venerdì 5 luglio 2013

Coppola una Verde che corrre alla nomina a candidata presidente della Provincia di Trento

La politica è la dimensione naturale del mio impegno civile di cittadina e di donna, e, insieme alla mia famiglia e al mio lavoro” è sempre stata al centro del mio vivere quotidiano” . Con queste parole Lucia Coppola si presenta alle primarie 2013 per la scelta del candidato presidente della Provincia di Trento. Parole di passione e che dimostrano come la politica è una parte importante, ma non l’unica di una persona e come la stessa deve esser prima di tutto servizio”.

Un impegno il suo che già negli anni 80 ha visto la stessa esser consigliera del Comune di Trento. Altri impegni l’hanno vista svolgere il suo impegno civico e ora è consigliere dei verde a Trento oltre che co-portavoce provinciale degli “Eco-civici e Verdi europei”. Non quindi una neofita della politica, ma nemmeno simbolo del potere.

E’ l’unica donna che nel centrosinistra, ma probabilmente del panorama politico trentino che corre per la investitura a candidata Presidente della Provincia di squadra che si impegni per un trentino capace di futuro e speranza per un autonomia partecipata al servizio di tutti i cittadini.

Essere Verde di sviluppo. Essere Verde è sempre stato visto come una disgrazia perché si è visto sempre l’ambientalismo immobile. Ecco sebbene ciò su cui mi posso basare sono azioni e non filosofia come Ugo Rossi anche qui mancano le risorse che si vogliono utilizzare, ma si vuole chiudere con un ambientalismo immobile.

Si parla di sviluppo equo-sostenibile con un rapporto stretto tra ecologia e economia non come immobilismo, ma come un riconversione dei modi di produrre . Un modello di sviluppo che sia basato sul risparmio energetico e sulle energie rinnovabile. Non quindi immobilismo ma rispetto dell’ambiente.

Green Economy. Green economy non come risparmio energetico e risorse rinnovabili ma un modello complessivo di economia costruita in modo diverso.

Un economia che parti dai referendum sui beni comuni e sull’acqua per dare veramente attuazione al risultato referendario.

La mobilità è un punto dolente in quanto spesso si usa il mezzo privato più impattante l’auto e si deve invece andare verso una mobilità sostenibile fatta di piste ciclabili e trasporto pubblico.

Il turismo è il settore principe del trentino e si deve investire sullo stesso ma in modo diverso. Si deve puntare ad un turismo rispettoso dell’ambiente che è il nostro primo asset. Nella difesa dello stesso anche l’agricoltura ha il suo ruolo ma spesso contribuisce con un utilizzo eccessivo della chimica a inquinarlo. Si deve investire anche in tale settore a passare ad un sistema di produzione meno impattante come il biologico.

Le risorse non sono infinite e il loro utilizzo in modo distorto può dare adito a problemi anche climatici. I fenomeni globali sono li ha ricordarcelo e dobbiamo esserne consci. Va ridotto l’utilizzo dei gas serra e va combattuto l’inquinamento di qualsiasi tipo, ma come prima cosa recuperato il massimo che possiamo dai rifiuti evitando così inceneritori.

Va inoltre fermato il consumo del suolo spesso non necessario e fonte solo di speculazione. Anche il suolo è una risorsa scarsa e va recuperato l’esistente.

Le istituzioni e il costo della politica. All'interno della difesa della rappresentanza vanno ridotti i costi della politica. Su tale punto non si può a mio avviso esser d’accordo a metà in quanto andrebbe esplicato meglio il tema della rappresentanza che spesso ha dato solo a costi ulteriori dovuto alla rappresentanza di piccoli gruppi che nulla aggiungono di valore alla comunità.

La trasparenza e la legalità e la lotta nei confronti della criminalità e la mafia è precondizione per una partecipazione vera dei cittadini. In tal senso si propone accanto alla democrazia rappresentativa quella diretta che sarebbe utile fosse esplicitata meglio per capire se è il modello Grillo o cosa che si intende.

I comuni trentini sono troppi e vanno favorite le fusioni degli stessi, ma se ciò è condivisibile non ritengo di poter sostenere che serva solo una manutenzione alle Comunità di Valle. Tale ente ha fallito il suo compito di essere il livello decisionale e questo per limiti evidenti del suo assetto che sono esterni alle manovre possibili della provincia.

Il Terzo Statuto è argomento sensibile e vede sensibilità diverse, tra cui anche paure di non riuscire a mantenere l’autonomia. Non si può evincere a parte la necessità di un Terzo Statuto che direzione si vuole prendere.

La cooperazione transfrontaliera è da incentivare, ma è da capire su che basi si vuole costruire e se l'Euregio o qualcosa di più.

Le pari opportunità e la parità di genere vanno favorite, ma non con riserve indiane che è il modo che attualmente è stato prevalente bensì prevedendo il riconoscimento del merito.

L’efficienza della pubblica amministrazione va perseguita attraverso anche la semplificazione burocratica per evitare che la pubblica amministrazione diventi fattore di svantaggio competitivo.

Crisi economia e welfare. La crisi economica e sociale va affrontata col diritto del lavoro, dell'impresa, il commercio e l'artigianato.

Va garantita la giustizia sociale per tutti e una difesa in particolare dei più deboli: anziani, bambini, persone svantaggiate.

La crisi ha creato un clima ove i diritti del lavoro si comprimono e invece vanno mantenuto e lavorati anche per i precari e i disoccupati.

Si deve inoltre guardare a garantire un'alta qualità della vita e vivibili le nostre città, i nostri paesi e le nostre valli.

Il diritto d'abitazione va garantito a condizione eque. Anche nel campo della assistenza sociale e sanitaria va tenuto conto sempre della dignità delle persone.

La scuola deve esser pubblica per ogni ordine e grado e così anche la ricerca e l'innovazione.

I diritti civili e umani sono prerogative di una parte della popolazione, ma vanno garantiti a tutti. In tal senso si vuole operare una convivenza multiculturale e un integrazione legale dei nuovi cittadini.

La solidarietà deve esser vista come un valore sia in campo interno che internazionale e portare avanti la cooperazione, il volontariato, il commercio equo solidale.

Cultura, montagna, natura. L'ambiente deve esser protetto attraverso la difesa dei parchi naturali, del paesaggio e della biodiversità.

In campo culturale si deve guardare ad una rinnovata cultura e civiltà della montagna.

Le Dolomiti devono esser tutelate pienamente come patrimonio culturale dell'Umanità- UNESCO.

Tutti devono accedere alla cultura, musica lo sport. La promozione della cultura deve guardare alla valorizzazione della cultura della pace e non violenza. Una nonviolenza anche verso gli animali che devono vedere garantiti i loro diritti.

Conclusioni. Un programma sicuramente in molte parti diverso da altri molto attento agli aspetti ambientali senza con questo guardare ad un immobilismo.

Personalmente non condivido il fatto che le Comunità possano esser salvate o sul fatto delle pari opportunità che io trasformerei in una promozione del merito e non solo del genere, in quanto non credo che le donne siano inferiori agli uomini.

Per quanto riguarda gli immigrati mi piacerebbe sinceramente capire che tipo di integrazione legali si vuole. Io guarderei più all'America della Greencard e di una regolamentazione dell'accesso. Questo aspetto va approfondito.

Ultima cosa che merita approfondimenti è la solidarietà internazionale che può andare bene, ma che non deve a mio parere scadere negli eccessi dell'assessore provinciale Lia Beltrami.

Per il resto molti punti condivisibili.

Volantino di Lucia Coppola

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