giovedì 30 maggio 2013

La truffa dei DDL sui referendum provinciali

Oramai si va verso l'estate e se guardiamo i DDL presentati al consiglio provinciale di Trento si aveva la sensazione che sulla democrazia diretta qualcosa di sostanzioso cambiasse. Purtroppo non è così sebbene oltre che giusto in tale settore sarebbe stato conveniente cambiare anche per togliere in parte il terreno sotto grillo.

DDL 222 de della XVI Legislatura. E' un tema quello presentato in tale disegno di legge che avrebbe potuto dare dignità al cittadino che si interessa della cosa pubblica e anzi poteva incentivare tutti a interessarsi di più della stessa. I presentatore Margherita Cogo del PD e Bruno Firmiani IDV sono consiglieri della maggioranza attuale e quindi si pensava che ci fosse una concreta chance per questo DDL. Non è purtroppo così visto che dal calendario lavoro del consiglio non è prevista la trattazione dello stesso almeno fino ad agosto. Come si sa ad agosto c'è la chiusura e si trova impossibile che un DDL presentato il 22 giugno 2011 e fin'ora non andato in aula possa vedere la luce a settembre.

Eppure era un DDL di buon senso che alzano a 9000 le firme come previsto dall'art. 2 dello stesso permetteva di superare comportamenti non degni dei partiti che spesso invocavano la gente a fare tutt'altro che esprimere un loro diritto. Questo non tanto per le firme che si aumentano ma per l'art.1 che prevede che la maggioranza assoluta sia dei presenti.

Il buon senso sembra però non essere di casa e quindi si lascia una prateria a Grillo su tale tema, ma fa così tanta paura che la gente possa esprimersi?

Abbassare le firme. Il DDL 267 sui referendum provinciali respinto in commissione in data 06 maggio 2013, ma andrà comunque in aula il 5 giugno. Lo stesso vede come primo firmatario Claudio Civettini delle Lega Nord a cui si agganciano altri consiglieri dello stesso partito. Mi dispiace constatare che questo DDL non affronta i problemi non toccando quorum o il rispetto dell'esito referendario, ma solo la raccolta firme. Questo viene fatto modificando l'art. 5, 17, 28 della Legge n.3 del 5 marzo 2003. Il testo può essere ricavato dal link, ma si può evincere come ci sia un abbassamento a 500 firme di elettori per il referendum provinciali a meno che questo non si svolga su materie delle minoranze linguistiche germofone in tal caso le firme sono portate a 400 firme di elettori residenti in comuni germofoni. Come ho già detto sopra non si affrontano i problemi.

Indizione dei referendum provinciali. Anche il DDL 297 è presentato dalla Lega Nord con primo firmatario Filippin Giuseppe ed è stato respinto in prima commissione in data 06 maggio 20013 e verrà discusso il 5 giugno. Questo DDL ha ancora minor incisività sullo svolgere dei referendum e il cittadino non noterà nessuna differenza. Il fatto sta tutto che si vuole toccare la modalità di indizione dei referendum provinciali. Cosa realmente cambia? Col DDL si vuole cambiare modalità di indizione passando dal decreto del Presidente della Provincia, com'è attualmente, al decreto del Presidente del Consiglio Provinciale.

Conclusioni. Si nota nel comportamento del PD e della Lega Nord un voler provare a cambiare, ma aver paura di cambiamento con proposte che francamente lasciano il tempo che trovano. Mi si dirà ma la Margherita Cogo ha presentato un DDL che voleva andare al nocciolo del problema; ma quando un consigliere e un partito non mandano avanti la loro idea di cambiamento dimostrano di aver lanciato uno specchietto delle allodole.

Nessun partito e nemmeno PD e Lega Nord hanno dimostrato di voler togliere almeno sul campo della democrazia diretta terreno al M5S.

Nessun commento:

Posta un commento