Belluno. Sette Aziende della provincia di Belluno, per un totale di 1.800
addetti, sono coinvolte nel “Progetto Pilota per la riapertura delle aziende
produttive” della Regione del Veneto, finalizzato a testare il modello per la
riapertura (sanitario,organizzativo, informativo) e a valutarne l’estensione e
la sostenibilità su scala più ampia.
Il Progetto Pilota prevede il coinvolgimento di un campione di aziende
rappresentativo del tessuto produttivo della Regione del Veneto e un ruolo
centrale per il Medico Competente aziendale, e fornirà alle aziende
partecipanti informazioni sul livello di rischio di ogni singolo lavoratore,
integrando in particolare dati sullo stato di salute, sull’area geografica e
sull’esito dei diversi test di screening disponibili, per consentire un
reinserimento o un mantenimento nel proprio ambiente di lavoro a tutela della
sua salute e della collettività.
Gli obiettivi del Progetto Pilota sono:
- individuazione
dei flussi informativi e delle modalità di contatto più appropriate , tra le
singole aziende e le strutture del sistema Sanitario Regionale, per la
circolazione delle informazioni, anche sanitarie, ritenute necessarie per la
tutela della salute pubblica e del lavoratore.
- Caratterizzazione
epidemiologica della diffusione del virus nella popolazione lavorativa,
mediante l’individuazione di soggetti già infettati, guariti, immunizzati e
suscettibili.
- Acquisizione di informazioni sulla sieroprevalenza e su suoi eventuali determinanti (come area geografica, classe di età, genere, mansione lavorativa.
- Acquisizione,
nelle more di un intervento di armonizzazione nazionale, di elementi
informativi utili a individuare l’utilizzo più appropriato dei diversi test
diagnostici e di screening disponibili, nonché a supportare il processo di
validazione dei diversi test sierologici da parte delle strutture
tecnico-scientifiche preposte.
- Verifica dell’efficacia delle misure di contenimento attuate negli ambienti di lavoro e acquisizione di elementi per valutare eventuali azioni correttive.
A coordinare il progetto per l’area dell’Ulss Dolomiti è lo SPISAL,
diretto da Gianfranco Albertin.
Le imprese bellunesi cha hanno aderito sono: Centro Formazione Sedico,
Clivet spa, De Rigo Refrigeration, FAR spa, Luxottica srl, Unifarco srl, Vitec
imaging solutions spa.
Dopo una videoconferenza con le 7 imprese interessate durante la quale
sono stati approfonditi i dettagli del Piano della Regione Veneto, è iniziata,
a cura dell’Ulss, la distribuzione dei test di screening. ne sono già stati
consegnati oltre 950. Si tratta di test sierologici qualitativi (test rapidi)
per la ricerca di anticorpi anti-SARS-Co-V-2 (IgM/IgG) su sangue capillare che saranno
effettuati a cura dei Medici Competenti di ciascuna Azienda.
In caso di positività al test sierologico rapido (IgM+ e/o IgG+), il
Medico Competente dell’Impresa invierà al Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda
ULSS 1 Dolomiti i dati del lavoratore risultato positivo per l’esecuzione del
tampone. L'unità di crisi Ulss provvederà a mettere in isolamento fiduciario il
lavoratore risultato positivo allo screening (IgM+ e/o IgG+), in attesa
dell’esecuzione del test molecolare (tampone) di conferma e del suo esito, a
titolo cautelativo.
Il
lavoratore risultato positivo dovrà quindi presentarsi per l’effettuazione del
tampone c/o l’Ospedale di Belluno alla corsia FAST, e lo stesso sarà processato
in tempi rapidi dal laboratorio di virologia dello stesso presidio ospedaliero.
I risultati saranno comunicati appena in possesso al lavoratore interessato, al
Medico Competente ed al Medico di Medicina Generale.
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