mercoledì 16 dicembre 2020

Preoccupazione espressa dal Dg dell'ULSS Dolomiti in merito alla pressione Covid-19 sugli ospedali

Belluno. L'essere entrati nella settimana ha fatto tornare i nuovi contagi a 224 contagi Covid-19 da 145 in Provincia di Belluno, valori sicuramente non buoni per il spegnimento dell'epidemia.

La pressione sugli o ospedali della Provincia di Belluno rimane pressoché stabile in terapia intensiva con 13 pazienti Covid-19 ricoverati, ma con un cambio di peso tra gli ospedali di Feltre e Belluno. Nel primo si ha un paziente in più ricoverato mentre all'Ospedale di Belluno un paziente è uscito dalla terapia intensiva. Non si sono stati decessi.

La situazione degli ospedali Covid-19 si complica un po' se invece andiamo in area non critica. Il calo maggiore c'è stato all'Ospedale di Feltre ove 4 pazienti hanno lasciato l'ospedale e ciò succede anche per un paziente ad Auronzo, il quale cala di uno. L'ospedale di Belluno invece  vede un decesso eppure aumenta di uno e quindi 2 pazienti Covid-19 nuovi sono entrati. All'Ospedale di Alano è entrato un paziente  Covid-19 è entrato, come anche all'Ospedale di Comunità è entrato un nuovo paziente ma avendo un decesso rimane stabile il numero di pazienti Covid-19.

(dato alle ore 17.00 fonte: Azienda Zero)

nuovi positivi

nelle ultime 24 ore

224

 


(dato alle ore 17.00 fonte: Azienda Zero)

Le persone attualmente POSITIVE ricoverate negli ospedali dell’Ulss Dolomiti sono:

 

Area NON CRITICA

Terapia Intensiva

Ospedale di Belluno

70

7

Ospedale di Feltre

Ospedale di Agordo

57

12

6

 

Le persone attualmente POSITIVE ricoverate in Ospedale di Comunità sono:

 

pazienti attualmente positivi

Ospedale di Comunità AGORDO

2

Ospedale di Comunità ALANO

4

Ospedale di Comunità AURONZO

Ospedale di Comunità di BELLUNO                                        

9

23

Ospedale di Comunità di FELTRE

13


Decessi. Oggi sono decedute 2 persone covid positive: un uomo di 86 anni ricoverato in Pneumologia a Belluno, una donna di 85 anni ricoverata in ospedale di Comunità a Feltre.



Il contesto. Nella diretta FB il DG dell'ULSS Dolomiti ha evidenziato la gravità della situazione avendo tra pazienti Covid-19  in area non critica e in Ospedale di Comunità 190 pazienti ricoverati i 94 in area non critica contro il dato maggiore della prima ondata di 94 pazienti in area non critica (27 aprile). Il 27 novembre c'erano 15 pazienti in terapia intensiva positivi al Covid-19 mentre il 29 marzo  (dato massimo della prima ondata) di 10. Oggi inoltre ci sono 6500 persone in isolamento contro il massimo della prima ondata (4 aprile) 1392. I positivi poi nel mssimo valore della prima ondata, 25 aprile, erano 724 attualmente positivi contro oggi i 5000.

 Sviscerando questi dati il DG  dell'ULSS Dolomiti Adriano Rasi Caldogno, ha affermato che si in aprile si facevano 300-400 tamponi molecolari  al giorno e oggi 1100 tamponi molecolari e 110 rapidi antigenici, ma i dati dei ricoveri non mentono. E i ricoveri sono molto superiori. Una situazione che preoccupa il DG dell'ULSS Dolomiti per la pressione che ciò provoca sulle strutture ospedaliere e il personale dell'ULSS Dolomiti.

Altro aspetto da sottolineare in merito all'attività dell'ULSS Dolomiti il valore di 6 tamponi al giorno/1000 abitanti doppio della media regionale e segnando il primato dell'ULSS Dolomiti sia nell'effettuazione dei tamponi molecolari e antigenici. Da inizio pandemia ad oggi sono stati fatti 160 mila tamponi molecolari e 68 mila antigenici.

Per quanto riguarda le aree se in precedenza erano le terre alte ad avere il contagio maggiore ora è la zona di Belluno di Agordo e Feltre. 

Conclusioni. Prendendo l'analisi del contesto attuale confrontato alla prima ondata e i dati di oggi che rimangano sostenuti sia nel contagio che nella pressione ospedaliera non può che mostrare la gravità di una situazione da cui si può uscire solo seguendo le norme e prescrizioni anti-contagio. E' questo l'appello che in diretta FB del DG dell'ULSS Dolomiti fa e a cui ci associamo per evitare che la pressione salga ancora di più e si debba assorbire ulteriori risorse dedicate ad altre patologie.

 


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