venerdì 9 luglio 2021

Master in endoscopia digestiva per infermieri grazie rinnovo convenzione con Università di Padova

Belluno. stato rinnovato  l’accordo di collaborazione con l’Università di Padova  per la realizzazione del Master di 1° livello “Infermiere specialista in patologia ed endoscopia dell’apparato digerente”: primo passo per una nuova edizione del corso.

 Il Master, con durata biennale,  ha l’obiettivo di accrescere competenze e conoscenze da parte degli infermieri per operare nell’ambito clinico gastroenterologico, inserendosi nel team professionale con avanzata capacità tecnico – assistenziale. In particolare fornisce competenze per assumere un ruolo più partecipativo nell’ambito dei processi diagnostici dell’attività endoscopica gastroenterologica, in linea con un nuovo concetto di assistenza vede sempre più importante il ruolo dell’infermiere specialista.

 In base all’Accordo con l’Università degli Studi di Padova, alla sede principale di Padova, presso il Dipartimento di scienze chirurgiche oncologiche e gastroenterologiche si affianca l’Azienda ULSS Dolomiti che collabora all’organizzazione tecnica del Master fornendo i servizi necessari per il suo svolgimento come il coordinamento di tirocinio e di corso, curato in particolare dal dott. Andrea Buda, direttore della Gastroenterologia di Feltre. Il Direttore del corso è il prof.  Edoardo Savarino.

 Nella edizione del Master precedente, fortemente voluta dal dottor Michele De Boni e avviata nel 2018, sono stati formati 7 infermieri, provenienti da tutto il Veneto, che hanno concluso il percorso con il conseguimento del titolo a novembre 2020.

 «Con il rinnovo dell’accordo con l’Università di Padove si avvia il percorso per una nuova edizione del Master che vedrà l’Ulss Dolomiti in prima linea nella formazione, nella ricerca e nella crescita professionale degli infermieri», commenta il Direttore Generale Maria Grazia Carraro, «confermo il nostro impegno nell’investire nelle competenze anche per attrarre nuovi professionisti e sviluppare nuovi modelli assistenziali più vicini alle evoluzioni della medicina e ai bisogni della persona assistita».

 


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