domenica 17 marzo 2013

Alberto Filippi del M5S replica al direttore dell'Alto adige

Gentile Direttore,

abbiamo apprezzato il suo particolare interesse per capire il fenomeno dell'antipolitica che riguarda il nostro movimento. Il lungo intervento di Alexander Schuster, dal titolo: "Ho visto Grillo e ho capito" dubitiamo le abbia chiarito le idee, visto che non le aveva chiare nemmeno l'autore. Un suo commento a una lettera - con domande sul nostro programma - che sarebbe stato meglio rivolgere alle coalizioni che per più di vent'anni ci hanno governato - ha ricevuto la sua benedizione con l'aggiunta di una dose di demagogia e populismo rivolta a Beppe Grillo.

Se permette cercheremo di spiegarle meglio il senso della nostra attività in questo movimento. Chi non lo vive, non lo può capire.

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Max Weber sosteneva che nessun partito può fare massa senza ricorrere al populismo, ma che il peggiore dei populismi è quello di chi sta al potere. I due partiti di massa che ci hanno governato hanno abusato di populismo e demagogia ed ora, promettendo di fare, quello che non sono mai riusciti a fare, ne rappresentano la forma peggiore. Il movimento 5 Stelle raccoglie prevalentemente cittadini delusi dalla politica ambientale dei governi, delle loro promesse di sostenibilità. I nostri attivisti sono dotati di un'ottima cultura ambientale e sociale che forma la parte sostanziale del nostro programma. Dimensioni sempre ignorate per favorire il peggior affarismo.

Nella nostra città sempre più cittadini ci chiamano per porci problematiche, già rivolte ai partiti, dai quali non hanno ottenuto nessuna risposta. Noi possiamo chiedere le dimissioni dell'Assessore all'Urbanistica e denunciare la pessima tutela del territorio a livello comunale e provinciale con tanto di prove e documentazioni, frutto della collaborazione gratuita di tecnici e della nostra fatica. Ci temono e non sanno come prenderci, ma noi continueremo a scavare e a denunciare le cose che non vanno. Questo avrebbe dovuto fare l'opposizione, che è tragicamente venuta a mancare, lasciando il paese in balia di un cesarista miliardario paranoico che ci ha trascinato in questa situazione. Non lo ha potuto fare perché era ricattabile!

Vi sono dimensioni della realtà che dominano il senso della nostra vita. Una di queste è il lavoro, sempre più totalizzante e capace di condizionare altre dimensioni: la dignità personale, la salute, il territorio, l'ambiente, la stessa pace, il tempo libero, le relazioni con l'altro, gli affetti familiari, la cultura, ecc. Dimensioni dalle quali dipende il nostro benessere.

Il lavoro è sottomesso all'economia, da una mediazione sempre più svantaggiosa, che lo riduce e lo rende più faticoso, meno sicuro e retribuito. A sua volta quest'ultima è sottoposta alla finanza, la cui filosofia è quella di re Mida, trasformare in denaro tutto ciò che tocca.

I maggiori partiti sostengono le dimensioni dominanti, quelle degli affari, Il nostro Movimento quelle sottomesse, che rappresentano la possibilità di aumentare il benessere consumando meno, ma meglio. Per noi viene prima la salute e l'ambiente e poi l'economia e la finanza che usano il ricatto del lavoro per ricavare maggiori profitti. Prima il lavoro e poi tutto il resto. L'uomo si trasforma da soggetto - ontologico in oggetto - strumento, prodotto del suo lavoro. Se perde il lavoro perde tutto, anche se stesso. Il caso Ilva è un esempio lampante di questo insopportabile dominio.

Il nostro programma è orientato in questo senso. I veri artefici della distruzione sono coloro che ci hanno governato fino ad oggi e le rovine si vedono. Noi cerchiamo solo di contrastare riparare. Le sembra antipolitica?

Alberto Filippi - Movimento 5 Stelle - Bolzano

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