venerdì 28 febbraio 2020

Numero aziendale dell'ULSS Dolomiti dedicato al Coronavirus attivo da sabato 29 febbraio

Belluno. L’Ulss Dolomiti attiva, a partire da sabato 29 febbraio 2020, un numero aziendale dedicato per informazioni sul Coronavirus:

0437/514343

attivo tutti i giorni

dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00

La linea dedicata si affianca a:

  • numero verde regionale 800462340 istituito per informazioni sui comportamenti da tenere da parte delle persone che temono di essere entrate in contatto col virus;
  • numero nazionale 1500

martedì 25 febbraio 2020

ULSS DOLolmiti sospende gli incontri aperti al pubblico e quasi tutte le attività formative, tranne alcune espressamente indicate.

Belluno. L’Ulss 1 Dolomiti sospende fino al 1° marzo 2020 tutti gli incontri aperti al pubblico e tutte le attività formative (ad esclusione dei medici in formazione specialistica e dei tirocinanti delle professioni sanitarie) in applicazione dell’ordinanza del Ministero della salute d’intesa col Presidente della Regione Veneto del 23 febbraio 2020 per il contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid19.

Accesso all'ospedale degli accompagnatori limitato. Prestazioni sanitarie invece regolari.

Belluno. Si avvisa l’utenza che l’accesso all’ospedale per gli accompagnatori in generale e, in particolare per le visite ai degenti, è limitato per motivi di sicurezza epidemiologica (coronavirus).

Le prestazioni sanitarie vengono regolarmente erogate.

Numeri da chiamare in Veneto per informazioni sul coronavirus

Belluno. Si raccomanda di usare il numero verde regionale 800462340 per informazioni sui comportamenti da tenere da parte delle persone che temono di essere entrate in contatto con virus o il numero nazionale 1500 .

Le persone che temono di essere entrate in contatto con soggetti infetti, ma che non hanno alcun sintomo o che presentano sintomi lievi come febbre e/o tosse senza difficoltà respiratoria, non devono chiamare il 118 e non devono recarsi in ospedale; devono invece rivolgersi al numero verde che in base alle notizie riferite fornirà tutte le informazioni e le eventuali istruzioni sui comportamenti da adottare. Inoltre gli utenti possono chiedere informazioni ed istruzioni anche al proprio medico di medicina generale.

I medici di medicina generale del Veneto potranno essere contattati telefonicamente dai loro assistiti che percepiscano sintomi, e che non dovranno quindi recarsi in ambulatorio. Il medico effettuerà un triage telefonico e deciderà se è necessario effettuare una visita domiciliare o attivare l’intervento del servizio di igiene pubblica o del sistema di emergenza-urgenza.

Si raccomanda peraltro di chiamare il 118 in caso di difficoltà respiratoria, per richiedere l’invio immediato di un’ambulanza.

Numerose persone stanno chiamando il 118, invece, solo per chiedere informazioni sull'infezione, con il sovraccarico della centrale operativa, cosa che può avere delle conseguenze sul soccorso a persone che hanno effettivamente necessità di un intervento immediato.

lunedì 24 febbraio 2020

Attenzione alle fake news usare i canali ufficiali per informarsi

Belluno. Ieri è stata diffusa una fake news di un decesso di una persona anziana in Auronzo per Coronavirus. È stata avvisata l’autorità competente per segnalare la falsità dell’informazione e il procurato allarme.

Si raccomanda di informarsi da fonti istituzionali e ufficiali e di non diffondere messaggi non verificati che creano inutili allarmismi.

L'Ulss Dolomiti aggiorna costantemente la pagina facebook Adriano Rasi Caldogno - DG Ulss 1 Dolomiti con indicazioni operative utili al cittadino che si invita a seguire per comunicazioni rapide.

Anche la pagina facebook del Presidente della Regione Veneto è costantemente aggiornata.

Altre fonti autorevoli su Coronavirus sono:

La collaborazione di tutti è importante.

martedì 18 febbraio 2020

Nuove attrezzature per l’Ulss Dolomiti

Belluno. In arrivo una Risonanza Magnetica da 1,5 tesla, un angiografo cardiologico e 2 mammografi.

La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’Assessore alla Sanità, ha dato il via libera ieri a una maxi operazione di investimenti in tutte le Ullss e Aziende Ospedaliere. Il finanziamento per l’Ulss Dolomiti sarà di 1 milione e 626 mila euro.

«Dopo gli importanti investimenti sulle diagnostiche di Agordo, la TAC di Pieve di Cadore installata nel 2015 e il completo rinnovo della unità operativa di Radiologia di Feltre, proseguono gli investimenti per l’innovazione del parco macchine dell’Ulss Dolomiti con queste attrezzature destinate all’ospedale di Belluno», spiega il direttore Generale Adriano Rasi Caldogno.

La Giunta regionale, infatti, ha approvato le proposte fatte alla Commissione Regionale per gli Investimenti dall’Ulss Dolomiti. Si tratta di:

  • risonanza magnetica da 1,5 tesla per la Radiologia di Belluno (valore 750 mila euro);
  • angiografo cardiologico per Belluno (valore 575 mila euro);
  • 2 mammografi per Agordo e Pieve di Cadore (valore 301 mila euro);
La Risonanza e l’angiografo sostituiranno le attuali macchine che hanno circa 10 anni. «Le nuove attrezzature consentiranno innovazioni in diagnostica. In particolare l’angiografo cardiologico sarà un ulteriore potenziamento dell’attività di emodinamica già punto di forza del San Martino», conclude Adriano Rasi Caldogno «importante anche l’arrivo dei mammografi per Agordo e Pieve di ACore a testimonianza ancora una volta dell’attenzione per gli ospedali nodo di rete. Ringrazio la Regione per la risposta puntale alle nostre richieste». I mammografi saranno installati già nel 2020. Per le altre attrezzature sarà indetta a breve la gara regionale. La consegna è prevista per il 2021.

sabato 15 febbraio 2020

Prossimo apputamento dei mercoledi della salute all'insegna delle cure per l'Epatite C

Feltre. Per il ciclo “Mercoledì della salute”, gli incontri con la cittadinanza dedicato all'approfondimento di temi di prevenzione e salute organizzati dall'Ulss ODlomiti, mercoledì 19 febbraio alle 18.00 nella sala convegni dell’ospedale di Feltre si parlerà di Epatite C con i dottori Manuela De Bona, responsabile della UOS epatologia dell’ospedale di Feltre, Marco Tollardo della Gastoenterologia di Feltre e Valter Vincenzi dell’ambulatorio multidisciplinare di epatologia di Belluno.

La epatite causata da virus C (HCV) ha rappresentato negli ultimi decenni una delle principali cause di malattia del fegato.E' stato stimato che questa infezione possa interessare in Italia circa il 2% della popolazione con diversità anche rilevanti fra le varie aree del paese.

In Veneto è ipotizzabile che siano coinvolte circa 350000 soggetti e nella nostra provincia circa 1500.

La cura della infezione da HCV è stata rivoluzionata, da alcuni anni, dalla disponibilità di farmaci molto efficaci e ben tollerati che hanno consentito di raggiungere la guarigione nel 97% dei pazienti trattati.

Nella nostra ULSS, ad oggi, sono stati curati circa 600 pazienti con questi nuovi farmaci.

Altri pazienti (in numero di circa 400 ) erano stati precedentemente trattati con la vecchia terapia basata sull'uso dell'Interferone(molto più problematica per gli effetti collaterali e molto meno efficace) .

Pertanto è ipotizzabile che nel nostro territorio siano presenti ancora circa 400-500 soggetti con infezione da HCV.

AL'obiettivo dei prossimi mesi sarà quello di arrivare a identificare questi pz in modo da potergli proporre un trattamento semplice e molto efficace che consenta di raggiungere l'obiettivo della cosidetta "eliminazione della epatite HCV" programmato dalla regione Veneto.

venerdì 14 febbraio 2020

Settimana del cuore: due passeggiate organizzate dalla Cardiologia di Feltre

Feltre. La Cardiologia di Feltre ha aderito alla Campagna nazionale per la prevenzione cardiovascolare e, dopo il seguitissimo incontro di mercoledì sulla fibrillazione atriale con il direttore della UO Aldo Bonso, propone due passeggiate in collaborazione con l’Associazione Amici del cuore.

La prima è in programma sabato 15 febbraio, in collaborazione con la Pro Loco di Alano, con ritrovo alle 14.00 in via don Pietro Codemo (vicino piazza Martiri) ad Alano. Il percorso proposto si snoda su un percorso facile di 6 km sui colli di Alano. E’ disponibile un servizio navetta con partenza da Pra del Moro a Feltre alle 13.30 prenotabile su assofeltrinaamicidelcuore@gmail.com.

Sabato 29 febbraio è stata organizzata un’altra passeggiata di 6 km ad Arten con partenza alle 14.00 da piazza Italia. Le passeggiate hanno lo scopo di promuovere l’esercizio fisico e l’attività motoria e di far conoscere le bellezze del territorio e godono del patrocinio dei comuni di Alano e Fonzaso.

mercoledì 12 febbraio 2020

ULSS Dolomiti cerca mediatori culturali: domande entro il 26 febbraio 2020

Belluno. L’Ulss cerca mediatori culturali per aggiornare l’elenco aziendale. il bando, disponibile sul sito ULSS www.aulss1.veneto.it nella sezione Concorsi e avvisi – servizio Personale, scade il 26 febbraio 2020.

L’elenco verrà utilizzato dalle Direzioni Mediche di Ospedale, delle Direzioni di Distretto e dall’Ufficio Relazioni con il Pubblico nei casi in cui si renda necessario il supporto di un mediatore linguistico-culturale per sostenere i cittadini stranieri – in particolare extracomunitari – nell’accesso ai servizi sanitari, socio-sanitari e sociali a diretta gestione aziendale, al fine di favorire la comprensione della loro situazione clinica e/o sociale, acquisire il consenso informato alle proposte terapeutiche e/o socio-sanitarie e trasmettere in modo efficace le informazioni necessarie al buon esito della presa in carico.

Per essere inseriti nell’elenco dei mediatori linguistico-culturali è necessario essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • maggiore età;
  • cittadinanza di uno Stato membro dell’Unione Europea o titolarità di permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo;
  • residenza in Italia e domicilio in uno dei Comuni dell’Azienda Ulss 1 Dolomiti;
  • godimento dei diritti civili e politici nel paese di appartenenza;
  • non aver riportato condanne penali e non avere procedimenti penali in corso;
  • adeguata conoscenza della lingua italiana, scritta e parlata;
  • conoscenza della lingua, scritta e parlata, e della cultura di una delle seguenti aree linguistico/culturali:
    • Europa dell’Est: lingue romena, albanese, russa, serbo croata, macedone, moldava;
    • Asia: lingue arabo, cinese mandarino, cingalese, hindi, urdu, punjabi, bengalese, persiano, filippino;
    • Africa: lingue arabo, francese, inglese;
    • Europa: lingue tedesco, francese, inglese;
    • America latina: lingue spagnolo e portoghese;
  • ovvero di eventuali altre aree da indicare nella domanda;
  • documentata formazione (diplomi specifici o partecipazione a corsi riconosciuti a livello statale o regionale) e/o esperienza professionale nell’ambito della mediazione linguistico e culturale;

L’intervento di mediazione linguistico-culturale avviene a richiesta dell’Azienda, si configura come prestazione occasionale e non determina in alcun caso l’instaurazione di un rapporto di lavoro dipendente.

Il compenso omnicomprensivo lordo che verrà corrisposto sarà pari ad € 50,00 all’ora, comprensiva di ogni onere. Ogni chiamata viene considerata minimo di un’ora anche se di tempo inferiore. L’ora successiva alla prima viene frazionata in base all’effettivo tempo impiegato.

L’Amministrazione provvederà alla verifica delle domande pervenute in relazione alla presenza dei requisiti richiesti, integrata da uno specifico colloquio volto – in particolare – ad accertare:

  • le esperienze professionali svolte;
  • la conoscenza della lingua italiana;
  • la conoscenza del contesto dei Servizi sanitari e socio sanitari (organizzazione, competenze, funzionamento);
  • la conoscenza delle tecniche di mediazione interculturale, con particolare approfondimento del ruolo e delle competenze del mediatore.

Maggiori informazioni su: http://www.aulss1.veneto.it/concorsi/avviso-pubblico-per-listituzione-di-un-elenco-di-mediatori-linguistico-culturali-dellulss-n-1-dolomiti/

martedì 11 febbraio 2020

Radioterapia: la Regione ha finanziato l’acquisto di un nuovo acceleratore lineare e l’aggiornamento dell’attuale per oltre 3 milioni di euro

Belluno.La Regione Veneto ha autorizzato l’acquisto di un nuovo acceleratore lineare per la Radioterapia di Belluno del valore di 2,1 milioni di euro e dell’aggiornamento evolutivo del software dell’apparecchio esistente che vale 950 mila euro.

L’importante finanziamento è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Veneto del 28 gennaio 2020. Sono quindi partite le procedure per l’acquisizione del nuovo macchinario, comprensivo di manutenzione full risk, e l’aggiornamento evolutivo del software.

Nella UOC di Radioterapia sono attualmente presenti due acceleratori lineari rispettivamente acquisiti nel 2008 e nel 2013. A luglio 2019 l’Ulss Dolomiti ha chiesto alla competente Commissione Regionale l’aggiornamento dell’apparecchiatura più recente al fine di elevare il livello del sistema e la sostituzione dell'apparecchiatura più datata. La Regione Veneto ha valutato positivamente le richieste e ha concesso un finanziamento di 2,1 milioni di euro per un nuovo acceleratore lineare e di 950 mila euro per l’aggiornamento evolutivo del software dell’altra macchina.

La Radioterapia di Belluno ha in carico annualmente circa 1.040 pazienti e nel 2019 ha effettuato 574 cicli di trattamenti radioterapici, che possono arrivare anche a 40 sedute ciascuno. Ogni giorno vengono valutati circa 60 pazienti. «Siamo una delle province con il più alto tasso di richieste di radioterapie e abbiamo una bassissima fuga», spiega il direttore della UOC Iannone, «diamo anche la possibilità alle persone che curiamo di scegliere la fascia oraria in cui preferiscono fare i trattamenti per venire incontro alle esigenze di ognuno».

«Con questi investimenti continuiamo nell’opera di rinnovo del parco macchine dell’Ulss Dolomiti per garantire sempre elevati standard di qualità ai nostri assistiti», spiega il Direttore Generale Adriano Rasi Caldogno, «i nostri uffici stanno procedendo per acquisizione più rapida possibile del nuovo acceleratore, dell’aggiornamento del software oltre che della risonanza da 1,5 tesla dell’angiografo cardiologico e dei mammografi recentemente autorizzati e finanziati. Questa è una dimostrazione concreta che si sta investendo nella sanità della nostra montagna».

Boccata d'ossigeno dei specializzandi per la carenza di medici all'ULSS Dolomiti

Belluno. Grazie all’impegno della Regione Veneto, e in primis del Presidente Luca Zaia, presto potranno arrivare medici specializzandi per dare ossigeno ai servizi dell’Ulss Dolomiti in difficoltà per la grave carenza di medici in tutti i presidi della provincia.

Il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha recentemente siglato un’intesa con il rettore dell’Università di Padova, Rosario Rizzuto, e quello dell’Università di Verona, Pier Francesco Nocini, per l’adozione degli accordi che completano il quadro giuridico grazie al quale le Aziende Ulss e Ospedaliere del Veneto potranno avviare concretamente l’assunzione dei medici in formazione presso le scuole di specialità dei due atenei (iscritti all’ultimo anno del corso o al penultimo in caso di durata quinquennale). Un provvedimento che consente di intervenire con un valido supporto agli organici dei professionisti nei reparti dove maggiormente si registra la carenza di medici.

Secondo questo accordo gli specializzandi degli ultimi anni ora possono svolgere, nell’ambito del loro iter didattico e per un periodo ben definito, trentadue ore a settimana con un contratto regolare, direttamente negli ospedali del territorio. L’accordo con Padova e Verona riguarda già 197 medici studenti per il Veneto, specializzandi in varie discipline, che avranno unno stipendio di 2.300 euro mensili.

A questi si potranno aggiungere i medici laureati e abilitati ma non specializzati che hanno aderito al bando della Regione per l’assunzione nella branca di medicina e geriatria e per i Pronto Soccorso per un totale di 524 candidati a entrare nel sistema sanitario ospedaliero.

«Al 31 dicembre 2018 i medici in servizio in Ulss Dolomiti erano 463, oggi sono 429. Nel 2019 hanno cessato il servizio 74 medici e, nonostante siano state percorse tutte le strade possibili per acquisire nuovo personale, i medici che hanno preso servizio sono stati 41», spiega il Direttore Generale Adriano Rasi Caldogno, «mi auguro che, grazie a queste nuove importanti opportunità fortemente volute dalla Regione, si possano trovare a breve medici per i nostri servizi. Ogni giorno i nostri professionisti si impegnano con la dedizione e la determinazione della gente di montagna per dare il meglio per i nostri assistiti, ma l’errata programmazione nazionale sui numeri di specializzandi si è fatta sentire da noi prima che altrove e ora sta diventando sempre più pesante. Con queste nuove possibilità si apre uno spiraglio di ottimismo. Qui in montagna vi è un forte attaccamento agli ospedali e un rapporto molto stretto tra medico e paziente che farà sentire i medici ben accolti nelle nostre comunità».

lunedì 10 febbraio 2020

Famiglie in rete: riparte la formazione

Feltre. Ritornano gli incontri di informazione sul progetto "Famiglie in rete – In cordata", presente nel nostro territorio dal 2017. Già in molti Comuni del feltrino si sono costituiti dei gruppi di famiglie (intendendo single, coppie, sposati o conviventi, con o senza figli) che mettono a disposizione un po' del loro tempo per accogliere bambini o ragazzi che vivono situazioni di difficoltà familiare, con l'obiettivo di permettere loro di fare esperienze comuni alla loro età (come lo sport, una passeggiata, la preparazione di una torta, ecc.). Le famiglie condividono poi l'esperienza all'interno del gruppo che si riunisce mensilmente, allo scopo di sentirsi parte di una comunità che accoglie e sostiene. I Comuni nei quali le reti sono già presenti sono: Alano di Piave, Quero-Vas, Borgo Valbelluna (sia a Mel che a Lentiai), Cesiomaggiore, Feltre, Lamon, Sedico-Sospirolo.

Per chi fosse interessato è possibile partecipare lunedì 10 febbraio e martedì 18 febbraio, sempre alle 20:00 presso la Sala Piccolotto dell'Ospedale di Feltre (sotto ex pronto soccorso), a due incontri formativi in cui verrano spiegati i principi del progetto e le modalità pratiche di attuazione. Nella seconda serata saranno presenti anche famiglie che già fanno parte delle Reti di Mel e di Alano di Piave e che porteranno la loro testimonianza.

Per informazioni è possibile contattare il Consultorio Familiare di Feltre, chiedendo di Jessica Gnocco (telefono 0439883170 o jessica.gnocco@aulss1.veneto.it), l'Azienda Feltrina per i Servizi alla Perona, chiedendo di Martina Tessaro (telefono 0439840680+0216 o m.tessaro@aziendafeltrina-serviziallapersona.it) o la cooperativa sociale Portaperta SCS Onlus (telefono 3206855865 o percorsidifuturo@portaperta.it).

sabato 8 febbraio 2020

Dimesso ieri pomeriggio il sospetto dopo i test negativi al coronavirus

Belluno.Sono negativi al nuovo coronavirus gli esami effettuati sulla persona ricoverata ieri alla UOC Malattie infettive dell’Ospedale San Martino di Belluno dopo aver registrato la febbre dopo il rientro dalla Cina. Secondo protocollo, le indagini sui campioni sono state effettuate dal Laboratorio di Riferimento Regionale dell’Azienda Ospedaliera di Padova.

Il paziente sta bene ed è stato dimesso già nel pomeriggio di ieri.

giovedì 6 febbraio 2020

Carte di Pericolosità: l'incontro degli assessori Zanotelli e Tonina con la popolazione di Ronco

Dopo l'incontro nel Primiero, dove i giovani di Ronco in particolare sollecitarono attenzione, gli assessori Giulia (assessore all’agricoltura, foreste,caccia e pesca) e Mario Tonina (assessore urbanistica, ambiente e cooperazione con funzioni di Vicepresidente) sono tornati il 21 gennaio in zona, precisamente a Ronco nel Vanoi. La scelta di Ronco non è stata casuale, non sono per le sollecitazione dei giovani di quel paese, ma sopratutto perchè tale paese vede nella Carta di Pericolosità molte (se non tutte) le sue zone in P4.

A molti la dicitura P4 può dire nulla o molto poco, ma tale dicitura segnala il grado massimo di penalità sulla Carta di Pericolosità che permette pochi interventi nessuna trasformazione di fabbricati che non siano già case. Non appare quindi strano che il teatro del paese, sebbene non enorme, sia stato riempito come nelle grandi occasioni, sebbene il tema tecnico; in quanto la tematica tocca chiunque viva nel paese sopratutto visto che le carte di pericolosità indicano cosa si può fare su un fabbricato e sono in fase di discussione e approvazione.

Mario Tonina ha salutato i presenti sottolineando che l'impegno preso è stato rispettato anche in considerazione delle numerose persone presenti che sottolineano come il tema sia sentito. Ovviamente il tema era tecnico e ha lasciato la parola ai tecnici della Provincia di Trento: Mauro Zambotto responsabile del servizio geologico e Turella Angiola responsabile dell'urbanistica.

Zambotto ha fatto una prima panoramica sullo stato dell'arte dei rischi, che hanno visto chiudere la SP79 dopo la frazione di Ronco nel Vanoi, per movimenti franosi che sono presenti anche in altre zone. Ha fatto capire anche visto l'estensione delle frane come non sia proponibile un intervento risolutivo. E' poi passato ad illustrare come si perviene alle carte di pericolosità, previste dalle legge provinciale della Provincia di Trento 9/20011, le quali sostituiranno le previsioni delle del PGUAP. L'intento che si persegue con tali carte è arrivare ad una segnalazione univoca di rischio. Illustrando le varie tecniche di rilievi radar e Interferometria per pervenire ad una miglior panoramica del territorio. Ha messo in luce come le frane della zona si muovono di 3-4 cm all'anno senza con ciò poter tenere ancora conto degli eventi della tempesta Vaia dell'ottobre 2018. Lo stesso informa che la zona in questione si trova in zona che presenta deformazione gravativa in presenza di lasta morta che rende difficile se non impossibile un intervento risolutivo. Sebbene ci siano stati altri eventi non hanno portato a nuove aggravare la situazione, ma non per questo non si devo tenere in considerazione gli scenari futuri. La carta di pericolosita per gli eventi franosi, sebbene non esista allo stato pericolo per la vita umana, deve tenere in conto i danni agli immobili che possono esserci nella vita media di 100 anni anche per evitare di dover poi la Provincia di Trento di dover risarcire.

Turella approfondisce proprio tale aspetto parlando proprio dei vari stadi di pericolosità e in particolare della P4 che è la penalità maggiore prevista e che si applica alla zona. Per quanto riguarda le infrastrutture, bonifiche possono esser fatte previo studio geologico. Per quanto riguarda invece l'edilizia è previsto il recupero senza incremento volumetrico e senza cambio di destinazione. Può essere prevista la demolizione e ricostruzione solo su autorizzazione della Provincia Autonoma di Trento. Le nuove nuovi costruzioni sono vietate, sebbene non è vietato il recupero e la ristrutturazione senza però ampliamenti e cambi d'uso. Entro febbraio si chiuderà la parte d'ascolto col parere delle autonomie locali per poi arrivare arrivare all'approvazione dello strumento in breve periodo, prevedendo delle verifiche e aggiornamenti annuali. Questo strumento è inoltre una base per piani di evacuazione locali, comunali anche se allo stato non c'è necessità di evacuare. Le carta di pericolosità e visibile e interrogabile anche per stati sul sito della protezione civile e sul sito del servizio urbanistica.

Il dibattito è seguito dopo l'illustrazione della comunità di Ronco da parte di Rattin Bortolo e delle attività di giovani che si sono insediate nella zona che a portato a 138 abitanti la frazione e dei progetti che il comune porta avanti per ristrutturare il bar vecchia scuola. Si è messo anche in luce come si intenda tenere legata la comunità e come una certa ricettività anche apprezzata da stranieri si stia portando avanti e come, la carte di pericolosità vieti di usare alcuni stabili che sarebbe in tal senso preziosi. L'assessora Zanotelli Giulia ha apprezzato tale intervento che va nella visione che pure negli stati della montagna era stata condivisa. Si prevedono investimenti in agricolura e nel prossimo PSR si nuove risorse per nuove aziende e investimenti. Importante in tal senso al protocollo di Peio con la Cooperazione. Anche da Mario Tonina si è apprezzato la presentazione di Rattin Bortolo che denota attaccamento al territorio e che è felice in tal senso onorare l'impegno preso un anno fa di rivedersi. Lo stesso ha battuto la stessa strada dell'assessora precedente del protocollo di Pejo con la Cooperazione Trentina. che è sempre stata nei 130 anni, sebbene abbia qualche problema da risolvere che rende difficoltosa la risposta. Cooperazione e Autonomia sono le basi che vengono sempre tirate in ballo come forze propulsive del territorio sia nello sviluppo che nella soluzione dei probemi. In ambito dell'Autonomia voluta da Degasperi con l'accordo Degasperi Gruber si è voluto segnalare la responsabilità con cui è stata gestita e che le carte di pericolosità vanno in tale solco che a visto aggiornamenti sia nel 1966, 1985 imparando a gestire sempre meglio.

Dal pubblico si è tornati, come aveva fatto Bortolo Rattin sulle strutture che attualmente non sono abitative, ad esempio fienili, ed è stato ribadito dai tecnici che se non si è in parte già abitazione non si potrà chiedere il cambio d'uso. Alcuni sottolineano che drenaggi ad hoc dovrebbero esser fatti. Da parte dell'architetta Turella è stato messo in luce che molto è stato fatto, ma vanno valutate le priorità. Si è fatto anche riferimento però che le attività svolte sono cambiate e che e ciò portata a più rischi danni e che le carte anno. In merito alle frane Zambotto ha messo in luce che un intervento risolutivo si è provato su un altra zone trentina ma senza soluzione dopo avere messo tanti soldi, sollevando nella persona che ha posto la questione di intervenire la replica che qui è qui. E' stato anche per alcuni lo sfogo per alcune dimenticanze nei servizi, che non ho verificato, ma che nella serata erano fuori luogo.

mercoledì 5 febbraio 2020

Torna questa sera il ciclo "Mercoledi della Salute": il falsi miti in oncologia

Feltre. Riparte il ciclo di incontri con la cittadinanza dedicato all'approfondimento di temi di prevenzione e salute. Il primo appuntamento è per questa sera alle 18.00 nella sala convegni dell’ospedale di Feltre. Si parlerà di “Falsi miti in oncologia” con il direttore dell’oncologia di Feltre Davide Pastorelli, collegandosi al world cancer day.

«Negli anni abbiamo assistito alla pericolosa diffusione di teorie pseudoscientifiche sulle cure miracolose del cancro. L’attrazione per le terapie “non convenzionali” è alimentata dal timore e talvolta, dalla vera e propria disperazione. Chi promuove queste teorie sfrutta la ricerca di speranza da parte dei malati e dei loro familiari», spiega Davide Pastorelli, «nel rispetto delle scelte del paziente gli operatori sanitari devono lavorare per fornire informazioni corrette».

martedì 4 febbraio 2020

La ristrutturazione dell'Ospedale di Cortina non ferma l'attività di Ortopedia

Belluno. L’Ortopedia dell’Ospedale di Cortina si trasferisce all'Ospedale Giovanni Paolo II di Pieve di Cadore durante la ristrutturazione del Padiglione Codivilla.

L'Ulss Dolomiti ha concesso a GVM, dietro compenso, alcuni locali dell’Ospedale di Pieve al fine di assicurare la continuità dell’attività in ambito ortopedico.

A settembre 2019 l’ospedale di Cortina è stato dato in concessione a GVM, società del gruppo Maria Cecilia Hospital S.p.A, vincitrice della procedura aperta indetta da Azienda Zero. La concessione riguardava sia la gestione di servizi sanitari sia l’affidamento di servizi non sanitari, che ricomprendevano anche l’esecuzione di lavori di ristrutturazione e completamento della struttura ospedaliera.

Per consentire la realizzazione dei lavori di ristrutturazione del Padiglione Codivilla, senza sospendere l’erogazione dei servizi, alcune attività sono state avviate al Padiglione Putti con 18 posti letto di degenza, ambulatori di specialistica e il Punto di Primo Intervento, con 4 posti letto di Osservazione Breve e Intensiva. Gli spazi del Putti, tuttavia, non consentono di fare fronte alla domanda che si registra sul territorio in ambito ortopedico-riabilitativo, non essendovi una sala operatoria utilizzabile nell'immediato. L’interruzione delle attività di ortopedia/traumatologia comporterebbe rilevanti ripercussioni rispetto alla possibilità di dare risposta alle necessità assistenziali della popolazione della provincia di Belluno ed in particolare della parte alta della provincia stessa.

L’Azienda, quindi, per mantenere le attività di ortopedia/traumatologia, per garantire un’erogazione omogenea e di qualità dei LEA su tutto il territorio, preservando il patrimonio rappresentato dalla funzionalità delle strutture sanitarie nel più distante contesto montano e nell'imminenza dei Mondiali di sci (gennaio/febbraio 2021) a Cortina, e per dare inoltre continuità lavorativa e professionale ai dipendenti attualmente occupati presso la sede di Cortina, ha ritenuto di concedere temporaneamente alcuni locali a GVM, affinché l’attività sanitaria di ortopedia/traumatologia programmata possa essere proseguita dal Concessionario senza soluzione di continuità presso l’Ospedale di Pieve di Cadore, in cui insistono spazi ed attrezzature in grado di sopperire alla necessità.

Il 22 gennaio 2020 è stato stipulato tra GVM Cortina srl e l’Azienda ULSS 1 Dolomiti l’atto integrativo del contratto di concessione della gestione dell’ospedale di Cortina d’Ampezzo (Codivilla-Putti), con il quale sono quindi stati concessi a GVM alcuni locali dell’ospedale di Pieve di Cadore per l’attività di Ortopedia/traumatologia sia ambulatoriale che di degenza con 10 posti letto, eventualmente estendibili, e l’assegnazione di una sala operatoria dedicata. Gli spazi saranno attrezzati e utilizzati con risorse (personale dipendente/collaboratori, attrezzature, arredi e strumentazioni) interamente a carico di GVM nonché con autonoma e separata gestione. La concessione degli spazi avrà durata fino al 31 dicembre 2021, ovvero per il minor tempo necessario a completare la ristrutturazione del padiglione Codivilla. GVM corrisponderà un canone all'Ulss Dolomiti di 68 mila euro/annui per il 10 posti letto, salvo revisione dell’importo se verranno estesi gli spazi in uso, e il ristoro dei costi connessi all'uso degli impianti tecnologici e altro come i gas medicali, riscaldamento e noleggio attrezzature. Altri costi come le pulizie, la mensa, il lavanolo e la gestione rifuti saranno direttamente a carico di GVM.

«E’ prioritario lavorare in sinergia per poter avere al più presto un ospedale totalmente funzionante a Cortina», afferma il Direttore Generale Adriano Rasi Caldogno, «e l’ortopedia è specialità da garantire con continuità per i nostri assistiti della parte alta della provincia e per i numerosi turisti che scelgono le nostre montagne per le vacanze. Ringrazio il direttore della funzione ospedaliera, Raffaele Zanella, per il fattivo impegno dimostrato e sono certo che la ripresa dell’attività ortopedica da parte del Concessionario darà buoni risultati».