domenica 10 giugno 2012

Fiat Termini Imerese lo stato dell'arte.

Il 4 luglio 2012 doveva essere una giornata storica per ex stabilimento Fiat di Termini Imerese. Non è stata così, ma ha portato indietro le lancette sullo stabilimento con Di Risio che chiede più tempo. Le è stato concesso un extra-time fino al 20 giugno, ma non doveva essere perentorio l'ultimatum al 4 giugno?

Termini Imerese una storia condotta male. Nel dicembre 2011 dopo che Fiat ha per tempo avvisato le istituzioni si avrà un accordo tra la stessa, i sindacati, Stato sulla chiusura e su come essa avverrà. Parte in virtù di questo un bando da parte di Invitalia teso alla rindustrializzazione del sito lasciato libero da Fiat. Eccoci quindi a chiedere Stefano Andreani, direttore delle relazioni istituzionali e con i Media di Invitalia, lo stato dell'arte. Lo ringrazio per il tempo dedicatomi.

Dr Motor di Risio piatto forte del progetto di riutilizzo dello stabilimento. La soluzione che viene ritenuta più interessante è quella di Dr Motor che propone di produrre auto elettriche nello stesso. La scelta ricade su Dr Motor anche su congrua richiesta dei sindacati di voler mantenere lo stesso impiegato nel settore auto; in quanto i dipendenti messi in cassa integrazione da Fiat 2200, tra i quali 640 esodati, hanno esperienza nel settore metalmeccanico e se ne vuole il riempiego. Inoltre due case di automutive che si erano fatte avanti si sono ritirate per problemi economici e giudiziari
Nello stesso stabilimento si potrebbero insediarsi a breve le imprese Lima groups e Medstudios.

I problemi di Dr Motor. I problemi di Dr Motor nascono dalla situazioni di Macchia D'Isernia ove non si lavora a pieno regime e si fa fatica a pagare gli stipendi e gli altri creditori. Servono 15 milioni per far si che le banche sblocchino le risorse e in tal modo si possa anche accedere alle risorse pubbliche messe dal Governo e Regione Sicilia. Serve però trovare 15 milioni perchè ciò avvenga e si possa firmare il Contratto di Sviluppo da parte di Invitalia.

Alcune domande sorgono spontanea. Come ha fatto Invitalia a ritenere conguro e compatibile di insidiamento di Dr Motor? La scelta è stata fatta con le motivazioni sopra esposte, ma come mai non si è chiesto il piano finanziario? Solo dopo il fallimento del 4 giugno con le difficoltà emerse nel trovare le risorse per dare gamba al progetto di utilizzo dello stabilimento di Termine Imerese. Ancor oggi non esistono risposte da parte di Di Risio patron di Dr Motor e si fa bene, come richiesto dal governo, a sondare anche altre soluzioni. Invitalia comunque crede ancora in Dr Motor.

Le responsabilità. I sindacati scaricano su Fiat e Invitalia le responsabilità, ma io distinguerei.

A Fiat non si può muovere a mio avviso responsabilità avendo la stessa per tempo avvisato della sua volontà di volersene andare dopo 40 anni da Termini Imerese. Ovviamente sempre che non ci sia qualcuno come Raffaele Lombardo, presidente siciliano, che creda che Fiat voglia boicottare Dr Motor.

Invitalia a mio avviso ha qualche responsabilità inerente alla scelta del candidato al riutilizzo di Termini Imerese, Dr Motor. La scelta infatti è stata fatta attraverso un piano di insediamento, che era si corrispondente agli indirizzi dati, ma mancante del piano finanziario. Ogni progetto di investimento infatti, e il piano di insediamento lo è, va valutato tenendo conto del piano finanziario; il quale era mancante.

Progetti di occupazione che utilizzano le risorse siciliane. Il settore automobilistico è in crisi e si sta cercando tra le altre cose di diminuire la capacità in Europa essendo la capacità produttiva sovrabbondante. Se si vuole rimanere nel settore metalmeccanico bisogna esser innovativi e andare sulle auto e su mezzi di trasporto pubblici che rispettino l'ambienti e l'elettrico poteva essere una buona idea se portata avanti da un gruppo più solido

Per quanto riguarda un recupero ambientale e il turismo che potrebbe avere un futuro nello sviluppo dell'Italia sfruttando risorse locali. In tale settore la Sicilia non ha sicuramente nulla da invidiare ad altre zone. Contattata anche su tale punto Invitalia non ha chiuso la porta essendo disponibile a valutare progetti in tale campo provenienti dal territorio e a sostenerli; sebbene non rientra tra i compiti della stessa.