venerdì 30 dicembre 2022

Approvato il Piano di Risposta alle Emergenze Pandemiche (Piano PANFLU) dell'ULSS Dolomiti

Belluno. Dopo quasi 3 anni di impegno nel contrasto alla pandemia Covid, pandemia che ha visto in Ulss Dolomiti i seguenti numeri: (dati aggiornati alle ore 09 del 27/12/2022)

  • 87.676 casi confermati;
  • 881 morti;
  • 1.652.265 tamponi eseguiti (1.078.286 antigenici e 573.979 molecolari);
  • 473.643 dosi di vaccino anti Covid somministrate;

l’Ulss 1 Dolomiti, in adesione alle indicazioni internazionali, nazionali e regionali, ha adottato un nuovo  Piano strategico di risposta ad una eventuale nuova pandemia da virus influenzali o da altri virus respiratori ad alta patogenicità (piano PanFlu).

Il Piano PanFlu, che fa tesoro dell’enorme esperienza accumulata in questi 34 mesi di lavoro anti Covid e delle migliori evidenze scientifiche su questa complessa materia, è articolato in 13 capitoli (Macro Aree) di risposta pandemica:

Macro Area 1

Coordinamento della governance (programmazione sanitaria)

 Macro Area 2

Sorveglianza epidemiologica e virologica (misure di controllo sui microorganismi potenzialmente pericolosi per l’uomo)

 Macro Area 3

Servizi sanitari di prevenzione (riorganizzazione del Dipartimento di Prevenzione)

 Macro Area 4

Servizi sanitari assistenziali territoriali (riorganizzazione delle attività distrettuali)

 Macro Area 5

Servizi sanitariospedalieri (riorganizzazione degli ospedali)

 Macro Area 6

Misure di prevenzione  controllo delle infezioni in ambito sanitario (misure contro la diffusione delle malattie infettive in ambito sanitario)

 Macro Area 7

Approvvigionamento di dispositivi individuali di protezione, medicinali, fornitura di dispositivi medici essenziali

 Macro Area 8

Formazione continua degli operatori differenziata per setting e per figure professionali

 Macro Area 9

Comunicazione esterna

 Macro Area 10

Ricerca e sviluppo

 Macro Area 11

Razionalizzazione,integrazione  ed efficientamento dei servizi sanitari, socio - sanitarie tecnico amministrativi delle strutture regionali

 Macro Area 12

Sorveglianza negli animali e           nelle popolazioni professionalmente esposte allo spillover (sorveglianza sulle malattie infettive potenzialmente in grado di compiere il “salto di specie”diventando quindi pericolose per l’uomo; controllo sugli operatori che lavorano a stretto contatto con gli animali)

 Macro Area 13

Valutazioneestimadelle risorse economiche e del personale

 

E’ evidente, come del resto accaduto nell’esperienza Covid, che per ridurre gli effetti di una grave infezione respiratoria ad alti numeri di contagio serve l’impegno di tutte le articolazioni aziendali (prevenzione, diagnostica, cura, riabilitazione, gestione amministrativa, comunicazione, ecc.) con una  forte coesione interna,  con una chiara regia delle azioni,  ma anche con flessibilità organizzativa e gestionale  (capacità di modificare le attività e i Team professionali ad esse dedicati a seconda dei tempi e della gravità dell’evoluzione pandemica).

Particolarmente importante e chiaramente evidenziato nel Piano PanFlu  è il costante collegamento con la Regione Veneto e le Istituzioni del territorio (Prefettura, Provincia, Comuni, Forze dell’Ordine, Protezione Civile, Associazioni di volontariato, Organi di Informazione, ecc.) al fine di mettere in campo risposte condivise, con particolarmente riferimento ai momenti difficili, anche al fine di ottenere il consenso dei cittadini nei confronti di provvedimenti spesso impegnativi (es lockdown, misure contumaciali, rallentamento dei servizi ordinari, ecc.).

“In sanità pubblica - commenta Sandro Cinquetti, Direttore del Dipartimento di Prevenzione e Coordinatore del Piano Panflu- è fondamentale ‘guardare indietro’, a quanto di buono fatto, alle imprecisioni e alle possibilità di miglioramento, guardare alla scienza e alle competenze accumulate, per rivolgere lo sguardo ‘in avanti’, verso ciò che tutti ci auguriamo non accada, una nuova pandemia, per essere pronti comunque a rispondere con rapidità, forza e risultati di salute“.

“Il Covid - osserva Maria Caterina De Marco, Direttore Sanitario dell’Ulss Dolomiti - ha creato un gruppo di professionisti della prevenzione e di altre aree dell’Azienda Sanitaria con grande esperienza e con un orgoglio professionale solido, qualità che li rendono capaci e pronti ad affrontare nuove sfide. Abbiamo anche consolidato ottimi rapporti con tutte le Istituzioni della nostra provincia ed eccellenti collegamenti, oltre che con la Regione -Ente superiore di riferimento-, con le Università e con gli Enti di ricerca, rapporti che hanno creato un bagaglio di sapere fondamentale in relazione al Piano che abbiamo adottato ma, più in generale, per tutta l’operatività dell’Azienda Sanitaria, straordinaria e ordinaria”.


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