mercoledì 17 aprile 2013

L'accordo non c'è per il Presidente della Repubblica

L'accordo non c'è o almeno non c'è con Berlusconi vista la comunicato del Partito democratico attraverso la quale nessuna rosa è stata presentata a Berlusconi sebbene si ragioni da giorni su diverse possibilità con tutte le forze parlamentari per arrivare ad un nome largamente condiviso.

La fiera delle vacche. Milena Gabanelli ha tolto la sua candidatura volendo rimanere giornalista e ha mio avviso ha fatto una scelta saggia. E' meglio avere un buon giornalista che un mediocre presidente. Non perchè professionalmente la Gabanelli non sia valida ma non so se ha le competenze richieste per tale ruolo.

Tolta però la Gabanelli vengono fatti 14 nomi che spaziano in variegati settori dimostrando se ce n'era bisogno che non è pensabile che i criteri di scelta siano per tutti simili. Tanto meno per il Movimento 5 stelle.

Le due scarpe del PD. Il PD sta conducendo la trattativa di avvicinamento al voto con in due scarpe una che guarda al PDL e una che guarda al Movimento 5 stelle. Un comportamento questo che seppure comprensibile, visto che anche gli altri possono farlo, potrebbe portare ad instaurare trattative multiple: Tali trattative potrebbero essere inconciliabili e non essere indolori per un futuro governo.

E' brutto dirlo ma sul Presidente della Repubblica il PD si gioca tutto perchè da come si comporterà potrebbe vedersi precluse alcune strade per la formazione di un governo. Certo è che c'è necessità di un presidente forte vista la crisi politica e economico sociale che il nostro paese sta vivendo.

Un paese, l'Italia, diviso che chiede che la politica si occupi dello stesso; ma che a 50 giorni non vede ancora un governo. Una votazione quella del Presidente dell Repubblica che è una votazione interessante anche per capire se esistono possibilità di governo o quali o se ci si accinge ad andare a nuove elezioni. Delle elezioni che in caso la votazione arrivasse alla quarta votazione con voto solo di una parte sarebbero inevitabili. Una votazione la quarta che però se non condiviso il nome come invece per forza di cose è nelle prime tre che non solo sarebbero un segnale per il governo, ma sancirebbero un Presidente della Repubblica che rappresenta la nazione non potendola rappresentare.

Domani sarà una giornata importante perchè si capirà senza speculazioni di nomi che aria tira e se realmente un accordo ci sia.

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