mercoledì 11 settembre 2013

No al Not dal Movimento 5 Stelle

Il Movimento 5 Stelle Trentino vuole bloccare il NOT che si prevede di costruire in Project Financing controllando prima l'eventuale dismissione dell'area del Santa Chiara. Questo è all'interno di un disegno del settore ospedaliero che non porti a concentrate tutto su Trento e Rovereto.

Le strutture ospedaliere territoriali vanno non solo salvate e potenziate e va evitata la chiusura del punto nascite di Tione e Cavalese. Per i punti nascite di Borgo Valsugana, Cles e Arco. E' evidente la volontà di mantenere servizi sul territorio anche valorizzando anche come centri specialistici le strutture periferiche.

Non si vuole comunque rinunciare al meglio in termini di cure per far diventare il Trentino zona di eccellenza post intervento europeo da raggiungere attraverso accordi nazionali e internazionali.

Ma il vero problema della sanità sono i tempi di attesa sia in campo diagnostico sia per l'accesso al servizio di pronto soccorso.

Nel caso delle visite specialistiche si pensa di aumentare del monte ore di attività medica pubblica ambulatoriale e diagnostica per diminuire i tempo di attesa.

Il pronto soccorso deve subire una ristrutturazione completa del servizio che passa anche da una forte spinta all'investimento di nuovi fondi e di nuove assunzioni per la medicina d'urgenza. Anche gli ospedali periferici devono essere dotati di strutture d’urgenza dedicate sia alla popolazione sia ai turisti. In tale modo si vuole eliminate i tempi di attesa per l'accesso al servizio.

Per le prestazioni mediche si mette una gerarchia con assoluta priorità per le prestazione pubbliche fornite dal servizio sanitario provinciale, attraverso la riduzione drastica del servizio di intramoenia (secondo il quale un medico può lavorare privatamente al pomeriggio all'interno della stessa struttura ospedaliera pubblica di cui è dipendente).

La politica deve inoltre fare un passo indietro eliminando la sua ingerenza nell'assegnazione degli incarichi di vertice dell'azienda sanitaria provinciale.

I cittadini devono prendere protagonismo per il miglioramento dei servizi e in tal senso va istituito il “Parlamentino dei Cittadini” in seno all’APSS, con funzioni di controllo e trasparenza e proposte da prendere in considerazione entro 30 giorni.

Anche i costi devono essere tenuti sotto controllo con applicazione rigorosa del criterio dei “costi standard” nelle prestazioni in convenzione e pubblicizzazione trasparente degli eventuali scostamenti rilevati.

La proposta del Movimento 5 Stelle Trentino ma a parte eventuali resistenze interne richiedono delle somme ingenti che vedo difficile poter mettere in campo quando anche partiti come Progetto Trentino parla di tagli cospicui. Dove si prendono le risorse?

Il voler limitare l'elisoccorso e procedere ad una dislocazione dei servizi potrebbe esser pure valida, ma si deve vedere se il bacino sta all'interno dei costi standard e se viene giustificato dagli interventi.

L'accesso al pronto soccorso a mio avviso va limitato e non si può vedere che pure gente che non ha reali emergenze si rivolge a ciò e va educata la stessa ad utilizzare i medici di base.

Il problema è se far aumentare poi la spesa corrente sia congruo per far migliorare il servizio in un momento che si deve diminuire.

Il far uscire la politica dalla APSS è un ottima previsione e che si possa portare i cittadini ad esser maggior partecipi gli stessi dell'APSS.

Nel caso del NOT si ferma come si prevede di far fronte del problema del Santa Chiara?

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