giovedì 26 giugno 2014

Referendum 2014 per il comune Unico?

L'incontro di ieri sera sul Comune Unico all'oratorio di Pieve non ha visto il pienone ma la partecipazione è stata forte anche con gli interventi della gente mettendo in luce come il tema sia ineludibile anche dalle amministrazione in scadenza se non altro per le richieste del comitato promotore. Le richieste del comitato promotore sono state forti arrivare entro il 2014, massimo dicembre, a tenere il referendum su tale punto Paolo Meneguz è stato chiaro, in quanto tale tempistica permetterebbe di proroga delle attuali amministrazioni nel 2015 per arrivare alle prime elezioni del comune unico al massimo nella primavera 2016.
Lo stesso assessore provinciale, Carlo Daldoss, lungi dal voler dettare la linea a messo in chiaro come la via delle fusioni sia la strada da percorrere e di come ciò non sia dipendente da cosa succederà con la riforma istituzionale. Siano un comune due o più non importa sarà la gente a scegliere certo è che la finanza locale si sposterà su un piano sovracomunale lasciando si risorse ai comuni anche più piccoli, ma spostando gli investimenti su tale piano.
L'intervento di Paolo Forno sindaco di Coredo è stato apprezzabile perchè ha messo in luce il fatto che nel loro caso è partito dall'alto perchè di fatto la questione istituzionale era quella che mancava quando tutto il resto si era già fatto. Non si può però solo sulla questione però del risparmio in quanto la gente vuole avere chiaro a chi deve rivolgersi per le sue necessità e deve esserci una visione omogenea dei problemi anche per avere economie di scala. Samarano che è comune più piccolo a avuto una risposta positiva perchè da solo non riusciva a dare risposta adeguata ai servizi. Per le questioni patrimoniali e usi civici le legge sulle fusioni è chiara e regolamenta gli aspetti che ad esempio per usi civici e riserve di caccia vede rimanere in capo alla frazione gli stessi. C'è inoltre un vantaggio economico visto che ci sono finanziamenti provinciali che in 10 anni arrivano a quasi 7 milioni di euro. Un eventuale referedum va posto in modo chiaro attraverso una campagna di informazione corretta e si deve fare con chi ci sta (nel loro caso Sfruz è' rimasto fuori).
Daniele Gubert dell lista civica "La mia valle nel cuore" parla delle resistenze che ci sono da parte degli amministratori comunali e dalla burocrazia che hanno rendite di posizione che dopo il 2015 sono più grandi. Il piatto forte sono però sono i sindaci  a cui viene chiesto di esprimersi.
Certo è che anche sentendo i loro interventi è sembra di capire che la chiarezza non c'è e che ci dovrà lavorare. E' invece chiara la contrarietà di Siror e Canal San Bovo alla fusione come proposta anche se alla fine il vicesindaco Canal San Bovo è stato pronto ad un sondaggio che la Comunità di Valle farà sul tema. E' anche vero che dagli interventi del pubblico ha mostrato una condivisione del Primiero e una posizione del Vanoi più restia anche perchè  il passato non ha mostrato che non sempre si è cercata una visione comune, ma si è pensato ad un Vanoi che a parole ha sempre fatto parte della Comunità di Primiero, anche in tempi lontanissimi, ma che nei fatti spesso così non è stato trattato. Anche qualche sindaco come ad esempio mezzano parlano di una visione unitaria da costruire e sui cui costruire il Comune Unico ed è comprensibile, in quanto il Comune Unico è  il mezzo e non il fine. Il fine è la gestione unitaria di un territorio. Molti passi andranno fatti e il risultato non scontato, ma certo è stato il primo incontro ove si sono sondati i sindaci e anche l'alta partecipazione della gente fa capire che è un tema sentito; sebbene nelle differenze posizioni. 

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