mercoledì 29 maggio 2013

Dimissioni di Enrico Turra e fuoriuscita di Via Nova dalla Comunità di Valle

Alle 10.30 del 28 maggio 2013 si dimette Enrico Turra consigliere di Via Nova della Comunità. Delle dimissioni che non si ferma al segnale seppure forte delle rinucia degli incarichi ma arriva a chiudere l'esperienza di consigliere nell'assemblea stessa. Una chiusura la sua appoggiata dalla lista Via Nova e dal circolo locale del PD che pongo fine alla partecipazione dall'interno dell'ente alla vita della comunità.

Le motivazioni vengono affrontate dallo stesso Enrico Turra e Enrico Gaio che si era dimesso prima di lui dall'assemblea della comunità di valle dopo essersi dimesso da assessore all'urbanistica.

Le motivazioni. Le motivazioni delle dimissioni e la rottura dell'alleanza con il beneplacito anche del coordinamento locale PD non sono rinvenibili nella non sostituzione dell'assessore Maurizio Gaio con altro componente della lista, ma su una mancanza di coerenza dell'amministrazione della Comunità verso il progetto che era stato messo in campo nelle elezioni del 2010. Un progetto che doveva vedere la comunità essere la sintesi della scelte politiche della Primiero-Vanoi.

Un compito quello di fare sintesi e di andare verso il "Comune unico" che si è arenato sicuramente per responsabilità provinciali, tra le quali la riforma istituzionale nata monca, ma che ha trovato resistenze anche locali. Non si è trovato sostegno nemmeno nell'assunzione di competenze, tra le quali, l'urbanistica che ha visto il niet da parte di Mauro Gilmozzi per evitare modificazioni di equilibri nella struttura istituzionali. Allo stato attuale la Comunità di Valle lavora per deleghe e ciò dimostra come la stessa rimanga allo stadio che esisteva nel Comprensorio.

E' mancata un regia politica che porti a razionalizzazione degli enti con servizi migliori e con un presidente Trotter Cristiano che non è riuscito nel suo ruolo di sintesi. Ciò aveva portato il gruppo Via Nova a tenere prima dell'uscita in modo definitivo dall'ente un ruolo di maggioranza e di lotta.

Il futuro delle Comunità di Valle. Le Comunità di valle sono da mantenere ma con competenze ed esser una fase intermedia per il Comune Unico. Certo è che sul tema gli alleati anche a livello provinciale sembrano avere idee diverse:

  1. parte dell'UPT e SEL le vuole eliminare;
  2. PATT rivisitare la materia nel senso di far partecipare i sindaci con una conferenza dei sindaci;
  3. resto UPT e PD vorrebbe lo sviluppo di tale ente.

Via Nova non si arroga la soluzione univoca per tutte le comunità, ma guarda al Primiero che vede formato da un Comune Unico nato da fusione dei tutti i comuni del Primiero-Vanoi ovviamente con municipi sul territorio.

Il Vanoi però è stato dimenticato si fa notare ottenendo la risposta che la vicepresidente è di Canal San Bovo, Stefani Andreina, e a lei va chiesto spiegazione. Comunque anche per il Vanoi si stanno portando avanti progetti.

La tempistica. La tempistica non è ideale vista la situazione complessa che anche il Primiero vive con la questione degli impianti a fune legata a ud un sottile filo, ma non era possibile continuare così. Dopo due anni senza prospettive di rispetto del programma non era più possibile continuare.

La mancanza di confronto. La democrazia interna dell'ente non ha funzionato con un'amministrazione che non rispetta la maggioranza e che mette nelle condizioni di lavorare le commissioni consigliari e i capigruppi.

Il futuro politico di Via Nova. Via Nova rimmarrà come laboratorio di idee e sia Maurizio Gaio sia Enrico Turra lavoreranno sul territorio per il progetto che si erano posti. In tal senso va fatta chiarezza ordinamentale delle Comunità di Valle con reali competenze per le stesse.

La possibilità di decidere. La decisione deve passare per molte materie alla comunità e la stessa deve, anche con dialogo coi comuni, poter scegliere. L'assessore competente deve poter decidere e assumersi le responsabilità. Sul fatto dell'assessora Elisa Zeni, la quale ha preso 19 voti, si mette in luce di come la domanda va posta al PATT essendo lo stesso la forza che l'ha reclamata. E' comunque stato evinto che anche una persona con pochi voti può esser competente. E' vero ciò non si discute, ma il discorso era di legittimità politica.

La questione impianti San Martino-Rolle. Sulla questione si addossa la colpa alle amministrazioni in primis la Comunità di Valle che non è stata capace di avere un ruolo di regia. Si prova dispiacere per il bando della funicolare rinviato a luglio ne peggior stile di una politica che non decide. Il progetto è sostenibile in quanto in 30 anni si avrebbe un ritorno e comunque va visto come mobilità pubblica. In tal senso si sarebbe favorevoli a prolungare un mobilità di questo tipo, in sostituzione autobus, fino al Imer. Ovviamente con sostegno pubblico.

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