lunedì 30 marzo 2020

La situazione della rete ospedaliera nel Veneto nell'emergenza covid-19

L'epidemia di coronavirus, Covid-19, non ha solo portato allo stop all'attività di paesi e città, con le deroghe previste, ma anche un aggravio per il nostro sistema sanitario.

Il primo dato da guardare per analizzare la situazione sanitaria è i ricoveri in area non critica, quindi i pazienti non gravi, e si nota che anche qui l'aumento esiste ma meno pronunciato negli ultimi giorni.Ci sono all'incirca 1600 ricoveri in Veneto, non pochi, quasi due ospedali hub di provincia. La provincia da tenere sotto occhio è Verona che non si allinea alla stabilizzazione dei pazienti, come succede nelle altre provincie, ma vede i casi aumentare, in modo più accentuato negli ultimi giorni. Altro dato da segnalare è la provincia di Treviso che dopo aver toccato quasi i 400 pazienti non gravi vede una parabola discendente.

I pazienti in terapia intensiva sono quelli che incido di più sul sistema sanitario, non per numero, ma per aggravio di risorse tecniche sia umane, Il dato in Veneto supera i 350 pazienti con una lieve ripresa negli ultimo giorno, che tranne che a Rovigo e Verona, vede un leggero aumento nell'ottica della stabilità. In questa ottica di stabilità anche Verona, sebbene più di 100 casi siano suoi tra quelli più gravi, si è conformata.

Tra le note positive non si può che annoverare il numero dei dismessi che aumentati fortemente dal 23 marzo al 28 marzo, con rallentamento il 29, comunque crescono con un buon contributo di Verona, Padova, Treviso, ma anche di Belluno che inizia ad apparire sulla curva. Il segnale di stabilità di molte province è dovuto alla fase del recupero anche di persone gravi o non che è lungo.

Il coronavirus ha portato via molti di noi, sopratutto anziani, anche in Veneto ciò è successo. Il dato dei decessi continua ad aumentare toccando i 400 in Veneto e sebbene rallenti nell'ultimo giorno è sempre in crescita la curva. Qui ancora Verona fa tristemente la parte del leader, con i decessi che hanno oltrepassato quota 100 e diretti verso quota 150 seguita da treviso che cresce e si avvicina a 100. Altre province che crescono sebbene appena sopra i 50 Belluno e Padova, quest'ultima depurata da i dati del comune di Vo' che cluster a sè.

La situazione migliorare anche nella rete ospedaliera, anche se i pazienti ricoverati sono pari ad due ospedali hub di provincia. Questo deve portarci assieme ai dati dei decessi a comportamenti responsabili e al rispetto delle indicazioni delle autorità. Spesso gli infermieri, medici e tutto il personale sanitario sono stati visti come eroi visto la mole di lavoro che gli è piovuta addosso. Non sempre il tentativo di salvare vite umane è stato facile e spesso al dolore di veder soffire la gente in modo acuto così spesso incide sul benessere anche di tale operatori. L'emergenza rientrerà non si sa quando in modo definitivo, ma fino a quando non rientra ci si deve comportare in modo ancora più responsabile. Mi è piaciuta l'immagine data, in conferenza stampa, da Zaia, tempo fa che sebbene le strutture c'è si deve usarle meno possibile perchè arrivati in terapia intensiva si è quasi alla "monetina testa o croce", mettendo in luce che anche con le migliori tecniche a volte non si riesce a salvare i più gravi.

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