mercoledì 27 agosto 2014

La posizione della Proloco Castello Tesino dopo la polemica col comune sull'area della Cascatella

Dopo la polemica sul non utilizzo dell'area della Cascatella da parte della Proloco di Castello Tesino con affermazioni del sindaco di quel comune che si chiedeva cosa serviva la Proloco andiamo a sentire la posizione della stessa.

Il sindaco di Castello Tesino si è chiesto se serve la Proloco di Castello dopo la polemica sull'area della Cascatella, come rispondete? Penso sia una domanda che non meriterebbe nemmeno una risposta, chiudere la Pro Loco sarebbe l'ennesimo colpo a un tessuto sociale che ha il suo fondamento sul volontariato, che è stato già notevolmente impoverito negli ultimi anni a causa di fattori ineludibili e non.

Quali motivazioni che hanno portato a non utilizzare anche l'area della Cascatella data per disponibile? In realtà nessun area del Parco era utilizzabile in condizioni di sicurezza, i lavori non sono ancora terminati e l'ampio scavo realizzato andava delimitato con apposite staccionate per evitare situazioni di pericolo dato che l'area è frequentata soprattutto da famiglie con bambini piccoli. Ci sono dei lavori di manutenzione straordinaria che vengono procrastinati da anni senza mai essere portati a termine, che sono indispensabili sempre se si intende ancora mantenere la destinazione d'uso attuale per quanto riguarda il periodo estivo. Come abbiamo cercato invano di spiegare al sindaco la soluzione migliore per quest'anno sarebbe stata quella di chiudere completamente l'area presentando all'ingresso del parco un rendering dei lavori ultimati, in modo da stimolare i turisti a tornare l'anno seguente. Aprire il parco in queste condizioni indecorose sarebbe stato controproducente, tra l' ltro sarebbe stato unicamente fonte di spese senza alcun introito dato che non sarebbe stato onesto chiedere un biglietto di ingresso per un parco ridotto così. Uscite che al momento la Pro Loco non può permettersi.

Si parla della chiusura della proloco di Bieno, quale la vostra situazione? Quest'anno abbiamo subito un taglio del 40% del contributo provinciale, e al momento non sappiamo ancora se sarà confermata la cifra messa a bilancio dal Comune questa primavera...contando che siamo in agosto e tante manifestazioni sono state già eseguite ( e vanno pagate le prestazioni ), possiamo affermare che è difficile andare avanti in queste condizioni ma proseguiamo lo stesso nonostante le difficoltà.

Quali le vostre prossime attività? L'appuntamento più importante è senz' altro il Trofeo de la Mescola, competizione gastronomica tra le contrade di Castello Tesino che si terrà domenica 14 settembre per il quale saranno disponibili le tessere in prevendita a partire da questa settimana. Inoltre abbiamo intenzione di puntare molto sulla stagione invernale, sia per ragioni strategiche dato che pensiamo l'inverno abbia maggiori potenzialità sia per il fatto che l'estate purtroppo è stata falcidiata dal maltempo per cui molti appuntamenti sono saltati.

Quali sono le vostre richieste all'amministrazione? Vorremmo ritrovare un rapporto sereno con l'amministrazione dato che è indispensabile una mutua collaborazione al fine di perseguire l'obiettivo comune di rilanciare il turismo in Tesino e mantenere l'esistente. Dal nostro punto di vista, che coincide con quello del Presidente della Federazione Pro Loco del Trentino incontrato in una recente riunione, avere una Pro Loco che in certi casi esprime opinioni differenti da quelle dell' amministrazione comunale può fungere da stimolo e pungolo per migliorare certe situazioni, e rappresenta quindi una risorsa.

lunedì 25 agosto 2014

Il Comune Unico: la serata con Paolo Forno a Canal San Bovo

Partecipato incontro pubblico martedì 19 agosto 2014 presso la sala conssigliare del Comune di Canal San bovo per parlare della fusione in un Comune Unico degli 8 comuni del Primiero e Vanoi. Erano presenti tra gli altri il sindaco di Canal San Bovo Mariuccia Cemin, il vicesindaco di Canal San Bovo Becalli Stefano, diversi conssiglieri comunali di Canal San Bovo oltre che il sindaco di Transaccqua Roberto Pradel.

Da parte del Comitato "Per un Primiero meno diviso" c'è la voglia di stringere i tempi per la fusione degli 8 comuni del Primiero e Vanoi forti delle 1500 firme raccolte.

Paolo Forno, sindaco di Coredo, ha presentato la sua esperienza referendaria del 13 aprile nel comune unico della Predaia che è culminata con un successo. Non ha partecipato il comune di Sfruz a tale fusione anche se ora vorrebbe unirsi segno che è importantissima l'informazione per scegliere. Tale percorso segue quello che altre realtà avevano già compiuto: associazioni, etc.. La vittoria è avvenuta con un risultato del 90% su un affluenza media del 66%. Anche la regione sta spostando i contributi dall'unione alle fusioni le quali sembrano rispondere meglio alla riorganizzazione neccesaria ad un calo strutturale delle risorse. Un comune unico ha diversi vantaggi:

  1. porta a risparmi in termini di costi della politica che nel Predaia sono di 720 mila euro annui per 20 anni;
  2. la macchina burocratica si può strutturarsi meglio grantendo servizi di maggiore qualità attraverso la specializzazione delle maestranze, mantenendo i servizi sul territorio;
  3. un comune di maggiori dimensione può avere magggior peeso verso la provincia oltre che nel poter avere una visione sovracomunale.

In Primiero si fa un passaggio che in Predia non si è fatto il sondaggio.

Angelo Orsingher, ex sindaco di Canal San Bovo nonchè candidato nella lista Via Nova nelle elezioni 2010 per le Comunità di Valle, è stato il secondo relatore portato dal Comitato referendario. Lo stesso è partito dal fatto che il legname è porta 600 mila euro, mentre tutto il resto deriva in gran parte da fondi provinciali è giocoforza che con risorse calanti si debba andare verso la fusione. Altre realtà come le Casse Rurali tale passo lo hanno già compiuto. La fusione porterebbe ad un comune con 10005 abitanti ad essere il sesto comune del trentino con maggior potere verso la Provincia di Trento. Si avrebbero poi 1,5 milioni di finanziamenti regionali per la fusione per 10 anni e 3,5 milioni annui di sovracanoni BIM che si potrebbe gestire asieme. Una fusione con tre ambiti avrebbe invece tale situazione.

  1. Soprapieve 5600 abitanti;
  2. Mezzano/Imer 2800 abitanti;
  3. Canal San Bovo 1600 abitanti.

In tale prospettiva si dovrebbe arrivare a gestioni tra ambiti per l'ambito 2 e 3 anche con l'ambito 1. In una fusione il Vanoi potrebbe far valere la sua estensione e il suo patrimonio boschivo. Un amministratore dovrebbe capire il acmbiamento e dovrebbe indicare la strada facendo esprimere i censiti con un referendum, in quanto in prospettiva ci saranno potrebbbe di risorse e mantenere i servizi. Nel Veneto è successo che per questione di risorse. La provincia di Trento ha 500 mila abitanti e 215 comuni troppi, troppi. Come ammonisce Mario Draghi le riforme vanno fatte perchè sono un dovere. Per quanto riguarda il Vanoi senza un dialogo col Primiero non avrebbe avuto il tunnel del monte Totoga.

E seguito il dibattito che si può avere qui.

Dibatto seguito alla serata a Canal San Bovo sul comune unico

Il dibatto seguito alla serata del 19 agosto 2014 sul comune unico è stato aperto da Renato Loss, ex facente funzione di sindaco nell'ultimo periodo nell'ultima amministrazione Zortea, il quale è voluto partire un immagine aerea che mettere in luce come il Primiero sia una realtà dove è difficile vedere un confine tra i vari comuni, mentre il Vanoi sia una realtà a parte di 221 Kmq di territorio diviso in 7 frazioni. Come all'avento della comunità non si sia voluto mettere il Vanoi nel nome come da lui proposto e come ha più senso la gestione associata di servizi. Non è sfavorevole al comune unico ma prima vorrebbe valutare l'esperienza di un Primiero fuso dopo 3 anni.

Corona Fabrizio, consigliere comunale a Canal San Bovo, mette in luce le difficoltà di una tale fusione visto il passsato e gli egoismi del Primiero.

Beccalli Stefano, vicesindaco di Canal San Bovo, presenta le sue perplessità sulla tempistica che vedrebbe a fine 2014 il referendum per arrivare nel 2015-2015 al comune unico per la difficoltà di spiegare anche la figura dei prosindaci oltre che trovare dei rappresntati sulla quale figura pone dubbi.

Paolo Forno invita a non focalizzarsi sulla figura prosindaci che è temporanea ma sul fatto che si avrebbe finalmente una visione comunale. A livello di riforma della comunità la stessa dovrebbe perdere il ruolo di soggetto politico.

Corona Antonia aggiunge alla discussione la questione che esistono 12 realtà nel comune che sono gestite in modo sovracomunale. Lei ammmette vivendo periodi sia in Vanoi sia in Primiero, che il Vanoi viene visto come un corpo estraneo.

Paolo Meneguz, ex consigliere in comunità di Valle di Primiero, afferma che l'esperienza della Comunità di Valle di Primiero è stata fallimentare. Partendo poi dall'obiezione che Canal San Bovo sarebbe la cenerentola per porre una domanda: ssoete sicuru che rimaendo fuori dal coune unico si riuscirà ad avere di più che non entrandoci?

Renato Loss porta l'entrata in Acsm che doveva mettere appossto la liena SET a Zortea e arrivare alla distribuzione come in Primiero, ma ciò non è stato ripettato perchè c'erano poche utenze e non conveniente.

Caser Andrea, consigliere Canal San Bovo, interviene su una delle realtà sovracomunali presenti in Vanoi l'APT sollecitato dal pubblico. Sulla stessa lui che è anche operatore turistico con l'Highlander stende un velo pietoso.

Angelo Orsingher fa un analisi dell'economia del Vanoi che per vede il 55% degli occupati esser nel settore pubblico. Un economia di sussistenza, la quale senza cambiamenti può solo peggiorare.

Beccalli Stefano fa capire che il cambiamento più urgente e dal pubblico si fa presente che serve discontinuità e cambiamento.

Paolo Forno torna sui 600 milla euro del legname che manterrà la gestione separata che potrà esser fatta anche tramite ASUC.

Maurizio Gaio, ex consigliere e assesore

Sulla sottolineatura, fatta da me, circa la mancanza di visione; Daniele Gubert, ex consigliere comunità di Valle di Primiero, fa presente che il comune unico è solo un inizio per dotarsi di uno strumento adeguato a costruire una visione comune.

Beccalli Stefano fa presente che il Vanoi ha sempre collaborato molto col primiero e che gli egoismi sono arrivati da alcuni comuni del Soprapieve che hanno affossato le gestione associate.

Loss Renato afferma che tutto si può dire tranne che il Vanoi non dimostra interesse per il tema del comune unico vista la folla presente.

Dal comitato "Per un primiero meno diviso" si fa presente che nel comune unico ci sarebbe un programma sovracomunale su cui si avrebbe la responsabilità di portarlo avanti. Ci sarebbe poi di selezionare meglio la classe dirigente.

Mauro Cecco parte dal fatto che le teste devono cambiare non guardando a cosa successo in passaato ma al futuro dei nostri figli e nipoti. Non condivide l'attendismo di 2-3 anni per la fusione, ma nessuna opzione è da scartare per poter arrivare all'obbiettivo.

Rattin Giovanni, consigliere della Comunità di Valle di Primiero, affer a che col coune unico le comunità non hanno senso di esistere. La realtà è variegata con un Vanoi da cui escono 18-20 mila mc di legname e nessuna segheria e con l'acqua sporca nei paessi alti e un sistea imprenditoriale debole. Il Vanoi è schiavo del Primiero, dal quale a ricevuto vincoli attraverso il Parco di Paneveggio Pale di San Martino.

Mariuccia Cemin, sindaca di Canal Sa Bovo, intende aspettare il sondaggio della cittadinanza per esprimersie eguirà ciò che la gente vorrà visto che spesso è stata tacciata di autoritarismo. Esistono tra Primiero e Vanoi diversità soggettive e oggettive che vanno tenute in considerazione. Nelle gestioni associate si sono viste molte difficoltà perchè alcuniu comuni Soprapieve si sono smarcati. Sui sovracanoni BIM si è arrivati ad una legge che per il Primiero e lega gli stessi alla partecipazione ACSM e non hai danni patiti dalle infrastrutture di sfruttamento idrico facendo passsare la quota dal 28% al 6% con un danno di 60 mila euro.

Rento Loss si acggancia a ciò per chiedersi perchè Fiera di Primiero ottiene sovracanoni BIM senza avere sfruttamento idrico sul suo territorio e nemmeno infrastrutture tese allo sfruttamento idrico. Ci si chiede anche perchè il comune picccolo di fiera abbia votato al 50% per la fusione.

Andreina Stefani vicepresidente della Comunità di Vallle di Primiero, fa presente che il comune unico deve esser visto come uno strumento e non la panacea di tutti i mali. Prerequisito per eprimersi è una informazione corretta . La comunità di valle non è stato tutto un fallimento in quanto a portato investimenti sovracomunali e almeno nel campo sociale ha ffunizionato anche se per altri servizi possono esserci stati dei problemi. Alla gente non interesssa da dove proviene il servizio. Senza persone capaci non c'è garanzia e si dovrebbe partire da ciò che funziona e non creare miraggi.

Daniele Gubert sul punto fa presente che il progetto del comune unico parte dal basso e non come le comunità di valle dall'alto. Il fallimento della visione comune attuale è dovuto al fatto che il comune non è responsabile su scelte sovacomunali, in quanto su quelle nel programma non si esprime nel chieddere il voto ai cittadini.

Paolo Meneguz aspicoa che ci si prenda dei rischi dal parte dei sindaci e si arrivi al comune unico e ad una visione sovracomunale.

Roberto Pradel, sindaco di Transacqua, nota una certa complessità di posizioni nel Vanoi e si potrebbe pensare anche a due ambiti. Certamente sulla comunità la riforma cambierà la stessa che sarà un ente di servizio e non politico. Un sistema meno frammentato è auspicabile e una riflessione a fatta i tempi sono maturi e Transacqua si è espressa con favore alle elezione per tale prospettiva. Si è annullato il concorso di segretario andando in convenzione con Fiera per lo stesso credendo in tale progetto.

Maurizio Gaio, ex sscosigiere e ex assessore Comunità Valle di Primiro, afferma che un sindaco dovrebbe espromersi e non aspettare il sondaggio in auquadno dovrebbe prendere una posizione spiegarla e guidare la cittadinanza assumendosene le responsabilità.

Mariuccia Cemin condivide che si deve stare in testa una volta presa decisione la si deve sostenere, ma va ascoltata prima la gente.

Paolo Forno dice che fare o non fare referedum non deve dipendere dal sondaggio ma l'amministrazione si deve esporre non dando troppa importanza perchè tra lo stesso ei il referendum c'è ancora informazione e si deve far esprimere la gente. Paolo Meneguz sconfessa Forno sul sondaggio che viene fatto in modo statificato su un campione di famiglie. L'errore è de 5%.

martedì 19 agosto 2014

Primiero comune unico vero o somma di comuni

Oggi iniziano le serate di informazione in avvicinamento al sondaggio sul tema del Comune Unico portato avanti dal Servizio Statistica della Provincia di Trento. Il volantino che spiega il manifesto che si vuole portare avanti e che invita alle serate è accompagnato da Carlo Daldoss, assessore alla coesione territoriale, urbanistica enti locali ed edilizia abitativa.

La lettera di Daldoss. La lettera dell'assessore provinciale illustra come il dibattito sulle fusioni in provincia di Trento sia fervente e come ciò può portare ad un assetto istituzionale migliore. Inoltre si evince che la Provincia di Trento.

Il sondaggio verrà portato avanti dal Servizio statistica attraverso rilevatori esperti che in orario serale 17-20 chiamerà un campione rappresentativo di famiglie degli otto comuni del Primiero per sondare le diverse ipotesi di fusione: non solo comune unico. Detto questo l'assessore richiede collaborazione.

Il volantino "Per un Primiero meno diviso". Si fa leva nel volantino un futuro per Primiero comune che tenga conto delle realtà periferiche avendo i servizi sul territorio almeno per i servizi principali con possibilità per le maestranze di specializzarsi.

Le comunità di Valle di Primiero se ci fosse la fusione degli otto comuni dovrebbe esser eliminata secondo i promotori della fusione passando le competenze al nuovo comune che avrà un potere maggiore a livello provinciale.

Per quanto riguarda gli usi civici vengo previste gestioni secondo la consuetudine che nel tempo si è consolidata e l tradizioni che ogni singolo comune fuso ha.

Per quanto riguarda la rappresentanza si prevede una fase transitoria che vedrà una divisione dei seggi per le singole comunità che sono interessanti al progetto, ma non viene fatta una previsione su che tipo di suddivisione. A regime si prevede di rimanere coi municipi come permesso dall'art. 41 del TU sull'ordinamento dei comuni della Regione Trentino Alto Adige e una rappresentanza della municipalità e con prosindaci, che votati nelle stesse elezioni comunali rappresentano la comunità. Si avrebbe in tal modo il comune e 8 municipi. Un comune unito ma diviso a rischio di rivendicazioni anche dure se un opera non viene fatta in ogni luogo come già si vede nelle frazioni di Canal San Bovo. Ci sarà 1,5 milioni di euro all'anno per bonus provinciale e 3,5 milioni euro vedo difficile per un sindaco difendersi verso i municipi se dimostrasse di non avere visione comune.

Un discorso quello della visione comune di che di tipo di Primiero Vanoi che viene sempre eluso se non correre al problema impianti e singole criticità. Più che da una fusione si deve partire da una visione complessiva e non solo amministrativa del Primiero e Vanoi se si vuole fermare il declino.

Gli incontri. Gli incontri informatici partono oggi con Paolo Forno, sindaco di Coredo, il quale sarà alle 18 al Circolo Proloco Sagron Mis. Alle 20 sarà nellla sala Consiglio Comunale di Canal San Bovo.

Martedì 26 alle ore 20.30 presso il civico di Mezzano con Giorgio Libera sindaco di Dorsino.

Si chiude questo ciclo di incontri il 28 agosto alle 20.30 presso il Centro Civico di Siror con Sabrina IOMMI, ricercatrice dell'IRPET. La stessa parlera di "Dimensione comunale, offerta di servii e benessere dei cittadini.

La partecipazione della cittadinanza è gradita visto l'importanza del tema e i dubbi che il progetto pone e che a mio avviso il comitato promotore e il volantino inviato non dissipano.

venerdì 8 agosto 2014

Razionalizzazione della sanità: l'ospedale di Borgo Valsugana

L'ospedale di Borgo Valsugana è sotto la lente dell'assessore alla sanita della Provincia di Trento Borgonovo Re all'interno della razionalizzazione della sanità trentina. Andiamo a conoscere un po' più da vicino la situazione dell'ospedale e le posizioni degli amminitratori locali attraverso alcune domande rivolte al sindaco di Borgo Valsugana, Fabio Dalledonne.

Qual'è l'attuale situazione dell'ospedale di Borgo Valsugana? L'ospedale di Borgo a causa della razionalizzazione della spesa sanitaria, soffre da tempo di continui e progressivi TAGLI che stanno portando ad una generale e diffusa preoccupazione, tra la popolazione, per una temuta chiusura dello stesso. Il disastroso esito del protocollo 2006, quello che a fronte del taglio del punto nascite, avrebbe dovuto portare altre "specializzazioni", non si è mai concretizzato.

Quali interventi sono previsti? Stando alle conoscenze attuali si dice siano stati accantonati 18 milioni di Euro per la sua ristrutturazione. Ma non siamo del tutto convinti che questo accada. L'intervento (progetto definitivo) prevede un nuovo comparto operatorio, nuovi ambulatori, bagni e servizi in ciascuna stanza ed altro.

Quale rilancio è possibile per l'ospedale? Per rilanciare l'ospedale serve un buon reparto di chirugia (non limitato dal lunedi al venerdi, notti escluse....) e quindi collegarci una o due specializzazioni, come ortopedia che ha un ottimo primario ma difetta di un medico per completare l'organico oppure potenziare odontostomatologia, già riferimento sovra-regionale, per renderla una eccellenza nazionale (cure dentarie per anziani e portatori handicap...).

Il presidente della comunità di valle propone di chiudere l'ospedale di Rovereto, ma ciò non farebbe partire una guerra degli ospedali?La proposta di chiudere Rovereto è stata solo una provocazione.

Quali le prossime mosse che si intende prendere? I Sindaci sono uniti. Se sarà necessario e lo credo, azioni di protesta clamorose. Con la fascia, non al bar!

mercoledì 6 agosto 2014

L'acciaieria di Borgo Valsugana sospesa tra rilancio e baratro

L'acciaieria di Borgo Valsugana appare da tempo ferma e ci si chiede quale sia il suo futuro visto che tra un anno scade il contatto d'affitto con Klesch. Sul suo futuro il sindaco di Borgo Valsugana, Fabio Delladonne, non azzarda alcuna ipotesi non essendo allo stesso stato comunicato nulla. Allo stato si limita ad affermare che ci sono state garanzie per gli attuali dipendenti fino alla scadenza del contratto. Klesch che è stata contattata sul futuro dello stabilimento non ha accenato una risposta, la quale nel caso arriverà troverà certamente ospitalità.

Non risulta al sindaco nessun fermo imposto dall'Autorità, ma è a conocenza solo del ricorso pendente tra l'azienda e l'APPA circa la diffida che quest'ultima ha mandato all'Acciaieria proprio per comportamenti difformi all'AIA, la quale prevede uteriori interventi migliorativi da realizzare entro settembre.

martedì 5 agosto 2014

Inaugurata la Mostra il "Fronte di Fronte" presso la Stanza del Sacro di Zortea

Domenica sera è stata inaugurata la mostra Il fronte di Fronte che presenta in modo diverso la Prima Guerra Mondiale: un modo orginale sia dal punto di vista che si è scelto sia sopratutto per il mezzo che si è usato il fumetto.

E' stato presidente della Proloco di Prade, Cicona e Zortea Marco Felici ad avere il piacere di ringrazia tutte le persone che hanno voluto numerose partecipare all'inaugurazione della mostra nonchè chi ha collaborato anch'essi numerosi. In primis ha voluto ringraziare l'amministrazione comunale di Canal San Bovo, rappresentata dalla sindaca Mariuccia Cemin, che hanno creduto nell'iniziatia; la comunità di valle, rappresentata Trotter Cristiano, oltre che la Provincia di trento che l'hanno supportata. Si è poi ringraziato chi ha collaborato: l'autore del fumetto, Paolo Cossi, e il suo editore; nonchè la regista del documentario Il Fronte di Fronte, il quale vedrà la luce nei prossimi anni, Lucia Zanettini. Molti altri hanno colllaborato non meno di questi e sono stati ringraziati.

Discorsi quelli dell'amministrazioni locali che hanno messo in luce come si sia arrivati a tale progetto e come sia l'ammistrazione comunale e la Comunità di Valle oltre che la provincia hanno creduto nel progetto che però deve molto al presidente della Proloco che l'ha voluto. Tale progetto è stato scelto, anche le risorse in cale, essendo qualcosa i orginale. Un progetto questo che copre i annni in cui si è svolta la grande guerra.

Sia l'editore Hazard Edizione che l'autore Paolo Cossi hanno abbracciato entusiasticamente il progetto anche perchè in parte tocca la storia anche dei loro antenati. Un fumetto «1914, io mi rifiuto», acquistabile, di cui sono presenti alcune tavole nella sala della la Stanza del Sacro di Zortea. Dall'entrata si trovano le tavole dell'autore per poi passare a tavole di altri autori per fare un raffronto tra i diversi approcci nell'interprepare la guerra.

Alcuni punti sono stati tenuti fermi dall'autore per dare un una collocazione all'evento della guerra ma che vuole descrivere cosa significa ancora per noi.

Si parte partendo da un soggetto David Irving, un dissidente, che scrisse una lettera a Hitler per ammonirlo che col suo modo di fare si andava verso la guerra. Lo stesso viene capultato nel Vanoi che attraverso l'ambientazione che nasce anche dai racconti della storia di persone del luogo e da libri sull'evento che ha toccato anche da noi, anzi non ne eravamo un fronte. La storia è il terzo ingrediente che è quella dell Prima Guerra Mondiale.

La popolazione ha risposto in modo positivo riempiendo via via tutta la Stanza del sacro, dove chi voleva poteva comperare il fumetto E' stato un successo visto come ha risposto la gente, che ha potuto ammirare la mostra oltre che comperare il fumetto «1914 io mi rifiuto», Hazard Edizioni, potendo faselo autografare da Paolo Cossi.

Non si chiude però il progetto con la mostra in quanto basandosi su n libro di Adone Zortea vedrà la luce nei prossimi anni un documentario, grazie alla registra Lucia Zannettin, e di cui è stato mostrato oun trailer.

La mostra il Fronte di Fronte di Fronte rimmarà aperta presso la Stanza del Sacro di Zortea fino al 31 agosto con ingresso gratuito per poi girare come mostra intinerante per l'Italia. Per informazioni contattate l'Ecomuseo del Vanoi.

sabato 2 agosto 2014

L'obbligo di sfalcio nel comune di Canal San Bovo

Quest'anno con un po' di ritardo, dovuto alla scelta dell'amministrazione di non fare più l'ordinanza ma modificare il regolamento di polizia urbana, è arrivato l'obbligo di sfalcio dei prati e giardini. La scelta di modificare tale regolamento rende palese che la motivazione principe è il decoro, come per altro sempre sostenuto dalla sindaca Mariuccia Cemin, dei paesi e non l'igiene e il rischio di incendio.

La nuova prospettiva che proviene dalla modifica del regolamento è evidente in quanto un eventuale ordinanza viene emessa nei casi di tragressione del regolamento senza dover giustificare con rischi di igiene e incendio, in quanto la tragressione al regolamento è motivazione sufficiente. Per quest'anno visto il ritardo la data limite è del 15 agosto 2014 invece del 15 luglio 2014 a regime.

Non sono convinto che l'ordinanza che venisse emessa in anni successivi è una scelta politica, in quanto in permanenza di un regolamento lo si deve rispettare con imparzialità. Un eventuale scelta non imparziale potrebbe ingereare problemi con la cittadinanza.

Si è scelta la strada regolamentare per dare un segnale forte alla cittadinanza di curare il verde in particolare vicino ai paesi, ma certo ora come sottolineato in consiglio da Annamaria Orsingher il Comune di Canal San Bovo deve dare il buon esempio e non sempre è stato così.

Non viene inoltre fatto riferirmento alla destinazione delle sanzioni che potrebbero, normativa permettendo, esser usate per il decoro dei paesi e per lo sfalcio delle aree di competenza comunale dando un ottimo segnale dimostrando che non si vuole fare cassa.