mercoledì 26 giugno 2013

Essere Silvio Berlusconi non è reato

Riprendo qui il titolo del Giornale nel presentare manifestazione di ieri di Giuliano Ferrara a sostegno del leader Berlusconi.

E' un titolo emblematico che descrive come si presuppone che ogni indagine su Silvio Berlusconi sia motivata da una sua persecuzione da parte della magistratura. Non ho elementi per esprimersi sui vari processi su Berlusconi, ma non me la sento di seguire la strada del Giornale. Sembra quasi che lo stile di vita e le azioni di Berlusconi non possono mai dare sfociare in un reato.

Il processo Ruby ha visto una condanna in primo grado a 7 anni e alla interdizione perpetua dei pubblici uffici che sebbene è appellabile è una mazzata. Non è una condanna preoccupante perchè il suo passaggio in giudicato è lontano e comunque Silvio Berlusconi non entrerà mai in carcere per una questione di età: oltrepassa i 75 anni. Quello che preoccupa è l'interdizione perpetua ai pubblici uffici che chiuderebbe per sempre la sua vita politica. Anche questa pena arriverà tra anni e non dovrebbe preoccupare, ma è pur vero che sono aperti molti altri processi.

Il processo Mediaset di ottobre arriverà sentenza definita e li potrebbe arrivare una condanna che ha come corollario un interdizione dei pubblici uffici che ne chiude realmente la vita politica.

Lo stesso cavaliere è conscio che la sua vita politica volge al termine, ma non trova nessuno nel partito che possa prendere le redini. E' uscito però un outsider di livello Marina Berlusconi che potrebbe avere le qualità per prendere in mano l'eredità del padre e preparare il partito ad una vita autonoma da un eventuale leader.

Per ora il PDL e il suo leader sostengono Letta, ma il sostegno sarà condizionato da ciò che il governo produrra in particolare in campo fiscale. E' innegabile però che sia a destra che a sinistra ci sia insofferenza per la coabitazione e che spesso portare a casa risultati risulta difficile. In tal senso Guglielmo Epifani mette in luce che il governo e il PD non possono farsi dettare la linea dal PDL e dal suo leader. Un leader Berlusconi molto attivo che vede un PD in rimessa e sempre più insofferente anche per la sentenza Ruby.

Silvio Berlusconi e il PDL sono dubbiosi se buttare a mare il governo Letta. Tutto dipenderà dai risultati che lo stesso darà al cavaliere da spendere e dall'eventuale nuovo leader che il PDL potrebbe spendere. Esiste poi l'incognita di una nuova maggioranza PD-M5S che è difficile, ma non impossibile, potrebbe trovare la quadra per votare l'ineleggibilità di Berlusconi. Questa prospettiva Silvio Berlusconi senza avere un nuovo leader che ne raccolga l'eredita e forse questo preoccupa lo stesso.

Staremo a vedere come si dipanerà la telenovela del governo Letta e quali decisioni prenderà. Una cosa è sicura la legge elettorale sembra sempre più una chimera.

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