mercoledì 29 maggio 2013

Incrementi dei casi di epatite A in Provincia di Trento nessun allarme

Ugo rossi rassicura sul fatto che non esista nessun allarme circa i casi di Epatite A che hanno visto un aumento dei casi nel Nord-Est d'Italia e quindi anche in Trentino. I casi sono 29 ma nessuno è grave. Ugo Rossi, assessore alla salute e politiche social, ha tenuto a precisare quanto segue:" "Si tratta di una malattia assolutamente curabile, nessun allarme per i prodotti del Trentino".

La causa. La fonte di infezione più probabile pare essere stata il consumo di frutti di bosco congelati provenienti da Paesi esteri e questo fa dire ad Ugo Rossi: "Nessun allarme quindi sui frutti di bosco trentini - prosegue l'assessore Ugo Rossi - né freschi, né surgelati: si tratta di prodotti confezionati fuori regione, come segnalato dal Ministero della Salute che ha già anche diramato il sistema di allerta e provveduto al ritiro dal mercato".

L’Azienda sanitaria è impegnata nella sorveglianza e nel controllo della malattia: per tutti i casi viene condotta un’accurata inchiesta epidemiologica sui fattori di rischio della malattia e per evitare la trasmissione dei casi da persona a persona vengono vaccinate le persone a contatto stretto del malato. Sono stati eseguiti 9 campioni su prodotti congelati di frutti di bosco inviati al laboratorio di Brescia per la ricerca del virus. Inoltre, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, si è avviato uno studio scientifico sui fattori di rischio della malattia e sono stati inviati all’Istituto Superiore di sanità i campioni biologici dei casi per la tipizzazione del virus.

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