domenica 30 giugno 2013

Progetto Trentino si presenta a Canal San Bovo e mostra la sua forza

Ieri sera la Comunità di Canal San Bovo ha avuto l'onore di ospitare il primo incontro di Progetto Trentino nel Primiero. Progetto Trentino che ha visto il suo leader Silvano Grisenti, accompagnato da Marino Simoni, accolto da una sala consigliare del Comune Canal San Bovo gremita di gente. Non solo però gente comune visto che erano presenti anche: Mariuccia Cemin, Stefano Becalli, Rattin Fabrizio, Perotto Gaspare, Pio Decimo Bettega, Daniele Gubert, Pierangelo Cordella.

La stessa sindaca Mariuccia Cemin apre la serata con ringraziamenti ai relatori per poi passare la mano a Marino Simoni.

Marino Simoni. Marino Simoni sottolinea che questo è il primo incontro in Primiero e probabilmente del Trentino Orientale dopo il congresso di Riva del Garda che ha visto Progetto Trentino trasformarsi in movimento politico. Un progetto che non rinnega le esperienze politiche passate, ma che cerca nelle esperienze diverse compiute trovare i punti i comune.

L'obbiettivo principale del movimento politico è ricucire il rapporto tra politica è comunità che sebbene molte cose fatte nel tempo si è sfilacciato. Per recuperare ciò si vuole una riflessione aperta con la partecipazione dei cittadini chiudendo con un esperienza che ha visto la figura dell'illuminato che ci dice cosa fare. Ma questo sebbene utile non è sufficiente se non si torna ai valori della gente di montagna, la quale non lascia mai nessuno solo.

Prima di introdurre Silvano Grisenti che è stato il primo a credere nel progetto anche dopo l'esperienza forte che l'ha toccato, si è proceduto a giustificare Walter Viola assente per impegni. Un 'esperienza che l'ha segnato sicuramente cambiandolo dandogli forza per riprendere un cammino interrotto. Un cammino quello che si vuole percorrere per tornare non alla Margherita, ma alla suo spirito propulsivo e alla sua vicinanza con la gente.

Si è poi illustrato il tema della mobilità che è particolarmente sentito sopratutto nelle zone marginali.

Tra le grandi opere si apre alla Valdastico e ad un discorso sull'Autobrennero che veda la costruzione della tratta ferroviaria dell'alta velocità del Brennero. Si deve inoltre risolvere il problema della Valsugana.

Per quanto riguarda il Primiero si deve aprire un dibattito non preconcetto sui Tunnel sotto il Sadole e il Tunnel che porta in Tesino con tutto il territorio. Si deve guardare complessivamente alla zona e non il singolo interesse. Ma non solo collegamenti col Trentino, ma anche collegamenti interni. In ciò si fa riferimento al patto tra amministratori che va rispettato e che risale ai tempi dell'amministratori Fulvio Micheli. Un patto che vide dirottare il finanziamento dall'opera della circonvallazione Canal San Bovo alla stessa opera nei comuni Imer Mezzano. Ora tale finanziamento deve tornare al Vanoi per l'opera che si è ritardata.

Si è detto forte e chiaro che le risorse è chiaro anche se sono sempre più limitate e che la programmabilità opere può slittare, ma ci sono anocora.

Si tocca poi il tema dell'alternatività al centrosinistra con la possibilità però di trovare convergenze sui progetti, ma che sopratutto per la presenza del PD non può vedere Progetto Trentino in tale progetto.

Il programma è stato solo scorso velocemente ma oltre alla partecipazione e all'ascolto si è battuto il tasto della liberalizzazione delle risorse per creare opportunità che spesso vengono oppresse dalla presenza forte della Provincia e di molti enti. Una catena degli enti che si vuole riformare per togliere le Comunità di Valle e dare ai comuni la facoltà di aggregarsi in unioni come meglio credono ovviamente non anarchia, bensi un processo guidato per potare ad associazioni di comuni. Si guarda invece alle circoscrizioni come un luogo meno burocratico e che torna al volontariato.

Un Trentino che deve esser conscio dell'importanza però dell'Europa e che deve assieme all'Italia esser più presente in Europa.

Il tema dei costi della politica sono ben presenti e va fatto qualcosa non facendo pagare solo all'ultima ruota i sacrifici.

Un politica che deve investire sulla formazione perchè anche esser politico non si improvvisa e in passato i partiti formavano la classe dirigente.

Si stoppa il discorso Metroland come idea insostenibile anche se di viene apprezzata la filosofia di collegare tutto il Trentino.

Silvano Grisenti. Silvano Grisenti è però il big tanto atteso che non può non parlare della sua esperienza che definisce uno "stillicidio" ma anche una prova superata grazie alla presenza di tante persone vicino a lui.

Parla di un ritorno all'appartenenza e alla non omologazione come percorso da seguire perchè il Trentino è piccolo e ciò è dimostrato dal caso Wirkpool. Non si può non cambiare anzi si deve non si possono seguire linee obsolete.

L'esperienza però a insegnato qualcosa che il bene comune va si peserguito ma non a tutti i costi. Si è lontani sia dal centrodestra sia da centrosinistra.

Parlando del centrosinistra ha messo in luce come già nel 1990 lui è stato politico di spicco di tale schieramento e di come spesso ancora prima di uscire da giunta.

Il centro destra inoltre vive di elettorato perchè la classe dirigente (Cristiano De Eccher, Maurizo Fugatti, Giorgio Leonardi) non siano all'altezza e come sulle cose da fare ci può esser accordo, ma che non ci può esser coalizione perchè c'è disomogeneita valoriale.

Per lo scenario politico lui accredita il centrosinista al 30%, centrodestra 15% e quindi che c'è una prateria da coprire di quasi 60%. Oltre a ricordare che fa male e si devono riconquistare il 40% dei trentini che non vota.

Non si nasconde che i problemi ci sono perchè nel 2017 ci sarà un calo del 25% del bilancio provinciale di come le difficoltà ci siano e che serve la responsabilità di tutti e poter scegliere.

Torna sul fatto di esser stato dipinto come quello della magnadora, ma che lui ha sempre cercato di dare se poteva a tutti i comuni senza guardare al colore politico e di aver fatto scelte per il bene comunità anche sbagliando. ma rivendicando di aver sempre mantenuto la parola. A rivendicato il risultato da lui ottenuto per la messa in sicurezza della strada di Caoria.

Hai poi messo in luce che il suo rapporto con la terra del Primiero Vanoi sia particolarmente piacevole ove pure ha amici.

Ha poi toccato il fatto della formazione della classe dirigente e di come spesso la classe politica venga valutata su quanti DDL presenta e come con 459 nell'ultima tornata la nostra vita si sia complicata invece che semplificata.

Sulle Comunità ha detto un secco aboliamole e facciamo le associazioni volontarie dei Comuni ponendo però agli stessi la logica dei costi standard perchè non va bene l'anarchia e l'efficienza va perseguita.

Sulle tessere A22 e la trasparenza degli enti ha detto che lui è per la massima trasparenza e nel caso delle tessere non vengono pubblicati nomi perchè è un "segreto di pulcinella" e fanno riferimento a persone che l'anno inquisito.

Sul tema del Terzo Statuto è stato poi categorico si posso fare ragionamenti di modifica attraverso legge ordinaria di singoli aspetti ma una revisione statutaria è una follia si rischia di uscirne molto male con tale Parlamento magari non avendo una rappresentanza parlamentare di spessore come nel caso del Piccoli e altri ai tempi di Bruno Kessler. Siamo isolati dal resto e vanno fatti ragionamenti per cambiare ciò.

Per la ricerca si è detto che va lasciata libera e che l'Università deve fare ricerca pura, ma per gli altri enti invece va fatta una ricerca applicata che sia valore per il territorio. La ricerca va valutata anche per i risultati che da al territorio.

Tutto ciò è emerso dall'incontro-dibattito con Progetto Trentino che si è presentato nel Vanoi e ha riscosso un buona risposta anche sugli interventi dimostrando di un rapporto con Silvano Grisenti che è rimasto tale al passato. E' interessante poi riportare una considerazione finale della sindaca.

Mariuccia Cemin. Mariuccia Cemin ha denunciato col suo intervento nel dibattito la difficoltà di lavorare con la Provincia e di come spesso le risorse non possano esser adeguatamente sfruttate per lungaggini temporali. Spesso inoltre ci si trova a parlare con burocrati invece che con politici.

E' questo un problema lo ammette Silvano Grisenti che però dice che è il ruolo della politica fare in modo che non prevalga il tecnico e che sebbene va fatto molto non si può lasciare all'anarchia.

Errata Corrige.

Nessun commento:

Posta un commento