sabato 9 febbraio 2013

Impianti di risalita a San Martino di Castrozza

Nelle comunicazione del Consiglio Comunale del 7 febbraio 2013 la sindaca rende edotto il consiglio circa la situazione di SMPDTF e degli interventi che i comuni e la Comunità di Valle.

La società in questione gestisce gli impianti funiviari di Rosalpina e SIATI dopo la fusione delle stesse e naviga in cattivissime acque sebbene già in passato abbia evitato il fallimento grazie ai comuni. Questo è stato fatto perchè si ritiene che tali impianti siano importantissimi per l'alto Primiero e pure in minima parte per noi. Tant'è che si sta pensando di re-intervenire.

L'intervento verrebbe svolto creando una Holding a cui si parteciperebbe con le quote di ACSM in possesso dai comuni e con risorse fresche della Provincia per 10 milioni di euro. Oltre ovviamente a quelli già presi di contributo per il trenino che vede andare sempre deserto il bando.

Ci sarebbe poi una scissione con due società. Alla prima andrebbero andrebbero i cespiti immobiliari e quindi la gestione degli stessi, mentre alla seconda la gestione dei servizi. Tali società avrebbero le stesse persone nel CDA. La seconda società pagherebbe un canone alla prima per l'utilizzo degli impianti prima basso poi in incremento. Questo è supportato da un piano industriale e da pareri legali.

Per il rilancio si prevedono fideiussioni da concedere attraverso mutui sugli immobili della società a cui appartengono a cui si fa fronte col canone che si prevede di incassare.

La posizione del sindaco. Il sindaco ha messo in luce che buona parte dei comuni sono favorevoli e pure la comunità anche se Tonadico e Siror latitano. Si ricorderà in merito il documento di mezzano.

Per far ciò si pongo alcune condizioni:

  1. si parteciperà con il 6,62 di ACSM ottenendone il riporto a 100 della holding che è pari a circa l'8%. La diluizione di quota deve esser compiuta dagli altri. Nel caso non fosse possibile si venderà la quota direttamente potendone ricavare 600000 euro.
  2. I patti para-sociali devono prevedere che il comune di Canal San Bovo venga trattato come per un socio storico con entrata in CDA.
  3. Stesura e firma solo alla formalizzazione di tutti i patti para-sociali e comunque si aspetterà prima la firma di Tonadico, Siror

Tutte le condizioni sopra esposte dovranno esser rispettate.

Il segretario, Lino Sperandio, ha messo in luce che tale azione non sarebbe permessa in quanto in violazione della legge statale che prevede che le quote delle società quando le stesse hanno il bilancio da tre anni in rosso. Ne è nato un siparietto con tra lo stesso e la sindaca, Mariuccia Cemin, che invece ha sostenuto che una legge provinciale di Trento che permette di ovviare tale divieto in campo di impianti di risalita in modo aiutarne il risanamento. Questo sfruttando la dicitura che gli impianti di risalita sono società di trasporto pubblico. Si è notato visto il siparietto che i consiglieri erano disorientati in merito.

E' l'unica soluzione. Non è l'unica soluzione, infatti altre soluzione ci possono essere:

  1. ACSM partecipi in SMPTF. Sebbene ciò avrebbe fattori giuridici positivi non è totalmente positiva essa. Tra i fattori negativi ci sono il disaccordo tra i soci ACSM e la volontà di non inserire ACSM in una società di sicuro baratro.
  2. Fallimento della società. Si potrebbe prevedere di non far nulla e ciò porterebbe a fallimento sicuro con contraccolpi sul settore turistico e bancario.

Considerazioni. Le strade davanti a SMPDTF sono ridotte, ma non per il Primiero e Vanoi che farebbero bene a guardare ad un altro sviluppo piuttosto che accanirsi terapeuticamente su una società.

Se proprio ci si vuole accanire per lo meno si porti ad una cancellazione del CDA mettendo persone competenti. Si potrebbe inoltre assumere gli asset immobiliare e fare una gara trasparente per l'assegnazione della gestione.

2 commenti:

  1. Giustissimo, si azzeri il CDA e si mettano persone competenti!! nei Comuni " fuori mano" ce ne sono tantissime e se verra' dato loro qualche emolumento... ancora meglio... renderanno il doppio, se poi vengono scelti tra coloro che sanno anche scrivere l'italiano .. avremo fatto "bingo"
    Maurizio Rimondi

    RispondiElimina
  2. Se si vogliono salvare si faccia, ma non con soldi pubblici. La politica esca e faccia il suo ruolo di programmazione dello sviluppo e non di gestione di aziende. E sopratutto chi gestisce deve esser competente. Non ci si inventa amministratori. Ancora meno buoni amministratori. Le selezioni devono guardare la meritocrazia. Se si salvano così e si continua così sono solo soldi buttati.

    RispondiElimina