sabato 18 gennaio 2020

Nuovi ambulatori alla Medicina di Pieve di Cadore: il punto di Cristiano Perbellini

Pieve di Cadore. Cristiano Perbellini, direttore della Medicina di Pieve di Cadore, fa il punto sull’attività dell’unità operativa da lui guidata da maggio 2019.

Quali le esigenze pongono i pazienti? Che sfide pongono? «La Medicina di Pieve presenta al suo interno diverse anime professionali che nel tempo sono cambiate (attualmente i medici sono specialisti in geriatria, medicina dello sport, endocrinologia, medicina interna) e proprio il confronto di queste diversità risulta essere la sua forza nella gestione del paziente complesso ed acuto», spiega Perbellini, «la Medicina ricovera circa 700 pazienti all’anno prevalentemente dal Pronto Soccorso (quindi in regime di urgenza: 97% dei ricoveri) per patologie diverse e, dai dati repilogativi in particolare abbiamo osservato che nel 2019 rispetto al 2018 sono aumentate patologie come lo scompenso cardiaco, polmoniti, infezioni di altrogenere, neoplasie ed eventi cerebrovascolari su una popolazione prevalentemente geriatrica con aumentata complessità anche di ordine sociale per il riaccoglimento a domicilio».

Quali servizi ambulatoriali? E come si evita fastidiose trasferte, soprattutto per gli anziani, negli ospedali principali di Belluno e Feltre? E come vengono valutati i risultati dai pazienti? «Sono attivi l’ambulatorio geriatrico, diabetologico, endocrinologico, pneumologico (esecuzione di spirometrie di controllo ed EGA, nonché di visite ad opera dei colleghi pneumologi di Belluno), l’attività di diagnostica vascolare (ecocolordoppler arteriosi e venosi TSA ed arti inferiori), vengono altresì erogate prestazioni internistiche richieste dai colleghi sul territorio (prelievi, infusione di sostanze terapeutiche, salassi, trasfusioni, EEG). Collaboriamo anche con il Pronto soccorso per supporto ai turni di guardia, con l’ODC di Auronzo per consulenze specialistiche su pazienti complessi e con altre realtà ospedaliere (Agordo) per il supporto specialistico in contesti come la diabetologia per mantenere attivi tali servizi anche in contesti diversi dal nostro.

Stiamo lavorando per creare nuovi ambulatori in collaborazione con altre unità operative che ci consentirebbero di giocare d’anticipo sulle riacutizzazioni dei pazienti per le patologie di maggiore peso (scompenso cardiaco, BPCO, ipertensione arteriosa e patologie cerebrovascolari).

Le manifestazioni di stima dei pazienti ricoverati giunte sino ad ora sono il segnale che quanto viene fatto sta dando buoni risultati, ma vorremmo fare meglio e di più, confidando in nuove risorse da mettere in campo con la collaborazione della direzione medica che risulta essere sempre di grande supporto», conclude Perbellini.

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