giovedì 17 ottobre 2013

Comunità di Valle e Enti locali per il Movimento 5 Stelle

Il Movimento 5 Stelle Trentino anche se le nostre risorse sono maggiori essendo Provincia autonoma ritiene che le risorse vanno usate oculatamente.

Fondamentale a tal fine risulterà mantenere l’ente pubblico Regione, con funzioni di coordinamento tra le due Province Autonome di Trento e di Bolzano.

Va affidata maggiore autonomia decisionale e finanziaria ai Comuni ed eliminare la Comunità di Valle, inutile carrozzone fonte di sprechi enormi di risorse pubbliche e strumento di controllo politico e clientelismo elettorale. Con l’istituzione della Comunità di Valle nel 2010, infatti, si è ulteriormente affermato il centralismo politico della PAT, che ha indebolito il senso di comunità e la partecipazione attiva dei cittadini alle scelte del territorio. Le Comunità di Valle, prive di competenze e appesantite da un organigramma del personale e da organismi assembleari ipertrofici e inefficaci, hanno provocato forti conflittualità a livello locale a causa del maldestro tentativo del governo provinciale di imporre ai Comuni competenze gestionali associate non condivise.

Le competenze che erano trasferite alle Comunità e le altre che si vuole trasferire vanno assunte dalle unioni e alle associazioni volontarie tra Comuni. Il numero di Comuni è alto e per questo va incentivato economicamente la la fusione dei Comuni più piccoli, avuto riguardo all’orografia del territorio.

Si deve favorire la diretta e attiva partecipazione dei cittadini potenziando il ruolo e le funzione delle ASUC, attraverso il trasferimento di competenze ora in capo ai Comuni. Va inoltre previsto un limite normativo di due mandati elettivi a qualsiasi livello istituzionale e divieto assoluto del cumulo di cariche.

Sulla questione della regione o la si riempie dei contenuto o non condivido la questione di tenere in vita la regione. Va valutati gli effetti dell'autonomia della cancellazione se rimane vuota.

Condivido la cancellazione delle Comunità di Valle e la riscoperta del protagonismo dei Comuni. Va affrontato il problema della numerosità di Comuni anche con incentivi economici alla fusione. Per quanto riguarda le associazione dei comuni e le unioni volontarie nulla da dire perchè alcune funzioni non possono esser gestite comuni per le caratteristiche delle funzioni.

Sulla partecipazione della gente e del limite di due mandati piena condivisione.

Una riforma che avrà bisogno di esser valutata nel campo delle risorse e che troverà resistenze ma che non è procastinabile.

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