Ieri l'Italia ha affrontato un'asta di Bot a 12 mesi strappando un tasso del 2,69% contro il precedente 3,94%, ma questa è l'unica notizia positiva.
La Borsa, il cambio lo spread. La giornata ha visto la borsa chiudere in pesante ribasso per il FTSE MIB (2,00%) in calo anche le altre borse. Il cambio euro/dollaro ha oscillato tra 1,22 basso a 1,21 alto dimostrando assieme alle borse europee le difficoltà dell'economie europee, se ce n'era ancora bisogno visti i dati della disoccupazione e della crescita.
Alla difficoltà delle economie europee si somma una forte incertezza sui titoli di stato dei paesi più in difficoltà dell'Europa, Spagna e Italia, sebbene le maggiori difficoltà se guardiamo la crescita dello spread, con una crescita di quello italiano del 2,73% (quello spagnolo dello 0,74%) sebbene parta da un livello più basso di quello spagnolo.
La tegola Moody's. In data 13 luglio 2012 è uscito un comunicato Moody's che taglia a Baa2 da A3 il rating del bond governativo italiano con outlook negativo
Le motivazioni di Moody's. Le motivazioni di Moody's sono lineari in quanto mette in luce i problemi dell'Italia. Ecco le motivazioni:
- la difficoltà che si potrebbero avere nel rifinanziare il debito dello stato e i maggiori costi che si dovranno sostenere per rifinanziarsi. Il problema poi è concreto in quanto c'è il rischio contagio da parte di Grecia e Spagna;
- l'economia italiana è in difficoltà e non cresce e vede le file dei disoccupati aumentare. Ciò rende meno sostenibile il debito a causa delle minori entrate che lo stato può ricavare.
L'outlook è negativo in quanto permane incertezza sulla crescita e la sull'accessibilità a costi sostenibili ai finanziamenti dei mercati finanziari. Si guarda inoltre anche al fatto che potrebbe esser necessario accedere al fondo salva stati anche se c'è un limite alla sua estensione.
Il taglio del rating ha effetti anche sul massimo rating che è possibile dare emittente nazionale che passa a A2 da Aaa.
Le uniche notizie positive che sono riportate nel comunicato e possibili fattori di miglioramento del rating sono le riforme struttura e il consolidamento fiscale, il quale passa anche per l'innalzamento entro il giugno 2013 dell'IVA
Attesa per la Borsa. Dopo una notizia di tale entità ci posso essere forti ribassi dell'euro e delle borse e un rialzo degli spread, ma questo ovviamente dipende dalla credibilità che si dà al comunicato o dall'eventuale sconto già avvenuto di notizie di tale tipo.
Monti e il bene più raro. Monti ha portato un cambiamento nel modo di porsi del governo sia nei confini nazionali che internazionali e questo ha aumentato la credibilità del nostro paese. Le riforme strutturali avranno effetti col tempo, ma è certo che la situazione critica permarrà nei prossimi mesi.
Si sono notati passi avanti in Europa, ma ancora troppi pochi per poter far tornare la fiducia tra gli attori economici. La fiducia questo è un bene raro e il primo che si deve difendere e in questo momento è ad un livello basso.
I passi a mio avviso da prendere. Non si posso chiedere attualmente interventi ulteriori in Europa e gli Eurobond sono attualmente impraticabili. Solo due azioni a mio avviso si dovrebbero prendere per dare credibilità ai paesi europei e all'Europa stessa:
- l'unione fiscale. Non si possono condividere i debiti se non si condividono i controlli sugli stessi. I debiti e i relativi sforamenti con le relative manovre correttive o peggiorative devono passare presso un ministro delle finanze europeo. Non è più rinviabile ciò, perchè altrimenti ogni azioni parziale rischia di esser mai abbastanza.
- una BCE stile FED. Non si può più rifarsi all'esperienza del 1923, nella quale la Germania vide l'iperinflazione. L'inflazione in Europa è sotto-controllo e i veri problemi sono i debiti sovrani e la crescita. La Germania a paura che una BCE inoltre che compri titoli dei paesi in posizione critica non porti alle riforme e per questo a mio avviso sia l'unione fiscale che il cambio del ruolo della FED va fatto contemporaneamente.
Quando in Europa si farà strada tale modo di operare? Quando si daranno segnali concreti sulla solidità dell'Europa? Non ci resta che attendere e guardare