venerdì 10 aprile 2020

Situazione covid-19 del 9 aprile 2020 in Veneto

Attualmente i positivi su dati di eri sera sono 1049, un numero inferiori ai tamponi positivi; in quanto seguono l'andamento della malattia: tamponi meno chi è morto e negativizzato. Una tendenza quella dei positivi che sebbene rallenta non decresce, in quanto si sta procedendo a aumentare la processazione dei tamponi in modo sempre più consistente.

I negativizzati virologi, cioè chi non presenta più il virus, è sensibilmente aumentato negli ultimi giorni arrivando superando le 1800 persone (1805), anche se nell'ultima giornata l'aumento è meno forte.

Se i positivi vedono però come città con maggior numero e ancora in crescita, anche se rallentata, Verona mentre le altre provice sono stabilizzate; a farla da padrone Venezia che arriva quasi alle 400 persone negativizzate (398).

Tasto dolente i deceduti che vedono Verona condurre la classifica con 227 morti e cresce anche se in modo rallentato, come succede anche a Padova e Vicenza. Sebbene le altre province hanno dati più costanti il dato complessivo cresce anche se rallenta la crescità.

La situzione ospedaliera. I ricoverati, sommando terapia intensiva e non critica, arrivano a 2000 pazienti ricoverati. Una cifra sicuramente importante che però leggermente cala. In particolare per quanto riguarda l'area non critica a farla da padrona nei ricoveri è ancora una volta Verona con 484 ricoverati alla data di ieri. E' da segnalare che la Provincia di Verona se è allineata alle altre regione con andamento stabile, anche se le altre hanno numeri più bassi. Da segnalare inoltre la provincia di Treviso ove la curva negli ultimi giorni flette anche se non c'è un crollo.

Decisamente confortante invece il dato dei pazienti in terapia intensiva che cade ai 258 pazienti di ieri, come sottolineato da Zaia sotto la soglia importante nel modello predittivo di 300. Verona vede un terzo dei pazienti ricoverati in intensiva, anche se vede anche il calo maggiore negli ultimi giorni attestandosi sotto i 100 casi. E' comunque da segnalare la stabilità delle altre province e un lieve calo a Venezia e Treviso.

Dati che non vedono ancora oggi il dato zero, ma che sono in miglioramento in particolare le terapie intesive (anche se qui potrebbe aver influito i decessi, ma porta a guardare verso quella fase 2 e la ripartenza. Una ripartenza che dovrà esserci, ma con condizioni chiare, per evitare il riesplodere dell'epidemia. I dati mostrano come il ritorno alla normalità è lento ma possibile e che anche i ricoverati piano piano diminuiscono e anche per quanto riguarda gli ospedale, tra i quali Schiavonia, potranno tornare alla normalità.

Una data per la ripartenza non c'è anche se Zaia, vista le deroghe chieste da aziende, afferma che lockdown non c'è più in Veneto ma alla quale ci si deve preparare.

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