giovedì 18 aprile 2013

Riflessioni sulla non uscita del Sole 24 Ore di oggi

Oggi il sole 24 ore non uscirà e nemmeno il sito sarà aggiornato come nota del CDR e vorrei parlare da ex abbonato e da lettore oramai saltuario di tale giornale.

L'usabilità. Un giornale che ho apprezzato per i temi trattati e per la competenza di chi scriveva un po' meno per l'usabilità. Il formato grande è un retaggio del passato che al giorno d'oggi non regge più ancora meno dopo l'avvento del digitale.

Un formato di carta che risulta poco maneggevole e che spesso quando si apre porta ad occupare molto spazio e che anzi potrebbe essere un ponte se di piccolo formato tra la carta e il digitale per chi non ha ancora dimestichezza con il nuovo strumento.

Se guardiamo al digitale spesso non è all'altezza delle aspettative perchè se vuole catturare il lettore deve poter avere contenuti ricchi condivisibili, scaricabili magari in PDF tutti o solo alcuni. E poter costruire base per la condivisione. Si deve poter dire che il digitale è pronto per sostituire il fisico, ma per chi vuole il fisico c'è ancora.

La politica abbonamenti. Io sono un abbonato pentito del cartaceo perchè ricevendolo per posta per almeno una settimana non era arrivato o arrivava tramite parenti a cui era stato portato, sebbene l'indirizzo era giusto. Visto che le Poste Italiane non davano garanzia che ciò non potessi ripetere ho cancellato lo stesso chiedendo indietro le copie non sfruttate.

Mi era stato proposto di farmi l'abbonamento in edicola, ma cavolo e se poi in edicola ci vado poco? E se cambio zona. Non era quello che cercavo.

Ci sarebbe il digitale ma dovrebbe esser più flessibile e più fruibile. Deve esser possibile acquistare una copia e fare un abbonamento più lungo e poi si deve poter aver massima versatilità per poter utilizzarlo anche per una discussione con facilità di discussione della parte che si vuole.

Conclusioni. Non è quindi la qualità contenuti, ma la fruibilità degli stessi che va premiata. Capisco che i giornalisti e tutti i lavoratori del gruppo siano incavolati perchè non vedono cambiamenti e la dirigenza con i bonus.

Certo è che questo sciopero, in una giornata che poteva esser cruciale per le istituzioni del nostro paese e per il paese stesso, non porta a migliorare l'immagine di un giornale che in campo economico è stato al top in Italia. Se il piano per un miglioramento porta ad una ristrutturazione va fatta per rendere migliore la sua situazione reddituale. Bisogna dire alle persone che alcuni campi non hanno più senso di esistere e che in qualche caso bisogna riconvertire professionalmente anche il personale. Speriamo solo che gli azionisti vogliano investire e se gli stessi non vogliono non c'è nulla da fare.

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