L'epidemia, ora definita dall'OMS pandemia, ha messo sotto pressione il nostro sistema sanitario sia a livello centrale.
A livello di ULSS Dolomiti ciò ha portato ad effettuare fino al 13 marzo a 1447 tamponi contro i 711 del 11 marzo con un sensibile incremento, dovuto anche alla ripetizione anche del tampone più volte a distanza di tempo sulla persona risultata positiva.
L'accellerazione dei tamponi è giustificato dall'andamento della diffusione dell'epidemia in italia e anche nelle altre zone, e sebbene con numeri più bassi anche da noi. Si vede dal grafico che i casi positivi con aumento fino a quasi 70 (66). Per una più corretta interpretazione si dovrebbe fare riferimento a dati presi in orari indentici del giorno, ma cambi nella registrazione e l'emissione dei bollettini dovuti alla situazione che si sta affrontando non è stato possibile. E' comunque un altrò segnale assieme alla riorganizzazione dei servizi avvenuta ieri che la situazione è seria.
Si apprezzare il basso livello di ospedalizzazione dei contagiati con una leggera flessione da 18 a 16 (-2) dovute a dimissioni di pazienti ospitati in area non critica.
E' da segnalare la non presenza di pazienti in terapia intesiva e deceduti, anche se in tale ambito non ci posso esser conferme visto l'anziana deceduta all'ospedale di Belluno positiva al covid-19(coronavirus) di cui non si allo stato comunicato se è stata confermata la positività o meno.
Effetto collaterale di tale epidemia è le persone in isolamento e sorveglianza attiva passate da 392 a 492 dall'11 marzo al 13 marzo accelerando il suo aumento delle persone in tale condizione.
E indispensabile visti questi dati attenersi alle indicazioni delle autorità per evitare la diffusione del contagio, che sebbene allo stato a numeri che possono sembrare piccoli mettono sotto pressione il nostro sistema sanitario. Seguire le indicazioni delle autorità è la condizione per uscire quanto prima da tale situazione.
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