giovedì 26 aprile 2012

Domenica 29 aprile 2012 per abrogare le comunità di Valle

Canal San Bovo. Domenica il popolo vota, sebbene l'establishment provinciale ha messo la data tra il 25 aprile e il 1 maggio zona favorevole all'astensionismo che loro stessi invocano.

Tutto si può dire sulla tornata referendaria anche che è cavalcata dalla Lega Nord, ma nessuno può dire che non tocca il cittadino. Molti vorrebbero far passare una vittoria al referedum come una vittoria leghista, ma non è così anche perchè se proprio si volesse far passare tale idea sarebbe una vittoria parziale. Non si deve cadere in tale logica per non affossare il referendum.

L'abrograzione in questione non è un'abrograzione delle Comunità di Valle o per lo meno non in modo totale visto che il secondo quesito non ha raccolto le firme necessarie (serviva un numero di firme da raccogliere nella valle di Fassa) e quindi non si potrà affossare anche il Comun General di Fascia. E' comunque l'abrograzione di un sistema che tende  a risolvere i problemi di coordinamento e di nanismo dei comuni trentino creando enti intermedi. Il quesito che ci verrà sottoposto è chiaro e attiene non all'impianto di deleghe delle competenze dalla provincia, ma alla scelta fatta dalla provincia circa le condizioni per il suo esercizio. Inutile dire che le Comunità di Valle hanno fallito, perchè sebbene c'è chi dice che bisognerebbe aspettare che il sistema vada a regime, è evidente che non sono le comunità dei cittadini. E non potevano esserlo, infatti andrebbero a cozzare contro l'ente comunale il quale è previsto dalla costituzione come invece non lo sono le comunità in questione.


La sanatoria. Ma come da dove proviene allora l'ente? L'ente è stato previsto nella sua struttura iniziale nella Legge provinciale 16 giugno 2006, n. 3 e nelle sue successive modificazioni e integrazioni. La normativa sull'ente ha reso, nell'attuale struttura, prevedendone una parte dei componenti della comunità votati dai cittadini e in parte dai comuni, di difficile gestione. Ovvio che tale sistema è stato così concepito per evitare l'incostituzionalità ,dando però alla stessa un valore anche politico. Questa situazione però ha modificato la situazione ordinamentale dei comuni e non avrebbe tenuto se non fosse stato approvato il Dpreg. 1 febbraio 2005 n. 3/L nella forma attualmente vigente Dpreg. 1 febbraio 2005 n. 3/L nella forma attualmente vigente (quindi con le modifiche più recenti) che da alla provincia la possibilità di istituire forme collaborative comunali con elezione diretta dei rappresentanti nelle stesse. Ma ovviamente c'era lo scoglio comuni nella costituzione e si è fatto a metà. Ovvio quindi che il comune ha un forte potere nella comunità che più che una comunità di cittadini è di comuni. Ma non bastava, come qualcuno dice, effettivamente solo una convenzione tra gli stessi? Visti gli alti costi per sostenere un'ente direi proprio di si anche perchè ciò avrebbe spinto a condividere in futuro le competenze e  pensare alla fusione dei nostri comuni. Al cittadino non servono enti nuovi e cariche da distribuire ma efficienza ed efficacia nei servizi e, sebbene alcune competenze sono proprie della comunità, spesso una tale pletora di enti più che semplificare e rendere più efficiente al cittadino il servizio rende la vita più difficile allo stesso.

Dopo la sanatoria come, detto del Dpreg. 1 febbraio 2005 n.3/L nella forma vigente, e 6 anni dalla loro istituzione ancora i politici non hanno saputo dimostrarci perchè servono e molta gente è ancora confusa sulla loro utilità. Di contro quello che sembrava uno sfizio leghista è stato abbracciato da PDL, Fli, Comunisti, Sel e da diversi militanti del PD. Era difficile che l'UPT facesse un mea culpa visto che è stato fondato da Lorenzo Dellai, il presidente che ha dato alla luce le Comunità di Valle.

Dopo ciò che è stato detto non posso far altro che fare un APPELLO AL VOTO qualunque esso sia anche se vorrei che la maggior parte votasse si e possibilmente VOTARE SI entro le 12.00 per dare un forte segnale che il cittadino c'è e che la democrazia non è nelle mani dei partiti o dei capi di turno ma dei cittadini. Chiudo col dire che si voterà solo domenica dalle 6.00 alle 22.00 e che per il comune di Canal san Bovo si potrà usufruire dei seguenti mezzi di trasporto pubblico nei seguenti orari e che quindi non si hanno scuse se non si ha patente o troppo anziani per guidare. Se avete inziative identiche che possono agevolare il voto scrivetemi all'email pierluigi.fabbris@email.it.

BUON VOTO A TUTTI

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