mercoledì 12 giugno 2013

Investire sul Trentino

Nel programma del PATT c'è un parte dedicare all'investire sul trentino che però è ancora più scarna delle precedenti.

Si è con la nuova normativa sugli appalti cercato di portare al centro le nostre aziende trentine che erano rimaste al palo a causa di normative europee e nazionali che hanno richiesto l'allargamento della platea delle aziende che devono partecipare agli appalti. Si vuole che vengano privilegiate aziende trentine e locali e in tal senso le amministrazioni locali dovrebbero esser responsabilizzate. Spesso ciò però si può verificare che nemmeno nei comuni più piccoli si riesce a vedere il privilegio accordato.

Comperare e utilizzare trentino deve essere il must sia a livello agricolo che artigianale, sia nel settore del turismo che dei servizi, per sostenere le nostre aziende, ridurre le spese di trasporto e finanziare i bilanci pubblici. Può sembrare che finanziare i bilanci pubblici non sia possibile in tal modo, ma è da notare che il 90% delle tasse prodotte in loco rimane qui sopratutto nel campo dell'IVA.

Sebbene la crisi morde il nostro territorio deve essere solidale come già si è dimostrato a livello nazionale e internazionale.

Tanti bei propositi che però in qualche caso si scontrano con delle amministrazioni ancora lontane nel privilegiare le aziende locali. Anche il comperare trentino risulta difficile perchè è vero che ognuno può dare il suo contributo, ma non sempre l'offerta trentina è competitiva. Non vengono poi esplicitate le risorse e come si vuole rendere ciò reale al di la di ciò che è stato fatto con gli appalti senza risultati verso qualche amministrazione.

Non si parla inoltre di clima economico e di incentivazione all'investimento con la possibilità di incentivare investimenti anche da altre aree nazionali e interazione. Bisogna diventare competitivi e non solo cercare di difendere le nostre produzioni. Serve rende attrattivo il Trentino verso le aziende, sopratutto internazionali, in modo da portare campi nuovi di sviluppo compatibilmente con le vocazioni.

Altro tema l'internazionalizzazione delle nostre aziende viene dimenticato e meriterebbe un discorso a parte perchè piccolo non è necessariamente bello. Serve portare ciò che si può verso una visione internazionale in modo da poter diversificare il rischio mercato rendendo più solide le aziende. Le stesse vanno aiutate in ciò.

Le risorse non si sa dove si andranno a prendere e nel programma definitivo ciò andrà detto sennò sono solo principi che non si declinano nella realtà, ma credo che molta strada dovranno fare questi abbozzi per arrivare agli elettori.

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