martedì 26 febbraio 2013

L'Italia punisce la sua classe dirigente

L'elettorato ha votato in massa, sebbene con un calo del 5% circa dalle politiche precedenti, in ambo i lati del parlamento e l'affulenza si è attestata sul 75%. Una partecipazione massiccia dell'elettorato che ha voluto castigare la politica.

Dai dati ottenibili qui si denota una sconfitta per tutta la classe dirigente nazionale e perfino del professor Mario Monti che ha un risultato non positivo. Il Movimento 5 stelle ha ottenuto più del 20% arrivando al 25% alla Camera dimostrando la sua popolarità sopratutto fra i giovani. Si è però dimostrato che il Progetto Rivoluzione Civile è da rivalutare e che la gente non ama chi imbroglia vedi il flop di Fare Fermare il Declino di Oscar Giannino.

Il caos Senato. Se alla camera tutto sembra tranquillo con 340 seggi assegnati al centrosinistra con la legge elettorale e si può pensare ad una maggioranza solida (con 316 la si ha) per il senato le cose coso tremendamente complicate. Infatti i seggi sono assegnati così:

  • 113 Centrosinistra;
  • 116 Centrodestra;
  • 54 Movimento 5 stelle;
  • 18 Con Monti per l'Italia.

I risultati dimostrano che anche imbarcare Mario Monti sarebbe non sarebbe sufficiente per dare una maggioranza credibile solo inserendo il Movimento 5 stelle le coese andrebbero leggermente meglio. Certo il Movimento 5 Stelle sarebbe molto condizionante avendo circa la metà dei seggi di tutta la coalizione di centrosinistra.

Nuove elezioni e altri scenari. Nuove elezioni potrebbero essere come no risolutive e potrebbero portare il Movimento 5 stelle ad essere primo partito, in quanto l'andare alle elezioni sarebbe l'ennesimo fallimento della politica e delle due coalizioni maggiori. Con la legge attuale potrebbe aversi si esito chiaro ma forse non quello che le coalizioni maggiori si aspettano.

Altro scenario sarebbe se le coalizioni maggiori si coalizzassero lasciando fuori Mario Monti dai giochi. Questo sarebbe un segnale forte all'Europa al Mondo e ai Mercati. Sarebbe questa la degna chiusura al berlusconismo e a ciò che ha rappresentato con l'antiberusconimo che si tirava dietro. Sarebbe un disarmo delle coalizioni per il bene del paese.

Le parole di Fassina commentando le prime proiezioni su un non ritorno al voto, ma ad una riforma della legge elettorale è segno di maturità politica.

Angelino Alfano con la dichiarazione: VIMINALE NON UFFICIALIZZI DATI PROVVISORI SCARTO IRRISORIO, MINISTERO DICHIARI IL “TOO CLOSE TO CALL”, mostra di capire la situazione che va chiarita fino in fondo con tutti i dati definitivi.

Sono però le dichiarazioni riportate dal Sole 24 ore oggi a dare la quadra del cerchio: «E' presto per capire cosa fare, dovremo riflettere», spiega Berlusconi all'indomani delle Politiche che consegnano l'Italia alla ingovernabilità, che approfitta della prima uscita nel "day after" per sollecitare attenzione agli interessi nazionali: «Per il bene dell'italia tutti devono acconciarsi a fare qualche sacrificio: non credo che quest'italia possa non essere governata. Io sono tranquillo, ho la coscienza a posto».

Alle 14 Bersani farà una conferenza stampa, ma forse sarà la sua conferenza stampa più difficile perchè non potrà solo liquidare il centrodestra.Dovrà tenere conto dell'apertura del centrodestra e aprire come già sembra aver fatto Silvio Berlusconi. L'annuncio del ritorno urne visto che può farlo avendo 380 deputati sarebbe una sconfitta.

La sconfitta del PD. Il PD e il centrosinistra devono assumersi la responsabilità dei prossimi passi, ma lo dovrà fare con umiltà. E' innegabile che la ridiscesa in politica di Berlusconi abbia fatto recuperare il PDL certo è che Bersani non ha saputo capitalizzare la forza che aveva anche dopo le primarie.

Il segretario in primis ha dissipato il suo patrimonio e forse anche tenere qualche notabile dopo le primarie è stato per lui fatale. Credo che però gli errori sia molti di più come la chiusura a Rivoluzione Civile. Solo che le coalizioni maggiori posso dare stabilità. Tutti altri soluzioni sono traballanti. Credo il segretario Bersani debba mollare visto che ha fatto peggio di Prodi 2006.

La reazione mercato. Le uniche parole che Bersani deve dare è la coalizione con Berlusconi altre proposte sono instabili. Il mercato lo sa e non ci scommette molto su un governo che deve fare scelte difficili. Intanto però il mercato italiano perde più del 4% e lo spread va a 334 tra btp 10 anni e bund tedeschi. L'incertezza la fa da padrona perchè si ritiene che PD e PDL non possano lavorare assieme la speranza è di esser smentito.

Un segnale all'Europa. Un segnale forte Europa è arrivato dalle urne che l'Italia vota senza ingerenze europee e gli italiani sono prima italiani che europei.

L'Europa vuole gli italiani e allora deve cambiare, in quanto tale Europa non funziona e appare burocratica e bancaria più che dei cittadini. Il voto a Movimento 5 stelle ciò dice.

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