giovedì 28 marzo 2013

Malga Fosse azione di protesta e cambiamento di mentalità

Il progetto di ristrutturazione di Malga Fosse ha portato a molte proteste sebbene l'apertura del bando di progettazione a livello internazionale ha vincere una soluzione che tutto sembra tale che concorde al passaggio. I progetti che sono visibili qui.

Sul punto i consiglieri della Comunità di Valle Daniele Gubert e Enrico Turra hanno le idee chiare e ne riportiamo i passi e bocciano le decisioni della Provincia Autonomia di Trento sia sul piano del merito che del metodo.

Il metodo. Il punto del metodo che vede vede un progetto che stravolge Malga Fosse di Sopra in piena zona delle Pale di San Martino decretata in quanto facente parte delle Dolomiti Patrimonio naturale dell'Umanità.

Nel merito. Una costruzione quella prospettata che i consiglieri definiscono un astronave che rimpiazza con una nuovo struttura très chic, con centro benessere camerette con vista sui monti pallidi un'ex malga alpina a un tiro da Passo Rolle, a 2000 metri, ove gli aberghi soffrono e niente e nessuno sembra riuscirne a fermare il degrado.

Il concorso decreta vincitore un progetto alieno dal contesto paesaggistico, promuove intellettualizzazioni geometriche pretenziose evocanti le guglie dolomitiche ma assolutamente distanti dalla trama antropologica del luogo, dalle sue funzioni secolari legate all’alpeggio, all’agricoltura tradizionale di montagna.Un corpo estraneo conficcato a fianco di uno stallone in stridente conflitto non solo estetico-visuale, ma multisensoriale… la puzza di vacca sarà gradita ai clienti in doppiopetto rappresentati nei rendering di progetto?

I consiglieri tornano sul fatto che il progetto è nato da persone che dimostrano di conoscere la montagna o di avere un modo di concepirla basato su business aleatori (russi) per giustificare l'utilizzo dei pubblici poteri per poter dare legittimità invenzioni architettoniche strampalate e che il privato mai si potrebbe permettere. Se un privato si proponesse qualcosa di simile verrebbe bloccato dal Piano del Parco, dalle prescrizioni delle Commissioni Paesaggistiche, dai Manuali Tipologici, che a questo punto sembrano valere sono per lo stesso.

Bisogna dare una risposta fortemente negativa a ciò e far tornare un confronto proficuo tra gli attori del territorio di Primiero su un intervento volto a ricucire l’impianto tipologico originario e riassegnare al compendio di Malga Fosse di Sopra la sua vocazione agricola, con eventuale destinazione ricettiva agrituristica, e/o ad esperire nuove finalità di pubblico interesse connesse con la gestione dei beni ambientali di pertinenza dell’Ente Parco Paneveggio – Pale di San Martino e della Fondazione Dolomiti – Dolomiten – Dolomites – Dolomitis UNESCO.

Lunedì dell’Angelo 01 aprile 2013, ad ore 12.00 propongo alla popolazione siano essi cittadini, amministratori, gruppi e associazioni a Malga Fosse di Sopra per un pranzo al sacco. In tal modo oltre al ritrovarsi si potrà avere un idea del luogo di dove il progetto si va ad inserire e del perchè c'è una totale chiusura allo stesso.

La carta delle provinciali. Nel caso l'assessore provinciale Tiziano Mellarini e l’Agenzia provinciale delle foreste demaniali non aggiustano il tiro su Malga Fosse, toccherà a noi elettori “aggiustare il tiro” alle prossime elezioni provinciali concludono i consiglieri. Un modo questo per chiedere ai cittadini di riappropriarsi del bene pubblico di dimostrarsi attivi anche nelle prossime urne.

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