ad altri lavori su SP56. La sindaca infatti spiega che la stessa è dovuta a regolarizzazione del guado ed è tesa ad autorizzare sindaco e vicesindaco a esprimersi in conferenza servizi provinciale favorevolmente sulla regolarizzazione guado. In risposta a Corona Fabrizio si fugano il dubbi dell'eccessiva provvisorietà in quanto è a servizio dei lavori sulla SP56 Caoria/Canal San Bovo.

Comunicazioni sindaco. Sul Comune Unico gli incontri procedono e verrà edotto il consiglio sia nella versione formale che informale in caso di qualche decisione concreta dal tavolo e comunque sullo stato lavori.

Si è assolto l'obbligo statutario delle assemblee frazione.

mercoledì 3 dicembre 2014

L'assemblea frazionale di Canal San Bovo del 28 novembre 2014

Assemblea frazionale  Canal San Bovo 28 novembre 2014

La sindaca Mariuccia Cemin e l'assessore Giulia Rattin assieme alla consigliere Caser Silvana e Orsingher Annamaria hanno incontrato la popolazione do San Bovo il 28 novembre 2014 alle ore 18.30. Poche per la verità le persone presenti 13. Vengono toccati temi già affrontati in altre assemblee frazione il Comune Unico e la variante al piano regolatore che non potrà vedere la luce essendo entrati in semestre bianco.

Prateria Montana. La sindaca illustra che la Comunità di Valle ha recuperato un'area di 41 mila mq a prato nella zona limitrofa al Vanoi nella zona del Ponte di Ronco. Sono previsti altri interventi di max 10 mila euro da parte del comune e si prevede di fare un asta per concedere lo sfruttamento della stessa per foraggio e di lo spargimento dello stallatico.

Teleriscaldamento. La rete del teleriscaldamento è completata mentre per quando riguarda la centrale termica esistono problemi legati alla situazione dell'Ecoenergy nei pressi della quale doveva nascere la stessa. Nei costi del teleriscaldamento vanno computati 100 mila euro dovuti alla sistemazione di tratti danneggiati della rete acque nere e bianche nei pressi del percorso del teleriscaldamento. Dei 150 mila euro previsti per asfalti buona parte vanno alla frazione Canal San Bovo. Si prevede inoltre di intervenire sulla strada dei Danoli rifacendo i marciapiedi. Sono inoltre previsti bolognini dietro la cooperativa e nelle "canisele"

Permuta con casa di riposo. Si sta procedendo alla permuta di 111 mq con la casa di riposo per realizzare le campane interrate a Danoli. L'area che verrà data alla casa di riposo è nei pressi del secondo edificio della stessa.

Caserma dei Pompieri e Croce Rossa. Il 4 dicembre, come da email ricevuta dalla sindaca durante l'assemblea di cui qui si parla, ci sarà un incontro tra sindaco Canal San Bovo, Croce Rossa, comandante dei Vigili Fuoco Canal San Bovo Walter e assessore provinciale Tiziano Mellarini. E' sfumata la Caserma dei Vigili Fuoco con annessa sede Croce Rossa a Lausen con i 450 mila euro della Croce Rossa che non arriveranno. Si prevede di fare un progetto che preveda una Caserma Vigili Fuoco a Lausen nella zona appena fuori tunnel Totoga per verificare cosa si può fare con 700 mila euro. Verrebbe data a Croce Rossa l'attuale Caserma dei Vigili Fuoco che verrebbe sistemata dalla Croce Rossa con fondi propri.

Comune Unico. Sul Comune Unico dopo aver illustrato il tema come anche in altre assemblee di frazione in risposta a Corona Antonia la sindaca chiarisce lo scenario che si avrà in caso di referendum. In caso di referendum l'attuale amministrazione comunale verrebbe prolungata anche se in modo diverso a seconda del risultato:

  1. in caso di voto negativo alla fusione scadrebbe l'amministrazione ad ottobre in modo di un voto autunnale;
  2. in caso voto positivo alla fusione l'amministrazione rimarrebbe in carica fino al 31/12/2015 con voto quindi in primavera 2016 in modo da poter avviare il nuovo comune che nascerebbe.

Il quorum in termini di referendum è previsto al 50% + 1 dei votanti delle precedenti amministrative. La sindaca attuale attende la marzo per esprimersi come consiglio per fare informazione su un progetto chiaro in modo di capire la volontà della gente ed evitare di andare allo stesso facendosi poi in caso fallimento del referendum la colpa della mancata fusione come alcuni amministratori del Primiero vorrebbero.

Sul tema si inserisce anche Rattin Giovanni, consigliere in Comunità di Valle del Primiero, che è d'accordo ad una gestione associata dei servizi, ma vuole escludere la comunione dei beni. Porta a sostegno di ciò l'acqua e i boschi. Si porta inoltre i sovra-canoni BIM che ammontavano a 1 milione euro e che sebbene nel comune Canal San Bovo venga prodotta molta elettricità allo stesso sono arrivati solo 60 mila euro. Per quanto riguarda il bosco rende 600 mila euro ma con le piogge attuali ci sono già 200 mila euro danni. La sindaca per l'estensione del comune che viene più volte detto che è come fosse già un comune unico si sente parole sue "una piccola Trotter". Nel caso il comune di Canal San Bovo rimanga solo esso si troverebbe con le gestione associate su tutte le spese del titolo primo del bilancio. L'acquedotto poi costa 50 mila euro solo di fascicolo acquedotto che è obbligatorio e si è tentato più volta di dare la gestione ad Azienda Ambiente senza riscontro. Nel progetto di fusione si stanno facendo anche altre ipotesi di fusione oltre che il comune unico, una su tutte l'Alto Primiero e il Basso Primiero che si fonderebbe con Canal San Bovo. La sindaca rivendica che lei con il sindaco di Vallarsa Geremia Gios e il consigliere Walter Kaswalder sono riusciti a far accettare che la soglia per le gestioni associate obbligatorie da 5000 abitanti a 3000 abitanti.

Ricandidatura 2015. Non viene svelato se c'è una ricandidatura anche perché lo schema cambia in caso di fusione, ma esiste un accordo nel gruppo.

Funicolare e impianti. Rispondendo a una domanda sull'intervento della ACSM sugli impianti la stessa mette in luce che lo stesso è legato alle opere accessorie funicolare. Se si chiede alla stessa se come rappresentate comune Canal San Bovo per l'uso di risorse che dovrebbero essere accantonate per concorrere alle concessioni che scadono nel 2020 la stessa fa un altro discorso. Lei mette in luce che il comune ha il 6,8% e non puoi incidere visto che gli altri va in un altra direzione. Chiede il rispetto di accordi di febbraio 2011 con Siror su 3 progetti di collegamento dell'area di Calaita con San Martino solo in tal senso il Vanoi può esser chiamato in causa.

Broccon. I progetto di messa in sicurezza del Broccon sembra che sia ad un punto morto da qualsiasi parte si guarda. La sindaca sentito l'assessore provinciale Tiziano Mellarini parla della progettazione entro primavera per poi attendere la ricerca di risorse che andrà per le lunghe. L'assessore Michele Dallapiccola all'assessore Giulia Rattin ha detto che fino che le carte non si sbloccano è difficile che venga fatto.

Turismo e Proloco. Per quanto riguarda il turismo Giulia Rattin sui molti marchi presenti tra i quali pure Ronco Village e la possibilità di promozione turistica, a domanda specifica con ciò dice che la diversità è ricchezza e si valorizzerà tale ricchezza con una brochusure. Su tale tema si inserisce Corona Antonia che fa notare che come modello di volontariato è migliore il CIT alle Proloco. Mette in risalto ci sono 4 proloco e 1 consorzio e poi si parla di Comune Unico essendo divisi. La sindaca difende le Proloco e mette in risalto che non è tale ricchezza in contrasto con il Comune Unico perché a livello sociale vanno bene aggregazioni minori per aumentare partecipazione. L'attuale assetto è fonte di scelte passate dettate anche alla ricezione di contributi. Il consorzio che partecipa ad APT può ottenere in tal modo ottenere 28 mila euro che può tenere aperto l'ufficio turistica. In caso di uscita APT il consorzio potrà comunque riceverli. Le proloco sono poi presente in tutte le zone un po' meno turistiche per tenere vivi i luoghi mentre in realtà più turistiche ci sono le APT.

Chiesa sconsacrata di Caoria. Corona Antonia va all'attacco sul fatto che si spendano 235 mila euro per lavorare sull'intonaco esterno della "vecchia chiesa" sconsacrata. Dopo che la sindaca fa presente che la scelta è provinciale e il comune ha la delega nei seguire lavori Antonia chiede perché non si è rifiutato il contributo chiedendo che venga dato per altre cose, in quanto sotto il prete Mengarda (si parla di decenni fa) la popolazione si era espressa di tirare giù. La sindaca fa presente che non poteva conoscere i referendum fatti in passato a livello parrocchiale e che lei prende ogni contributo anche se altri sarebbero più utili. Si è potuto capire in tal senso la politica sindaca sull'accettazione dei contributi provinciali

martedì 25 novembre 2014

Sindaco e vicensindaco di Canal San Bovo incontrano la popolazione di Gobbera

Assemblea frazione Gobbera 24 novembre 2014

Mi sarebbe piaciuto dire che la giunta di Canal San Bovo, ma devo dire che il sindaco e vicesindaco hanno incontrato la popolazione, lunedì 24 novembre 2014 per altro poco numerosa. E' l'ultima assemblea di frazione del mandato il prossimo maggio si voterà. Tra le cose che la sindaca Mariuccia Cemin non riuscirà a concludere la variante al piano regolatore per la quale a inizio anno in quanto non è stato possibile, per le molte domande di modifica anche sulle baite, procedere entro ottobre al varo e entrati nel semestre bianco e quindi sarà tema che dovrà prendere in mano la prossima amministrazione.

Acquedotto Punto dolente i lavori di acquedotto e fognature nella zona di Gobbera, Revedea e altre zone limitrofe. Il progetto di Pietro Vanzo aveva una base d'asta di 1,92 milioni euro a cui era stato praticato un ribasso. Il lavoro ancora non è finito e la somma di 1,92 milioni verrà superata e dovranno esser trovati 150 mila euro oltre la base d'asta. Il tecnico ha contrapposto alle osservazioni dell'amministrazione delle gli imprevisti come la terra arsenicale e la lievitazione prezzi dal 2008 al 2013. Dovrà esser fatta una perizia per valutare il costo per terminare i lavori in merito a Revedea e ai Buralgi. Si sta valutando con la provincia se è possibile asfaltare meo careggiata. A Revedea i lavori verranno eseguiti il prossimo anno. Tra gli imprevisti. Giovanni Furlan fa constatare che nessuno mai paga ma sempre cittadino. Tiziana segnala l'uscita dai tombini di gas fastidiosi e che secondo chi lavora sull'appalto andrebbero sigillati i tombini. Un'altro privato a 100 matri aggancio chiede se il comune può intercedere verso altri privati per poter fare l'aggancio all'acquedotto fognature in un tratto rimasto fuori. E' disposto a compartecipare alle spese se necessario. Il lavoro dell'acquedotto dovrebbe terminare entro maggio/giugno.

Esistono possibilità di cause sull'acquedotto Belle Fior da parte dei Boso, che in caso sistemino loro cause interne e i 20 anni non passate potrebbero intentare verso il comune cause perché mai messa in mappa servitù. Servono 50 mila euro per l'acquedotto ronco.

Lavori previsti. Viene prevista il piazzale comunale esterno alla Pizzeria togliendo il muretto e si aspetta l'assenso del privato sul 50% per una spesa di 20 mila euro

Si prevede inoltre di asfaltare la strada dei Cioli e di fare una pista forestale in Totoga per un collegamento che eviti di dover accedere dalla Cortella trasferendo le risorse alla Forestale. La spesa è 200 mila euro utilizzando risorse ottenute con vendita del legname e che può essere usate per spese correnti o per interventi sul bosco e non per altro. Un eventuale risparmio andrebbe ad ingrossare le risorse bloccate sul Patto di Stabilita che il 31/12/2013 ammontavano a più di 3 milioni euro.

E' stato richiesto a fine lavori dell'acquedotto di ripristinare il piazzale magari con bolognini e la Bruna propone di buttare dell'asfalto per sistema la Riva Vecchia entrata al sentiero di San Silvestro. Giovanni Furlan fa notare che passano più 1000 persone per quello scorcio e andrebbe sistemato con smoleri.

Approvazione bilancio previsione. Il bilancio previsione per il 2015 verrà approvato per l'incertezza sulle risorse dovuta anche alle vicissitudine della Provincia che spesso hanno portato a bloccare progetti. I soldi sono sempre meno ed è stato prosciugato il capitolo per il teatro ronco che manteneva una promessa sulla vendita vecchia scuola.

Caserma pompieri e Croce Rossa. Il progetto delle Caserma Pompieri Croce Rossa è fallito e si è cercata utilizzando un tesoretto a ciò dedicato. Si prevede di utilizzare 700 mila euro per la Caserma dei Pompieri a Lausen e dare la vecchia caserma come garages della Croce Rossa.

Comune Unico. L'iniziativa del Comitato per un Primiero meno diviso ha smosso l'acqua anche in termini di fusione con un incontro avvento anche ad agosto. E' seguito poi un sondaggio ove l'80% dei residenti in Vanoi ha risposto che vuole cambiare sebbene solo il 22,2% delle persone favorevoli al comune Unico. A detta della sindaca sindaci del Primiero che forti di ciò voleva escludere Canal San Bovo dal tavolo. Visto che la riforma prevede che un 10% dell'elettorato possa chiedere il referendum Canal San Bovo si è seduto al tavolo per costruire un progetto comune per poi sottoporre i pro e contro. A supporto della redazione del progetto c'è il Consorzio Comuni che sottoporrà il progetto a gennaio e poi ci saranno incontro. Entro marzo ci sarà decisione consiglio comunale. Attualmente si sta valutando i prosindaci per dare rappresentanza ai comuni aderenti anche se può venir preso anche il modello delle circoscrizioni. I prossimi hanno saranno difficile con budget del comune azzerato e fondo perequativo fortemente ridotto, mentre ci sono incentivi per le fusioni. Il comune che si formerebbe avrebbe 470 Kmq.

Teleriscaldamento Canal San Bovo. La rete teleriscaldamento è collaudata, ma esistono problemi per la centrale per le problematiche Ecoenergy che ha pure cambiato nome. Fino a che le situazione non si chiarisce è tutto fermo anche per evitare danni dovendo valutare ove passano sottoservizi. Il sistema è sovraimensionato e una volta terminato potrebbe partire la progettazione per aprire ai privati.

Macello. Voci da bar riportate sindaco parlano che il macello chiuso a cu mancavano 400 euro per avere la strumentazione dovrebbe andare alla forestale. Certo è che a detta anche del sindaco si poteva valutare meglio prima fare i lavori.

Telecamere rifiuti. Acsm metterà delle telecamere volanti per poter controllare la pulizia e eventuali abusi compiuti vicino le campane.

sabato 22 novembre 2014

Assemblee di frazione di fine mandato nel Comune di Canal San Bovo

Nel maggio 2015, salvo referendum per l'istituzione del comune unico, si terranno le elezioni comunali di Canal San Bovo. E' passato un altro anno a quando l'amministrazione comunale incontrava nelle assemblee di frazione e è arrivato il momento di assolvere il dovere sancito nel nostro statuto. Ecco quindi qui le date delle assemblee di frazione.

Lunedì 24 novembre la giunta comunale e la sindaca incontreranno la popolazione alle 18 presso la Casa della Cultura di Zortea per poi spostarsi a Gobbera ove alle 20.30 saranno presso La Pizzeria Passo Gobbera.

Mercoledi 26 novembre La giunta comunale la sindaca incontreranno la popolazione di Prade alle ore 18 presso Sala degli alpini, mentre alle 20.30 sarà a Ronco presso la sala dell'ambulatorio medico.

Venerdì 28 novembre Ad aprire la giornata di chiusura delle assemblee frazione sarà Canal San Bovo ove la giunta e la sindaca incontreranno la popolazione alle ore 18 presso la sala consiliare in Muncipio. Alle 20.30 ultima assemblea frazione per la ginta e la sindaca che incontrerà la popolazione diCaoria al primo piano dell'oratorio.

Saranno le ultime assemblee frazione e sicuramente si può tirare un bilancio dell'attività dell'amministrazione guidata da Mariuccia Cemin.

giovedì 6 novembre 2014

Lunedì a 5 Stelle in Primiero: Primiero incontra i portavoce del M5S

Lunedì 10 novembre 2014 ore 20.30 presso la sala Negrelli della Comunità di Valle per incontrare la cittadinanza. Saranno presenti i portavoce del M5S Riccardo Fraccaro e Filippo Degasperi.

Col deputato Riccardo Fraccaro e il consigliere Filippo Degasperi oltre che conoscere a livello generale i Movimento verranno illustrati i progetti e l'attività che s sta portando avanti sia a livello nazionale che locale.

Potrà esserci un dibattito con richieste di chiarimenti ed altro sottolineando che non è una serata sui problemi locali, ma che almeno per quanto di competenza provinciale potranno esser segnalati al consigliere provinciale.

lunedì 27 ottobre 2014

Gli stati generali del tempo scaduto del turismo a Primiero 2014

Stati generali turismo Primiero 2014

Forse qualcuno storcerà il naso leggendo il titolo ma quelli tenuti venerdì 24 ottobre 2014 a Primiero, Gli stati generali turismo di Primiero, sembrano quelli e tempo scaduto del tempo che manca se non altro per la mancata partecipazione del corpo turistico essendo presenti solo 12 albergatori e questo dovrebbe fare riflettere.

E' stato un appuntamento comunque importante per ciò che i relatori portati dall'APT attraverso la presidente Paola Toffol è riuscita a portare. La parola che è passata è internazionalizzazione e web che Paolo Manfrini, amministratore unico Trentino Marketing ha voluto portare avanti, convinto che si debba cercare di intercettare i flussi turistici di nuovi bacini.

Nel solco tracciato dall'amministratore unico di Trentino Marketing, Anna Scuttari, ricercatrice Eurac ha portato il suo contributo parlano di almeno 100 milioni di turisti per un 500 milioni di pernottamenti il volume turistico dei 1200 km dell'arco alpino. Ha potuto toccare diverse esperienze di cui ci ha dato conto che per brevità non si può qui toccare ma che hanno dato l'idea di diversi modelli. Ha però potuto mettere in luce come non sia attuale in problema del passato di destagionalizzare ma di riempire le stagioni. La stessa collega Chiara Orsingher, prof.sa di Marketing a Bologna, ha portato un caso di Mercure una catena alberghi che però lascia agli stessi trovare la strategia migliori per adattarsi ai luoghi in cui operano, ma che spesso hanno dimostrato scarsa conoscenza per sviluppare una strategia e le varie riposte dei direttori.

Come se ce ne fosse bisogno Scouting Spa ha illustrato con il dott. Berretta i dati del turismo che vede da 3 anni un significativo calo dovuto ad un turismo italiano in crisi. Una struttura della ricettività che è basata sul 3-4 stelle per buona parte, le quali investono cifre analoghe e hanno prezzi che si avvicinano sebbene non consoni ad un rientro in un tempo ragionevole.

La prof.sa Mariangela Franch pone la questione di prodotto che allo stato nello sci è maturo e rischia di declinare senza innovazione di un'internazionalizzazione intelligente che deve necessariamente portare ad un valutazione dei mercati per sondare la compatibilità tra gli stessi e la nostra identità e le nostre risorse. Un'identità autentica perchè se ciò non fosse non avrebbe valore verso il turista. Per questo la stessa tende ad essere meno positiva sui tour operator in quanto se non governato il processo può portare ad un Marrilleva 2 che è va evitato. Riprendendo poi i dati presentati da POM ha voluto proporre gli incubatori per aiutare i giovani ad una progettualità turistica per creare imprenditori di cui spesso si sente la mancanza anche per arginare l'abbandono dei giovani del territorio. Una promozione quindi che viene dopo un prodotto autentico e che si volge ad un turismo anche straniero ma compatibile.

C'è stata poi la tavola rontonda con gli operatori zona ma che sebbene tutti dicono di voler lavorare assieme spesso ciò è stato difficile. Credo che le parole più significative siano quelle di Trotter Cristiano che parla di una crisi della rappresentanza e in ciò mette anche la Comunità di Valle quasi a voler sottolineare che anche in tal senso si debba lavorare. In questo senso va visto l'accorato discorso di Diego Schelfi, Presidente della Federazione Trentina della Cooperazione con il suo appello a lavorare tutti assieme per un nuovo inizio e in tal senso va visto l'atto fatto dalla Cooperazione nel concordato nella società impiantistica partecipata dai comuni.

Non poteva chiamare anche il richiamo di Ugo Rossi all'unità che almeno negli operatori sembra non esserci viste le molte assenze. Un unità perchè un opera, la funicolare di cui tanto si parla, da sola non è una panacea. Un'opera non giustificabile se diventa a servizio solo del Primiero o peggio ancora una cattedrale nel deserto, infatti viste le risorse calanti deve essere un opera per il Trentino. Solo se in tal senso mi aiutate a giustificarla è possibile da fare e ciò è possibile solo se c'è un forte investimento territoriale che porte in prospettiva risorse a tutto il trentino. Ciò andrà fatto entro la sessione bilancio se sulla stessa il territorio crede.

C'è stato spazio anche ad un breve dibattito nella giornata ma non è stata nemmeno tale giornata quella delle scelte. Un auditorium mezzo vuoto e pochi operatori segno che sebbene un interesse c'è è quasi nullo nel corpo di quelle categorie che poi di turismo vivono più da vicino un rapporto da recuperare, sebbene per alcuni operatori si è verificato che l'invito è arrivato in ritardo o non arrivato. Una situazione questa che alla luce delle parole di Trotter va invertita.

giovedì 23 ottobre 2014

Convegno" gli stati generali del turismo di Primiero" domani all'Auditorium Intercomunale di Primiero

Domani si terrà presso l'Auditorium Intercomunale di Primiero il "Convegno" gli stati generali del turismo di Primiero" che vuole essere una giornata di presentazione, dibattiti e tavole rotonde con relatori del mondo del Turismo, dell’Università e della Cooperazione.

Tutti possono partecipare gratuitamente previa registrazione la mattina dalle 8.30 alle 9.00 presso l'Auditorium Intercomunale di Primiero.

Il moderatore della giornata sarà Vittorio Vertuani.

Il programma è fitto ed è possibile ottenerlo qui vede la partecipazione di vertici istituzionali della cooperazioni e di studiosi e verrà chiuso dal Presidente Ugo Rossi col suo intervento delle 17.30.

L'assemblea potrà intervenire per porre domande e dire la propria ma solo all'interno di un momento appositamente dedicato dalle 15.30 alle 16.00.

Una giornata che lascia poco alla discussione ma che ha il pregio di portare delle persone che possono portare elementi di discussione sul turismo della zona del Primiero e Vanoi per arrivare a elaborare il futuro del nostro turismo. La popolazione è invitata a partecipare.

lunedì 20 ottobre 2014

Bando "Beni Invisibili, luoghi e maestria delle tradizioni artigianali": Fondazione Telecom Italia annuncia i vincitori

Ha riscosso grande interesse il bando "Beni Invisibili luoghi e maestria delle tradizioni artigianali" scaduto il 31 luglio 2013 ottenendo ben 478 iniziative da 272 città coinvolgendo 168 maestre (abilità). Ad una partecipazione omogenea da nord a sud non altreattanto si può dire nel campo delle abilita che hanno visto tra le più presenti: ceramista,orafo, cesellatore, ricamatore e tessitore. A tale bando aveva partecipato anche l'Ecomuseo del Vanoi.

Il bando in questione era stato lanciato nel 2013 per sostenere con 1,5 milioni di euro 8 progetti volti al recupero e conservazione di un bene culturale invisibile. Un bene culturale invisibile è bene sconosciuto al turismo di massa, ma che possono diventare elemento propulsore per la conoscenza e i mestieri coinvolti negli stessi. La Fondazione Telecom per tale motivo ha dato risalto alla progettualità imprenditoriale e all'utilizzo di tecnologie digitale come si evince dal segretario generale Marcella Logli "La nostra Fondazione ritiene che arti, maestrie e lavori di antica tradizione considerati perduti possano invece riprendere interesse e ritrovare capacità di tenuta e produttività, grazie in particolare al recupero del saper fare e dell'intuizione creativa che da sempre ci hanno contraddistinto. Il web può essere una tecnologia abilitante per rafforzare una realtà economica tutta Made in Italy".

Dopo esser pervenute presso la piattaforma online della Fondazione Telecom Italia i progetti sono stati valutati attentamente e i criteri seguiti nella scelta sono stati: l'originalità, il livello di replicabilità, il grado di interazione con la comunità locale e l'auto-sostenibilità futura, oltre che l'utilizzo di tecnologie innovative. I progetti vincitori sono:

  • Fondazioni Genti d'Abruzzo Pescara (Progetto TessArt'è);
  • Scuola Superiore Sant'Anna, Pisa (Progetto AMica, Ambienti virtuali Immersivi per la Comunicazione delle maestrie dell'Artigianato);
  • Comune Vigevano (Progetto Shoe Style Lab - Storia e innovazione della scarpa a Vigevano);
  • Fondazione Valle delle Cartiere, Toscolano Maderno (BS) (Progetto Toscolano 1381 - Una carta, una storia, un futuro);
  • Istituto Suor Orsola Benincasa, Napoli (Progetto Arte in luce);
  • Arci Genova, Comune Genova, Auser Genova e Liguria (Progetto la Fabbrica di Staglieno);
  • Associazione Clac, Palermo (Progetto Crezy Food Kit);
  • Cooperativa Sociale Centro di Lavoro San Giovanni Calabria, Verona (Progetto Il digitale per rilanciare l'arte nera);

E' possibile conoscere meglio i progetto con una sintesi degli stessi qui.

martedì 14 ottobre 2014

Svelato il contenuto della Convenzione con la Comunità Valle Primiero per la gestione della Pisciani Intercomunale

La convenzione tra i Comuni di Primero e la Comunità di Valle è stata svelata il 9 ottobre 2014 durante il consiglio comunale del 9 ottobre 2014 di Mezzano che l'ha approvata.

Il sindaco Orler Ferdinando ha ripercorso la storia che ha visto una convenzione siglata ad aprile che prevedeva un costo servizio, gestito dall'attuale gestore, di 150 mila euro. Il costo ad aprile lievitava di 28 mila euro. Una trattativa non semplice è stata intavolata anche perché l'Unione Alto Primiero presentava molto riserve. E' stato poi trovato un accordo su 178 mila per quest'anno con la promessa di fare a breve un bando di gara per la scelta del gestore su una base di 150 mila euro col vincitore che dovrà avere il costo minore. Il bando va studiato e nel caso la cifra di 150 mila euro non fosse adeguata va sondata la possibilità di proposte un rialzo privilegiando ovviamente il minor rialzo. Dei 28 mila euro di costo ulteriori a carico di Mezzano sono 2937,78 euro essendo che le quote di riparto rimangono le stesse.

La minoranza con Silvio Fedrizzi pone dubbi sui costi e si augura che non sia un nuovo buco senza fine come per gli impianti sciistici. Ci si chiede se siano state scelti i miglior interventi in sede di investimento. Rincara la dose Giampaolo Cosner che un investimento sulla struttura deve durare almeno 15 anni e non dover esser sempre a rintoccare.

La replica del sindaco punta a chiarire che i 178 mila so euro sono della gestione di cui circa 130 mila euro di costo energetico. Gli investimenti totali fatti dagli enti locali sulla piscina intercomunale sono stati fatti 3 anni fa e ammontavano a 2,5 milioni euro e sono stati apportati i migliori interventi possibili. Quando verranno aperte le saune si potrà avere un contributo positivo che potrà abbassare le compartecipazioni dei comuni ai costi. Non è di tale avviso però il consigliere di maggioranza Ivano Orsingher che anzi vede un aggravio di costi dovuto ad un aumento del costo energetico più dei ricavi.

Era assente al consiglio Margherita Simion. Tutti favorevoli all'approvazione tranne Giampolo Cosner che aveva lasciato temporaneamente l'aula in sede di voto. Stessa situazione per rendere immediatamente eseguibile la delibera.

lunedì 6 ottobre 2014

Viaggio a Roma col piano giovani della Comunità Valle di Primiero: scadenza iscrizioni

Il 10 ottobre 2014 chiudono le iscrizioni al viaggio a Roma all'interno del progetto i Giovani e le Istituzioni del piano giovani della Comunità di Valle di Primiero. Nella locandina qui sotto tutte le informazioni dell'iniziativa e i contatti per averne delle altre.

Volantino viaggio Roma paino giovani Primiero 2014

mercoledì 17 settembre 2014

L'ospedale di Cavalese non verrà ridimesionato: la fiducia del presidente Raffaele Zancanella

La riorganizzazione della sanità trentina a portato malumori in molte zone della Provincia di Trento facendo mobilitare la società civile e le associazione di volontaria e questo è successo anche per l'ospedale di Cavalese. A Cavalese però a differenza di altre zone come la Valsugana non ha visto la mobilitazione delle istituzioni.

La Comunità di Valle di Fiemme, come spiega il presidente Raffaele Zancanella, non ritiene di dover agire "motu proprio" in quanto non ci sono elementi che posso far presagire che la Giunta Provinciale e il suo Presidente abbia intenzione di disattendere il protocollo di intesa siglato il 09 ottobre 2013; sebbene la società civile faccia bene a tenere alta l'attenzione sul tema sanità.

L'impegno preso dall'allora assessore alla sanità Ugo Rossi, al politico di riferimento dr. Mauro Gilmozzi, al dirgente della Azienda Sanitaria Proviciale dr. Luciano Flor, i raprappresentati delle Comunità locali non prevedono un ridimensionamento del nosocomio; bensì un migliroamento, ampliamento riqualficazione secondo un disegno delineato non rivolto a livello locale

Lo stesso attuale assessore ai lavori pubblici Gilmozzi ha illustrato davanti ad una folta partecipazione di amministratori delle Valli Fiemme, Cembra, Fassa il progetto di realizzazione ex novo dell'ospedale avendo la ristrutturazione costi analoghi. Il costo dell'opera è stta quantificata in 35 milioni di euro che l'assessore Gilmozzi risorse che verranno reperite con la revisione del programma dei lavori pubblici della PAT. Anche per tali rassicurazioni da parte dell'asessore ai lavori pubblici non fanno presagire alla COmunità di Valle una volontà di rimangiarsi la parola data da parte della Giunta Provinciale.

giovedì 11 settembre 2014

Parco Agricolo dell'Alto Garda tra stallo e attuazione

La legge della provincia di Trento n. 15 del 2008 portò all'istutuzione del "Parco agricolo del garda Trentino" a seguito della proposta di legislativa di iniziativa popolare che aveva raccolto numerose firme. Il parco era stato istituito per la promozione dell equilibrio dell'equilibrio ambientale dell'aree del distretto (le quali venivano individuate nell'allegato A alla legge) e le circostanti Per fare ciò si intendeva:

  1. salvagiuardare e promuovere, riqualificare e potenzire le attività agropastorali;
  2. promuovere della fruizione culturale, turistica e ricreativa dell'ambiente;
  3. valorizzare e recuperare il paesaggio ee l'ambiente delle fasce di collegamento tra aree urbanizzate e campagna, nonché alla connessione delle aree esterne con sistemi di verde urbano;

Si escludeva comunque che le aree del parco rientrassero nella normativa sulle riserve.

Per fare ciò si davano delle competenze chiare alla comunità di valle che gestiva il distretto attraverso un'agenzia che vedeva partecipare i portatori di interessi.

Lo stallo. L'iniziativa ancor oggi non ha visto al di la della legge concretizzazione, in quanto le risorse economiche hanno visto un ridimensionamento e ciò ha imposto delle riflessioni tra i sindaci e amministratori delle zone interessate.

La conferenza dei sindaci della comunità dell'Alto Garda presieduta dall'asssessore de Guelmi del 7 luglio 2014 ha dettato i prossimi sviluppi del progetto:

  1. modifica della legge 15/2008 sopprimendo l'Agenzia di gestione del distretto agricolo e gli articoli che prevedevano che la stessa in materia di urbanistica.
  2. l'attivazione di un gruppo lavoro composto da un funzionario dell'ufficio periferico di Riva del Garda, da un tecnico di zona della Fondazione Edmund Mach, un rappresentate dall'Associazione Agraria, un rappresentante delle Organizzazioni sindacali agricole che indiviudui i progetti prioritari da sottoporre a focus group dei poratori di interesse;
  3. costituire un gruppo operativo composto dalla Comunità di Valle, Fondazione Edmund Mach, Cooperativa Valli del Sarca, Associazione Agraria, eventuali comuni interessati al finanziamento dei progetti ritenuti più interessanti sul fondo PSR;
  4. il suporto amministrativo rimane in acpo alla Comunità di Valle.

Anche a livello provinciale da parte dell'assessore competente Michele Dallapicola c'è voglia di chiarezza facendo i conti con le risorse calanti ricalibrando il Distretto Agricolo dell'Alto Garda sulla situazione attuale. Ciò avviene per lo stesso attraverso una struttura più snella che però guardi alla valorizzazione del territorio facendo sistema tra l'agricoltura e altri settore. Si mantiene la struttura della partecipativa sul sistema del Parco Fluviale.

Queste le modifiche che si vogliono apportare e fino a quando non avverranno è difficile vedere il Parco Agricolo partire. E' diffficile allo stato vedere visto che il supporto amminitrativo rimarrà alle Comunità di Valle vedere come ciò ci inserirà nella riforma delle stesse. La volontà c'è di farlo partire certo è che per valutare se ciò risponderà a ciò che nel 2007 si chiedeva con la raccolta firme si dovrà valutare come incideranno le modifiche e come le stesse verranno attuate. Si seguirà comunque la questione fino a che non sarà risolta e il Parco Agricolo dell'Alto Garda non sarà realtà.

sabato 6 settembre 2014

Alloggi ITEA tra domande e risposte dell'ITEA nella comunita dell'Alta Valsugana e Brenstol: qual'è la stato dell'arte

La casa è il bene al quale qualsiasi famiglia aspira e spesso si fanno molti sacrifici per ottenerla. L'ITEA è una societa dei capitali costiuita ai sensi dell'art. 7 della Legge Provinciale di Trento 7 novembre 2005, n. 15. Essa esercita il servizio pubblico di edilizia abitativa e opera per affidare in locazione a nuclei familiari nell'ambito della provincia di Trento e per conservare e d'incrementare la disponibilità di alloggi destinati a d'essere condotti in locazione. Fa parte delle partecipate della Provincia di Trento.

Le gradutatorie di chi può accedere agli alloggi Itea sono approvate dalle comunità di Valle e nel territorio della Comunità Alta Valsugana e Bersntol quest'anno sono state presentano 268 domande. Tale numero è in linea con le domande dello scoroso anno che sono state 333, ma in calo rispetto al dato del 2012 pari a 539 richieste.

Attualmente gli alloggi non occupati sono 47 e presentano queste condizioni:

  • n. 7 alloggi di nuova realizzazione per i quali si è in attesa di agibilità per poter procedere all’assegnazione;
  • n. 4 alloggi sono utilizzati da Itea come alloggi parcheggio ove spostare gli inquilini per consentire i lavori di bonifica dal vinil-amianto nei loro alloggi;
  • n. 3 alloggi segnalati alla Comunità di valle che deve procedere all’assegnazione;
  • n. 3 alloggi in corso di segnalazione alla Comunità di valle per l’assegnazione;
  • n. 1 alloggio destinato ad un’associazione non lucrativa;
  • n. 11 alloggi in corso di lavorazione riservati a soddisfare le domande di cambio alloggio degli attuali inquilini Itea;
  • n. 9 alloggi in corso di ristrutturazione dal Settore Investimenti;
  • n. 9 alloggi in corso di progettazione per poi effettuare i lavori di ristrutturazione nel corso del 2015.

Le Comunità di valle sono incaricate di assegnare l'alloggio facendo dipendere i tempi dell'asegnazione non solo dall'ITEa ma che dall'ente locale. Entro il 31 dicembre è probabile che si arrivi ad assegnare nell'Alta Valsugana circa 20 alloggi in linea alle consegne effettuate negli anni precedenti.

giovedì 4 settembre 2014

La Regione Veneto promuove lo sport per le persone disabili attraverso un bando

Scade il 15 settembre il termine per presentare domande per per poter partecipare al bando attraverso il quale la Regione Veneto ha deciso di finanziare la promozione e lo sviluppo della pratica sportiva delle persone con disabilità mettendo a disposizione contributi per 100 mila euro per l’anno corrente.

Tali iniziative erano previste dalla legge regionale del 2003, ma come sottolineato dal vicepresidente della Giunta e assessore regionale dello sport Marino Zorzato "erano alcuni anni che non c’era copertura economica, lasciando scoperta una realtà legata al mondo della pratica sportiva delle persone con disabilità."

Si è voluto sempre secondo l'assessore, colmare un vuoto nel settore dello sport delle persone con disabilità e di ciò ringrazia i consiglieri regionali.

A chi si rivolge. Possono presentare richiesta Società ed Associazioni sportive, enti di promozione sportiva, federazione sportive ed enti morali che hanno sede nel Veneto e hanno quale prevalente finalità statutaria la promozione della pratica sportiva dei disabili, senza fini di lucro. Il contributo regionale è indirizzato all’effettuazione di iniziative finalizzate a favorire l’accesso alla pratica sportiva da parte delle persone con disabilità.

Ulteriori informazioni e modulistica sono a disposizione nella sezione Bandi si possono ottenere qui.

lunedì 1 settembre 2014

Sabrina Iommi ha chiuso il primo ciclo di serate informative del comitato "Per un Primiero meno diviso"

Sabrina Iommi fusione comuni Primiero

Il 28 agosto 2014 presso il Centro Civico di Siror si è tenuto l'ultimo incontro del primo ciclo di informazione del Comitato " per un Primiero meno diviso". Un incontro che ha visto la ricercatrice IRPET presentare la sua ricerca sui temi dei costi dei comuni a un pubblico di 50 persone, ove era presente anche il sindaco di Tonadico Aurelio Gadenz.

Un percorso quello del comitato che è stato richiamato prima di lasciare spazio alla ricercatrice che ha visto raccogliere 1500 firme per chiedere agli amministratori l'indizione del referendum per la fusione degli otto comuni del Primiero e Vanoi. Un percorso che si vuole accelerare attravero l'informazione alle periferie di Sagron Mis e Canal San Bovo per poi arrivare a Mezzano e Siror per poterlo concludere con il referendum nell'ultimo scampolo del 2014. Un'accelerazione quella che si vuole imprimere per poter prorogare le amministazioni attuali nel 2015 e tenere le elezioni nel 2016 del comune unico. Un'eventuale elezione nel 2015 delle amministrazioni locali attuali renderebbbe il percorso più sdrucciolevole e avrebbe tempi incerti dovendo riprendere il discorso con le nuove amministrazioni.

Paolo Meneguz introduce la ricercatrice Sabrina Iommi dell'IRPET la quale è stata invitata dopo scambi di veduti tra i due dopo aver letto un articolo della stessa sui costi dei comuni su lavoce.info, la quale tra le altre cose ha portato avanti una ricerca sulla dimenione dei comuni e benesere dei citttadini.

La ricerca parte dall'analisi dei bilanci dei comuni toscani ma poi si è allargata a tutti i comuni. La stessa prende in esame la spesa generale che è un'approssimazione buona della spesa di funzionamento oltre che aad eere comparabile tra i vari enti. Dall'analisi si evinc che la dimensione ottimale di un comune è a 10 mila abitanti dopo di chi che la curva a U della spesa torna a salire per aumento della complessità e un maggior spreco. Spesso per evitare le fusioni si evincono motivazioni di identita da parte dei non economisti, ma l'identità non è una cosa statica e si evolve nel tempo. E' innegabile che nel tempo è diventato più facile spostarsi e spesso i sistemi locali di lavoro sono sovracomunali. Il Primiero è un sistema lolcale di lavoro come definito dall'ISTAT, comprendendo il Vanoi, essendo che la gente si muove sul terriritorio per le varie faccende quotidiani tra le quali il lavoro. Se si guarda al sistema comunale italiano e ai sistemi di lavoro dell'ISTAT, prendendo buoni quest'ultimi per una riforma dell'assetto istituzionale si potrebbe passare da 8100 comuni a 686 con un risparmio del 25% della spesa per a funzione generale per un valore assoluto di 4,2 miliardi di euro. Oltre a ciò si deve contare che ci sono dei costi indiretti come la difficoltà di rapportarsi di una piccola amministrazione oltre che alla difficoltà di poter far fronte a funzioni complesse e ai servizi ai cittadini con risorse non adeguatamente qualificate.

Tornando al Primiero una fusione degli 8 comuni farebbe passare da 128 a 22 gli amministratori coinvolti con una spesa che passerebbe da 370 mila euro a 216 mila euro. Si potrebbe inoltre ottimizzare le risorse della struttura ataverso un abbattiento in 10 anni del 40% della spesa per il personale che nel 2010 ammontava a 5 milioni di euro non sostituendo chi va in pensione. Inoltre si potrebbe iniziare a riorganizzare il personale per dotarlo a nuovi servizi ai cittadini.

Nella ricerca si fa riferimento per comune piccolo ad un comune con 3 mila - 5 mila abitanti. Le realtà più vicine alla osre sono le aree montane del piemonte e degli appennini toscani.

In merito ai conflitti tra realtà eterogenee e i problemi di decisioni la ricercatrice fa presente che lei a preso in esame solo i costi della funzione generale e ammette che non tutti i conflitti potranno venir risolti ma che comunque ci sarà una migliore gestione.

Daniele Gubert ha chiesto a Sabrina Iommi di portarci le esperienze della Toscana in termini di fusione e lei porta due. In un caso Incisa in Val d'Arno e Figline Valdarno, 7000 abitanti il primo e 17 mila abitanti il secondo, che non avevano obblighi di fusione vista la dimensione. I due comuni tra le motivazioni avevano che non erano più distinguibili uno dall'altro oltre che a contributi regionali e statali ed esonero per tre anni dal patto di stabilità. Per quanto riguarda gli otto comuni dell'isola elba invece non si è arrivati alla fusione. Dall'analisi anche di altre fusioni si è visto che i comuni di maggior dimensioni sono più favorevoli e inoltre che gli imprenditori non sono sfavorevoli alle stesse come ad esempio si è evinto con la Confindustria di Prato.

Sul fatto che una fusione con la creazione di un comune maggiori elimini i mediatori la ricatrice Sabrina Iommi concorda con Daniele Gubert. La stessa concorda pure con Maurizio Gaio sul fatto che un comune di maggiore dimensione potrebbe aver una programmazione migliore di un comune piccolo in quanto avrebbe una logica adeguata. Inoltre con risorse adeguate potrebbe un comune può assumere competenze maggiori e gestire meglio quelle attuali (una piano regolatore impiega 7 anni per esser redatto in media in un comune piccolo contro i 3 di uno maggiore. Il federalismo è tata una riforma che in parte è fallita anche per l'inadeguatezza della dimensione dei comuni.

mercoledì 27 agosto 2014

La posizione della Proloco Castello Tesino dopo la polemica col comune sull'area della Cascatella

Dopo la polemica sul non utilizzo dell'area della Cascatella da parte della Proloco di Castello Tesino con affermazioni del sindaco di quel comune che si chiedeva cosa serviva la Proloco andiamo a sentire la posizione della stessa.

Il sindaco di Castello Tesino si è chiesto se serve la Proloco di Castello dopo la polemica sull'area della Cascatella, come rispondete? Penso sia una domanda che non meriterebbe nemmeno una risposta, chiudere la Pro Loco sarebbe l'ennesimo colpo a un tessuto sociale che ha il suo fondamento sul volontariato, che è stato già notevolmente impoverito negli ultimi anni a causa di fattori ineludibili e non.

Quali motivazioni che hanno portato a non utilizzare anche l'area della Cascatella data per disponibile? In realtà nessun area del Parco era utilizzabile in condizioni di sicurezza, i lavori non sono ancora terminati e l'ampio scavo realizzato andava delimitato con apposite staccionate per evitare situazioni di pericolo dato che l'area è frequentata soprattutto da famiglie con bambini piccoli. Ci sono dei lavori di manutenzione straordinaria che vengono procrastinati da anni senza mai essere portati a termine, che sono indispensabili sempre se si intende ancora mantenere la destinazione d'uso attuale per quanto riguarda il periodo estivo. Come abbiamo cercato invano di spiegare al sindaco la soluzione migliore per quest'anno sarebbe stata quella di chiudere completamente l'area presentando all'ingresso del parco un rendering dei lavori ultimati, in modo da stimolare i turisti a tornare l'anno seguente. Aprire il parco in queste condizioni indecorose sarebbe stato controproducente, tra l' ltro sarebbe stato unicamente fonte di spese senza alcun introito dato che non sarebbe stato onesto chiedere un biglietto di ingresso per un parco ridotto così. Uscite che al momento la Pro Loco non può permettersi.

Si parla della chiusura della proloco di Bieno, quale la vostra situazione? Quest'anno abbiamo subito un taglio del 40% del contributo provinciale, e al momento non sappiamo ancora se sarà confermata la cifra messa a bilancio dal Comune questa primavera...contando che siamo in agosto e tante manifestazioni sono state già eseguite ( e vanno pagate le prestazioni ), possiamo affermare che è difficile andare avanti in queste condizioni ma proseguiamo lo stesso nonostante le difficoltà.

Quali le vostre prossime attività? L'appuntamento più importante è senz' altro il Trofeo de la Mescola, competizione gastronomica tra le contrade di Castello Tesino che si terrà domenica 14 settembre per il quale saranno disponibili le tessere in prevendita a partire da questa settimana. Inoltre abbiamo intenzione di puntare molto sulla stagione invernale, sia per ragioni strategiche dato che pensiamo l'inverno abbia maggiori potenzialità sia per il fatto che l'estate purtroppo è stata falcidiata dal maltempo per cui molti appuntamenti sono saltati.

Quali sono le vostre richieste all'amministrazione? Vorremmo ritrovare un rapporto sereno con l'amministrazione dato che è indispensabile una mutua collaborazione al fine di perseguire l'obiettivo comune di rilanciare il turismo in Tesino e mantenere l'esistente. Dal nostro punto di vista, che coincide con quello del Presidente della Federazione Pro Loco del Trentino incontrato in una recente riunione, avere una Pro Loco che in certi casi esprime opinioni differenti da quelle dell' amministrazione comunale può fungere da stimolo e pungolo per migliorare certe situazioni, e rappresenta quindi una risorsa.

lunedì 25 agosto 2014

Il Comune Unico: la serata con Paolo Forno a Canal San Bovo

Partecipato incontro pubblico martedì 19 agosto 2014 presso la sala conssigliare del Comune di Canal San bovo per parlare della fusione in un Comune Unico degli 8 comuni del Primiero e Vanoi. Erano presenti tra gli altri il sindaco di Canal San Bovo Mariuccia Cemin, il vicesindaco di Canal San Bovo Becalli Stefano, diversi conssiglieri comunali di Canal San Bovo oltre che il sindaco di Transaccqua Roberto Pradel.

Da parte del Comitato "Per un Primiero meno diviso" c'è la voglia di stringere i tempi per la fusione degli 8 comuni del Primiero e Vanoi forti delle 1500 firme raccolte.

Paolo Forno, sindaco di Coredo, ha presentato la sua esperienza referendaria del 13 aprile nel comune unico della Predaia che è culminata con un successo. Non ha partecipato il comune di Sfruz a tale fusione anche se ora vorrebbe unirsi segno che è importantissima l'informazione per scegliere. Tale percorso segue quello che altre realtà avevano già compiuto: associazioni, etc.. La vittoria è avvenuta con un risultato del 90% su un affluenza media del 66%. Anche la regione sta spostando i contributi dall'unione alle fusioni le quali sembrano rispondere meglio alla riorganizzazione neccesaria ad un calo strutturale delle risorse. Un comune unico ha diversi vantaggi:

  1. porta a risparmi in termini di costi della politica che nel Predaia sono di 720 mila euro annui per 20 anni;
  2. la macchina burocratica si può strutturarsi meglio grantendo servizi di maggiore qualità attraverso la specializzazione delle maestranze, mantenendo i servizi sul territorio;
  3. un comune di maggiori dimensione può avere magggior peeso verso la provincia oltre che nel poter avere una visione sovracomunale.

In Primiero si fa un passaggio che in Predia non si è fatto il sondaggio.

Angelo Orsingher, ex sindaco di Canal San Bovo nonchè candidato nella lista Via Nova nelle elezioni 2010 per le Comunità di Valle, è stato il secondo relatore portato dal Comitato referendario. Lo stesso è partito dal fatto che il legname è porta 600 mila euro, mentre tutto il resto deriva in gran parte da fondi provinciali è giocoforza che con risorse calanti si debba andare verso la fusione. Altre realtà come le Casse Rurali tale passo lo hanno già compiuto. La fusione porterebbe ad un comune con 10005 abitanti ad essere il sesto comune del trentino con maggior potere verso la Provincia di Trento. Si avrebbero poi 1,5 milioni di finanziamenti regionali per la fusione per 10 anni e 3,5 milioni annui di sovracanoni BIM che si potrebbe gestire asieme. Una fusione con tre ambiti avrebbe invece tale situazione.

  1. Soprapieve 5600 abitanti;
  2. Mezzano/Imer 2800 abitanti;
  3. Canal San Bovo 1600 abitanti.

In tale prospettiva si dovrebbe arrivare a gestioni tra ambiti per l'ambito 2 e 3 anche con l'ambito 1. In una fusione il Vanoi potrebbe far valere la sua estensione e il suo patrimonio boschivo. Un amministratore dovrebbe capire il acmbiamento e dovrebbe indicare la strada facendo esprimere i censiti con un referendum, in quanto in prospettiva ci saranno potrebbbe di risorse e mantenere i servizi. Nel Veneto è successo che per questione di risorse. La provincia di Trento ha 500 mila abitanti e 215 comuni troppi, troppi. Come ammonisce Mario Draghi le riforme vanno fatte perchè sono un dovere. Per quanto riguarda il Vanoi senza un dialogo col Primiero non avrebbe avuto il tunnel del monte Totoga.

E seguito il dibattito che si può avere qui.

Dibatto seguito alla serata a Canal San Bovo sul comune unico

Il dibatto seguito alla serata del 19 agosto 2014 sul comune unico è stato aperto da Renato Loss, ex facente funzione di sindaco nell'ultimo periodo nell'ultima amministrazione Zortea, il quale è voluto partire un immagine aerea che mettere in luce come il Primiero sia una realtà dove è difficile vedere un confine tra i vari comuni, mentre il Vanoi sia una realtà a parte di 221 Kmq di territorio diviso in 7 frazioni. Come all'avento della comunità non si sia voluto mettere il Vanoi nel nome come da lui proposto e come ha più senso la gestione associata di servizi. Non è sfavorevole al comune unico ma prima vorrebbe valutare l'esperienza di un Primiero fuso dopo 3 anni.

Corona Fabrizio, consigliere comunale a Canal San Bovo, mette in luce le difficoltà di una tale fusione visto il passsato e gli egoismi del Primiero.

Beccalli Stefano, vicesindaco di Canal San Bovo, presenta le sue perplessità sulla tempistica che vedrebbe a fine 2014 il referendum per arrivare nel 2015-2015 al comune unico per la difficoltà di spiegare anche la figura dei prosindaci oltre che trovare dei rappresntati sulla quale figura pone dubbi.

Paolo Forno invita a non focalizzarsi sulla figura prosindaci che è temporanea ma sul fatto che si avrebbe finalmente una visione comunale. A livello di riforma della comunità la stessa dovrebbe perdere il ruolo di soggetto politico.

Corona Antonia aggiunge alla discussione la questione che esistono 12 realtà nel comune che sono gestite in modo sovracomunale. Lei ammmette vivendo periodi sia in Vanoi sia in Primiero, che il Vanoi viene visto come un corpo estraneo.

Paolo Meneguz, ex consigliere in comunità di Valle di Primiero, afferma che l'esperienza della Comunità di Valle di Primiero è stata fallimentare. Partendo poi dall'obiezione che Canal San Bovo sarebbe la cenerentola per porre una domanda: ssoete sicuru che rimaendo fuori dal coune unico si riuscirà ad avere di più che non entrandoci?

Renato Loss porta l'entrata in Acsm che doveva mettere appossto la liena SET a Zortea e arrivare alla distribuzione come in Primiero, ma ciò non è stato ripettato perchè c'erano poche utenze e non conveniente.

Caser Andrea, consigliere Canal San Bovo, interviene su una delle realtà sovracomunali presenti in Vanoi l'APT sollecitato dal pubblico. Sulla stessa lui che è anche operatore turistico con l'Highlander stende un velo pietoso.

Angelo Orsingher fa un analisi dell'economia del Vanoi che per vede il 55% degli occupati esser nel settore pubblico. Un economia di sussistenza, la quale senza cambiamenti può solo peggiorare.

Beccalli Stefano fa capire che il cambiamento più urgente e dal pubblico si fa presente che serve discontinuità e cambiamento.

Paolo Forno torna sui 600 milla euro del legname che manterrà la gestione separata che potrà esser fatta anche tramite ASUC.

Maurizio Gaio, ex consigliere e assesore

Sulla sottolineatura, fatta da me, circa la mancanza di visione; Daniele Gubert, ex consigliere comunità di Valle di Primiero, fa presente che il comune unico è solo un inizio per dotarsi di uno strumento adeguato a costruire una visione comune.

Beccalli Stefano fa presente che il Vanoi ha sempre collaborato molto col primiero e che gli egoismi sono arrivati da alcuni comuni del Soprapieve che hanno affossato le gestione associate.

Loss Renato afferma che tutto si può dire tranne che il Vanoi non dimostra interesse per il tema del comune unico vista la folla presente.

Dal comitato "Per un primiero meno diviso" si fa presente che nel comune unico ci sarebbe un programma sovracomunale su cui si avrebbe la responsabilità di portarlo avanti. Ci sarebbe poi di selezionare meglio la classe dirigente.

Mauro Cecco parte dal fatto che le teste devono cambiare non guardando a cosa successo in passaato ma al futuro dei nostri figli e nipoti. Non condivide l'attendismo di 2-3 anni per la fusione, ma nessuna opzione è da scartare per poter arrivare all'obbiettivo.

Rattin Giovanni, consigliere della Comunità di Valle di Primiero, affer a che col coune unico le comunità non hanno senso di esistere. La realtà è variegata con un Vanoi da cui escono 18-20 mila mc di legname e nessuna segheria e con l'acqua sporca nei paessi alti e un sistea imprenditoriale debole. Il Vanoi è schiavo del Primiero, dal quale a ricevuto vincoli attraverso il Parco di Paneveggio Pale di San Martino.

Mariuccia Cemin, sindaca di Canal Sa Bovo, intende aspettare il sondaggio della cittadinanza per esprimersie eguirà ciò che la gente vorrà visto che spesso è stata tacciata di autoritarismo. Esistono tra Primiero e Vanoi diversità soggettive e oggettive che vanno tenute in considerazione. Nelle gestioni associate si sono viste molte difficoltà perchè alcuniu comuni Soprapieve si sono smarcati. Sui sovracanoni BIM si è arrivati ad una legge che per il Primiero e lega gli stessi alla partecipazione ACSM e non hai danni patiti dalle infrastrutture di sfruttamento idrico facendo passsare la quota dal 28% al 6% con un danno di 60 mila euro.

Rento Loss si acggancia a ciò per chiedersi perchè Fiera di Primiero ottiene sovracanoni BIM senza avere sfruttamento idrico sul suo territorio e nemmeno infrastrutture tese allo sfruttamento idrico. Ci si chiede anche perchè il comune picccolo di fiera abbia votato al 50% per la fusione.

Andreina Stefani vicepresidente della Comunità di Vallle di Primiero, fa presente che il comune unico deve esser visto come uno strumento e non la panacea di tutti i mali. Prerequisito per eprimersi è una informazione corretta . La comunità di valle non è stato tutto un fallimento in quanto a portato investimenti sovracomunali e almeno nel campo sociale ha ffunizionato anche se per altri servizi possono esserci stati dei problemi. Alla gente non interesssa da dove proviene il servizio. Senza persone capaci non c'è garanzia e si dovrebbe partire da ciò che funziona e non creare miraggi.

Daniele Gubert sul punto fa presente che il progetto del comune unico parte dal basso e non come le comunità di valle dall'alto. Il fallimento della visione comune attuale è dovuto al fatto che il comune non è responsabile su scelte sovacomunali, in quanto su quelle nel programma non si esprime nel chieddere il voto ai cittadini.

Paolo Meneguz aspicoa che ci si prenda dei rischi dal parte dei sindaci e si arrivi al comune unico e ad una visione sovracomunale.

Roberto Pradel, sindaco di Transacqua, nota una certa complessità di posizioni nel Vanoi e si potrebbe pensare anche a due ambiti. Certamente sulla comunità la riforma cambierà la stessa che sarà un ente di servizio e non politico. Un sistema meno frammentato è auspicabile e una riflessione a fatta i tempi sono maturi e Transacqua si è espressa con favore alle elezione per tale prospettiva. Si è annullato il concorso di segretario andando in convenzione con Fiera per lo stesso credendo in tale progetto.

Maurizio Gaio, ex sscosigiere e ex assessore Comunità Valle di Primiro, afferma che un sindaco dovrebbe espromersi e non aspettare il sondaggio in auquadno dovrebbe prendere una posizione spiegarla e guidare la cittadinanza assumendosene le responsabilità.

Mariuccia Cemin condivide che si deve stare in testa una volta presa decisione la si deve sostenere, ma va ascoltata prima la gente.

Paolo Forno dice che fare o non fare referedum non deve dipendere dal sondaggio ma l'amministrazione si deve esporre non dando troppa importanza perchè tra lo stesso ei il referendum c'è ancora informazione e si deve far esprimere la gente. Paolo Meneguz sconfessa Forno sul sondaggio che viene fatto in modo statificato su un campione di famiglie. L'errore è de 5%.

martedì 19 agosto 2014

Primiero comune unico vero o somma di comuni

Oggi iniziano le serate di informazione in avvicinamento al sondaggio sul tema del Comune Unico portato avanti dal Servizio Statistica della Provincia di Trento. Il volantino che spiega il manifesto che si vuole portare avanti e che invita alle serate è accompagnato da Carlo Daldoss, assessore alla coesione territoriale, urbanistica enti locali ed edilizia abitativa.

La lettera di Daldoss. La lettera dell'assessore provinciale illustra come il dibattito sulle fusioni in provincia di Trento sia fervente e come ciò può portare ad un assetto istituzionale migliore. Inoltre si evince che la Provincia di Trento.

Il sondaggio verrà portato avanti dal Servizio statistica attraverso rilevatori esperti che in orario serale 17-20 chiamerà un campione rappresentativo di famiglie degli otto comuni del Primiero per sondare le diverse ipotesi di fusione: non solo comune unico. Detto questo l'assessore richiede collaborazione.

Il volantino "Per un Primiero meno diviso". Si fa leva nel volantino un futuro per Primiero comune che tenga conto delle realtà periferiche avendo i servizi sul territorio almeno per i servizi principali con possibilità per le maestranze di specializzarsi.

Le comunità di Valle di Primiero se ci fosse la fusione degli otto comuni dovrebbe esser eliminata secondo i promotori della fusione passando le competenze al nuovo comune che avrà un potere maggiore a livello provinciale.

Per quanto riguarda gli usi civici vengo previste gestioni secondo la consuetudine che nel tempo si è consolidata e l tradizioni che ogni singolo comune fuso ha.

Per quanto riguarda la rappresentanza si prevede una fase transitoria che vedrà una divisione dei seggi per le singole comunità che sono interessanti al progetto, ma non viene fatta una previsione su che tipo di suddivisione. A regime si prevede di rimanere coi municipi come permesso dall'art. 41 del TU sull'ordinamento dei comuni della Regione Trentino Alto Adige e una rappresentanza della municipalità e con prosindaci, che votati nelle stesse elezioni comunali rappresentano la comunità. Si avrebbe in tal modo il comune e 8 municipi. Un comune unito ma diviso a rischio di rivendicazioni anche dure se un opera non viene fatta in ogni luogo come già si vede nelle frazioni di Canal San Bovo. Ci sarà 1,5 milioni di euro all'anno per bonus provinciale e 3,5 milioni euro vedo difficile per un sindaco difendersi verso i municipi se dimostrasse di non avere visione comune.

Un discorso quello della visione comune di che di tipo di Primiero Vanoi che viene sempre eluso se non correre al problema impianti e singole criticità. Più che da una fusione si deve partire da una visione complessiva e non solo amministrativa del Primiero e Vanoi se si vuole fermare il declino.

Gli incontri. Gli incontri informatici partono oggi con Paolo Forno, sindaco di Coredo, il quale sarà alle 18 al Circolo Proloco Sagron Mis. Alle 20 sarà nellla sala Consiglio Comunale di Canal San Bovo.

Martedì 26 alle ore 20.30 presso il civico di Mezzano con Giorgio Libera sindaco di Dorsino.

Si chiude questo ciclo di incontri il 28 agosto alle 20.30 presso il Centro Civico di Siror con Sabrina IOMMI, ricercatrice dell'IRPET. La stessa parlera di "Dimensione comunale, offerta di servii e benessere dei cittadini.

La partecipazione della cittadinanza è gradita visto l'importanza del tema e i dubbi che il progetto pone e che a mio avviso il comitato promotore e il volantino inviato non dissipano.

venerdì 8 agosto 2014

Razionalizzazione della sanità: l'ospedale di Borgo Valsugana

L'ospedale di Borgo Valsugana è sotto la lente dell'assessore alla sanita della Provincia di Trento Borgonovo Re all'interno della razionalizzazione della sanità trentina. Andiamo a conoscere un po' più da vicino la situazione dell'ospedale e le posizioni degli amminitratori locali attraverso alcune domande rivolte al sindaco di Borgo Valsugana, Fabio Dalledonne.

Qual'è l'attuale situazione dell'ospedale di Borgo Valsugana? L'ospedale di Borgo a causa della razionalizzazione della spesa sanitaria, soffre da tempo di continui e progressivi TAGLI che stanno portando ad una generale e diffusa preoccupazione, tra la popolazione, per una temuta chiusura dello stesso. Il disastroso esito del protocollo 2006, quello che a fronte del taglio del punto nascite, avrebbe dovuto portare altre "specializzazioni", non si è mai concretizzato.

Quali interventi sono previsti? Stando alle conoscenze attuali si dice siano stati accantonati 18 milioni di Euro per la sua ristrutturazione. Ma non siamo del tutto convinti che questo accada. L'intervento (progetto definitivo) prevede un nuovo comparto operatorio, nuovi ambulatori, bagni e servizi in ciascuna stanza ed altro.

Quale rilancio è possibile per l'ospedale? Per rilanciare l'ospedale serve un buon reparto di chirugia (non limitato dal lunedi al venerdi, notti escluse....) e quindi collegarci una o due specializzazioni, come ortopedia che ha un ottimo primario ma difetta di un medico per completare l'organico oppure potenziare odontostomatologia, già riferimento sovra-regionale, per renderla una eccellenza nazionale (cure dentarie per anziani e portatori handicap...).

Il presidente della comunità di valle propone di chiudere l'ospedale di Rovereto, ma ciò non farebbe partire una guerra degli ospedali?La proposta di chiudere Rovereto è stata solo una provocazione.

Quali le prossime mosse che si intende prendere? I Sindaci sono uniti. Se sarà necessario e lo credo, azioni di protesta clamorose. Con la fascia, non al bar!

mercoledì 6 agosto 2014

L'acciaieria di Borgo Valsugana sospesa tra rilancio e baratro

L'acciaieria di Borgo Valsugana appare da tempo ferma e ci si chiede quale sia il suo futuro visto che tra un anno scade il contatto d'affitto con Klesch. Sul suo futuro il sindaco di Borgo Valsugana, Fabio Delladonne, non azzarda alcuna ipotesi non essendo allo stesso stato comunicato nulla. Allo stato si limita ad affermare che ci sono state garanzie per gli attuali dipendenti fino alla scadenza del contratto. Klesch che è stata contattata sul futuro dello stabilimento non ha accenato una risposta, la quale nel caso arriverà troverà certamente ospitalità.

Non risulta al sindaco nessun fermo imposto dall'Autorità, ma è a conocenza solo del ricorso pendente tra l'azienda e l'APPA circa la diffida che quest'ultima ha mandato all'Acciaieria proprio per comportamenti difformi all'AIA, la quale prevede uteriori interventi migliorativi da realizzare entro settembre.