Negli ultimi mesi sui giornali è trasparita la preoccupazione degli inquilini a cui è arrivata una lettera di far pervenire l'interesse a riscattare l'appartamento altrimenti si aprono davanti agli stessi due strade trovare un'altra sistemazione ITEA o andare sul mercato privato. Chiariamo la situazione grazie ad alcune domande a cui Michela Del Rossi ha risposto e la quale ringraziamo.
Qual è il vostro piano di dismissione degli appartamenti nell'Alto Garda? Il Piano straordinario per l'edilizia sociale 2007-2016 prevede la predisposizione da parte di Itea Spa di un Piano strategico di razionalizzazione del patrimonio abitativo attraverso operazioni di acquisto, vendita e dismissione degli alloggi a prezzi di mercato. Al fine di semplificare la gestione del patrimonio ad uso abitativo e salvaguardare l’unitarietà dei propri fabbricati ITEA S.p.A. ha dunque elaborato e integrato negli anni un piano di cessione che comprende un “elenco di alloggi in possibile cessione” ubicati in quegli edifici dove la Società risulta proprietaria al massimo del 25% del numero complessivo di alloggi esistenti. La scelta di razionalizzazione delle risorse che sottostà a questa decisione tiene conto delle conseguenze economiche e di gestione che la Società deve affrontare in una posizione minoritaria: a partire dai costi del personale che è tenuto a partecipare alle assemblee condominiali fino alla compartecipazione nei costi di gestione delle parti comuni e nelle spese di manutenzione straordinaria che potrebbero interessare l’edificio dove Itea riveste un ruolo di semplice condomino.
Ad oggi, gli alloggi elencati nel Piano di cessione sono 429, 104 dei quali risultano ceduti, alcuni venduti agli inquilini che occupavano l’immobile e altri con procedure ad evidenza pubblica. In particolare, gli immobili inseriti nell'elenco delle possibili cessioni nel territorio della Comunità Alto Garda, localizzati nei comuni di Riva del Garda, Arco, Dro e Mori, sono 35 e di questi 4 risultano ceduti o in fase di cessione.
Ovviamente l’eventuale cessione di tali immobili richiede un approccio graduale e rientra in una programmazione decennale che consente di innescare un meccanismo virtuoso tra i costi risparmiati per la gestione degli immobili distribuiti sul territorio “a macchia di leopardo” e le risorse da reinvestite in programmi di manutenzione del patrimonio immobiliare in totale gestione Itea.
. Come si risponde agli inquilini ITEA preoccupati vedendosi senza appartamento se non acquistano l'appartamento che usano o sono disponibile a cambiarlo? La proposta di cessione dell’immobile al nucleo familiare che abita l’alloggio è un atto dovuto. Nel caso in cui l’immobile risulti idoneo alla cessione, l’iter di dismissione prevede che la Società contatti prioritariamente l’inquilino che abita l’unità abitativa sondando l’interesse di valutare o meno un eventuale acquisto dell’alloggio. Se l’inquilino si mostra interessato, la Società provvede ad effettuare una stima dell’immobile. Alla ricezione della stima sarà poi facoltà dell’inquilino dare seguito o meno all'acquisto dell’immobile a prezzi di mercato. Qualora, invece, l’inquilino non risulti interessato all'acquisto è intenzione della Società, valutate attentamente le condizioni e le esigenze del nucleo familiare, negoziare con il nucleo la fattibilità di un cambio alloggio accollandosi gli oneri di trasloco. Questo è quanto è stato proposto a 237 nuclei familiari che abitano altrettanti alloggi ubicati sul territorio Trentino (di cui 24 nella Comunità Alto Garda) e che rientrano nell'elenco degli alloggi cedibili. Come è possibile constatare dal contenuto della lettera (pubblicata su www.itea.tn.it ), la Società si rivolge alla propria utenza domandando di manifestare, entro i 30 giorni dalla ricezione della comunicazione, l’eventuale interesse all'acquisto dell’immobile. Gli utenti, come indicato nel testo della lettera, possono contattare gli uffici preposti per ricevere maggiori informazioni e chiarimenti sulla proposta di vendita. Finora, sul totale delle 24 lettere destinate ai nostri utenti dell’Alto Garda, gli uffici hanno ricevuto 14 chiamate dalle quali risulta che 5 di questi nuclei desiderano ricevere una valutazione di stima dell’immobile mentre gli altri 9, non interessati all'acquisto dell’immobile, sono stati rassicurati sulle procedure e sui tempi di valutazione che la Società effettuerà sull'immobile.
Come mai non si è dato risposta alla Comunità di Valle dell'Alto Garda che aveva proposto di ottenere gli appartamenti sfitti dell'ITEA per ristrutturarli? La proposta più volte riportata nelle pagine dei quotidiani, non è stata mai formalizzata dalla Comunità di valle. Ad oggi infatti la Società, che consegna mediamente 350 alloggi di risulta al'’anno su tutto il territorio provinciale, non ha ancora ricevuto una proposta di convenzione da parte della Comunità. Se quest’ultima dispone, infatti, di risorse eccedenti che possono essere impiegate in lavori di manutenzione e di ristrutturazione degli alloggi di risulta la Società è pronta a valutare un’eventuale proposta che dovrà tener conto non solo delle risorse umane necessarie per la gestione di tali lavori ma anche di un risarcimento per le aziende aggiudicatarie dei lavori. Tali lavori, infatti, sono stati affidati mediante gare d’appalto ad evidenza pubblica alle ditte specializzate che operano sul territorio.
È bene precisare che per quanto attiene i tempi di lavorazione degli alloggi di risulta questi non sono oggettivamente comprimibili anche alla luce del fatto che i contratti di appalto delle 10 zone manutentive sono stati aggiudicati con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, in cui la variabile “tempo” ha costituito un importante elemento di valutazione ed è ora elemento contrattuale.
Nel caso specifico della Comunità Alto Garda, Itea, oltre alla consegna di 13 alloggi nel 2014, sta lavorando per la messa a disposizione di 62 alloggi di risulta. Si stima che una trentina di questi sarà consegnata entro i prossimi 2/3 mesi mentre i restanti, che necessitano di lavori più complessi, saranno consegnati entro la primavera del 2016.
Ricordiamo che la Società ha coinvolto le Comunità di valle nella indicazione delle priorità da selezionare inviando lo specifico elenco di alloggi di risulta classificati per tipologia di intervento. Tale programmazione va nella direzione intrapresa della Società di minimizzare i tempi e i costi per la messa a disposizione degli alloggi e dalla necessità di assicurare, ove possibile, un flusso di alloggi di risulta per ciascuna Comunità di valle tale da raggiungere una percentuale di soddisfazione del bisogno non inferiore al 5% ( i.e. Consegne su domande).