mercoledì 1 maggio 2013

Fiducia al governo Letta e stile

Il governo di Enrico Letta ha preso una larga fiducia sia alla Camera dei Deputati con 453 voti favorevoli e 153 contrari che in con 233 voti a favore e 59 contrari. E questa un grande responsabilità per il neonato governo che lo stesso premier sente sulle sue spalle spalle.

Un premier che nel suo discorso molto articolato, e che qualcuno descrive come come il libro dei sogni visto il materiale che comprende. Un discorso però umile che guarda al discorso di Napolitano e delle altre massime cariche dello stato con gratitudine. Una gratitudine però non solo per loro però bensì anche per Pierluigi Bersani per la lealtà dimostrata con un senso antico della stessa.

A messo in luce di come si debba avere coraggio utilizzando la figura di Davide che va a Golia per dire che i problemi vanno affrontati "senza armatura". Un'armatura che i può far risalire ai calcoli elettorali dei vari partiti che guardano in difesa, ma cercare di seguire con coraggio la strada che si vuole percorrere con il programma descritto.

Nemmeno Enrico Letta avrebbe voluto arrivare ad essere il premier di tale coalizione si aspettava altro magari un posto di lato e con un colore della coalizione diversa del governo, ma serve un bagno di realtà. Il risultato delle urne ha messo in luce una crisi della credibilità politica che deve affrontare i problemi della gente, ma che deve saper dare segnali importanti dei partiti di aver capito gli errori. Serve una riforma della politica e delle istituzioni che risponda alle istanze dei cittadini che premiando il Movimento 5 stelle ha dato un forte segnale.

Si è messo in luce che entro 18 mesi verrà fatto un verifica dell'azione del governo e non si tollerano giochini dei partiti politici con i quali si terranno frequenti contatti. Ho si vorrà fare realmente le riforme che si prevedono oppure il premier ne trarrà le conclusioni.

Una mano ferma quella di Enrico Letta che può far bene, ma che certo non avrà un compito facile. Solo poche ore Tra Dario Franceschini, Angelino Alfano, Silvio Berlusconi sono nate scaramucce circa l'abolizione dell'IMU che Franceschini vede solo rimandato mentre i due leader del PDL dicono che sarà abolita. Un punto questo che può sembrare di piccola entità, ma che visto che il PDL ritiene che sia irrinunciabile. Per ora attraverso il vicepremier Angelino Alfano è stata tenuto sotto controllo la polemica Silvio Berlusconi-Dario Franceschini, ma che sicuramente dovrà esser chiarita a Enrico Letta perchè non diventi deflagrante.

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