Feltre. La Medicina dello Sport dell’Ulss Dolomiti è stata tra le prime nel Veneto a valutare atleti covid positivi poi negativizzati.
«Pochi
lavori sono stati pubblicati negli ultimi mesi su questo argomento a livello
internazionale, fra questi cito lo screening del gruppo del prof. Palmieri di
Roma (studio su un limitato numero di atleti) e 2 lavori U.S.A. il primo del
Department of Orthopaedic Surgery, Division of Sports Medicine, Stanford
University, Palo Alto, CA, USA con rilevazioni su 55 atleti covid positivi e il
secondo invece della Mayo Clinic Health System su 170 atleti studiati con ECG»,
spiega il medico dello sport Guido Ciccarone. «Con la dottoressa Lucia Scotton
e la collaborazione della Cardiologia di Feltre, diretta da Aldo Bonso, abbiamo visitato e studiato (dati
parziali delle cartelle fin qui valutate) 71
atleti covid positivi».
«Questi
i primi dati semplificati su 71 atleti studiati:
·
14 sono stati completamente asintomatici;
·
52 hanno presentato sintomatologia lieve;
·
5 invece lieve/moderata, con febbre alta per più giorni oltre
38.5, anosmia, ageusia e tosse prevalentemente.
I
sintomi che abbiamo rilevato più frequentemente sono stati: febbre,
ageusia e anosmia, tosse e dolori muscoloscheletrici; sono stati segnalati
anche 3 casi di acrocianosi alle estremità degli arti superiori e inferiori.
Tutti i
controlli medico – cardiologici sportivi con test da sforzo, controlli della
saturometria a riposo, al picco dello sforzo e nel recupero, così come
l’ecocardio, non hanno, al momento, individuato niente di importante che possa
controindicare la ripresa dell’attività sportiva.
L’unica
malformazione cardiaca riscontrata, un forame ovale pervio in una prima visita,
era preesistente al covid; anche in questo caso però, non c’è alcuna
controindicazione alla pratica sportiva», conclude Ciccarone.
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