giovedì 18 aprile 2013

Fumata nera nella seconda votazione: il PD al bivio

La seconda votazione ha riportato il risultato che potete vedere qui. E' un risultato che dimostra ancora di più come oramai il PD non sia diviso, bensì dilaniato. Il risultato in questione è influenzato dal fatto che PD e PDL abbiano votato scheda bianca. Un modo per secondo alcuni far decantare le acque.

Il dilemma PD. Nel PD sembra essersi insediata una malattia il bipolarismo e una visione che non sa se accordarsi col PDL o con Movimento 5 stelle. In entrambi i casi i rischi oramai sono alti.

Nel sferzare verso il Movimento 5 stelle Bersani sconfesserebbe se stesso e una sua mossa che tutto ha fatto se non che distruggere il centrosinistra con SEL che si è allontanato e un PD che risulta essere diviso.

Il voto a Rodotà potrebbe esser condiviso a sinistra e da ciò che si sente anche da Scelta Civica, ma la convergenza su ciò è tutta da dimostrare. In un caso di sostegno o meno comunque Bersani ha oramai le ore contato avendo perso tutte le partite o quasi che si sono aperte dalle elezioni di febbraio ad oggi.

Potrebbe provare a tenere in piedi un accordo con il PDL, ma visti i risultati non so come questo potrebbe esser sostenuto.

La partita del governo. L'apertura a Rodotà e al Movimento 5 stelle potrebbe ricompattare il PD e SEL, ma a questo punto chiudere qualsiasi possibilità con il PDL.

A quel punto Bersani non può pensare più ne al governissimo, ne alle larghe intese; ma a quel punto dovrebbe aprire a Grillo e se ci sta Scelta Civica.

Silvio Berlusconi non era presente alla seconda votazione sapendo già l'esito e si è dedicato alle elezioni regionali del Friuli. E' interessante il comizio da lui tenuto perchè oltre a dire di combattere l'astensionismo e impegnarsi per le elezioni regionale ha detto di tenersi pronti. Tenersi pronti a cosa? Alle elezioni di giugno.

Elezioni a giugno è questo lo scenario per il quale il PDL si prepara e Bersani dovrà tenere in conto anche ciò perchè la destra ha dimostrato di saper usare la piazza. In tale squarcio dovrà capire cosa fare da grande con chi allearsi e se fare tutto da solo. Si potrebbe andare anche alla quarta votazione e oltre.

Più si va avanti con le votazioni e più gli scenari sono mutevoli e potrebbe a questo punto esser preclusa, sempre pronto ad esser smentito, ogni possibilità di accordo. A quel punto ciò potrebbe avere effetti su una possibilità di governo anche dopo le parole di un capo coalizione che sebbene non più forte degli altri due maggiori dimostra di avere le idee chiari sui passi. Ora la palla come sempre è stata è drammaticamente nel campo del PD che deve capire che mosse può portare avanti per non uscire con le ossa rotte e non precludersi nessuna possibilità di accordo per un futuro di governo. Ora vedremo che il segretario Bersani o chi altro per il PD ha delle carte ancora da giocare e dove esse porteranno. Staremo a vedere le scelte del PD di domani mattina.

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