lunedì 31 maggio 2021

Nemmeno la pandemia Covid-19 ha fermato le cure palliative fornite dall'ULSS Dolomiti: i dati 2020

 Belluno. Ieri si è tenuta la Giornata nazionale  del sollievo  2021 e l'ULSS Dolomiti ha diffuso i dati delle attività svolte dai professionisti dell'Azienda nell'anno 2020.

 Nel 2020, le due unità di cure palliative hanno seguito complessivamente circa 700 pazienti di cui oltre 120 non oncologici. Per 175 pazienti c’è stata un’alternanza tra Hospice e domicilio.

Nei due hospice ci sono stati complessivamente 283 ricoveri, con un tasso di occupazione dell’84%.

I pazienti seguiti ambulatorialmente a Belluno, Agordo, Pieve di Cadore e Feltre sono stati oltre 400, a cui sono state erogate circa 1.300 viste mediche e 185 colloqui psicologici.

«Nel periodo COVID l’attività ambulatoriale è stata rimodulata come da indicazioni Regionali  per quanto riguarda l’attività ordinaria, mentre sono state garantite le urgenze e sono state valutate le situazioni particolari attraverso un monitoraggio telefonico quotidiano. L’assistenza domiciliare da parte dell’equipe di Cure Palliative è stata  garantita ed  anzi implementata in quanto alcune terapie di supporto, prima eseguite ambulatorialmente, sono state effettuate a domicilio .

Se consideriamo la fragilità dei nostri pazienti inserita in un contesto difficile come quello che stiamo vivendo, che in particolare ha influito nella sfera relazionale e degli affetti, così importante per la qualità di vita di chi è al termine della sua esistenza , l’aver garantito la continuità assistenziale da parte dell’Equipe di Cure Palliative è stato sicuramente di grande importanza come in più occasioni ci  è stato riferito dagli stessi pazienti e familiari», spiega Giuseppe Fornasier direttore della Cure Palliative di Belluno.

«Praticamente tutto l’anno 2020 è stato caratterizzato dalla pandemia da Sars Cov-2», spiega la responsabile delle cure pallitaive di Feltre Roberta Perin, «ciò nonostante l’attività assistenziale domiciliare ed in Hospice è stata costantemente garantita. Non si è mai fermata neanche l’attività di consulenza in Primiero e nei Centri Servizi per Anziani.

L’attività ambulatoriale di Cure Simultanee è stata implementata di un centinaio di visite rispetto all’anno precedente. Abbiamo notato che i familiari, vista l’applicazione delle norme restrittive di accesso in Hospice, spesso hanno preferito, anche se in difficoltà, mantenere il proprio caro a domicilio. L’Hospice ha comunque sempre garantito la presenza quotidiana, anche se ridotta nel tempo e nel numero, dei famigliari/caregiver a letto del paziente, soprattutto nell’imminenza della morte».

 

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