sabato 30 marzo 2013

Il Presidente della Repubblica non si dimette

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha alle 13 comunicato le sue decisioni. Smentisce con le sue parole la possibilità di dimissioni e che lui manterrà il suo incarico fino alla scadenza naturale. Questo probabilmente perchè capisce che un governo dimissionario ha scarsa forza, sebbene guidato da Monti, e vuol far sentire con la sua presenza che il paese c'è.

La sua proposta. Sebbene a messo in luce che alle consultazioni svolte da lui personalmente non hanno portato a cambiamenti nelle posizioni ha messo che lui tenterà fino all'ultimo giorno il suo ruolo per trovare degli accordi. E' difficile trovare la quadra però stavolta.

Nelle parole di Giorgio Napolitano c'è amarezza per un quadro politico incapace di assumersi le proprie responsabilita. Si affida a delle personalità in modo che possano esserci dei punti di contatto tra le forze politiche per fare un governo. Certo il tempo scorre e i mercati martedì riaprono.

Ora è certificata la ingovernabilità e del fatto che servono dei saggi di cui verranno dati i nomi appena lo stesso riceverà da loro la disponibilità. Il cuneo per uscire dalla crisi diventa sempre più stretta.

Del discorso di Giorgio Napolitano si evince, un presidente chiamato Re Giorgio dalla stampa, un senso di impotenza accompagnato da determinazione a cercare di creare le condizioni perchè tutto si sbrogli. L'impotenza la si evince quando lo stesso dice che la sua opera attuale rimarrà come materiale per il prossimo Presidente della Repubblica. Il suo impegno c'è, ma nel caso fallisse ci sarà qualcuno che se ne occuperà con poteri maggiori. Non credo che possa essere lasciata ad altre interpretazione questa frase di Napolitano: " Ciò potrà costituire comunque materiale utile : voglio dire anche per i compiti che spetteranno al nuovo Presidente della Repubblica nella pienezza dei suoi poteri."

Il ruolo dei saggi Il ruolo dei saggi o meglio nelle parole di Napolitano i due gruppi di personalità dovranno evidenziare i temi essenziali di carattere istituzionale e di carattere economico-sociale ed europeo - precise proposte programmatiche che possano divenire in varie forme oggetto di condivisione da parte delle forze politiche.

Un governo quindi a breve termine che magari aiuti a rasserenare pure il clima politico. Nel more di un della ricerca di un tale governo, un governo di scopo, continuerà per gli affari urgenti a operare il governo Monti. Un governo. Esso sta per adottare provvedimenti urgenti per l'economia, d'intesa con le istituzioni europee e con l'essenziale contributo del nuovo Parlamento attraverso i lavori della Commissione speciale presieduta dall'on. Giorgetti.

I mercati non aspettano. I mercati non aspettano e nemmeno i cittadini sono felici di un tale stallo. Martedì riapriranno i mercati e come prezzeranno la scelta di Giorgio Napolitano. Tutto dipenderà da come valuteranno anche le agenzie di rating questa incertezza che permane, in primis Moodys. Moodys aveva messo in luce le valutazioni sul mantenimento o declassamento del rating dell'Italia si facevano dopo le consultazioni. L'incertezza permane.

Un gran signore. A parte non essersi trattenuto coi giornalisti e aver parlato con alcuni senza microfono probabilmente è giustificabile. La giustificazione sta in una domanda su scenari di elezioni ad ottobre aperti da un giornalista non meglio precisato. A tale giornalista ha detto, prima di abbandonare la scena, che lui su scelte che lui non può prendere non parla. Lascia in tal senso aperte tutte le opportunità ad un nuovo Presidente nel caso fallisse ogni suo tentativo.

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