martedì 15 gennaio 2013

Razionalizzazione Poste Italiane nel Vanoi: resoconto di cosa si muove

Prima di tutto vorrei scusarmi con l'amministrazione comunale per un mess che ho scritto su facebook e che qui riporto solo per poter da uomo riportare l'errore per cui mi scuso con tutta l'amministrazione di Canal San Bovo e il suo sindaco Mariuccia Cemin:

Vedo poi che c'è chi parla del sindaco è ok ci può stare. Non è stata l'amministrazione più consona ad affrontare il problema. Ma per proporre non bisogna avere qualche idea.

Ammetto che il mio post è stato ingeneroso e dettato dalla foga con cui mi sono buttato sulla discussione sulla situazione delle Poste a Canal San Bovo e quando ci si sbaglia si deve ammettere.

Ringrazio Stefano Beccalli per le informazioni e per le scuse del sindaco che non ha potuto rispondere all'email che gli ho inviato perchè ne è sommersa. I problemi sul nostro territorio sono molti e richiedono lavoro.

Poste. Lunedì il Sindaco e Giulia hanno avuto un incontro con il commerciale delle Poste S.P.A.

Questo incontro era già stato programmato prima di Natale ma a causa dell'impossibilità da parte del commerciale (influenza) è stato posticipato a ieri. Quindi tutto era già stato programmato. Il Comune si è SUBITO interessato al problema.

Il commerciale espone 4 offerte commerciali (consegna comunicazioni IMUP ai residenti, consegna comunicazioni relative alle tariffe consumo acqua, etc.) da poter attivare negli uffici postali a Canal San Bovo. Questo tipo di strategia è stata ovviamente proposta anche nel Comune di Livo e in altri Comuni. Oltre a aderire a tali servizi, l'amministrazione Comunale di Livo, aveva investito parecchi soldi nella sistemazione dell'ufficio postale.

Aderendo a uno o più servizi, il Comune di Canal San Bovo dovrebbe consegnare a Poste S.P.A il database delle utenze e la stessa società si impegnerebbe a spedire a casa dei residenti le relative comunicazioni. Questo ha un costo non indifferente per il Comune. Si parla di circa 2/3 mila euro a servizio. L'attivazione di questi servizi, secondo opinione del commerciale a mio giudizio confutabile, porterebbero un maggiore carico lavorativo per il servizio postale a Canal San Bovo e quindi non ci sarebbe questa "razionalizzazione" del servizio. Questa è ovviamente la strategia commerciale di Poste S.P.A.

Dopo lunga discussione in giunta abbiamo deciso di non aderire per il momento a queste proposte commerciali per i seguenti motivi:

  1. non possiamo giustificare l'incarico a Poste S.P.A di questo surplus di lavoro (invio comunicazioni) visto che il nostro Comune già dispone di un numero sovrastimato di dipendenti comunali (compreso custodi forestali).
  2. se attivassimo uno o più servizi non abbiamo la garanzia che nei prossimi anni saremo soggetti a ulteriori "visite" da parte di Poste S.P.A.

Per questo abbiamo intenzione di proseguire per vie istituzionali, coinvolgendo anche la Comunità di Primiero. Credo sia l'unica azione "forte" da fare.

Personalmente credo che la raccolta di firme in atto non porti i risultati previsti.

Se noti bene, ho rimarcato più volte che stiamo discutendo con una delle più grandi S.P.A del nostro Paese (che fornisce si un servizio pubblico, ma adotta strategie economiche e finanziarie di una classica spa).

Penso che la via istituzionale / politica possa produrre l'unico risultato atteso, ovvero:

  1. tenere aperto tutta la settimana l'ufficio a Canal San Bovo.
  2. lasciare aperti 3 giorni la settimana gli altri due uffici periferici.

Conclusioni. Prima di tutto come vedete a tutti può capitare di dare giudizi affrettati e sbagliarsi. E' meglio avere proposte.

Come l'assessore Stefano Beccalli una raccolta firma avrebbe scarso risultato, in quanto come già dall'ufficio stampa anche togliere i soldi avrebbe risibile risultato.

L'amministrazione si è mossa e stata trattando e il tempo forse non sarà breve e condivido che va valutato tutto attentamente, perchè nel tempo la storia non potrebbe esser conclusa. Certo prima di tutto dobbiamo rendere i nostri paesi appetibili per renderli vivi e mantenere i servizi.

La storia non è chiusa è si vuole trovare una soluzione politica- istituzionale coinvolgendo anche la Comunità di Valle di Primiero. Attendiamo gli sviluppi e appena ce ne saranno altri ve li farò sapere.

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