giovedì 20 aprile 2023

La malattia ha strappato troppo presto una grande donna alla sua famiglia e alla guida dell'ULSS Dolomiti

Maria Grazia Carraro direttore generale ULSS Dolomiti
Belluno. Nella giornata di ieri, circondata dall’affetto della sua famiglia, è mancata la dottoressa Maria Grazia Carraro (vedi foto), Direttore Generale dell’Ulss Dolomiti, in seguito a una malattia che ha affrontato con grande coraggio, dignità e riservatezza. Fino all’ultimo ha condotto l’Azienda con determinazione e tenacia, portando un nuovo approccio alla sanità in montagna e non smettendo mai di guardare al futuro.

L’Ulss Dolomiti, profondamente addolorata per la scomparsa della sua guida, esprime il suo cordoglio e si stringe al marito, al figlio e ai familiari tutti.

Un ricordo. Classe 1961, trevigiana, Maria Grazia Carraro si era laureata in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova, dove aveva conseguito anche la specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva nel 1992.

Dopo una esperienza presso la Direzione Medica del Presidio Ospedaliero dell’ex Ulss 11 Opitergino Mottense, dal 1997 al 2005 aveva prestato servizio alla Direzione Medica dell’Ospedale di Treviso, con incarico di direttore di struttura complessa dal 2003. Dal 2005 ha ricoperto l’incarico di direttore medico e responsabile della funzione ospedaliera all’ex Ulss 7 di Pieve di Soligo dove, dal 2013, è stata direttore sanitario fino al 2016. Dal 2012 è stata anche presidente del Consiglio di Amministrazione dell’ospedale riabilitativo di Motta di Livenza. Dal 2016 al febbraio 2021 è stata direttore sanitario all’Ulss 4 Veneto Orientale.

Dal 1° marzo 2021 era Direttore Generale dell’Ulss 1 Dolomiti.

Il cordoglio. Sempre combattiva e instancabile, il Direttore Carraro ha saputo fin dall’inizio capire il territorio dell’Ulss Dolomiti e la sua complessità, andando a conoscere in maniera approfondita ogni parte dell’organizzazione, dal Comelico a Lamon.

Non ha risparmiato impegno e sforzi nella fase delicata della pandemia e delle vaccinazioni anti Covid, tessendo una rete con le altre Istituzioni e organizzazioni del territorio (dai Medici di Famiglia alle Farmacie, dalle Amministrazioni Comunali, alle Forze dell’Ordine, al tessuto economico, al mondo della scuola, al Volontariato) per impostare un lavoro di squadra nel fronteggiare al meglio l’emergenza.

Suo il pallino della telemedicina e dell’innovazione tecnologica che ha portato ad attivare in provincia modalità di cura in settori specifici che consentono di ridurre gli spostamenti. Ha portato l’intelligenza artificiale negli ospedali, per dare ai professionisti i massimi standard tecnologici. Ha fatto rete con i Comuni per investimenti in sanità anche attraverso i Fondi dei Comuni di Confine.

Profondo il rinnovo della squadra, durante la sua Direzione, con la nomina di ben 22 nuovi primari e un certosino lavoro dietro le quinte sull’organizzazione dell’Azienda, favorendo la cultura della analisi dei dati alla base delle decisioni.

Ha affrontato di petto la grave carenza di medici attivando, per prima in provincia, un appartamento da mettere a disposizione degli specializzandi e una rete di soluzioni abitative a prezzo calmierato, oltre ad aver spinto per il riconoscimento delle zone disagiatissime per i medici di medicina generale e per altri benefit da inserire nel welfare aziendale. Sua anche l’idea e la concretizzazione di un protocollo con l’Università di Padova che ha impegnato l’ateneo a incrementare il numero di specializzandi che completano la formazione in ULSS Dolomiti. Ha inoltre favorito l’incremento dei posti disponibili nella sede locale del corso di laurea in infermieristica.

Frizzante e ricca di idee, autorevole ma con un sorriso contagioso, ha spronato l’organizzazione ad affrontare i problemi con il “pensiero laterale”, spingendo tutto il territorio a dare una nuova narrazione delle Dolomiti, centrata sui punti di forza per essere attrattivi. Forte la sua carica umana e la cura delle persone e delle relazioni con cui ha saputo conquistare la fiducia dei bellunesi, spingendo ognuno a dare il meglio e a non arrendersi mai, come ha dimostrato fino all’ultimo respiro.


mercoledì 29 marzo 2023

Livello epidemico del contagio da Covid-19 in Provincia di Belluno, ma si muore ancora

Belluno. Nell'ultima settimana c'è stata un leggero aumento persone positive al Covid-19 in Provincia di Belluno che erano 235.
Ciò non cambia comunque il quadro epidemico che rimane vicino alla soglia epidemica di 50 casi su 100 abitanti in Provincia di Belluno.

Ricoveri. Dalla tabella qui sotto riportata viene illustrata la situazione dei ricoverati positivi al Covid-19 negli ospedali della Provincia di Belluno.

 Sono attualmente ricoverati:

Area

N totale pazienti ricoverati

Di cui motivo del ricovero “no covid”

Terapia Intensiva

0

 

Area non critica

12

10

Ospedale di Comunità

1

1

 Il numero dei ricoverati negli ospedali della Provincia di Belluno è in diminuzione e nessuno è ricoverato in terapia intensiva, segno chi è ricoverato  è in condizioni migliori. Altro dato incoraggiante è che la motivazione di ricovero nella maggior parte dei casi non è il covid-19 sia per l'area non critica che per l'Ospedale di Comunità.

Decessi. Di Covid-19, sebbene il contagio non preoccupi, si muore ancora in Provincia di Belluno.  Nell'ultima settimana è : è deceduto un uomo di anni 76 (25/3).





giovedì 23 marzo 2023

Livello epidemico del contagio Covid-19 in Provincia di Belluno. Esaurimento del cluster ospedaliero

Belluno. L'attuale situazione del contagio da Covid-19 nell'ultima settimana rimane vicino al livello epidemico con un'incidenza di 50 positivi su 100 mila abitanti in Provincia di Belluno. Gli attuali positivi rispetto al 28 febbraio sono leggermente meno 212 contro 218.

Sebbene il contagio da Covid-19 in Provincia di Belluno è a livello epidemico si muore ancora in provincia di Belluno. Nell'ultima settimana  sono registrati i seguenti decessi di pazienti Covid positivi in Provincia di Belluno:

  • 15/03: è deceduto un uomo di anni 97;
  • 18/03: è deceduta una donna di anni 76.
I decessi di persone positive al Covid-19 sono avvenuti, nell'ultima settimana, in Provincia di Belluno nella popolazione anziana.  

Ricoveri.  Sono attualmente ricoverati in Provincia di Belluno:

Area

N totale pazienti ricoverati

Di cui motivo del ricovero “no covid”

Terapia Intensiva

0

 

Area non critica

15

14

Ospedale di Comunità

3

1

 

I ricoverati positivi al Covid-19 in Provincia di Belluno  hanno visto nelle ultime tre  settimane un sensibile diminuzione, con la terapia intensiva svuotata e una diminuzione dei ricoverati in area non critica e uno spostamento di alcuni pazienti in Ospedale di Comunità segno dell'esaurimento del cluster ospedaliero con il miglioramento delle condizioni dei pazienti. Solo una minima parte  dei ricoverati ha avuto come prima motivazione di ricovero. 



venerdì 17 marzo 2023

18 marzo 2023: OPEN DAY Disturbi del Comportamento Alimentare. Gli incontro dell'ULSS Dolomiti per la giornata

Belluno. L’ULSS Dolomiti organizza un Open Day dedicato ai Disturbi del Comportamento Alimentare, in collaborazione con l’Associazione Margherita Fenice, nella giornata di sabato 18 marzo 2023 dalle 9.00 alle 12.00 nelle due sedi di:

  • FELTRE: Ospedale Santa Maria del Prato – Centro di Salute Mentale (Padiglione Guarnieri, Piano terra);
  • BELLUNO: Ospedale San Martino – Centro di Salute Mentale (Blocco B, Padiglione S.Gervasio, 1° piano);

In questa fascia oraria le équipe multidisciplinari  e i volontari sono a disposizione dei cittadini per fornire informazioni e rispondere a dubbi sul tema. In alternativa, i cittadini potranno porre le loro domande contattando anche telefonicamente le due sedi, chiamando i numeri:

  • 0437 516020 per la sede di Belluno;
  • 0439 883777 per la sede di Feltre.

 Per coloro che hanno difficoltà a raggiungere le sedi, le équipe e i volontari sono disponibili ad attivare un collegamento via Gmeet con la sede di Belluno o di Feltre con il singolo utente. Per richiedere il collegamento è possibile scrivere una mail a comunicazione@aulss1.veneto.it specificando la sede con cui si desidera collegarsi. In risposta alla mail inviata, sarà indicato il link e l’orario per il collegamento.

 Obiettivo dell’iniziativa è offrire un’occasione di confronto con gli esperti sulle caratteristiche e sulle conseguenze che i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione possono avere per la salute fisica e psicologica di chi ne soffre, sui primi segnali di allarme, su come affrontare la malattia e su come supportare la famiglia.

Giornata mondiale del sonno: i consigli per un buon sonno dell'ULSS Dolomiti

Belluno. Oggi, 17 marzo 2023, si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale del Sonno (World Sleep Day), un evento annuale dedicato alla cultura e consapevolezza dell’importanza del sonno, che si tiene ogni anno nel venerdì che precede l’equinozio di primavera.

Ne parliamo con i pneumologi Stefano Calabro, direttore dell’UOC di Pneumologia dell’Ospedale di Feltre, e Edda Enzo.

Perché il sonno è così importante? Il sonno è un momento fondamentale di pausa e di rigenerazione, sia fisica che mentale. Dedichiamo al sonno in media un terzo della nostra vita.  Ne abbiamo bisogno perché il sonno svolge un ruolo essenziale sull’organismo umano, consentendo al fisico e alla mente di recuperare energie e di prepararsi ad affrontare nuovi impegni diurni il giorno dopo.

Quanto bisogna dormire? Gli adulti dovrebbero dormire tra le 7 e le 9 ore per notte. Per le persone sopra i 65 anni vengono indicate dalle 7 alle 8 ore a notte. Neonati, bambini piccoli e adolescenti hanno bisogno di dormire ancora di più, per consentire la loro crescita e sviluppo.

Va comunque sottolineato che stiamo parlando di valori medi, applicabili alla maggior parte delle popolazione, ma c'è anche chi non arriva a questa durata o chi eccede.

Discostarsi non eccessivamente da questi numeri non è sinonimo di patologia. Esistono per esempio i cosiddetti brevi dormitori. Ricordiamo che i veri brevi dormitori si riconoscono perché anche nei fine settimana o in vacanza , quando sono liberi dagli impegni, dormono sempre poco.

Tuttavia ognuno di noi sa valutare come ci si sente in base alle diverse quantità di ore di sonno: se si tende a stare di più a letto significa che cerchiamo di recuperare un deficit.

Ci possiamo accorgere che vi è un debito di sonno dalla qualità della veglia: sonnolenza continua, difficoltà di concentrazione e di attenzione, piccoli deficit di memoria possono indicarci che il riposo è troppo breve.

Dalla qualità e dalla durata del sonno dipende il nostro stato di salute psicofisico. I disturbi del sonno, quale ad esempio l’insonnia o i disturbi respiratori nel sonno, con conseguente privazione del sonno, hanno un notevole impatto sulla qualità della vita.

Quali sono i  Disturbi Respiratori nel Sonno (DRS) che diagnosticate e trattate? I “disturbi respiratori nel sonno” comprendono  una gamma di condizioni che provocano una respirazione anomala durante il sonno. Il più comune tra questi è la sindrome da apnea notturna. Il termine apnea indica una temporanea sospensione della respirazione.

Questo termine viene impiegato generalmente in riferimento alla sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS, dall’inglese obstructive sleep apnoea syndrome).

Nell’OSAS avvengono ripetuti episodi di completa e/o parziale e/o prolungata ostruzione delle vie aeree superiori durante il sonno. Nei pazienti che soffrono di questa sindrome, possono verificarsi anche centinaia di episodi di apnea nel corso di una sola notte.

Questi episodi possono determinare una riduzione dell’ossigeno nel sangue (ipossia), causando una insufficienza respiratoria notturna. L’OSAS determina anche alterazioni della struttura del sonno (frammentazione del sonno).

Sottolineiamo anche che le persone con OSAS hanno una qualità del sonno scadente con conseguente eccessiva sonnolenza diurna che, associata alla difficoltà di mantenere la concentrazione, espone i soggetti al rischio di incidenti stradali ed infortuni lavorativi (rischio di infortunio lavorativo doppio rispetto agli individui non affetti).Alcuni stimano che in Italia la sindrome delle apnee ostruttive determini il 7% degli incidenti stradali.

 Quando sospettare la presenza della sindrome delle apnee ostruttive nel sonno? Una particolare attenzione va posta al russamento, in particolare se viene riferito forte (tale da costringere il partner a cambiare stanza), abituale (ossia tutte le notti), persistente (da almeno sei mesi) e intermittente.

I pazienti possono anche riferire risvegli frequenti con senso di soffocamento, sonno non riposante e cefalea mattutina.

La sonnolenza diurna è un sintomo presente in circa un terzo dei pazienti con forma grave.

Se sono presenti questi sintomi è opportuno rivolgersi al proprio medico di famiglia, che valuterà il caso e se sono necessari accertamenti diagnostici.

La sindrome delle apnee ostruttive del sonno è inoltre spesso associata all’obesità.

Quali consigli per una prevenzione

  • Evitare l’assunzione di alcolici nelle ore precedenti il sonno
  • Limitare l’assunzione di farmaci che deprimono il tono dei muscoli delle vie aeree superiori (ad esempio sonniferi o tranquillanti).
  • Abolire il fumo di sigaretta.
  • Non assumere stimolanti (es. caffè).
  • Praticare regolare attività fisica.
  • Modificare il decubito notturno (il decubito supino peggiora le apnee).
  • Evitare lettura e visione della TV a letto.
  • Evitare pasti abbondanti la sera.

Si consiglia inoltre il controllo ponderale con eventuale riduzione del peso corporeo quando eccessivo; se risulta almeno del 15% nella fase iniziale, può determinare un miglioramento dei sintomi.

 

Consigli per un buon sonno dell'ULSS Dolomiti 2023

Apnee ostruttive nel sonno (OSAS, dall’inglese obstructive sleep apnoea syndrome).


giovedì 16 marzo 2023

Neurologie dell'ULSS Dolomiti: l'Azienda impegnata a garantire i servizi coprendo le carenze di medici

Belluno. La carenza di medici e la difficoltà di reperirli sono problemi che affliggono anche  l'ULSS Dolomiti. In questi giorni sono apparsi articolo sui quotidiani localiche paventano la chiusura delle Neurologie in Provincia di Belluno.

L’ULSS Dolomiti conferma, ancora una volta, il massimo impegno nel percorrere tutte le strade possibili per mantenere attive le attività di ricovero e ambulatoriali di entrambe le Neurologie aziendali.

L'attuale situazione. Attualmente sono in servizio 5 medici Neurologi a Belluno e 4 medici Neurologi  e un libero professionista a Feltre. A partire da maggio cesserà una unità della Neurologia di Belluno e un’altra cessazione è in programma a giugno, sempre a Belluno. Non sono previste  cessazioni nella Neurologia di Feltre.

L’Azienda si è attivata da tempo con concorsi e avvisi per reperire personale medico. Dal 2019, per la neurologia di Belluno ci sono state 5 assunzioni a fronte di 6 cessazioni.   Purtroppo anche l'ultimo concorso attivato da Azienda zero è andato deserto ma è sempre aperto un bando di avviso a tempo determinato attivato dall'ULSS Dolomiti ed è stato chiesto un ulteriore concorso a tempo indeterminato.

Sono state attivate, inoltre, convenzioni con le aziende Ulss di Treviso, Padova, Verona, Trento e Udine per l’acquisto di turni in modo da poter supportare le attività di reparto e le attività ambulatoriali, in particolare della Neurologia di Belluno .
 
Incentivi ai medici. Per incentivare i medici a scegliere l’ULSS Dolomiti come sede di lavoro, e a rimanerci, sono state attivate diverse iniziative che rendono economicamente vantaggioso l’incarico in ULSS 1. 

Rispetto a quanto stabilito dal contratto nazionale l'Azienda, a seguito di accordo con le Organizzazioni Sindacali, è riuscita a più che raddoppiare il valore della indennità di pronta disponibilità (reperibilità), dimostrandosi attenta alla fatica quotidiana. La retribuzione di posizione, inoltre, che riconosce economicamente il valore dell'incarico assegnato, è tra le più elevate del Veneto.

L’Azienda, inoltre, ha a disposizione dei professionisti una rete per soluzioni abitative a prezzo calmierato.

Opportunità professionaliSul piano professionale, si ricorda che in tutte le TAC dell’Azienda è installato il sistema di Intelligenza Artificiale “RAPID per la diagnostica precoce degli ictus. Questa tecnologia, che pochissime altre aziende hanno, permette una diagnosi tempestiva per il paziente e una migliore qualità di lavoro per il Neurologo e l’acquisizione di nuove competenze tecnico professionali. 

La Neurologia di Belluno, inoltre, è centro stroke di secondo livello: è in corso l’avvio dell’esecuzione di procedure di interventistica, in collaborazione con i radiologi interventisti, aspetto sicuramente stimolante dal punto di vista clinico. 

La Direzione medica d’intesa col direttore di UOC, inoltre, è impegnata in una migliore organizzazione del lavoro.

«Senza medici non si curano le persone», commenta il direttore generale Maria Grazia Carraro, « Neurologia è una delle specialità in cui la carenza è più forte. Esprimere preoccupazioni, seppur condivisibili, non aiuta a trovare nuovi professionisti. Esorto quanti si sono mobilitati in questi giorni a collaborare fattivamente con l’Azienda per rendere attrattivo vivere e  lavorare nelle Dolomiti. Non è il momento di sterili polemiche ma di azioni concrete per il bene dell’intero territorio e della sua gente. Aiutateci a trovare medici, con senso etico e passione per la professione »

 


martedì 7 marzo 2023

L'incidenza settimanale ogni 100 mila abitante verso la soglia epidemica di 50 in Provincia di Belluno

Belluno.  La situazione epidemiologica Covid-19 in Provincia di Belluno rimane stabile in remissione nell'ultima settimana. Gli attuali positivi sono stati 198 contro 218 della settimana precedente e l'incidenza settimanale dei positivi ogni 100 mila abitanti rimane prossima alla soglia epidemica di 50. Permane in alcuni piccoli comuni della Provincia di Belluno un'incidenza superiore, ma ciò è dovuto probabilmente più all'esiguità della popolazione che ai numeri dei positivi.

Ricoveri.  La situazione dei ricoveri di pazienti positivi al Covid-19  è stabile e in remissione in Provincia di Belluno. Come si può vedere dai dati sotto riportati spesso la motivazione del ricovero non è legata al Covid-19 e la positività è stata riscontrata al ricovero.  Permane un numero non piccolissimo di ricoverati positivi in area non critica frutto di un piccolo cluster ospedaliero che ha portato anche a dei ricoveri  in Ospedale di Comunità.

Ecco i dati:

Area

N totale pazienti ricoverati

Di cui motivo del ricovero “no covid”

Terapia Intensiva

1

1

Area non critica

35

30*

Ospedale di Comunità

8

8*

 

*permane ancora un piccolo residuo del cluster ospedaliero


Decessi. Nell'ultima settimana si è dovuto registrare un decesso, avvenuto il 28 febbraio,  di una paziente postivia al Covid-19 di 83 anni.