sabato 20 aprile 2013

L'agonia di Bersani e la proposta di SEL

Pier Luigi Bersani ha rassegnato le dimissioni da segretario operative dopo l'elezione del Presidente della Repubblica, perchè tante cose poteva sopportare tranne che essere preso per i fondelli dai parlamentari del suo gruppo. E' questo che si è verificato su Prodi. Un congresso del PD.

L'affermazione che i capigruppo del PD al Senato e Camera non è accettabile. Come si fa a dire ciò "La decisione dei parlamentari del Pdl e della Lega di uscire dall’Aula al momento del voto per il presidente della Repubblica è un atto grave che ferisce le istituzioni democratiche. E questo accade nel momento di massima espressione della vita democratica del Paese” dopo che c'era stata convergenza su un nome che invece è stato bruciato e si è messo un candidato visto come fumo negli occhi dalla destra. Il PD ha tradito la parola data ha tradito le istituzioni mettendo in scena uno spettacolo raccapricciante.

Un sussulto di dignità. Occorrerebbe un sussulto di dignità e non si può che riconoscere ciò ha Pier Luigi Bersani che ha rassegnato le dimissioni dimostrando che ha volte un uomo deve dire basta e che la misura è colma.

Non è dato modo di vedere come si possano riallacciare le fila col centrodestra e con buona parte del parlamento, ma una proposta la fa Nicki Vendola. Un uomo Niki Vendola che potrebbe dimostrarsi molto più pragmatico di tutti e chiama al voto su Stefano Rodotà. Un candidato sicuramente autorevole e che apre a Movimento 5 Stelle e salva il centrosinistra in corner. Un modo questo per una speranza che si deve riaccendere e dare al popolo.

Non ci si deve nascondere che lo scontro ora tra destra e sinistra si è alzato e che probabilmente ciò porterà tensioni e magari richieste di elezioni da una parte. Sarà nel caso di un voto a Rodotà onere del PD e del centrosinistra vedere se col Movimento 5 Stelle ci potrà essere un governo, ma questi sono scenari che se si apriranno un minuto dopo l'elezione del Presidente della Repubblica e sono ancora incerti. Nel caso un governo sia possibile lo si faccia, il popolo italiano non si merita spettacoli come quelli andati in scena il 19 aprile 2013, andiamo direttamente ad elezioni anche se non sono auspicabili. E ora parola alla quinta votazione.

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